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Parigi sotto attacco

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Rosencratz

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Rosencratz » mar nov 24, 2015 22:20


Higuain88 ha scritto:
Rosencratz ha scritto:L'aspetto religioso giustifica solo in parte le azioni di queste giovani. Molti sono stati descritti come dediti ad alcool, bella vita e altri comportamenti non in linea con il corano. Anche la segregazione e il disagio economico spiegano solo in parte perche' alcune persone decidono di partire per la Siria o organizzare azioni come quella a Parigi. Una delle tante ragioni che spinge questi giovani a prendere azioni cosi radicali e' la necessita' di darsi un'identita', il bisogno di dare uno scopo alle proprie vite e affermare la propria esistenza e diversità' in una societa' dove non hanno nessuna speranza di emergere. Viviamo in una societa' fortemente competitiva con delle regole che premiano chi ha soldi, successo e fama. Le sottoculture nascono anche per dare a chi non si alinea al modello dominante delle regole diverse che permettono al suo interno di essere valutati e acquisire un valore che non si avrebbero al di fuori. Questa e' un'altra ragione per cui non si puo' pensare di usare solo la violenza e la repressione per battere il terrorismo. Il pericolo e ' di rendere i terroristi degli eroi e rafforzare la loro presa sulle menti di tanti giovani alla ricerca di un qualcosa che riempia i vuoti della loro esistenza. Vuoti scavati anche da un modello sociale ed economico che pone obbiettivi e modelli irraggiungibili per spingere i consumi in alto ma che allo stesso tempo spingono verso il basso e la distruzione emotiva chi non ha i mezzi per affermarsi. Questa distruzione emotiva riguarda anche giovani benestanti perche' la necessita' di affermarsi e di darsi un'identità ha piu' a che fare con la propria percezione soggettiva che di una valutazione oggettiva della propria persona. Il terrorismo come tante delle sfide che affrontiamo al giorno d'oggi richiedono una valutazione profonda del nostro mondo e non ci si puo' limitare ancora una volta a guardare le cose da un semplice punto di viste dell'ordine pubblico.


quindi prendete i musulmani e dategli anche i lavori belli e danarosi :love:


Con tutto il rispetto, non hai capito una mazza di quello che ho scritto e meno male che ho affermato:

Rosencratz ha scritto: Anche la segregazione e il economico spiegano solo in parte perche' alcune persone decidono di partire per la Siria o organizzare azioni come quella a Parigi.


e soprattutto:

Rosencratz ha scritto: Questa distruzione emotiva riguarda anche giovani benestanti perche' la necessita' di affermarsi e di darsi un'identità ha piu' a che fare con la propria percezione soggettiva che di una valutazione oggettiva della propria persona. .
Ultima modifica di Rosencratz il mar nov 24, 2015 22:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda SognoLaChampions » mar nov 24, 2015 22:32


Higuain88 ha scritto:
Rosencratz ha scritto:L'aspetto religioso giustifica solo in parte le azioni di queste giovani. Molti sono stati descritti come dediti ad alcool, bella vita e altri comportamenti non in linea con il corano. Anche la segregazione e il disaggio economico spiegano solo in parte perche' alcune persone decidono di partire per la Siria o organizzare azioni come quella a Parigi. Una delle tante ragioni che spinge questi giovani a prendere azioni cosi radicali e' la necessita' di darsi un'identita', il bisogno di dare uno scopo alle proprie vite e affermare la propria esistenza e diversità' in una societa' dove non hanno nessuna speranza di emergere. Viviamo in una societa' fortemente competitiva con delle regole che premiano chi ha soldi, successo e fama. Le sottoculture nascono anche per dare a chi non si alinea al modello dominante delle regole diverse che permettono al suo interno di essere valutati e acquisire un valore che non si avrebbero al di fuori. Questa e' un'altra ragione per cui non si puo' pensare di usare solo la violenza e la repressione per battere il terrorismo. Il pericolo e ' di rendere i terroristi degli eroi e rafforzare la loro presa sulle menti di tanti giovani alla ricerca di un qualcosa che riempia i vuoti della loro esistenza. Vuoti scavati anche da un modello sociale ed economico che pone obbiettivi e modelli irraggiungibili per spingere i consumi in alto ma che allo stesso tempo spingono verso il basso e la distruzione emotiva chi non ha i mezzi per affermarsi. Questa distruzione emotiva riguarda anche giovani benestanti perche' la necessita' di affermarsi e di darsi un'identità ha piu' a che fare con la propria percezione soggettiva che di una valutazione oggettiva della propria persona. Il terrorismo come tante delle sfide che affrontiamo al giorno d'oggi richiedono una valutazione profonda del nostro mondo e non ci si puo' limitare ancora una volta a guardare le cose da un semplice punto di viste dell'ordine pubblico.


quindi prendete i musulmani e dategli anche i lavori belli e danarosi :love:

Non ricordo se ho preso parte al topic, ma l'ho letto tutto e con attenzione.
Parto da un presupposto: per potersi fare un'idea, bisogna conoscere e comprendere le cose. Questo 3d mi ha permesso di approfondire degli argomenti, di leggere "campane" diverse, di allargare il mio modo di vedere le cose sulla questione.
Mi stupisce di contro vedere un attegiamento da "bambini", fammi passare il termine, da parte tua. Non è una competizione, dove si deve dimostrare di aver ragione, semmai un posto dove scambiarsi le " vedute", per poter meglio comprendere ciò che sta accadendo. E lo scrive una persona fondamentalmente di destra, ma pensante...di conseguenza non posso appartenere alla pseudo comunità "sinistroide" millantata...

Gli interventi in questo 3d, da Tuco a Cavi, in ogni luogo e tutti gli altri, sono stati il mezzo attraverso il quale ho potuto creare il mio pensiero personale su questa faccenda, che sta assumendo una dimensione sempre più mondiale, e che presto o tarsi potrebbe interessare tutti noi.
Le soluzioni non sono di certo facili, e prima di sparare giudizi bisogna comprendere a livello politico, geografico culturale e religioso sia il passato che il presente dei paesi musulmani...ritengo che chi ci abbia vissuto possa portare qualche dettaglio in più rispetto a quello che, non avendoli appunto direttamente vissuto, non possiamo conoscere se non per sentito dire.
Tutto questo preambolo solo per invitarvi a non distruggere questo bel topic, che avrei ovviamente volentieri evitato se tali avvenimenti non fossero mai accaduti.

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Tuco » mar nov 24, 2015 22:57


quanto accaduto oggi tra turchia e russia e' una polaroid della regione.La Turchia ha l'appoggio dei paesi del golfo e dei sauditi,tutti e tre temono che l'iran possa con l'aiuto della russia aumentare la propria influenza nella regione.L'iran ha da poco "scongelato" la propria situazione con gli usa e adesso fanno paura,gli stessi usa che pero' sono anche alleati con sauditi e turchi e che comunque intralciano la russia facendo ricomparire scenari da guerra fredda.C'e' un tale risiko in corso che la piccola siria sembra soltanto un pretesto o comunque sembra essere la persona sbagliata nel posto sbagliato.Chi manca all'appello?ah gia' l'Europa....c'e' la Francia,l'Inghilterra piu' defilata rispetto a qualche anno fa(quanto hanno pesato le autocritiche di blair?),ma manca la Comunita' Europea,sperando non faccia la fine della Siria....

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda pako76 » mar nov 24, 2015 23:11


Tuco ha scritto:civilta' superiore,noi.

ilcommercialista ha scritto:“50 mila euro per il filmato della strage di Parigi†Bufera sul gestore del bar assaltato dai terroristi


1) Non sappiamo a quale razza appartenga il titolare del locale.....e non venirmi a dire che è un bianco perchè non centra nulla.

2) Chi ha mai parlato di civiltà superiore? Sempre là vai a parare tu e qualcun altro. A me non mene fotte un c***o di chi è superiore o inferiore a chi. Io mi sto sgolando da un anno a questa parte a cercare di farvi capire che le socierà multietniche non funzionano. Questo non vuol dire che non possano stare insieme stranieri, NON L'HO MAI DETTO.....ma se ne arrivano troppi, in uno spazio di tempo ridotto e si concentrano tutte in un punto NON SI AMALGAMERANNO MAI alla popolazione locale.
Ma questo è normale, umano, direi naturale!

Guarda i terroristi degli ultimi anni....vengono tutti da mollembeck o come c***o si chiama in Belgio!

E l'Italia o megli oil govenro italiano (ma anche tutti quelli come te che appoggiano l'operato) sono dei criminali perchè le conseguenze di questa massiccio inserimento (1000 al giorno minimo) porteranno conseguenze gravissime, al netto dei terroristi.

Ma io ho deciso che non voglio più venire a perdere tempo qua sopra perchè tanto non è qua sopra che si decide nulla. Come al solito spero di sbagliarmi in tutto e che voi abbiate ragione e che l'italia diventi un bellissimo paese multietnico prospero, ricco e pieno di opportunità per tutti.

Se non sarà cosi pazienza, nessuno può condannarvi perchè non avete le palle di difendere il vostro paese, tranne ovviamente i vostri figli e nipoti che si chiederanno dove eravate e cosa facevate quando avveniva l'invasione.
.....tutte le idee sono buone, purchè non pretendano di imporsi con la forza.

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Tuco » mar nov 24, 2015 23:19


ti preciso per la 157milonesima volta che non ho mai appoggiato questo governo,mai votato pd,ne altri partiti oggi esistenti,non voto dal 2001.

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda CIANURO » mar nov 24, 2015 23:21


SognoLaChampions ha scritto:
Non ricordo se ho preso parte al topic, ma l'ho letto tutto e con attenzione.
Parto da un presupposto: per potersi fare un'idea, bisogna conoscere e comprendere le cose. Questo 3d mi ha permesso di approfondire degli argomenti, di leggere "campane" diverse, di allargare il mio modo di vedere le cose sulla questione.
Mi stupisce di contro vedere un attegiamento da "bambini", fammi passare il termine, da parte tua. Non è una competizione, dove si deve dimostrare di aver ragione, semmai un posto dove scambiarsi le " vedute", per poter meglio comprendere ciò che sta accadendo. E lo scrive una persona fondamentalmente di destra, ma pensante...di conseguenza non posso appartenere alla pseudo comunità "sinistroide" millantata...

Gli interventi in questo 3d, da Tuco a Cavi, in ogni luogo e tutti gli altri, sono stati il mezzo attraverso il quale ho potuto creare il mio pensiero personale su questa faccenda, che sta assumendo una dimensione sempre più mondiale, e che presto o tarsi potrebbe interessare tutti noi.
Le soluzioni non sono di certo facili, e prima di sparare giudizi bisogna comprendere a livello politico, geografico culturale e religioso sia il passato che il presente dei paesi musulmani...ritengo che chi ci abbia vissuto possa portare qualche dettaglio in più rispetto a quello che, non avendoli appunto direttamente vissuto, non possiamo conoscere se non per sentito dire.
Tutto questo preambolo solo per invitarvi a non distruggere questo bel topic, che avrei ovviamente volentieri evitato se tali avvenimenti non fossero mai accaduti.


Massimo rispetto. Da un uomo di sinistra.
L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
Indro Montanelli

Una società più austera può essere una società più giusta, meno diseguale, realmente più libera, più democratica, più umana.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Rosencratz » mer nov 25, 2015 0:57


CIANURO ha scritto:Si dice un gran bene di quei festini.


Scherzi a parte, i famosi festini di Teheran sono il segno di un malessere profondo che attraversa molti paesi arabi, lo stesso malessere alla base della primavera araba. Le citta', le universita' e la classe media aspirano a un modello di vita se non occidentale almeno diverso da quello imposto dalla teocrazia iraniana o dal dittatore di turno. Lo notai ad Agadir in Marocco, ragazze in minigonna uscivano dai taxi per entrare il piu' velocemente possibile nei locali notturni come se avessero qualcosa da nascondere. Il loro tentativo e le loro aspirazioni si scontrano con una maggioranza che vive nelle campagne e spesso nell'ignoranza e che si oppone ai cambiamenti. Esempio lampante di questo e' l'Egitto dove le aspirazioni dei giovani di piazza Tahir si sono scontrate con il voto plebiscitario delle campagne verso i Fratelli Musulmani. Il mondo islamico e lacerato non solo da diverse fazioni religiose ma anche dalla forza di attrazione dell'occidente sui ceti urbani. Questo non vuol dire che questi ceti abbiano una visione identica all'occidente ma certamente aspirano ad un mondo arabo dove l'Islam non sia intrusivo in tutti gli aspetti della vita soprattutto in politica. Nel pantano medio orientale e nella propaganda anti islamista di certa stampa e politica occidentale, i primi sconfitti sono questi ragazzi e queste ragazze che aspirano ad affermare la propria individualita' e diversita' in paesi dove l'omologazione e' la norma. Per gli estremisti islamici sono delle anime perse vendute al diavolo occidentale mentre per le "menti raffinate" europee e americane rimangono sempre musulmani e quindi terroristi per definizione. La piu' grande vittoria per i Salafisti sarebbe quella di ridurre al silenzio queste minoranze liberali che sono la vera opposizione da un punto di vista ideologico all'estremismo islamico. I tamburi di guerra occidentali servono solo a dare il ritmo alla propaganda dei fanatici aiutandoli a ridurre al silenzio chi aspira a qualcosa di diverso di una vita regolata solo da precetti religiosio.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda CIANURO » mer nov 25, 2015 1:47


Rosencratz ha scritto:
CIANURO ha scritto:Si dice un gran bene di quei festini.


Scherzi a parte, i famosi festini di Teheran sono il segno di un malessere profondo che attraversa molti paesi arabi, lo stesso malessere alla base della primavera araba. Le citta', le universita' e la classe media aspirano a un modello di vita se non occidentale almeno diverso da quello imposto dalla teocrazia iraniana o dal dittatore di turno. Lo notai ad Agadir in Marocco, ragazze in minigonna uscivano dai taxi per entrare il piu' velocemente possibile nei locali notturni come se avessero qualcosa da nascondere. Il loro tentativo e le loro aspirazioni si scontrano con una maggioranza che vive nelle campagne e spesso nell'ignoranza e che si oppone ai cambiamenti. Esempio lampante di questo e' l'Egitto dove le aspirazioni dei giovani di piazza Tahir si sono scontrate con il voto plebiscitario delle campagne verso i Fratelli Musulmani. Il mondo islamico e lacerato non solo da diverse fazioni religiose ma anche dalla forza di attrazione dell'occidente sui ceti urbani. Questo non vuol dire che questi ceti abbiano una visione identica all'occidente ma certamente aspirano ad un mondo arabo dove l'Islam non sia intrusivo in tutti gli aspetti della vita soprattutto in politica. Nel pantano medio orientale e nella propaganda anti islamista di certa stampa e politica occidentale, i primi sconfitti sono questi ragazzi e queste ragazze che aspirano ad affermare la propria individualita' e diversita' in paesi dove l'omologazione e' la norma. Per gli estremisti islamici sono delle anime perse vendute al diavolo occidentale mentre per le "menti raffinate" europee e americane rimangono sempre musulmani e quindi terroristi per definizione. La piu' grande vittoria per i Salafisti sarebbe quella di ridurre al silenzio queste minoranze liberali che sono la vera opposizione da un punto di vista ideologico all'estremismo islamico. I tamburi di guerra occidentali servono solo a dare il ritmo alla propaganda dei fanatici aiutandoli a ridurre al silenzio chi aspira a qualcosa di diverso di una vita regolata solo da precetti religiosio.


Completamente d'accordo con la tua disamina. Posso aggiungerci che:
- il problema mediorientale viene da lontano, ossia dalla divisione del ex impero ottomano da parte delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale e sto parlando sostanzialmente di Regno Unito e della Francia che hanno agito secondo la famosa e sempiterna tattica del divide et impera. Basterebbe, per avere una riprova di questa tesi, guardare a quanti microstati sono stati creati appositamente per scongiurare l'emergere di una potenza leader nell'area in questione. Mi riferisco, in particolar modo, al Libano fatto apposta per indebolire la Siria e negarli un più vasto accesso sul mare, al Kuwait che è la negazione palese dell'accesso sul mare all'Iraq, ai tanti microstati del EAU per mettere la zeppuccia all'alleato di sempre degli USA, alleati si ma con juicio, avrebbe detto il Ferrer di Manzoni, ossia all'Arabia Saudita.
- Questa politica del divide et impera, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, è diventata politica della pura ingerenza e della pura invasione europea di quel mondo con la creazione per volere britannico e statunitense dello Stato di Israele. Naturalmente nessuno, e io meno che mai, vuole negare agli ebrei il diritto ad avere un loro Paese, ma è pur vero che gli arabi hanno sempre sostenuto, con tutte le ragioni del mondo, che nessun arabo aveva mai gasato un ebreo. Se la storia rispondesse ad una giustizia ideale Israele, infatti, andava istituito in Germania, e lo sanno solo gli dei quanto questo mi avrebbe reso contento, ma la storia, purtroppo o per fortuna, risponde agli uomini e gli uomini ebrei volevano tornare nella Terra Promessa dei padri: la Palestina. L'aiuto americano in tutta la nascita, la creazione e la difesa di Israele ha fatto si che la visione di un Occidente invasore avesse una costante riprova che è difficilmente smontabile, storicamente parlando, e che da modo al terrorismo islamico di avere sempre una sua giustificazione o, meglio ancora, una sua ragione ideale, almeno fino a quando non sarà riconosciuto lo stato di Palestina.
Che poi questo stato non lo vogliano, o non si siano dati la pena di crearlo, gli stessi stati arabi come la Giordania, che, detto tra parentesi, ha gli stessi colori della bandiera della Palestina ed è la Palestina storica o l'Egitto quando avevano rispettivamente: la Cisgiordania e la striscia di Gaza e che, anzi, questi stati abbiano sterminato anche loro, e mi riferisco specificatamente alla Giordania, i palestinesi, si ricordi il famoso massacro del Settembre Nero, non giustifica l'Occidente nel suo colpevole ritardo verso la creazione dello Stato di Palestina. La creazione dell'entità statuale in Palestina sarebbe stata, aldilà di un opera di giustizia resa alla storia anche la migliore arma per sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo islamico nelle sue ragioni storiche e ideali e questo lo avrebbe reso molto più debole rispetto a tutti i bombardamenti aerei e le invasioni terrestri del passato, presente e futuro.
- Infine questi macroscopici errori sono divenuti cronici e hanno lacerato completamente il legame che c'è tra mondo islamico e mondo occidentale e nello specifico Europeo e Mediteranneo e basterebbe guardare alla Spagna del sud e alla nostra stessa bellissima Sicilia per vederlo tutto questo legame (basti pensare che la stessa parola maf.ia ha un origine araba, tanto per fare solo un esempio di quanto la cultura araba abbia trasceso la superficie e sia penetrata a fondo nelle nostre stesse civiltà) dal 2001 in poi.
Dal 11 settembre, infatti, l'Occidente, accuratamente rimbambito dalla propaganda guerrafondaia americana, ha scelto deliberatamente di invadere l'Afghanistan prima e l'Iraq poi per creare degli stati fantoccio completamente corrotti che hanno, se fosse stato possibile, addirittura abbassato, le nostre già bassissime quotazioni in seno all'opinione pubblica araba. Questo perché siamo stati visti, innanzitutto come degli invasori, come era naturale che fosse, ma, inoltre, anche come chi andava a portare il caos, la corruzione e l'inefficienza, nonché il disordine e la precarietà in realtà che prima erano stabili. A tutto questo si è cercato di rispondere dicendo propagandisticamente che gli occidentali avevano combattuto per la democrazia e per la fine delle dittature. Questo argomento è uno dei più logori e stantii della nostra propaganda e di quella americana in primis.
Ora, aldilà che una nazione che ha aiutato, ed è storicamente provato, un boia sanguinario come Pinochet a prendere il potere in barba ad un governo legittimo e democratico come quello di Salvador Allende, dovrebbe almeno avere la decenza di tacere quando si parla di aiutare gli altri ad uscire dalle dittature, ma si può sapere perché se volevamo aiutare gli arabi a farla finita con le dittature non siamo andati a fermare la dittatura di Erdogan, di Gheddafi, prima di quando siamo andati e abbiamo visto cosa abbiamo combinato?!, o degli stessi invasati figli di Khomenini o, meglio ancora, proprio dei teocratici Sauditi che sono l'espressione più retriva dello stesso Islam?
Naturalmente questa propaganda che noi smontiamo con semplici ragionamenti gli arabi l'hanno vista come un pugno allo stomaco, anche per quegli arabi che credevano nei valori della democrazia per come l'abbiamo sviluppata in Occidente. A quegli arabi e di quegli arabi i nostri governi se ne impipano, come giustamente facevi notare tu. Non capendo che se quando vince la democrazia come è avvenuto in Egitto e vincono i fratelli musulmani, dopo la primavera araba, e noi aiutiamo l'esercito a fare un colpo di stato perché i fratelli musulmani non piacevano a noi, e men che mai, naturalmente, ad Israele, noi rendiamo a loro il peggiore servigio possibile.
Questo perché la stessa democrazia, che già di per se stessa, viene vista come un prodotto di colonizzazione culturale occidentale diviene una vera burletta farsesca, se quando vince qualcuno che non ci sta bene noi facciamo rovesciare la stessa democrazia aiutando un golpe. La libertà è la nostra stella guida, dicono in molti, qui in Occidente. Ebbene, con questo ultimo madornale errore geopolitico, noi siamo andati a sfregiare proprio quella libertà che ci dovrebbe essere da faro e di cui l'America si fa vanto di esserne addirittura il Paese, facendo capire a tutti chiaramente che la libertà vale solo per noi. Un po' come l'Atene di Socrate e Pericle che, non a caso, perse contro la retriva Sparta, dipinta dalla storiografia marxista, spesso e volentieri, come l'anticamera del nazismo, senza chiedersi come mai questo mostro di retrogradi vinse contro la patria della democrazia.
Per far si che ci si possa fidare della nostra libertà, forse, dovremmo andare a rileggerci quel celebre passo di Rosa Luxemborg in cui si dice che la libertà è essenzialmente quella degli altri.
Ecco, a mio parere, se riusciremo a capire le ragioni degli altri, partendo da questi dati di fatto, forse avremo vinto il terrorismo islamico senza che si faccia nessuna stupidissima e fottutissima guerra dove a morire, da una parte e dall'altra, saranno, come sempre, i poveri e i figli dei poveri.
L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda In ogni luogo dal 1982 » mer nov 25, 2015 8:52


Rosencratz ha scritto:
CIANURO ha scritto:Si dice un gran bene di quei festini.


Scherzi a parte, i famosi festini di Teheran sono il segno di un malessere profondo che attraversa molti paesi arabi, lo stesso malessere alla base della primavera araba. Le citta', le universita' e la classe media aspirano a un modello di vita se non occidentale almeno diverso da quello imposto dalla teocrazia iraniana o dal dittatore di turno. Lo notai ad Agadir in Marocco, ragazze in minigonna uscivano dai taxi per entrare il piu' velocemente possibile nei locali notturni come se avessero qualcosa da nascondere. Il loro tentativo e le loro aspirazioni si scontrano con una maggioranza che vive nelle campagne e spesso nell'ignoranza e che si oppone ai cambiamenti. Esempio lampante di questo e' l'Egitto dove le aspirazioni dei giovani di piazza Tahir si sono scontrate con il voto plebiscitario delle campagne verso i Fratelli Musulmani. Il mondo islamico e lacerato non solo da diverse fazioni religiose ma anche dalla forza di attrazione dell'occidente sui ceti urbani. Questo non vuol dire che questi ceti abbiano una visione identica all'occidente ma certamente aspirano ad un mondo arabo dove l'Islam non sia intrusivo in tutti gli aspetti della vita soprattutto in politica. Nel pantano medio orientale e nella propaganda anti islamista di certa stampa e politica occidentale, i primi sconfitti sono questi ragazzi e queste ragazze che aspirano ad affermare la propria individualita' e diversita' in paesi dove l'omologazione e' la norma. Per gli estremisti islamici sono delle anime perse vendute al diavolo occidentale mentre per le "menti raffinate" europee e americane rimangono sempre musulmani e quindi terroristi per definizione. La piu' grande vittoria per i Salafisti sarebbe quella di ridurre al silenzio queste minoranze liberali che sono la vera opposizione da un punto di vista ideologico all'estremismo islamico. I tamburi di guerra occidentali servono solo a dare il ritmo alla propaganda dei fanatici aiutandoli a ridurre al silenzio chi aspira a qualcosa di diverso di una vita regolata solo da precetti religiosio.

Preciso che per quanto riguarda l'attitudine festaiola di Teheran e degli iraniani in generale influisce molto il fatto che quelli sono in larghissima parte persiani e non si sentono assolutamente arabi a livello culturale e religioso. Sono "Islamic Republic of Iran" per una serie di eventi concatenati (e sfortunati per loro) avvenuti quando lo Shah di Persia perse man mano potere e fu poi costretto all'esilio e sostituito dall'Ayatollah, con l'Occidente non esente da colpe. E' una storia, un popolo, una terra ed una situazione politica interessantissima e FONDAMENTALE per gli equilibri di tutta l'area e sarebbe bello parlarne seriamente se non ci fosse il napoletano che rovina la discussione portandola a livelli da talk show e a cui troppi stanno continuando a rispondere (ho sbagliato io per primo).
Sarebbe anche interessante parlare dell'attitudine festaiola anche degli arabi che lo fanno però in maniera molto più ipocrita degli iraniani. Code di macchine al Giovedì sera tra Dammam ed il Bahrain... un Kuwaitiano la settimana scorsa mi diceva che Saudi è al primo posto al mondo come consumo di Johnnie Walker :lol:

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Cavi » mer nov 25, 2015 9:37


Higuain88 ha scritto:
Cavi ha scritto:
Higuain88 ha scritto:
Cavi ha scritto:Ah quindi non conta il gesto o la mobilitazione su internet dove c'è una bellissima iniziativa...tu pretendi che ci siano la totalità dei musulmani in piazza per poter dire "ecco non sono tutti terroristi". Non fa una piega.


non fare lo scemo per non andare alla guerra. se ci sono in una città circa 120.000 musulani, ossia quanto: Libertà-Marconi-San Girolamo-Fesca (65.000) + picone-poggiofranco (42.000) + murat-san nicola (16.000) (all'incirca) e in una manifestazione si presentano 300-400 persone che cosa ne deduci? che alla gente non gliene frega un c***o, che condividono la loro idea e che quei 4 che ci sono andati sono gli unici pochi in buona fede o ci sono andati perchè dall'alto (consiglio dei musulani \ pd ) gli hanno detto di andare.

e si è visto dopo l'11 settembre, si è visto dopo gli attentati di parigi etc etc

se non riesci a capirlo pensa a Bari, immagina che si voglia fare una manifestazione contro il precariato... a tutti interessa e ci vanno in migliaia... poi vogliono fare una manifestazione contro la disoccupazione, a tutti interessa e ci vanno in migliaia... poi fanno una manifestazione contro la guerra, a tutti interessa e ci vanno in migliaia... poi fanno una manifestazione per aumentare gli stipendi ai parlamentari... a nessuno gliene frega un c***o, anzi la gente non è d'accordo e nessuno ci va.


Il tuo problema è che ne fai una questione meramente matematica quando i numeri stanno a zero. E quando usi i numeri ti celi dietro congetture tutte tue (ordini dall'alto, fotografie ad arte e stronzate del genere). Fai paragoni come se il mondo musulmano e quello occidentale sia parallelo e uguale, non capisci che la rivoluzione culturale loro la stanno avendo OGGI e che per secoli loro sono stati solo il popolo invaso. Il solo fatto che abbiano fatto due manifestazioni in due città e si sono presentate delle persone è già qualcosa per chi invece è stato abituato solo ad obbedire e non avere una propria opinione da sempre. Come funzione la propaganda dagli occidentali, funziona in egual modo nel mondo islam.

Io non devo sforzarmi a fare nulla, io il mondo orientale l'ho vissuto sulla mia pelle e ho cercato di comprenderlo. Tu leggi quattro cazzate su internet e ti vedi la d'Urso e vomiti sentenze di una pochezza infinita.


sei uno spasso... " E' IL GESTO CHE CONTA"... prova ad andare ad un matrimonio e nella busta mettici 50 euro e poi vienimi a dire che il gesto conta. una manifestazione è più forte quanto più sono i numeri che la sostengono, ecco perchè chi mette 700 in una busta fa bella figura (io) mentre chi ne mette 50 (il musulmano) fa na figura di m**** e viene criticato. poi che significa il parallelo occidente-oriente? a e viene naturale indignarmi se muore qualcuno, quello che invece voi di sinistra non vi volete ficcare nel cervello è che loro sono lobotomizzari dalla religione. nessuno ti dirà apertamente "se la sono andati a cercare" ma tutti lo pensano, e molti lo dicono pure.



Lo spasso sei tu che mi propini ancora questi paragoni pidocchiosi (metti 50 euro in busta in matrimonio...fra un po' mi tiri fuori l'esempio "se compri un'auto?), così come dare a me del sinistroide perchè non hai minimamente idea di cosa stiamo parlando. Ma infatti a chi voglio far capire qualcosa? A uno che preferisce rimanere disoccupato e con gli amici piuttosto che accettare un lavoro pesante. Ho perso in partenza. Bellissimo poi che mi metti in bocca cose che non ho detto per arrivare al tuo scopo....IL GESTO CHE CONTA...e quando l'avrei detto? Casomai sei tu e l'ungherese che estrapolate gli avvenimenti e decontestualizzate per arrivare al vostro scopo. Vai su Internet e metti NOT IN MY NAME, vediamo se riesci a farti un minimo di cultura. Molla la d'Urso e quinta colonna, alza il culo da quella poltrona e vai in giro, informati. Perchè loro saranno lobotomizzati dalla religione, ma meglio di voi che siete lobotomizzati dai discorsi dei civili estremisti nostrani.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Cavi » mer nov 25, 2015 9:38


CIANURO ha scritto:Compagno Cavi :krnut:



Figurati Cianu.....se a dirmelo so sti soggetti è anche un complimento.
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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda saverio67 » mer nov 25, 2015 9:56


Va bene. Mi cimento sull'Iran. Premetto che dell'Iran so poco e quindi mi piacerebbe che qualcuno di voi mettesse qui informazioni interessanti. Per anni è stato considerato uno stato canaglia. Amico, finanziatore e organizzatore del terrorismo internazionale. Fomentatore della guerra in Palestina.

Poi però, se ti fermi a guardare, scopri un paese ricchissimo culturalmente. Grandi università e studiosi e scienziati di altissimo livello. Una produzione letteraria e artistica copiosa; ma filtrata attraverso le maglie della censura di stato. Un paese che finanzia Hezbollah: una organizzazione dalle molte facce, capace di organizzare azioni armate ma anche di organizzare un welfare molto efficiente in Cisgiordania. Ma soprattutto in Iran... si vota. Ora possiamo discutere quanto vogliamo sulla qualità del.voto, ma fatto sta che concorrono partiti diversi con leader diversi che non si risparmiano attacchi politici a vicenda e il parlamento non è unanime, ossia ci sono maggioranza e opposizione che si alternano secondo il voto dei cittadini.

E poi c'è il cinema indipendente (?)che dipinge un paese diverso.

Ho davvero difficoltà a comprendere quel paese. Da quel poco che so, mi pare uno di quei posti dove davvero la differenza è culturale rispetto all'Occidente e alla visione che noi abbiamo di democrazia e libertà.

Aiutatemi a capire.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


Questo è un blocco di testo che può essere aggiunto in fondo ai tuoi messaggi. Il limite caratteri è di 450.

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Fatto di BARIjuana » mer nov 25, 2015 10:18


tuco venduto
Non v'è rivoluzione senza furore popolare, non v'è furore di popolo scatenato senza disordine e vittime.(Napoleone)
nando c'e' ha scritto:Bravi.
Vi abbatto le mani.
Addosso.

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda baresedoc85 » mer nov 25, 2015 10:23


Higuain88 ha scritto:
baresedoc85 ha scritto:
Higuain88 ha scritto:no significa che l'italiano si è assuefatto alle manifestazioni sul lavoro e sui diritti del lavoro perchè ne ha fatto 1 all'anno negli ultimi 40 anni se non di più, ed ha capito che non cambia un c***o... ma non è che fanno un attentato a parigi o simila al mese... non èche dici "e vabè però ne abbiamo fatte assai di manifestazioni contro il terrorismo... mo basta mi so rotto"... non è la stessa cosa.

fattene una ragione.se nonpartecipano non gliene frega niente o peggio.

invece l'isis se vedo 1 milioni di musulmani che manifesta cambia idea?


perchè lo stato se vede i professori manifestare se ne fotte qualcosa?

certo che no... come se ne frega quando fanno 15 minuti di sciopero del tifo contro la tessera del tifoso o cori e striscioni

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Re: Parigi sotto attacco

Messaggioda Higuain88 » mer nov 25, 2015 10:32


SognoLaChampions ha scritto:
Higuain88 ha scritto:
Rosencratz ha scritto:L'aspetto religioso giustifica solo in parte le azioni di queste giovani. Molti sono stati descritti come dediti ad alcool, bella vita e altri comportamenti non in linea con il corano. Anche la segregazione e il disaggio economico spiegano solo in parte perche' alcune persone decidono di partire per la Siria o organizzare azioni come quella a Parigi. Una delle tante ragioni che spinge questi giovani a prendere azioni cosi radicali e' la necessita' di darsi un'identita', il bisogno di dare uno scopo alle proprie vite e affermare la propria esistenza e diversità' in una societa' dove non hanno nessuna speranza di emergere. Viviamo in una societa' fortemente competitiva con delle regole che premiano chi ha soldi, successo e fama. Le sottoculture nascono anche per dare a chi non si alinea al modello dominante delle regole diverse che permettono al suo interno di essere valutati e acquisire un valore che non si avrebbero al di fuori. Questa e' un'altra ragione per cui non si puo' pensare di usare solo la violenza e la repressione per battere il terrorismo. Il pericolo e ' di rendere i terroristi degli eroi e rafforzare la loro presa sulle menti di tanti giovani alla ricerca di un qualcosa che riempia i vuoti della loro esistenza. Vuoti scavati anche da un modello sociale ed economico che pone obbiettivi e modelli irraggiungibili per spingere i consumi in alto ma che allo stesso tempo spingono verso il basso e la distruzione emotiva chi non ha i mezzi per affermarsi. Questa distruzione emotiva riguarda anche giovani benestanti perche' la necessita' di affermarsi e di darsi un'identità ha piu' a che fare con la propria percezione soggettiva che di una valutazione oggettiva della propria persona. Il terrorismo come tante delle sfide che affrontiamo al giorno d'oggi richiedono una valutazione profonda del nostro mondo e non ci si puo' limitare ancora una volta a guardare le cose da un semplice punto di viste dell'ordine pubblico.


quindi prendete i musulmani e dategli anche i lavori belli e danarosi :love:

Non ricordo se ho preso parte al topic, ma l'ho letto tutto e con attenzione.
Parto da un presupposto: per potersi fare un'idea, bisogna conoscere e comprendere le cose. Questo 3d mi ha permesso di approfondire degli argomenti, di leggere "campane" diverse, di allargare il mio modo di vedere le cose sulla questione.
Mi stupisce di contro vedere un attegiamento da "bambini", fammi passare il termine, da parte tua. Non è una competizione, dove si deve dimostrare di aver ragione, semmai un posto dove scambiarsi le " vedute", per poter meglio comprendere ciò che sta accadendo. E lo scrive una persona fondamentalmente di destra, ma pensante...di conseguenza non posso appartenere alla pseudo comunità "sinistroide" millantata...

Gli interventi in questo 3d, da Tuco a Cavi, in ogni luogo e tutti gli altri, sono stati il mezzo attraverso il quale ho potuto creare il mio pensiero personale su questa faccenda, che sta assumendo una dimensione sempre più mondiale, e che presto o tarsi potrebbe interessare tutti noi.
Le soluzioni non sono di certo facili, e prima di sparare giudizi bisogna comprendere a livello politico, geografico culturale e religioso sia il passato che il presente dei paesi musulmani...ritengo che chi ci abbia vissuto possa portare qualche dettaglio in più rispetto a quello che, non avendoli appunto direttamente vissuto, non possiamo conoscere se non per sentito dire.
Tutto questo preambolo solo per invitarvi a non distruggere questo bel topic, che avrei ovviamente volentieri evitato se tali avvenimenti non fossero mai accaduti.



ma che cavolo stai scrivendo? bambino a me? conosco più musulmani io che tutti voi messi assieme ecco perchè mi permetto di darvi dei ragguardi sulla loro mentalità, voi invece partito da un patetico "siamo tutti fratelli e vogliamoci bene". svegliaaaaa loro non sono come noi, loro sono un popolo chiuso, bigotto che si rifiuta con tutto se stesso di progredire, pure quelli che vivono in italia da anni e anni che non hanno a che fare con l'islam intransigente, che sono cresciuti in un clima laico e accogliente, pure loro hanno difficoltà a dire in tv: è sbagliato uccidere in nome di allah, ma ce li avete gli occhi si o ono???
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un saluto agli utenti di CalcioNapoli24forum dal vostro "Alex da Bari" ... in esilio come i savoia in Portogallo aspettando la grazia. :love:

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