Will Kane ha scritto:
Completiamo la tua ricostruzione. Agli Agnelli bisogna riconoscere di aver fatto una vera operazione capolavoro. A Torino nel dopo guerra si registrò un vero e proprio esodo di meridionali che partirono dal profondo sud alla volta del capoluogo piemontese. Non ci fu una vera e propria festa degli abitanti del luogo che videro improvvisamente le loro abitudini venire a contatto con gente con la quale nemmeno riuscivano a capirsi. Il tutto perché la FIAT aveva bisogno di operai. Tanti operai. Ma a un certo punto iniziarono i contrasti sociali. Non si affitta a meridionali, qui i meridionali non sono graditi e tanti altri bei messaggi che trovavano eco anche all'interno dello stadio quando arrivavano squadre come il Napoli, Catanzaro, Catania e Bari: acqua e sapone, ci vuole acqua e sapone!, oppure quanto puzzate, terroni quanto puzzate!. Intorno a questa atmosfera gioviale iniziarono gli scioperi e le lotte di classe. Gli operai si battevano per i loro diritti e avavano la forza di fermare con la loro astensione le fabbriche. In più la Juventus era vista dai meridionali come la squadra del padrone che sfruttava la classe operaia. A portata di mano stava il Toro che si prestava come alleato alla guerra in campo calcistico. Ma ecco entrare in scena la mossa vincente degli Agnelli. La minaccia trasformata in opportunità . Nella sua Juve regala ai suoi servi un riconoscimento importante. Parte una campagna acquisti per comprare i calciatori del sud più forti. I campioni sono meridionali, come chi suda in fabbrica. E allo stadio la squadra vince grazie ai meridionali Causio, Anastasi, Cuccureddu, Furino...
Torna la pace in fabbrica, gli operai meridionali riescono a trovare dentro la Juve il riscatto sociale. E il padrone si gode guadagni e trionfi in campo, in fabbrica e nei cuori dei suoi schiavi.
E gli scioperi calano. Nulla da dire, dei geni. Ecco perché la Juventus avrà anche dato una nuova identità (disegnata apposta dai padroni) ai meridionali. Ma ha sicuramente tolto loro la dignità .
Nessun barese sano di mente con un po' di sano raziocigno in zucca tiferebbe per gli agnelli. L'hanno fatta molto grossa. Se solo si divulgasse la storia, il doppiofedismo finirebbe immediatamente e nessun meridionale si sognerebbe di regalare emozioni e soldi a chi l'ha da sempre sfruttato con una presa per i fondelli.
Hai fatto una serie di orrori storici e di errori grammaticali che è difficile leggerti senza intervenire quantomeno per correggere qualcosa del tuo pensiero che è, come minimo, ripetitivo, e immagino che quando ho scritto che hai fatto una serie di orrori storici e di errori grammaticali, qualcuno avrà certamente pensato leggendomi e, soprattutto, leggendoti che hai fatto anche due palle grosse come mongolfiere con questo tuo meridionalismo pallonaro. Te lo scrive un meridionalista vero che pensa che combattere la più sacrosanta delle battaglie partendo dal calcio, sia come combattere la seconda guerra mondiale con i carri armati del futurisiko, ossia combattere la realtà partendo dalla rappresentazione proprio il contrario di quanto dovrebbe avvenire.