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Moto3 Australia, trionfa ancora Binder; Locatelli ottimo 2°

Vittoria per il campione del mondo Brad Binder, davanti a un bravissimo Andrea Locatelli e ad Aron Canet, ma che paura per Enea Bastianini e John McPhee, coinvolti con altri due piloti (Jorge Navarro e Andrea Migno) in un incidente che ha costretto la Direzione Gara a interrompere il GP con la bandiera rossa al sesto giro. Il pilota che ha subito le peggiori conseguenze è stato McPhee, che, di fatto, ha innescato la carambola: lo scozzese vincitore di un GP è caduto alla frenata del tornantino in discesa e le altre scivolate, in una fase della gara in cui si è tutti molto attaccati, sono state inevitabili, con McPhee e Bastianini poi centrati mentre scivolavano da chi era alle loro spalle. Fortunatamente, nessuno ha perso conoscenza: Enea avrebbe addirittura voluto ripartire (non lo ha potuto fare perché non è rientrato ai box con la sua moto, come invece prevede il regolamento), mentre John è stato sottoposto ad accertamenti al centro medico che hanno riscontrato una frattura della mano sinistra.

10 GIRI — Si è ripartiti con una gara ridotta a 10 giri, con lo schieramento di partenza determinato dall’ordine d’arrivo al quinto giro: quindi con Binder in pole e Locatelli in seconda posizione, che i due hanno mantenuto fino al traguardo. Per Andrea, che nel 2017 passerà in Moto2, è il secondo podio stagionale (e della carriera), il primo sull’asciutto. Il Loca ha salvato il bilancio dei piloti italiani, caduti a ripetizione per colpe proprie o errori altrui: un disastro dopo che Bulega, Migno, Bagnaia, Bastianini avevano dimostrato, nella prima parte del GP, di potersela giocare anche con Binder.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-3/22-10-2016/moto3-australia-trionfa-ancora-binder-locatelli-ottimo-2-170536567228.shtml

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Moto2 Australia, Morbidelli beffato: vince Luthi per 10 millesimi

Per appena 10 millesimi, pochi centimetri, Franco Morbidelli vede sfuggire la prima vittoria iridata, beffato proprio sulla linea del traguardo da Thomas Luthi: con Alex Rins a terra e Johann Zarco solo 12°, lo svizzero sale al secondo posto nel mondiale, ad appena 22 punti dal francese. A due gare dal termine, tutto può succedere. Campionato ancora aperto quindi, ma che peccato per Morbidelli: questa volta il secondo posto fa male. Franco ha fatto tutto giusto: ha controllato alle spalle di Luthi, lo ha attaccato con decisione al penultimo giro, ha chiuso tutte le porte in quello finale, è uscito forte dall’ultimo curvone, ma la scia ha permesso al rivale di infilarlo un attimo prima che sventolasse la bandiera a scacchi. Per il Morbido è il sesto podio nelle ultime nove gare e, soprattutto, la conferma di una crescita importante: ormai va forte in ogni condizione e su tutte le piste.

CHE PECCATO — Ma che peccato anche per Mattia Pasini, finito a terra al 23° giro, mentre stava lottando per il podio, in quella che è senza dubbio la sua miglior gara in questa categoria. Così, al terzo posto ha chiuso Sandro Cortese (era però già davanti quando è scivolato Mattia), con Lorenzo Baldassarri buon quarto: anche in Moto2, cominciano a essere tanti gli italiani che vanno forte.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-2/22-10-2016/moto2-australia-morbidelli-beffato-vince-luthi-10-millesimi-170536607962.shtml

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MotoGP, Australia Valentino show: gran 2°. Marquez scivola, 1° Crutchlow

A scherzare con il fuoco ci si scotta: dopo tante cadute in prova (13) e una sola in gara, ma non del tutto fatale, (13° in Francia), Marquez getta nella ghiaia del tornantino di Phillip Island il suo sesto successo stagionale. Con la corona in testa lo spagnolo, fin lì dominatore con ampio margine, ha osato come ai bei tempi e ha pagato (sotto il suo tweet di scuse alla squadra). Ringraziano l'ottimo Crutchlow, ancora a segno - secondo successo stagionale - e uno strepitoso Rossi, 2°, risalito impetuosamente come le onde dell’oceano che si infrangono sull’Isola di Filippo: 10° al terzo giro, 9° al quarto, 6° al quinto con sorpasso a Lorenzo, 5° al settimo, 4° all’ottavo con infilata a Dovizioso, 3° al decimo e 2° al momento della caduta di Marquez.

VALENTINO SHOW — Prova spettacolare di Valentino, che dopo essere stato caustico con il team, sia alla vigilia (“non siamo cresciuti come negli anni passati, mentre gli altro lo hanno fatto”) sia in qualifica (“Al box non sono stati svegli a predisporre anche la moto con le intermedie”), ha affrontato la gara di rincorsa, da posizioni a lui ignote dai tempi Ducati, ritrovando feeling e ritmo seppelliti da prove non facili. Con un'altra posizione in griglia avrebbe potuto lottare per la vittoria, ma quando si è trovato solo Crutchlow davanti aveva già chiesto molto (troppo) alle sue gomme. Restano la bella rimonta e l'obiettivo di battere Lorenzo, alle fine 6°, nella lotta, principalmente d’onore, per il 2° posto iridato e le supremazia in casa Yamaha. Ora i punti di margine sul maiorchino, che ispira quasi tenerezza per come ha ammesso i suoi limiti e blocchi psicologici nelle condizioni ibride di freddo/umido viste in prova e che gli riportano alla mentre drammatici fantasmi del passato, sono 24. In pratica quasi un GP di differenza.

CAL RIGENERATO — L'Australia, però, conferma soprattutto lo stato di forma di Crutchlow: da luglio in poi il vero rivale di Marquez è stato lui, che a Phillip Island ha ribadito questo particolare ruolo di contender con una vittoria sensazionale. Crutchlow a cavallo della paternità – merito della figlia Willow nata a inizio agosto - ha cambiato marcia e infatti dopo Marquez è stato il pilota che dal Sachsenring in poi ha conquistato più punti (121 contro i 128 di Marc), con 2 vittorie e due secondi posti. Qui, in condizioni diverse da quelle che lo avevano incoronato a Brno, l’inglese del team Cecchinello ha fatto il bis in una gara
complicata da freddo e assetti mai sperimentati sul secco dopo due giorni di bufera, ma di grandissimo temperamento.

PODIO — A podio Vinales che nel finale ha avuto la meglio su Dovizioso, comunque buon 4° su una pista da sempre indigesta al forlivese, che in questo finale di stagione sta raccogliendo i buoni frutti della sua applicazione, anche se ancora lontani dai desiderata di gloria della Ducati. 5° Pol Espargaro, davanti a Lorenzo. 9° Petrucci, battuto in volata da Smith, a punti le Aprilia di Bradl (11°) e Bautista (12°), out Hayden quando lottava per il 7° posto ed è scivolato dopo un contatto con Miller.

LA GARA — Scelte quasi univoche di gomme, con tutti con soft davanti e media dietro, ma con Marquez, Crutchlow, Miller e le Suzuki che scelgono la hard davanti. Al via scatta in testa Pol Espargaro, ma al tornantino Marquez lo passa per andare al comando e involarsi, mentre Rossi, Lorenzo e Vinales iniziano la loro risalita. Valentino è strepitoso, tratta gli avversari come faceva Tomba con i paletti dello slalom, infilandoli uno alla volta, e già dopo 10 giri è in zona podio: terzo. Davanti c'è Crutchlow, che prova a ricucire il gap con Marquez, che però gli spiana la strada gettandosi per terra al tornantino. A questo punto Cal assesta il ritmo e va a prendersi il secondo successo stagionale, con Rossi che non ne ha più per insidiarlo e Dovizioso che sgomita con le Suzuki per il terzo gradino del podio: a 5 giri dalla fine si autoelimina Aleix Espargaro che dà il via libera a Vinales. Lo spagnolo, ormai saldo terzo, prova anche l'assalto a Rossi, ma la sua generosità si infrange contro la solidità di Valentino. La Yamaha non vince da 9 gare, ma lui è uno scoglio ancora troppo duro.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/23-10-2016/motogp-australia-valentino-show-gran-2-marquez-scivola-1-crutchlow-170546921632.shtml

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MotoGP 5 anni senza Simoncelli, Rossi: "Il podio è per lui"

Per la prima volta da quel tragico 23 ottobre 2011 l'anniversario della scomparsa di Marco Simoncelli, deceduto in pista durante il GP della Malesia, è coinciso con un giorno di gara. I piloti si sono infatti ritrovati in pista in Australia, nel terzultimo GP stagionale, con un clima di ampio ricordo dello sfortunato pilota di Coriano. Che, ricordiamo, proprio a Phillip Island aveva centrato il suo ultimo podio in MotoGP, nonché miglior risultato nella top class: 2°.

LA DEDICA DI VALE — Fra molte bandiere del Sic e adesivi '58' visti anche sui caschi dei piloti - ce l'aveva pure Vinales, 3° -, in tanti hanno voluto ricordare Simoncelli. Fra di loro Valentino Rossi, che dopo il 2° posto in rimonta ha dedicato il podio al Sic: "Questo 2° posto è per lui e la sua famiglia - ha detto Valentino appena sceso dal podio -, ci manca tanto e lo ricordiamo sempre. Questo è forse il miglior modo per dedicargli un pensiero e sentirlo ancora qui con noi".

MEMORIA TRAMANDATA — La memoria del Sic viene trasmessa e onorata in tanti modi. Con la Squadra Corse Sic 58, che capitanata da papà Paolo - un esempio straordinario, unitamente alla moglie Rossella, di forza, valori, solidità umana - debutterà l'anno prossimo in Moto3; con il museo nato a Coriano, meta di pellegrinaggio di appassionati e tifosi; soprattutto con le attività della Fondazione Simoncelli, creata in suo onore. Alla vigilia del GP di Misano, fra le tante iniziative intraprese da questa meritevole onlus, c'è stata la posa della prima pietra, a Coriano, a Sant'Andrea in Besanigo, della casa accoglienza per ragazzi disabili intitolata al Sic. Uno dei tanti modi per tenere vivo il ricordo di Marco e tramandare la grande orma di simpatia e umanità che ci ha lasciato.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/23-10-2016/motogp-5-anni-senza-simoncelli-rossi-dedica-podio-170547432738.shtml

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Moto3 Malesia pole Binder, Bagnaia in prima fila. Moto2: Morbidelli 2°

La pioggia di inizio turno si è trasformata in acquazzone e dopo pochi minuti il turno della Moto3 è stato inevitabilmente fermato con la bandiera rossa. Quando le condizioni sono tornate accettabili, si è rientrati in pista, naturalmente con le gomme da bagnato su un asfalto che, perlomeno in queste condizioni, è davvero buono: a una decina di minuti dalla fine i tempi hanno cominciato a scendere. Il primo a spingere fortissimo è stato Pecco Bagnaia, ma la sua pole è durata pochi minuti, battuto per 34 millesimi da Jorge Navarro. Poi, proprio sulla bandiera a scacchi, ecco la pole del campione del mondo Brad Binder, 93 millesimi di secondo più rapido di Navarro, 127 di Bagnaia, per una prima fila comunque di grande valore.

5 NEI 15 — Nei primi quindici, altri quattro piloti italiani: Lorenzo Dalla Porta (4°, miglior risultato in qualifica, in prima fila fino a pochi secondi dalla fine), Niccolò Antonelli (6°), Andrea Locatelli (11°) e Nicolò Bulega (13°). Per la gara, l’incognita più grande è quella dell’asfalto, che non si asciuga mai completamente: in caso di sole, i piloti dovranno fare molta attenzione alle insidie lungo il tracciato.

MOTO2 — In Moto2 Zarco straccia tutti: pole in 2'18"621 e Morbidelli, 2°, lasciato a ben 2"1. A completare la prima fila Pons, mentre in seconda ci sono Folger, Luthi e Badassarri. Gli altri italiani: 8° Pasini, 10° Corsi, 11° Marini.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-3/29-10-2016/moto3-malesia-bagnaia-prima-fila-pole-binder-170644055869.shtml

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MotoGp Sepang, Dovizioso da favola: pole! Rossi e Lorenzo dietro

Tuono Dovizioso: il forlivese della Ducati è il più veloce della qualifica di Sepang. Seconda pole stagionale, dopo quella di Assen, e conquistata davanti a Rossi e Lorenzo che divideranno con lui la prima fila. Cielo coperto, leggera pioggia e pista bagnata: condizioni dure da interpretare, sia per la scelta delle gomme da usare, sia per le difficoltà dell'asfalto di asciugarsi celermente. Tutti i piloti predispongono due moto, settate e gommate in modo differente con combinazioni di wet/intermedie, ma alla fine emerge Dovizioso che interpreta al meglio la pista e sfrutta fino in fondo la sua Ducati. Immediatamente un acuto in 2'11"511, per poi cambiare gomma e piazzare il tempo che gli vale la pole: 2'11"495. Inattaccabile per tutti. Buoni segnali dalla Yamaha, che piazza l'ottimo Rossi al 2° posto a 0"246 e un redivivo Lorenzo 3° a 0"302 e di nuovo a suo agio con una pista dotata di tanto grip. In terza fila Marquez 4° (+0"389) davanti a Crutchlow (+1"073), pure scivolato, e il rientrante Iannone (+1"113). Terza fila per Aleix Espargaro, Vinales e l'Aprilia di Bautista, 9°. Chiuda la top ten Baz, altro specialista del bagnato. Incredibile la prestazione di Crutchlow, che dopo la sessione ha scoperto una frattura alla mano sinistra (un metacarpo), nell'impatto contro un cordolo dopo la caduta nelle Libere3, ma che sarà regolarmente in pista per la gara".

LA Q1 — Erano stati promossi dalla Q1, sempre bagnata, Crutchlow (Honda Lcr), primo in 2'11"591 e Baz (Ducati Avintia), staccato di 1"293. A seguire, Smith, Miller, e Petrucci che scatterà quindi 15°.

LE LIBERE4 — Nelle Libere 4, non valide per lo schieramento, il più rapido era stato Marquez: 2'11"713 il suo tempo, realizzato con pista bagnata. Alle sue spalle, 2° Crutchlow a 0"079, poi Vinales a 0"220 e Lorenzo, 4° a 0"336 e in progresso in condizioni da sempre ostiche per lui. 5° Dovizioso, poi Miller, Baz e Rossi, 8° a 0"889.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/29-10-2016/motogp-sepang-dovizioso-favola-pole-rossi-lorenzo-dietro-170644089927.shtml

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Malesia Moto3, tutti giù per terra, Bagnaia vince alla grande

Spettacolare e netta vittoria di Pecco Bagnaia (la seconda della stagione e della carriera) in un’altra gara, però, condizionata dalle cadute (ben 11 nei primi tre giri) e fermata con la bandiera rossa al 15° passaggio (con classifica finale determinata dall’ordine di arrivo del 13° giro), per la caduta di Maria Herrera all’ultima curva in cui ha riportato la frattura della clavicola destra. L’episodio determinante per il GP è avvenuto al terzo passaggio, quando uno dopo l’altro sono scivolati Binder, Dalla Porta e Mir, tutti in scia a Bagnaia, pare per una striscia d'olio, e un attimo dopo anche Fabio Di Giannantonio: in questo caso la “Direzione Corsa” si è preso un bel rischio a non fermare la corsa. Fuori l’avversario più pericoloso, Bagnaia ha vinto con grande margine, sfruttando la sua grande velocità messa in mostra per tutto il fine settimana in ogni condizione.

CHE RISCHI — Il suo successo, quindi, è meritato e non solo determinato dalla caduta del campione del mondo Binder, ma ancora una volta sono state troppe le scivolate, con anche alcune situazioni davvero pericolose, perché alcuni piloti, mentre scivolavano, sono stati colpiti da rivali che sopraggiungevano da dietro. La peggio l’hanno avuta Nicolò Bulega (lussazione clavicola destra, contusione ginocchio destro), Aron Canet (contusione alla mano sinistra), Jorge Martin (trauma cranico, portato in ospedale in elicottero per una Tac di controllo). Sul podio con Bagnaia sono saliti Kornfeil e Bendsneyder, con Locatelli 5°, Antonelli 12°, Valtulini 13°, Petrarca 14°, Di Giannantonio 15°.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-3/29-10-2016/malesia-moto3-bagnaia-vince-sepang-170646241505.shtml

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Malesia, Zarco, doppio trionfo: vittoria e titolo in Moto2

Johann Zarco vince gara e titolo mondiale ed entra nella storia come il primo pilota capace di conquistare due campionati iridati in Moto2: un dato che conferma tutta la sua bravura. Nell’arco del campionato, il francese, che nel 2017 passerà in MotoGP sulla Yamaha del team Tech3, si è dimostrato nettamente il più forte (e il più costante), al di là di qualche GP un po’ sottotono: per lui sei vittorie e nove podi. Giusto festeggiare a fine GP alla sua maniera, con il tradizionale salto mortale all’indietro, questa volta però, doppio: al suo fianco, il fratello più grande, evidentemente un funambolo anche lui.

MORBIDELLI — Al secondo posto, come una settimana fa in Australia, Franco Morbidelli, rimasto al comando fino al 14° giro, quando Zarco ha deciso che era ora di cambiare passo e l’ha attaccato, scappando poi da solo verso il titolo. Morbidelli è rimasto a lottare con Jonas Folger, battuto all’ultimo giro grazie anche a un errore del tedesco. 'Morbido', in ogni caso, è stato ancora una volta grande, mentre hanno deluso i due rivali che, alla vigilia, erano ancora in lotta con Zarco: Thomas Luthi ha chiuso sesto, Alex Rins addirittura 14°. Bene Lorenzo Baldassari, quarto, benino Luca Marini, nono. A punti anche Simone Corsi, 11°.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-2/29-10-2016/moto2-malesia-zarco-vittoria-titolo-mondiale-170646241683.shtml

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MotoGP Malesia Dovizioso è un uragano: vince a Sepang, 2° Rossi

Andrea Dovizioso, presente! All’appello mancava lui, ma davanti alla maestra-Sepang inzuppata di acqua il forlivese non si è fatto cogliere impreparato: nono vincitore diverso della stagione, fine di un digiuno risalente a Donington 2009 (in condizioni simili), gran colpo per la Ducati e, soprattutto, riscatto del Dovi. Il forlivese se lo meritava: dopo aver baciato tanti protagonisti e outsider, la dea vittoria che sembrava volerlo sempre trascurare ha abbracciato lui. Un urlo di gioia liberatorio per il serio pilota trattenuto in Ducati e una significativa conferma per la casa di Borgo Panigale in una gara difficilissima in cui il forlivese ha confermato lucidità, tattica e grande controllo sul bagnato. Dalle ondate della Malesia emerge lui, che vince davanti a Rossi e Lorenzo, che salgono in coppia sul podio, ma vedono ancora il successo Yamaha rimandato. A Iwata la vittoria manca da 10 GP, un'eternità.

TANTE DIFFICOLTÀ — Gara difficilissima, con un'acquazzone prima del via che inzuppa la pista riservando le conseguenti incognite di assetto e scelta di gomme. Variabili acuite da un asfalto nuovo, di grande aderenza, ma con le denunciate enormi difficoltà di asciugarsi tempestivamente. E il warm up asciutto, con Vinales davanti a Iannone e Marquez e con Rossi solo 16°, non aveva certo aiutato i piloti. Contesa palpitante in avvio, con tre italiani a duellare in testa per buona parte di gara - con Rossi nel sandwich delle Ducati - e poi la sfida finale fra Vale e Dovizioso dopo che avevano assaggiato l'asfalto, nell'ordine Crutchlow, Marquez (alla fine 11°) e uno Iannone ammirevole per temperamento e grinta, ma tradito a sua volta. Guizzo finale del forlivese, con le Yamaha dietro e Barbera ottimo 4° davanti a Baz, altro specialista del bagnato, Vinales e l'Aprilia di Bautista, 7°. Indietro Petrucci, 10°, che sul bagnato in passato ha fornito prestazioni migliori.

LA GARA — Partenza rimandata varie volte per i forti scrosci e la tanta acqua in pista e distanza accorciata di un giro. Lo scatto al via è di Lorenzo, poi passa Marquez, ma la leadership al 1° giro è di Rossi che ne passa anche due in un colpo solo e si invola con le Ducati in scia. Iannone al 2° giro rompe gli indugi e va al comando. Nelle prime tre posizioni ci sono tre italiani, Iannone-Rossi-Dovizioso, mentre risale Crutchlow. La lotta Rossi-Iannone entusiasma, con la Ducati che sguscia in rettilineo e Vale che replica in staccata. A metà gara al terzetto tricolore si accodano le Honda di Marquez e Crutchlow, mentre Lorenzo scivola indietro, fuori dai giochi. A 9 giri dalla fine altro sorpasso di Rossi per la leadership mentre Crutchlow e Marquez si eliminano a pochi secondi di distanza per altrettante scivolate. Esito identico a quello di Iannone, che un giro dopo compromette la sua gara di grande audacia. A 5 giri dalla fine un lungo di Rossi alla prima curva spiana la strada a Dovizioso. Ma non è un regalo: il ritmo del forlivese è impressionante, Vale perde terreno in modo massiccio e può solo difendere il 2° posto, che gli vale anche quello nel mondiale, contro Lorenzo, 3° e in ripresa sul bagnato. Ovazione per Dovizioso: mai pioggia per lui è stata più dolce.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/30-10-2016/motogp-malesia-dovizioso-vittoria-sepang-ducati-170657197765.shtml

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Rugby: Italia-Nuova Zelanda 10-68. All Blacks dirompenti, bellissima meta di Boni

Tanti cambi, qualche lampo di bel gioco e un’avversaria di livello spaziale. Si può riassumere così la quarta uscita ufficiale della nazionale italiana di rugby con il nuovo ct Connor O’Shea: gli azzurri in uno splendido scenario allo Stadio Olimpico di Roma vengono sconfitti per 10-68 dai campioni del mondo in carica della Nuova Zelanda. Ovviamente poco da fare contro una rivale simile, il primo tempo è stato giocato ad alta intensità, poi è arrivato lo scontato calo repentino nella fase finale, preceduto però dalla bellissima meta di Boni. Difficoltà maggiori mostrate nella fase offensiva, ci sarà da lavorare in vista delle prossime uscite contro Sudafrica e Tonga.

L’Italia prova a partire in modo aggressivo, spinta da un Olimpico gremito in ogni posto. Al primo errore (sulla prima offensiva neozelandese) gli azzurri crollano e, in seguito ad una mischia sui 5 metri, lasciano schiacciare in meta Fekitoa. Gli azzurri non demordono e ripartono alla grande, bloccando gli All Blacks in ogni zona del campo: un gran break di Padovani porta Carlo Canna a calciare al centro dei pali e timbrare i primi 3 punti azzurri. Non c’è tempo per rifiatare: la Nuova Zelanda non tira il freno e si lancia subito nei 25 metri tricolori. Faumuina schiaccia in mezzo ai pali la seconda meta di colore nero. Al 19′ è già tris: la Nuova Zelanda vola fino ai cinque metri dopo una touche offensiva e Tuipulotu schiaccia. Senza pause gli All Blacks che si portano a quota 28 con la meta di Dagg (al termine di un’azione favolosa) realizzata dal solito Cruden. A completare il tabellino del primo tempo è l’ennesima meta oceanica con Crockett che sigla il parziale sul 35-3.

Così come nel primo tempo, anche alla ripresa del gioco l’Italia prova ad imprimere il massimo sforzo ad inizio ripresa. La classe neozelandese però non soffre l’intensità azzurra e, dopo cinque minuti, arriva la sesta meta realizzata con Luatua al termine di un’azione meravigliosa. Dopo una leggera fase di studio, nella quale Parisse e compagni hanno provato a spingere sull’acceleratore a cacci della meta, a capitalizzare sono ancora i neozelandesi con Fekitoa che concede il bis. Al 60′ arriva la meta di Dixon, ma cinque minuti dopo è l’Olimpico ad esplodere, grazie anche ai neo entrati: splendida volata di Tommaso Boni che si lancia in solitaria verso la realizzazione, trasformata da Tommaso Allan. Gli All Blacks non ci stanno a subire lo scalpo e, nel giro di 10′, siglano altre due mete con Ioane e Naholo fissando il risultato sul 68-10.

http://www.oasport.it/2016/11/rugby-italia-nuova-zelanda-10-68-all-blacks-dirompenti-bellissima-meta-di-boni/

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Moto3 Valencia, Canet prima pole; Moto2, Morbidelli parte 3°

È lo spagnolo Aron Canet a conquistare la pole della Moto3 del GP di Valencia, ultima prova del mondiale. Il pilota della Honda Estrella Galicia, alla prima pole in carriera, con il tempo di 1'39"261 ha la meglio sul sudafricano Binder, l'iridato di questa stagione, per soli 18 millesimi. A completare la prima fila il giapponese Ono, a 0"122.

RODEO GUEVARA — Seconda fila per Bulega, il primo degli italiani, staccato con la sua Ktm VR46 di 0159, poi Guevara e Antonelli (+0"263). Di rilievo la prestazione di Juanfran Guevara, non tanto per il crono, ma per la capacità di essere miracolosamente rimasto aggrappato alla moto, come in un rodeo, dopo un high side che poteva avere conseguenze peggiori. Così gli altri italiani: 10° Bastianini, 11° Dalla Porta, 12° Di Giannantonio, 16° Bagnaia, 18° Migno, anche scivolato, come Locatelli, nelle fasi iniziali.
In Moto2 la pole va all'iridato Zarco, che con il tempo di 1'34"879 precede per soli 6 millesimi Luthi e per 54 il nostro Morbidelli. Il pilota della Kalex Estrella Galicia scatta 3° e inseguirà in gara il suo primo successo. Buon 4° Pasini (+0"273) che in seconda fila precede Rins e Simon. 18° Marini, 22° Corsi, 23° Baldassarri.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-3/12-11-2016/moto3-valencia-canet-prima-pole-battuto-binder-4-bulega-170822708372.shtml

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MotoGP Valencia, Lorenzo ringhia: che pole. Marquez 2°, Rossi è 3°

Quando guida così è uno show. La pole a Valencia, sede dell'ultimo GP con i giochi stagionali ampiamente fatti, è di uno Jorge Lorenzo che vuole decisamente chiudere con il botto la sua lunga militanza in Yamaha prima di lanciarsi nella sfida Ducati. Il maiorchino è super, con una progressione micidiale piega in qualifica Marquez, 2° a 0"340, e Rossi, 3° a 0"727, e centra la quarta pole stagionale e n.65 in carriera. In seconda fila scatteranno Vinales, 4° a 0"875, Dovizioso, 5° a 0"937, Pol Espargaro, 6° a 0"991. A seguire, terza linea per Iannone, 7° a 1"019, Pedrosa e Aleix Espargaro. 10° Smith davanti a Crutchlow e Petrucci.

ENTUSIASMANTE — La sessione è entusiasmante: Jorge è in gran forma, tirato a lucido come nelle occasioni migliori, quelle 'Martillo style' così raramente ammirate in questa stagione controversa, travagliata e a intermittenza. Lorenzo spara subito un bel colpo con un 1'29"849 al primo tentativo con cui mette le cose in chiaro, poi scende a 1'29"613 e nel finale addirittura a 1'29"401. Record della pista (1'30"011 il precedente limite) sgretolato. Gli altri possono solo provare a insidiarlo, ma non ci riescono. Rossi, seppur 3° a oltre 7 decimi, riesce ad agguantare una prima fila preziosa in una gara dal sorpasso difficile, mentre Marquez è l'unico a impensierire Lorenzo: si ferma a 0"396 al primo tentativo, poi scende a 0"128, ma viene ricacciato indietro con l'ultimo giro da favola del maiorchino. La premessa per un congedo dai risvolti vincenti e romantici dalla Yamaha.
LA Q1 — Si erano qualificati dalla Q1 alla Q2 Crutchlow, con il tempo di 1'30"544, e Petrucci, staccato di 0"271. Rimasti fuori, e quindi, rispettivamente, 13° e 14° in griglia, Barbera e Redding.

LE LIBERE 4 — Nelle Libere4, con tutti i piloti impegnati a provare soprattutto la tenuta delle gomme alla distanza, con Rossi che ad esempio ha lavorato molto con la dura posteriore, mentre Lorenzo con la morbida, il miglior tempo era stato di Marquez in 1'30"906. Lo spagnolo, anche scivolato innocuamente, al pari del compagno Pedrosa, ha preceduto Lorenzo di 55 millesimi, e Vinales di 90. 4° Iannone, 5° Rossi (+0"402), 6° Crutchlow, con Dovizioso 9° a 0"752.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/12-11-2016/motogp-valencia-lorenzo-pole-marquez-2-rossi-3-170823383186.shtml

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Moto3 Valencia, volata a Binder; 3° Migno, 4° Bastianini

Brad Binder si conferma degno campione vincendo una gara incredibile in rimonta: dopo un problema tecnico al cambio nel corso del primo giro, il sudafricano è risalito dalla 15esima posizione recuperando oltre 5 secondi, per poi trionfare di forza per la settima volta in questa stagione. Alle sue spalle Joan Mir, al terzo posto un bravissimo Andrea Migno, rimasto al comando per tanti giri, vicino fino all’ultimo, molto aggressivo e sempre veloce dal via fino al traguardo. Migno è il pilota cresciuto di più nell’arco della stagione ("è la miglior gara della mia vita", ha detto), che lo proietta come uno dei grandi protagonisti per la prossima stagione.

PROTAGONISTI — Lo sarà anche Enea Bastianini, che lascia il team Gresini con un quarto posto e, soprattutto, il titolo di vice campione del mondo: nel 2017 sarà nel team di Emilio Alzamora e punterà sicuro al titolo. Rimarrà invece nella squadra italiana Fabio Di Giannantonio, quinto sotto la bandiera a scacchi, sesto nel mondiale nella sua prima stagione iridato: bravo Fabio, anche per lui il futuro sembra davvero roseo. Nel 2016, quattro piloti italiani (Fenati, Antonelli, Bagnaia e Bastianini) hanno conquistato almeno un GP: nel 2017 si può fare addirittura meglio.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-3/13-11-2016/moto3-valencia-volata-binder-3-migno-4-bastianini-170834020199.shtml

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Moto2 Valencia, Morbidelli a podio: è 3°. La vittoria va a Zarco

Il campione che non tradisce, ovvero Johann Zarco, due settimane dopo avere conquistato a Sepang il suo secondo mondiale della Moto2, saluta la categoria con la settima vittoria stagionale, degno risultato di un pilota che, dei quattro che il prossimo anno saliranno in MotoGP, sembra essere l'unico con gli attributi per gestire il passaggio di classe. Né Alex Rins, che oggi ha salvato per un solo punto il 3° posto in generale sul nostro Franco Morbidelli, né Alex Lowes, che colleziona più cadute che risultati, né l'anonimo Jonas Folger sembrano infatti avere quel qualcosa di magico che possa garantire loro una felice carriera tra i grandi.

ALLUNGO VINCENTE — Bella vittoria, quella del francese, che nel giro d'onore dopo il consueto salto mortale all'indietro dalle barriere, ha indossato una maschera da tigre pronto a salire martedì sulla Yamaha del team Tech3. Grandissima lotta all'inizio con Morbidelli, poi nel finale l'allungo vincente, caratteristica ormai nota del suo modo di correre. Morbidelli, che con il 2° posto avrebbe chiuso comunque 3° un bel campionato nel quale è mancato l'acuto della vittoria, con le gomme finite proprio a metà dell'ultimo giro è stato scavalcato da Thomas Luthi, che chiude anche 2° nel mondiale. All'ultima curva Lowes, futuro pilota Aprilia, si è preso il 4° posto su Rins, che ora in Suzuki dovrà dimostrare che la scelta di Davide Brivio di puntare su di lui è stata azzeccata.

BUON PASINI — Ottimo ancora Mattia Pasini, 7°, solo 11° Simone Corsi, male Lorenzo Baldassarri, 14°, disastroso Luca Marini, che poteva conquistare il titolo di esordiente dell'anno e invece ha chiuso 22° e terz'ultimo, scavalcato nella speciale classifica sia da Xavier Vierge che da Miguel Oliveira.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-2/13-11-2016/moto2-valencia-morbidelli-podio-3-vittoria-va-zarco-170834020377.shtml

[Miky88]

MotoGP Valencia, Lorenzo, addio imperiale: è 1°. Iannone gran 3°

Regalo di addio. Lorenzo lascia la Yamaha con un successo che rende il suo commiato ancor più romantico e struggente. Fine di un idillio che ha prodotto 44 vittorie, 39 pole e 3 titoli mondiali e che si chiude con il dolce di una vittoria che indora la pillola di un addio un po’ aspro. Come il clima di un team diventato grande anche grazie a Jorge – e che rivede un successo che alla Yamaha mancava dal Montmelò, 10 GP fa -, ma che non poteva continuare a lungo con il dualismo con Rossi, la gemma indiscussa della squadra al di là di quanta gloria potesse conquistare Lorenzo. Che chiude la stagione come l’aveva iniziata, vincendo, e trovando così una spinta in più per l’avventura in Ducati, che inizierà fra due giorni con i primi test sulla Desmosedici.

QUARTO SUCCESSO — A Valencia Jorge ha colto il 4° successo dell’annata, solo uno in meno dell’iridato Marquez: un dato che fa riflettere e che segna la misura della sua stagione infelice e altalenante. Una sorta di 'avrei potuto, ma…' sacrificato sull’altare di un’incostanza di testa, rendimento, gomme che ne hanno limitato il potenziale. All'arrivo Jorge, che festeggia così il traguardo di più giovane di sempre ad aver tagliato il nastro dei 250 GP, precede un pimpante Marquez, e un grandissimo Iannone, 3° e davvero strepitoso nella sua ultima gara con Borgo Panigale.

LA BATTAGLIA — Marc e Andrea hanno vinto la battaglia consumatasi alle spalle del maiorchino, che ha fatto gara a sé. Un trenino spesso serrato in cui si sono distinti Rossi e Iannone, con il pesarese più forte e audace in curva e la Ducati in recupero sul dritto, con molti sorpassi, repliche, staccate ed emozioni. Pane quotidiano per Rossi, ma anche per Iannone, davvero agguerrito e volitivo nel suo GP finale con la Desmosedici. Anche per lui, come per Lorenzo, ha di certo avuto un peso il sottile piacere della rivalsa a condire i saluti. L’abruzzese e Vale se le sono date di santa ragione, salvo poi cedere a Marquez che nel finale, forte anche di una copertura differente si è involato per la piazza d'onore. Il 3° di Iannone, con spallata finale contro Rossi, rende merito alla sua gara di grande generosità e temperamento, ne conferma i progressi di pilota di vertice, ma ribadisce pure quelli della Ducati su una pista sulla carta indigesta alla Desmosedici. Alle spalle di Rossi, 4° e combattivo, 5° Vinales, poi Pol Espargaro e Dovizioso, 7° e ridimensionato nel confronto con il compagno di squadra. 10° Bautista con l'Aprilia.

LA GARA — Tutti i piloti con la morbida dietro e le media davanti, mentre solo Marquez, Miller e Crutchlow puntano sulla hard all'anteriore. Al via Lorenzo scatta come una molla, mentre i suoi compagni della prima fila, Marquez e Rossi, non fanno altrettanto, passati da Iannone e Vinales. Messo nelle condizioni di poter fare una delle sue strategie preferite, la fuga, Lorenzo prende il largo, mentre la battaglia si consuma alle sue spalle per le altri posizioni del podio. Al 5° giro Rossi passa con decisione il suo futuro compagno Vinales, imitato subito da Marquez e va alla caccia di Iannone. Pedrosa scivola, Iannone e Rossi regalano show di linee e sorpassi mentre Lorenzo allunga raggiungendo anche i 5" di vantaggio. Con le sue pieghe al limite Marquez risale 2°, sbucciandosi anche lui i gomiti contro uno Iannone di lusso, e poi prova l'assalto a Lorenzo: 3"4, poi 2"7, poi 2"2, 1"8. Ma non ce la fa. L'utlimo brivido lo regalano Iannone e Rossi, in un duello ravvicinato che si chiude con l'abruzzese vincitore nella lotta al 3° gradino del podio. Per lui, come per Jorge, il miglior modo per salutare la propria squadra. Sipario.

http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/13-11-2016/motogp-valencia-lorenzo-addio-imperiale-1-iannone-gran-3-170834020533.shtml