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Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Parla in libertà di argomenti di carattere generale attinenti il Bari: partite, allenamenti, calciomercato. Prima di aprire un nuovo topic, controlla sempre se l'argomento è già stato trattato!

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moccammè

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Messaggioda moccammè » mar ago 05, 2008 12:35


C'era una volta un uomo, classe 41, che portava allo Stadio della Vittoria (non è BARESE chiunque usi altri nomi) un bambino per fargli vedere le partite del grande Bari. Il Bari della serie A 1985...il Bari che irrompeva, il Bari che sognava una grande squadra, Bari che sognava una grande città, il Bari dei BARESI.
C'era una volta i Campionati del mondo di calcio, il nuovo stadio S. Nicola tra gli altri nomi candidati votai, Stadio Mediterraneo di Bari.
C'era una volta un uomo che portava ogni giorno un bambino per mostragli il nuovo "petalo" assemblato del grande stadio S. Nicola.
C'era un grande Bari che dopo i mondiali giocò davvero da grande squadra...c'era un uomo che aveva smesso di portare allo stadio quel bambino.
Quel bambino andava ormai allo stadio da solo con gli altri amici suoi...figlio di un padre che fino all'anno prima aveva fatto 4 abbonamenti alla curva nord per tutta la sua famiglia.
Quel bambino che non ha mai tifato nè simpatizzato per nessuna altra squadra.
Quel ragazzino sognatore di un grande Bari proprio come il suo Presidente amava ripetere ai microfoni dopo la costruzione del nuovo stadio di Renzo Piano, il più grande architetto contemporaneo italiano.
Quel ragazzino deluso perchè non si fece nulla di tutto ciò..
Quel ragazzo, adesso, trentenne ama BARI ed il BARI come pochi a BARI, sicuro di sè e della sua fede.
Quell'uomo è mio padre, quel bambino sono io...
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Messaggioda danieleNOucn » mar ago 26, 2008 23:29


moccammè ha scritto:C'era una volta un uomo, classe 41, che portava allo Stadio della Vittoria (non è BARESE chiunque usi altri nomi) un bambino per fargli vedere le partite del grande Bari. Il Bari della serie A 1985...il Bari che irrompeva, il Bari che sognava una grande squadra, Bari che sognava una grande città, il Bari dei BARESI.
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C'era un grande Bari che dopo i mondiali giocò davvero da grande squadra...c'era un uomo che aveva smesso di portare allo stadio quel bambino.
Quel bambino andava ormai allo stadio da solo con gli altri amici suoi...figlio di un padre che fino all'anno prima aveva fatto 4 abbonamenti alla curva nord per tutta la sua famiglia.
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Messaggioda moccammè » mer ago 27, 2008 20:00


danieleNOucn ha scritto:
moccammè ha scritto:C'era una volta un uomo, classe 41, che portava allo Stadio della Vittoria (non è BARESE chiunque usi altri nomi) un bambino per fargli vedere le partite del grande Bari. Il Bari della serie A 1985...il Bari che irrompeva, il Bari che sognava una grande squadra, Bari che sognava una grande città, il Bari dei BARESI.
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Grazie danieleNOucn...
non sei il primo che risponde alla mia presentazione anche dopo tempo che sono qui.
Essere di BARI è un ONORE. Grazie a te.

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Messaggioda L'OTTIMISTA » sab set 20, 2008 0:26


moccammè ha scritto:C'era una volta un uomo, classe 41, che portava allo Stadio della Vittoria (non è BARESE chiunque usi altri nomi) un bambino per fargli vedere le partite del grande Bari. Il Bari della serie A 1985...il Bari che irrompeva, il Bari che sognava una grande squadra, Bari che sognava una grande città, il Bari dei BARESI.
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Messaggioda Dread » sab set 20, 2008 0:52


GRAZIE DI ESISTERE CICCIO!!!

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Messaggioda moccammè » sab set 20, 2008 8:43


L'OTTIMISTA ha scritto:
moccammè ha scritto:C'era una volta un uomo, classe 41, che portava allo Stadio della Vittoria (non è BARESE chiunque usi altri nomi) un bambino per fargli vedere le partite del grande Bari. Il Bari della serie A 1985...il Bari che irrompeva, il Bari che sognava una grande squadra, Bari che sognava una grande città, il Bari dei BARESI.
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che volevi dire, ottimista???
FILOSOFIA MOCCAMME': La metropoli di BARI deve abbandonare la mentalità provincialista da "squadra ascensore" per puntare allo scudetto.Pensare in grande, pensare al bene del Bari. La serie A deve essere solo il punto di partenza.Lo stadio S.Nicola deve diventare il tempio del calcio al SUD.
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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda bariamo » mer ott 15, 2008 20:37


Per il mio debutto in questo forum (saluti a tutti i partecipanti) ho scelto questo splendido post (mi pare si dica così).
Ho letto praticamente tutti i messaggi e vi ho trovato storie personali sempre interessanti, qualcuna al limite della commozione se non oltre (complimenti all’ideatore).
La mia è la seguente.
Mi sono infettato con il virus del calcio all’età di sei anni nel 1974 (mondiali di Germania): primo album di figurine (Munchen 1974), prime apprensioni (Italia –Haiti temporaneo 0 – 1, poi fortunatamente conclusasi 3-1 per gli azzurri di Valcareggi), prima delusione (Italia – Polonia 1-2, con conseguente eliminazione), prima infatuazione (l’Olanda), seconda delusione (Germania – Olanda 2-1).
Il virus si è cronicizzato a colpi di 90° minuto con Valenti e Barendson e “registrate†della partita di cartello alle 19:00 sul primo canale (così si chiamava raiuno) con Martellini telecronista.
Quindi, il virus calcio, sino ad allora solo televisivo, ha subito una mutazione genetica.
È accaduto che un amico di famiglia (un Tifoso DOC: oggi ha settantadue anni di cui gli ultimi sessantasette vissuti da fedelissimo frequentatore dello Stadio, mai disertato se non in occasione della nascita dei figli o di lutti in famiglia) mi ha portato per la prima volta allo Stadio Della Vittoria. Si giocava Bari – Acireale, rigorosamente di serie c, risultato finale 2 – 0 (Florio e Tivelli i marcatori). Fu una sensazione strabiliante, che solo quelli della mia generazione e delle precedenti possono comprendere. Mi riferisco allo stupore che provai quando mi resi conto dei colori: il campo era verde e la maglia della Bari era biancorossa. Per un bambino che era abituato alle partite in bianco e nero, ai campi grigi ed alle maglie sbiadite, è stata una folgorazione. Per non parlare dell’odore dell’erba (del campo), del rumore del pallone calciato (quello vero di cuoio), di quell’istante di silenzio irreale che precedeva il goal (il momento in cui tutti trattengono il fiato prima di esplodere) che solo al Della Vittoria si percepiva nitido.
È iniziata così la forma più acuta di “infezioneâ€: sono diventato tifoso praticante della Bari, con tutto ciò che ne comporta:
1) poche ma intense gioie: le rare promozioni, le vittorie nei derby, il gol di Bergossi nel derby col Lecce, il gol di Cassano all’Inter…
2) molti dolori: ancora oggi non riesco a digerire il rigore sbagliato da Manzin sul 3 a 3 con il Taranto;
3) incazzature allo stadio:con Fascetti ho finito non una ma dieci volte il mio personale dizionario di gasteme;
4) incazzature in famiglia: a quanti di voi sarà capitato, una volta tornati a casa, dopo una partita persa o pareggiata con una grande, debitamente aiutata dal Braschi o Lo Bello di turno, di essere accolti dalla madre/fidanzata/moglie con le fatidiche frasi “è solo una partita†“andrà meglio la prossima†“Cosa poteva fare (la Bari) contro il Napoli/Juventus/Fiorentina?â€
5) Comportamenti incomprensibili: del tipo applaudire, al momento della lettura della formazione, autentici prisi: quanti olè per Marcello Grassi (portiere dall’uscita sicura, nel senso che era sicuro che non avrebbe preso la palla), Rizzardi (memorabile fluidificante rifilatoci dal Napoli), Cupini (gioiello rifilatoci dalla Lazio), Urbano (che quando arrivò a Bari, ai giornalisti che lo intervistavano, disse “non vi aspettate niente da me†ed aveva ragione), Lorenzo (è stato vicecampione del mondo a Italia 90!) Capocchiano (occorre dire altro?)
6) Sogni ad occhi aperti grazie ai pochi giocatori di classe: Bacchin (il gol del 3 – 0 al Brescia è stata la prima punizione a foglia morta che ho visto dal vivo), Tavarilli (talento inespresso), Carletto Perrone (un mix di classe e velocità), Di Gennaro, Maiellaro e Joao Paulo (se solo avessimo avuto all’epoca un allenatore decente) Antonio Cassano, il più grande di tutti, (Lippi, ripensaci, che sei ancora in tempo) e, in tempi più recenti, Lanzafame.
Potrei continuare per ore, raccontando degli amici di sempre e dei conoscenti di settore (quelli che se non li vedi nello stesso posto ti agiti fino a quando non arrivano, non perché te ne freghi di loro, ma per un fatto scaramantico), ma mi rendo conto che la mia storia di tifoso probabilmente non è diversa da quella di ognuno di voi. La mia è iniziata quando ho visto per la prima volta i colori biancorossi e se non è finita quando era nera veramente……
Un saluto a tutti.

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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda moccammè » sab ott 18, 2008 8:44


ONORE A BARIAMO.

UNO DI NOI!

:respect:


FORZA BARI BIANCOROSSA
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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda nikolabari » mar nov 04, 2008 20:38


Ragazzi mi fate piangere....tutte queste storie sn da ricordare...io andai x la prima volta allo stadio a 8 anni....BARI-INTER del 1994/95....non me lo dimentikero mai e lo portero cn me x sempre quel ricordo....stadio pieno...io piccino cn mio padre e mio zio in curva nord...comprai la sciarpa del bari ke da allora (15 anni)porto cn me...fini 4-1 x il bari....i + piccini nn se lo ricordano ma i + anzianotti sicuramente....2 protti sala e ,1 certo roberto carlos x l'inter....da allora è cominciata la mia vita da tifoso calcistico...e nn x INTER MILAN O JUVE ma x la GRANDE BARI poi caduta in disgrazia....quando vedo certi video su you tube mi viene da piangere ripensando a quei tempi quando cerano 45 MILA spettarori anke a 1 BARI-PIACENZA....ricordi di 1 bari ke nn ce + e ke voglio tornare a rivedere....spero presto...FORZA BARI SEMPRE E CMQ

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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda moccammè » mer nov 05, 2008 20:55


Ripetto per tutti i fratelli che hanno emozioni nel leggere questo splendido topic.
Questa è la caratteristica della nostra FRATELLANZA BIANCOROSSA.

Ragazzi, Uomini, Adulti, Anziani...tutti uniti nell'orgoglio di amare la nostra città ed i nostri colori.

BARI TI AMO
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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda dareios » ven nov 28, 2008 18:21


bariamo ha scritto:Per il mio debutto in questo forum (saluti a tutti i partecipanti) ho scelto questo splendido post (mi pare si dica così).
Ho letto praticamente tutti i messaggi e vi ho trovato storie personali sempre interessanti, qualcuna al limite della commozione se non oltre (complimenti all’ideatore).
La mia è la seguente.
Mi sono infettato con il virus del calcio all’età di sei anni nel 1974 (mondiali di Germania): primo album di figurine (Munchen 1974), prime apprensioni (Italia –Haiti temporaneo 0 – 1, poi fortunatamente conclusasi 3-1 per gli azzurri di Valcareggi), prima delusione (Italia – Polonia 1-2, con conseguente eliminazione), prima infatuazione (l’Olanda), seconda delusione (Germania – Olanda 2-1).
Il virus si è cronicizzato a colpi di 90° minuto con Valenti e Barendson e “registrate†della partita di cartello alle 19:00 sul primo canale (così si chiamava raiuno) con Martellini telecronista.
Quindi, il virus calcio, sino ad allora solo televisivo, ha subito una mutazione genetica.
È accaduto che un amico di famiglia (un Tifoso DOC: oggi ha settantadue anni di cui gli ultimi sessantasette vissuti da fedelissimo frequentatore dello Stadio, mai disertato se non in occasione della nascita dei figli o di lutti in famiglia) mi ha portato per la prima volta allo Stadio Della Vittoria. Si giocava Bari – Acireale, rigorosamente di serie c, risultato finale 2 – 0 (Florio e Tivelli i marcatori). Fu una sensazione strabiliante, che solo quelli della mia generazione e delle precedenti possono comprendere. Mi riferisco allo stupore che provai quando mi resi conto dei colori: il campo era verde e la maglia della Bari era biancorossa. Per un bambino che era abituato alle partite in bianco e nero, ai campi grigi ed alle maglie sbiadite, è stata una folgorazione. Per non parlare dell’odore dell’erba (del campo), del rumore del pallone calciato (quello vero di cuoio), di quell’istante di silenzio irreale che precedeva il goal (il momento in cui tutti trattengono il fiato prima di esplodere) che solo al Della Vittoria si percepiva nitido.
È iniziata così la forma più acuta di “infezioneâ€: sono diventato tifoso praticante della Bari, con tutto ciò che ne comporta:
1) poche ma intense gioie: le rare promozioni, le vittorie nei derby, il gol di Bergossi nel derby col Lecce, il gol di Cassano all’Inter…
2) molti dolori: ancora oggi non riesco a digerire il rigore sbagliato da Manzin sul 3 a 3 con il Taranto;3) incazzature allo stadio:con Fascetti ho finito non una ma dieci volte il mio personale dizionario di gasteme;
4) incazzature in famiglia: a quanti di voi sarà capitato, una volta tornati a casa, dopo una partita persa o pareggiata con una grande, debitamente aiutata dal Braschi o Lo Bello di turno, di essere accolti dalla madre/fidanzata/moglie con le fatidiche frasi “è solo una partita†“andrà meglio la prossima†“Cosa poteva fare (la Bari) contro il Napoli/Juventus/Fiorentina?â€
5) Comportamenti incomprensibili: del tipo applaudire, al momento della lettura della formazione, autentici prisi: quanti olè per Marcello Grassi (portiere dall’uscita sicura, nel senso che era sicuro che non avrebbe preso la palla), Rizzardi (memorabile fluidificante rifilatoci dal Napoli), Cupini (gioiello rifilatoci dalla Lazio), Urbano (che quando arrivò a Bari, ai giornalisti che lo intervistavano, disse “non vi aspettate niente da me†ed aveva ragione), Lorenzo (è stato vicecampione del mondo a Italia 90!) Capocchiano (occorre dire altro?)
6) Sogni ad occhi aperti grazie ai pochi giocatori di classe: Bacchin (il gol del 3 – 0 al Brescia è stata la prima punizione a foglia morta che ho visto dal vivo), Tavarilli (talento inespresso), Carletto Perrone (un mix di classe e velocità), Di Gennaro, Maiellaro e Joao Paulo (se solo avessimo avuto all’epoca un allenatore decente) Antonio Cassano, il più grande di tutti, (Lippi, ripensaci, che sei ancora in tempo) e, in tempi più recenti, Lanzafame.
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madò, bariamo, quel maledetto derby è per me ancora oggi un incubo: se non ricordo male i tarantini erano in 9 e stavano sotto per 3-1, rimontarono e Manzin sbagliò il rigore della vittoria; negli spogliatoi l'allora allenatore del Bari, Corsini, disse testualmente: Mi vergogno di questa squadra... Un incubo.

solobari deve moltissimo a questo topic di ciccio.
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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda Osmanovski » ven dic 05, 2008 20:22


nikolabari ha scritto:Ragazzi mi fate piangere....tutte queste storie sn da ricordare...io andai x la prima volta allo stadio a 8 anni....BARI-INTER del 1994/95....non me lo dimentikero mai e lo portero cn me x sempre quel ricordo....stadio pieno...io piccino cn mio padre e mio zio in curva nord...comprai la sciarpa del bari ke da allora (15 anni)porto cn me...fini 4-1 x il bari....


solo una puntualizzazione!

era il 95/96 :wink:

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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda cacace10 » lun dic 08, 2008 22:58


ciao ragazzi,
bellissimo questo post..io di ricordi ne ho davvero tanti...ma uno in particolare mi emoziona ancora....vediamo se qualcuno si ricorda(sicuramente in tantissimi,ma si fa per giocare..)...è stata una partita meravigliosa,dominata dal bari...un bari pieno di giocatori con un gran cuore,giocatori che amavano bari davvero...uno stadio pieno di tifosi sognatori e valorosi....a pochi minuti dalla fine del primo tempo,il buon Terracenere colpi' la traversa mancando cosi' il terza goal del bari......il BARI stravinse.Fu un pomeriggio incredibile...la sera incontrai Pietro e Joao al solito ristorante.....ricordate?

moccammè

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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda moccammè » mer dic 17, 2008 15:15


bari juventus - 25/11/1990...c'ero...
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Re: Della memoria, della nostalgia e della speranza nel futuro

Messaggioda cacace10 » mer dic 17, 2008 23:18


Sei un professionista....che pomeriggi di speranze...quanto mi incazzo quando penso a cosa è successo dopo negli anni....ti saluto.

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