De Laurentiis ricorre contro il Comune e rifiuta di pagare i vigili durante le partiteIl club azzurro impugna l’Avviso di accertamento: no ai 12 mila euro per Napoli-Real, c’è un interesse pubblicoLo stadio Maradona di Napolidi Angelo AgrippaDopo aver fissato il suo ultimatum di 120 giorni con scadenza al 7 giugno prossimo, data nella quale, secondo lui, l’amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi dovrebbe sciogliere tutti i nodi sulla futura gestione dello stadio Maradona (altrimenti minaccia di costruire un impianto sportivo nei pressi di Afragola dove poter trasferire le attività della società di calcio) Aurelio De Laurentiis va ancora all’attacco. Impugna il «Regolamento per la disciplina delle prestazioni dei servizi resi dal Corpo di Polizia Locale di Napoli in materia di sicurezza e polizia stradale e necessari allo svolgimento di attività e di iniziative di carattere privato, soggetti a pagamento (...)». Il patron del Calcio Napoli, inoltre, contesta «l’Avviso di accertamento esecutivo di pagamento n. 001/2023 ai sensi dell’art. 1, comma 792, della L. 160/2019, notificato in data 29.12.2023», con il quale il Comune di Napoli – Area Sicurezza ha «accertato ed imposto alla società SSC Napoli S.p.A. di pagare, entro il termine di 60 giorni dalla notifica dell’atto, la somma di 12 mila 122,73 euro per i costi del personale della polizia locale che sarebbe stato impiegato per l’incontro calcistico Napoli – Madrid, tenutosi presso lo Stadio D.A. Maradona, preavvisando che, in difetto di pagamento, si procederà a misure cautelari e ad esecuzione forzata in danno del debitore, senza la preventiva notifica della cartella di pagamento o di Ingiunzione Fiscale ex R.D. 639/1910».
A palazzo San Giacomo non l’hanno presa per niente bene. «Prima dice che vuole aprire una fase di dialogo con il Comune di Napoli — si sfogano ai piani alti — e poi la prima cosa che fa qual è? Impugna davanti al Tar Regolamento e Avviso di accertamento per non pagare i 12 mila euro dovuti ai 68 vigili urbani in servizio per la partita di Champions contro il Real Madrid». A sostegno dell’Avviso di accertamento, il Comune di Napoli precisa che «a decorrere dal 2017, le spese del personale di polizia locale, relative a prestazioni pagate da terzi per l’espletamento di servizi (...) in materia di sicurezza e di polizia stradale necessari allo svolgimento di attività e iniziative di carattere privato che incidono sulla sicurezza e la fluidità della circolazione nel territorio dell’ente, sono poste interamente a carico del soggetto privato organizzatore e promotore dell’evento …»; inoltre che l’evento medesimo non risulterebbe «tipizzato in alcun riferimento normativo che possa ricondurlo ad un’attività pubblica, né tantomeno è previsto quale attività esclusa nel Regolamento approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 327 del 29.09.2023, deliberazione poi approvata dallo stesso Consiglio Comunale»; infine, l’evento in questione sarebbe da considerarsi privato «considerato lo scopo lucrativo» e che «né l’amministrazione comunale, né i vari servizi dell’ente, hanno comunicato che l’evento è di interesse pubblico e quindi escluso dall’applicazione della normativa in oggetto».
Dunque, per palazzo San Giacomo le partite di calcio del Maradona fanno parte di un’attività privata, con tanto di ricavi, e quindi non sono da considerarsi esenti dall’obbligo di corrispondere il pagamento per i servizi erogati dal corpo della polizia municipale. Nel merito, l’avvocato Arturo Testa, che assiste De Laurentiis, giudica il Regolamento comunale «manifestamente illegittimo, nella parte in cui non esclude dalla sua applicazione le ipotesi previste ex lege». Per poi fare riferimento ad un parere della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna con il quale viene precisato che «in sostanza è l’assenza di un qualsiasi interesse pubblico, e non lo scopo di lucro o altro, a rendere private le diversificate tipologie di possibile considerazione per l’applicazione della disposizione». E dunque, dato che lo stadio di calcio rientra nel patrimonio indisponibile del Comune, anche il suo uso, in qualche modo, avviene in osservanza dell’interesse pubblico. «La giurisprudenza, nel qualificare come servizio pubblico la concessione di impianti sportivi, ha affermato che “è irrilevante il riconoscimento in favore del concessionario di autonomia tariffaria per l’accesso agli impianti; detta autonomia si pone in relazione allo sfruttamento in termini economico imprenditoriali del bene oggetto di concessione (...) al fine di consentire l’equilibrio complessivo della gestione e consentire al concessionario di ricavare dalla stessa un utile”».
Da qui, secondo il club azzurro, «appare, pertanto, del tutto illogico, irrazionale e sintomatico di eccesso di potere che il Comune di Napoli pretenda il pagamento delle spese di polizia locale per eventi e/o manifestazioni che si svolgono all’interno dell’Impianto sportivo dallo stesso dato in concessione per garantire un pubblico servizio [per inciso, esonerando, invece, dal relativo pagamento eventi e manife-stazioni organizzati o co-organizzati dall’amministrazione comunale (art. 3 punto f. del Regolamento) o comunque “in cui sia coinvolta l’Amministrazione comunale” (cfr. artt. 2 punto d. e 2 punto g. del Regolamento)]. Invero, per tutto quanto sopra esposto, non può ritenersi di certo che il Comune di Napoli sia “estraneo” alle attività che si tengono presso l’impianto in questione». Insomma, il Napoli non ha intenzione di pagare i vigili urbani in servizio durante le gare al Maradona. Sicché, stasera, quando in campo scenderanno i blaugrana del Barcellona, la polizia municipale assicurerà lo stesso il servizio. Il Comune dice che dovrà essere sempre il Napoli a pagare. Ma la società azzurra, probabilmente, impugnerà il nuovo Avviso. Una disputa che rischia di alimentare un continuo e logorante braccio di ferro.
21 febbraio 2024
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