1baresealyon ha scritto:Solo le pressioni politiche (in senso largo, i partiti cittadini, e in quello stretto, del partito di riferimento dei DL) e quelle istituzionali (in figc, sulla convenzione..) possono aiutarci.
Una telefonata istituzionale del sindaco al nuovo pres della figc x fargli gli aiguri dopo le elezioni x es...sembra che i rapporti tra istituzioni siano illegzli in qst Paese.
Ah, e se non si muove niente,, forse è già tutto deciso, in un senso che ci piace, o meno.
E’ questo il punto, i tifosi, peraltro divisi, ai Dela non fanno nemmeno il solletico mentre le istituzioni dovrebbero iniziare a far capire quanto sia pericoloso prorogare o addirittura definire stabilmente la multiproprietà.
Perché, la multiproprietà, soprattutto per come la stanno concretamente gestendo i nostri padroni, uccide prima che i valori di lealtà sportiva l’essenza stessa dello sport che è il sogno che ogni tifoso può coltivare di conseguire la vittoria.
Ai cancelletti di partenza, il tifoso dell’Empoli può sognare lo scudetto così come quello dell’Inter, alle olimpiadi invernali lo sciatore egiziano parte in discesa e sogna di vincere l’oro.
I De Laurentiis, con il loro cinismo offensivo (perché non si limitano a fare gli imprenditori ma non perdono occasione di offenderci e di manifestare la loro presunta superiorità nella loro ossessione di arianesimo calcistico), ci stanno impedendo di sognare dividendo una tifoseria esasperata da più di 20 anni di delusione ben sapendo che la divisione in fazioni accresce il loro potere.
E noi ci caschiamo in pieno.
Ma poi, voi lo vedete l’assessore che si fa i selfie con l’abbonamento rinnovato che telefona a Gravina per fare pressioni dopo aver inaugurato un altro store?
E anche i giornalisti a parole non supini (Carbonara e Salomone ad esempio) cosa stanno facendo? Perché anche la stampa sportiva conterebbe a pressare ma più passa il tempo e più la palude si allarga.
Quindi, certamente, l'impressione è che sia già tutto deciso alle nostre spalle e la sicumera dei padroni lo conferma.
