A me ieri Colantuono, durante l'intervista su sky post partita, ha suscitato un misto di compassione e pena.
Di fronte alle domande garbate, quasi imbarazzate, di Marchegiani e Di Marzio, che giustamente cercavano di capire i motivi del disastroso andamento esterno, il nostro è andato in palese difficoltà , parlando a lungo del nulla. Non difficoltà dialettica, ma difficoltà di contenuti. Il nostro non ha saputo dare una spiegazione di quanto accaduto, in linea con le scorse sconfitte esterne, nè è stato capace di indicare una via per uscire dal tunnel. Sembrava a parole l'atteggiamento del Bari in campo. Si è rifugiato in una serie di ovvietà , alternate a pericolose quanto strane interpretazioni dei fatti.
Dire che il Bari è stato in partita è anche sostanzialmente giusto. Quello che Colantuono ha omesso, spero volontariamente di dire, è che stare in partita con un avversario che pensa solo a difendersi e ripartire, è la normalità . Il Carpi ha fatto la partita che voleva, e non ci voleva uno scienziato per sapere che avrebbero affrontato così il match. Occupazione degli spazi in fase difensiva e ripartenze affidate a Lasagna e Mbakogu, niente di diverso o di più complicato, Castori style, non di certo un luminare del gioco offensivo. A questo punto noi abbiamo ottenuto il solito sterile possesso palla, con i centrocampisti privi di idee su come scardinare lo schieramento tattico avversario. Quello che mi sorprende di questo Bari è che non si vedono in campo nemmeno movimenti basilari, che non implicano chissà quale allenamento o indicazione tattica del mister. Nessuna sovrapposizione, nessun taglio, nessun movimento in verticale. Le nostre azioni si sviluppano o con sgroppate all'arma bianca di Sabelli sulla destra, che il più delle volte si concludono con un cross rimpallato, o con Galano o chi per lui (ieri Martinho) che prende il pallone cercando il tiro dalla distanza. Ieri probabilmente l'infortunio di Floro Flores ha anche fatto saltare il piano d'attacco preparato: immagino Colantuono volesse Martinho più vicino all'attaccante napoletano per cercare il fraseggio e cercare di creare gioco nella trequarti avversaria. Con Maniero si è tornati al palo della luce a cercare di fare sponde, anche generosamente ma con poca sostanza. Sotto 1-0, per un episodio sì fortuito e involontario, ma non casuale che sia capitato a Tonucci, con la partita ancora più in discesa per il Carpi (il 2-0 annullato forse ingiustamente), si è visto in campo un gran minestrone. Addirittura un 4-4-2 (4-2-3-1) con Macek a destra, Galano a sinistra e Martinho quasi di seconda punta, poi gli ingressi di Furlan, Parigini e Greco che hanno portato al nulla. E il mister non si deve lamentare se perdiamo partite se ci fanno un tiro e mezzo in porta (cit.), ma proprio questo deve farlo riflettere a lungo. (questi i numeri del match
http://www.legab.it/fileadmin/pdf_impor ... c6a6d6.pdf).
Di fronte alla grande confusione, in campo e nella mente, la chiusa di Colantuono a sky è degna di uno dei tanti post di dareios dopo l'esonero di Stellone: più o meno "ricordiamoci che sono arrivato che avevamo 16 punti e tre di vantaggio sui play out" (meno quattro dai play off, lo dico io). Come a dire, io ho fatto un miracolo fino ad ora. Ed ancora "I play-off sono ancora raggiungibili, ma dobbiamo fare punti fuori casa". Come, non si sa.
Quindi siamo passati dalle dichiaraizoni di Giancaspro di agosto (fare meglio dello scorso anno, con una squadra a vederla oggi quasi da ridere), a quelle più prudenti dello stesso presidente un mese fa (la serie A non è un'ossessione) a quelle dell'allenatore che fa intendere i play off come un mezzo miracolo visto come eravamo messi al suo arrivo. Tutto abbastanza sconcertante, visto che Colantuono è stato preso per raggiungere nel breve risultati che si credeva non poter raggiungere con Stellone. In ogni caso va rilevato come i play off aspettino tutti e che il nostro passo da tartaruga esterno non abbia inficiato definitivamente ancora nulla, anche se rimane la possibilità che le prime tre vadano direttamente in A non tanto per loro meriti ma per la mediocrità di chi insegue. Certo, parecchio passa per la partita contro il Verona, non solo per noi ma per tutte le pretendenti ai play off.