Io posso buttare m**** su matarrese quanto mi pare e piace SOLO e SOLTANTO perchè cerco, con molta difficoltà , di essere obiettivo. Riconoscendo i meriti a chi merita, e i demeriti a chi non merita.
Solo così, casa Matarrese, così come ogni intervento, avrebbe una sua credibilità .
Se mi limitassi a parlar male, sarei scambiato per un critico per partito preso, cosa che non sono, nè voglio sembrare.
Per chiarire la mia posizione su Matarrese, però, credo sia necessario che mi soffermi a scrivere un po' di più.
Le colpe di Matarrese:
1) Lungimiranza:
Più di una volta Matarrese ha privilegiato aspetti finanziari di breve periodo a una politica di investimento in giocatori legata al progetto decantato prima che io nascessi dal fratello. La cosa sulle prime è stata giustificata con la necessità di ripianare i debiti del 92. Ora questi debiti sono stati abbondantemente ricoperti, forse eccessivamente, a scapito di tante occasioni sprecate per costruire una squadra di alto livello. Problema: il livello dei compensi dei calciatori offerto da altri club di A è mediamente più alto. E i calciatori che ragionano secondo convenienza possono spingere per trasferirsi. D'Agostino e altri insegnano che non c'è nulla di peggio di un giocatore che gioca con la testa ad un'altra squadra.
Resta il fatto che, piuttosto che tenere una rosa di 30 giocatori, si potrebbe averne una da 23 pagando ingaggi più alti. L'errore, in questo senso, è stato nell'acquisto di giovani pressocché sconosciuti e nella stipula di contratti eccessivamente lunghi (vedi ad esempio il caso Markic). Ciò, del resto, non toglie che, se il giocatore esplode (vedi Valdes) potrebbe farlo nel lungo periodo (dopo 4 anni). Le persone pseudo-colte parlerebbero di trade-off, o di dilemma. Fatto sta che i risultati del campo dicono che i soldi li si poteva spendere meglio.
2) Pessima comunicazione (paraculaggine)
L'immagine della società è curata da assoluti incompetenti, tra i quali i curatori del sito ufficiale e lo stesso Regalia....per non parlare del mitico Vincenzo. Il modello è quello dell'"effetto annuncio"...del tipo basta che getto un po' di fumo negli occhi ed ho ragione. Risultato: effetto boomerang. Dopo il mancato raggiungimento di tutti i traguardi prefissati il tifoso smette di tifare, perchè giustamente si sente preso alla cogliona. La società pensa di comprarsi i tifosi abbassando i prezzi: fallisce miseramente avendo con la sua comunicazione spocchiosa ridotto a 0 l'elasticità al prezzo della domanda...il tifoso non è una prostituta, la società del Bari lo fa sentire tale, finanche lo stadio ricorda sempre più un alberghetto a una stella per la totale assenza di manutenzione. Con chi ce la si deve prendere per questo?
Quanto ai pochi meriti che si possono riconoscere alla società , invece, va sottolineata la solidità economica, che non è roba di poco conto, oggi, nel mondo del calcio.
Tuttavia, anche qui, siamo alle solite. Non si può fare in modo che l'efficienza vada a scapito dell'efficacia. L'attività di una associazione sportiva-società per azioni, è indubbiamente giudicabile dai dividendi che paga agli azionisti, ma tali dividendi non possono dipendere esclusivamente da riduzione di costi. Un profitto è infatti dato innanzitutto da ricavi.
Quali ricavi il Bari può auspicare per un futuro in cui il pubblico è disamorato, la squadra non ha adeguati stimoli a consolidarsi e un'intera generazione (quella dei fratelli minori miei e dei miei amici) conosce solo il calcio in pay per view (ergo NON il Bari?). Dovrà rifletterci chi di dovere, a partire da un'attenta riflessione sui punti di forza (ad esempio stadio, primavera, tecnico) a disposizione, nonché dei punti di debolezza (comunicazione, politiche gestionali tese al solo breve periodo).
Un altro punto va però riconosciuto a Matarrese, almeno per il momento. Il fatto di essere l'unico sulla piazza interessato al Bari. Quando avrò prove contrarie incomincerò anch'io a bestemmiarlo più di quanto non faccia adesso. Ma ora come ora preferisco lui al nulla, poi, chiaramente, ognuno sarà libero di pensare quello che vuole.
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