E se fosse Maurizio Gasparri, l’ex ministro di centrodestra che i transessuali di via Gradoli - dove Gasparri tra l’altro ha abitato, ma con la famiglia - avevano soprannominato “chiappe d’oro”? A fare due più due, partendo dalle date pubblicate ieri da Luca, cioè la retata del 29 aprile 1996, di cui molti avrebbero taciuto, potrebbe - condizionale d’obbligo - trattarsi di lui.
Su Il Giornale di oggi c’è una specie di excusatio non petita di Gasparri, che, per mettere a tacere le voci che giravano sempre con più insistenza, fa coming out: racconta di come si sia trovato da quelle parti, quella sera del 1996, a bordo di una Punto, di come “non trovasse il circolo del polo”, e di come sia stato fermato da una gazzella dei Carabinieri, abbia mostrato i documenti, sia stato lasciato andare, e per poi raccontare caciaronamente agli amici
«Ahò, ma lo sapete? M’hanno fermato i carabinieri qua vicino. Pensa se passava qualcuno e me vedeva, poteva pensa’ che annavo coi trans!»
Vedremo come si sviluppa la vicenda, sulla quale stamane è riuscito ad aprire solo Il Giornale di Feltri. Ma gli altri, di politici coinvolti chi potrebbero essere…
Chi è “Chiappe d’oro”? E chi è la talpa? Sulla prima pagina del Fatto quotidiano, in taglio basso, oggi informa (?) con dovizia di particolari: “Gira una lettera anonima su un esponente della destra. Molti dicono: è saltata ogni protezione sulle nostre vite private. Altri accusano: di via Gradoli sapevano tutti“. Anche il Giornale famiglio, per non farsi mancare nulla, rinfocola l’interrogativo: ”Caccia ai trans in parlamento. Politici di destra e sinistra coinvolti in un vortice di pettegolezzi: si parla di video e foto che li ritraggono in attività sessuali fra loro e con viados“. No, per dire. C’è chi, come il Riformista, comincia anche a fare i nomi: due ex ministri (e di ex governo ce n’è uno solo), e altri parlamentari molto in vista del centrodestra. Insomma, la caccia allo zozzone impazza, ed è bipartisan. Con felicità e giubilo del popolo tutto.
…poi ti cade l’occhio su un’agenzia di stampa. E’ un’Agi delle 21,57, ormai è troppo tardi perché finisca sui giornali del giorno dopo. “L’aula della Camera con 375 voti a favore e 199 contrari ha respinto, a scrutinio segreto, la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che era stato accusato di favoreggiamento nell’ipotesi di avere avvisato nel 2004 il prefetto di Livorno di un’inchiesta giudiziaria a suo carico per abusi edilizi“. No, per dire: com’è piccolo il mondo, nevvero?