da rejkjavik » dom mag 11, 2003 7:21
Visto che non ti esprimi tu, caro Vitino, mi esprimerò io.
L'allenatore dello scorso campionato, Perotti, era, è e sarà sempre un signor allenatore.
Nella travagliata settimana in cui siamo stati capaci di vincere a San Siro e di perdere 0-3 con il Livorno, l'unico per cui si levarono cori di sostegno fu mister Perotti, e all'epoca mi sentii di condividerli.
E' anche vero però che, sebbene nelle prime 18 panchine qui a Bari l'ex allenatore del Verona aveva totalizzato appena 3 punti in meno di Tardelli, quest'anno qualcosa è cambiato...indubbiamente in peggio.
I semi di questo cambiamento erano probabilmente stati piantati anche prima dell'arrivo di Perotti (in maniera forse inconsapevole) già al momento della campagna acquisti fasulla (a Milano si direbbe fuffa), in cui si badò più alla quantità che alla qualità .
La squadra era diventata a dir poco pachidermica, e di un pachiderma aveva anche la flessibilità e la mentalità . Gestire un gruppo di 30 persone, mediamente scarse, presentava le sue complicazioni, soprattutto per alcuni ruoli, quali ad esempio quello di portiere e quello di prima punta, in quanto, a discapito dei pochi gol segnati, il Bari ha (aveva) comunque attaccanti del calibro di Anaclerio, Spinesi, Palmieri, Valdes, che, almeno in B, fanno la loro figura.
Dicevo. Già alla fine dello scorso campionato, Perotti esasperò un certo dualismo Spinesi-Anaclerio. E non credo sia il caso di tapparsi gli occhi. All'epoca, viste le straordinarie doti e condizioni del gioiello barese nessuno ebbe da ridire, neanche lo stesso Spinesi, che, pur relegato alla panchina, divenne spesso un match winner subentrando a partita iniziata (ad esempio alla 34a dello scorso campionato, entrò al 74' minuto e al 78' siglò il gol partita col Cosenza).
Non è neanche il caso di discutere del fatto che la panchina per Spina fosse in parte meritata,vista la bassa percentuale di realizzazione di gol molto semplici (ricordo la partita contro la Salernitana...ad esempio).
Ciononostante Spinesi avrebbe voluto giocare. Da titolare. Di qui, vista una prospettiva di panchina davanti a sè, un impegno forsennato nel precampionato e in coppa, poi nelle prime di campionato. Il buon Attilio lo preferisce sulle prime ad Anaclerio, poi arriva a farli giocare insieme, ma i risultati non sono esaltanti.
La scelta, per l'ennesima volta, dopo l'infelice derby spinesiano, ricade sull'idolo del derby Anaclerio (con tutti i miei plausi dell'epoca). Spinesi rassegnato non aspetta altro che essere ceduto. Da subentrante non si comporta più come nello scorso campionato (ne sia prova la partita Bari-Salernitana 1-1)
Matura nel frattempo un distacco fra lui ed il resto della squadra, gli infortuni ci costringono a giocare qualche partita di troppo con Doudou in difesa, arrivano le sconfitte.
L'attacco, senza Spina, non va molto meglio (i 4 gol di Anaclerio in 13 partite, sono in media meno dei 13 in 18 con Tardelli segnati da Spinesi, o sbaglio?). Con il Livorno, dopo che Spinesi aveva giocato un discreto secondo tempo in coppa, condito da gol a Toldo al 92'...in attacco per il Bari si affida a uno spento Valdes al fianco di Anaclerio. Spinesi in panchina. Il centrocampo di contenimento si sfalda a più riprese, con Lafortezza fuori condizione. Subiamo lo 0-1. Corre ai ripari Perotti e inserisce una punta. Tutti, immagino anche Gionatha, sarebbero entrati volentieri.
Ma entra Ruberto, che per una partita intera tocca fuori solo un pallone. Nel secondo tempo entra Collauto. E si vede che un po' tutta la squadra gioca contro l'allenatore, e lo fa soprattutto dopo il cambio (prima del gol del Livorno si era giochicchiato colpendo anche un palo con l'innominabile d'Agostino).
La situazione era dunque:
Uno spogliatoio sfasciatosi dall'interno
Un allenatore che declinava ogni responsabilitÃ
Un tifo, me compreso, a sostegno dell'allenatore
Un allenatore che però (visto tutto ex post) stava fronteggiando una crisi nel modo peggiore possibile (forse non in assoluto, ma senz'altro per i giocatori che aveva sotto, si intende), cercando una scossa, ottenendo soltanto la rottura del legame che si era creato la stagione precedente.
L'arrivo di Tardelli giunge nella settimana successiva. C'è la campagna acquisti alle porte.
Tardelli (gli va riconosciuto) nota subito due cose:
1) la rosa troppo ampia
2) la presenza di forti dualismi nello spogliatoio (di sicuro Anaclerio-Spinesi, forse anche Gillet-Battistini??)
In una situazione del genere il tecnico rischia tutto: contro una piazza che inneggia a buon titolo a nuovi acquisti punta su uno sfoltimento della rosa. Era chiaro da subito, del resto, che uno tra Spinesi e Anaclerio sarebbe partito.
Tutti (al solito me compreso) inneggiavamo alla partenza di Spinesi, e fantasticavamo su un arrivo al suo posto, magari di Godeas.
Ma si sa. Spinesi e Tardelli erano e sarebbero stati una cosa sola. E, per la felicità delle casse del nostro presidente Molieriano, si è optato per il gioco Anaclerio.
Da lì, Spinesi, finalmente libero da concorrenza inizia a segnare al ritmo di un gol a partita. C'è anche da dire che cambia il modo di giocare della squadra. I palloni sono tutti per lui, che (ad esempio con il Verona) ne sbaglia un paio clamorose.
Tuttavia, vista la partenza anche di Chukwu, il pisano non è più in discussione. La cosa gli ha fatto e gli sta facendo bene, adesso. Come ha fatto bene l'altra scelta coraggiosa del mister, ossia il cambio in porta.
Se dovessi però riconoscere un merito su tutti, lo farei ad appannaggio di Giannini, che credo abbia grandi responsabilità nella maturazione di elementi come Pizzinat, Markic e Bellavista, che adesso, almeno, ci mettono un po' di buona volontà .