Will Kane ha scritto:Ubares92 ha scritto:President ha scritto:Ma in cuor vostro cosa pensate davvero?
Che questi punti si aggiungono a quelli già fatti con la speranza di farne ancora tanti che ci portino in A?
Oppure che alla fine sappiamo come deve andare a finire e quindi contento per la vittoria ma lascia il tempo che trova?
Io un po di demotivazione la avverto.
Perché sono sicuro che se credessero nella serie A, o meglio, se volessero andare in serie A e se fosse possibile farlo allora avrebbero certamente fatto un mercato differente.
Quindi la gioia per la vittoria trova inevitabilmente il velo e il veto di quel retropensiero stabile per cui, alla fine, la storia sia già scritta.
Il presidente non può andare ai giocatori e chiedergli di perdere, quindi i giocatori fanno sempre il massimo che possono per la loro carriera. Fare una promozione in A con il Bari fa curriculum e aiuta le loro carriere a spiccare il volo o raccimolare soldi da altri contratti. Quindi mi chiedo come sia possibile che mister e giocatori si mettano d'accordo con il presidente per perdere partita apposta per non giocare per la promozione. Anche perchè il presidente dovrebbe avvisare 30 giocatori, staff, personale sanitario e tutti quelli che lavorano nel bari...quindi me lo vedo luigi de laurentiis in conferenza con 100 persone che detta i ritmi che deve avere la squadra per evitare la promozione.
Ecco perchè questa teoria è una stronzata mega galattica
A cascata se avverti che chi sta al timone non trasmette a tutto il gruppo di lavoro un interesse particolare per un determinato risultato, non è poi del tutto improbabile che questo disinteresse si trasmetta al resto della truppa, a chi va in campo.
Ma se c'è una cosa che davvero non si può rimproverare ai giocatori e ha Mignani è proprio l'atteggiamento di portare a casa le partite sin da subito. Certo, non è sempre costantemente e al 100% presente in ogni minuto giocato. Ma che il Bari sia una squadra che lotta non c'è dubbio. Quindi a questo comando dall'alto credo poco. Per intenderci, una simile esperienza i più grandicelli l'hanno già vissuta in era Matarrese. Insomma, avevamo delle belle squadre con Materazzi, Fascetti e Ventura, i gironi di andata in zone alte della classifica e poi il buio con i ritorni da lotta per non retrocedere o quasi. Insomma, tutti noi registravamo dei netti cambi di rotta.
Oggi possiamo dire che siamo davanti allo stesso atteggiamento rinunciatario?
Per ora direi di no.
Ma staremo a vedere da qui alla fine come andrà .
Hai centrato il punto.
Peraltro vale anche al di fuori del calcio. Chi conosce le dinamiche del mercato del lavoro sa che, per esempio, in un'azienda che inizia a fare licenziamenti si innesca un processo per cui altri se ne vanno spontaneamente quando vedono l'aria che tira.
Qualcuno ha calcolato anche le proporzioni, non ricordo esattamente ma se non sbaglio è qualcosa tipo un 5% di gente che va via di propria scelta per ogni 20% che licenzi.
Naturalmente qui è diverso, i giocatori sono sotto contratto almeno fino a fine stagione e non li perdi subito, ma mentalmente la possibilità di staccare la spina è concreta.
Ha ragione Ubares92 nel dire che gli incentivi di squadra e società non sono allineati (giocatori e allenatore vogliono quantomeno mettersi in mostra e fare del loro meglio per dimostrare il proprio valore). Ma a questo punto del campionato molti hanno fatto vedere di cosa sono capaci, e agli occhi di osservatori esterni un calo a questo punto della stagione potrebbe essere ampiamente giustificabile con la mancanza di ambizione della società .
"interessante quel Maita, in un gruppo più forte potrebbe fare ancora meglio di quanto dimostrato quest'anno..."