da tifosobarese92 » ven giu 08, 2018 13:23
Allora da dove partire? Facile, dalla fine. Il fischio finale di Cittadella-Bari svilupperà i suoi lunghi strascichi durante questa infinita e focosa estate viste le premesse di questi giorni. Ma prima che si aprano le porte dell'inferno, il tasto rewind è d'obbligo e quindi, prima di analizzare nel complesso la stagione che si è chiusa una settimana fa al Tombolato, direi di analizzare proprio l'ultima gara di questo campionato, che ha sancito la fine della nostra corsa.
A Cittadella è sceso in campo il Bari che per lunghi tratti ha giocato nel girone di ritorno. In tutta onestà ciò che si è visto è stata solo l'ombra del Bari bello e pimpante ammirato nelle ultime 4-5 giornate di campionato. Ciò che è mancata, per certi versi, è stata la condizione fisica. Abbiamo iniziato fortissimo, salvo poi finire le cartucce prestissimo. Probabilmente quel vantaggio che avevamo intravisto sulla condizione fisica si è esaurito nel momento in cui le altre squadre hanno avuto una settimana di tempo per migliorare la propria condizione fisica. Ad ogni modo il Cittadella, come il Bari, attraversava un buon momento e, considerando le ultime due partite, direi che sta attraversando tuttora un buon momento sul piano della tenuta atletica.
Per quanto riguarda l'analisi tattica della partita alcune scelte di Grosso hanno lasciato che il Citadella prendesse quel campo che poi non siamo mai riusciti a riprendere, se non in sporadiche occasioni in cui loro decidevano di rifiatare un attimo. In pratica non li abbiamo mai messi sotto pressione e quando è successo è perché loro dovevano rifiatare. In primo luogo evidenzierei come ci muovevamo pochissimo senza palla e infatti gli unici sbocchi che riuscivamo a trovare erano le linee esterne e raramente è capitato che le ali o i centrocampisti si facessero trovare per vie centrali per verticalizzare l'azione e guadagnare del terreno. All'inizio il lavoro di verticalizzazione lo stava facendo bene Nene, che grazie alla sua tecnica riusciva a vestire panni sia di regista avanzato sia di rifinitore. Questo è durato circa una ventina di minuti fin quando abbiamo giocato con un ordinato 4-3-3 che ci consentiva di bloccare il loro centrocampo. Infatti, se in fase di possesso Nene doveva fare il regista avanzato, in fase di non possesso pressava Iori (o quantomeno gli dava fastidio), lasciando ai difensori del Cittadella l'impostazione. A centrocampo avevamo la perfetta parità numerica con Basha che marcava Chiaretti, Henderson marcava Settembrini e Tello marcava Bartolomei. Dopo il ventesimo, nel tentativo di essere più offensivi, c'è stato lo spostamento di Henderson sulla trequarti, con un Nene più vicino all'area e un centrocampo a due disegnato da Basha e Tello. Se in fase di possesso si poteva guadagnare qualcosa, in fase di non possesso si è consegnato il centrocampo al Cittadella. Per giocare con i due giocatori davanti alla difesa ogni singolo doveva dare il 120% poiché ogni palla persa sarebbe diventata velenosissima, cosa che poi si è avverata poiché sia Henderson, sia Tello e sia Iocolano non azzeccavano un disimpegno.
Consegnando il centrocampo al cittadella, che si aveva Iori e i due centrali di difesa pressati, ma aveva liberi uno tra Settembrini, Bartolomei o Chiaretti, abbiamo iniziato maledettamente a soffrire e perdere metri secondo dopo secondo. La perdita dell'uomo nella zona nevralgica ha influito molto anche sulle palle sporche: Kuoame e Vido, ogni qualvolta che allungavano la squadra ricevendo il lancio della difesa visto che Iori era pressato, mettevano in crisi i nostri due centrali che, come detto spesso, hanno sofferto quasi sempre durante la stagione i lanci lunghi in verticale. Nel momento in cui tentavano di allontanare il pericolo, a causa di una scarsa coordinazione e a anche a causa dell'assenza dell'uomo lì in mezzo, recapitavano la palla ad uno dei centrocampisti del Cittadella.
D'altronde le sostituzioni sono state l'emblema di una gara in cui Grosso ha capito poco. Che ci può stare in realtà , perché ampliando l'arco temporale ci accorgeremmo che Grosso ha sbagliato sempre poco al momento dei cambi. Il risultato sono stati gli ultimi assalti confusionari, in cui l'obiettivo era cercare l'attaccante e sperare che una palla sporca ci desse la possibilità di segnare e infatti cosi è successo. È solo che poi nei supplementari serviva ben altro agli assalti del '90: serviva concentrazione, capacità tattiche e meno errori possibili da parte dei singoli. Nullo di tutto ciò e la sconfitta con tanto di rissa è solo il risultato di una gara che non era impostata male, ma che ci siamo complicati da soli spostando poco acutamente alcune pedine.
Volendo possiamo anche dare l'alibi dell'eccessivo nervosismo alle questioni societarie, ma sono professionisti e onestamente da dei professionisti che di mestiere fanno quello di giocare a pallone non mi aspettavo una reazione così eccessiva quando il campo esigeva che la palla venisse giocata il prima possibile.
Spostando l'orizzonte all'intera stagione invece, sono convinto che più del sesto posto non potevamo fare. Nelle 42 giornate abbiamo toccato apici che non mi sarei mai aspettato sia in negativo che in positivo. A questo punto riavvolgo tutto il nastro iniziando a rivedere dall'inizio alla fine cosa sia successo. Siamo partiti con un bel clima la scorsa estate. Poche aspettative e con l'idea di una squadra che dovesse crescere nel giro di un paio d'anni. Nessuno sospettava che avremmo chiuso la stagione al sesto posto e credo che qualcuno avrebbe messo pure la firma. È solo che abbiamo visto un ottimo calcio e ci siamo illusi che si potesse andare avanti con quel ritmo. Ma senza una difesa rapida che coprisse tutti i varchi lasciati da una squadra che aveva come unico scopo fare gol, era oggettivamente impossibile fare punti.
Vuoi che Anderson si è fatto valere e vuoi che è arrivato il recupero di Sabelli, dopo la partita col Foggia, abbiamo perso Fiamozzi e D'Elia che nell'economia della squadra erano essenziali per le folate offensive e abbiamo accantonato Nene che fungeva da perno. La soluzione l'abbiamo trovata in Brienza e Floro Flores ma utilizzabili solo a mezzo servizio. Pian piano abbiamo iniziato a concentrarci sulla fase difensiva e Sabelli, per quanto non sia bravissimo ad attaccare, in difesa e nelle diagonali era il terzino che assicurava maggiore stabilità .
Nel mercato di gennaio la scelta di dare Fiamozzi rimarrà sempre discutibile per me, ma tra quelli da sacrificare era il più ovvio visto che non era nostro e visto che la stagione stava prendendo una strana piega per quanto riguarda le casse finanziarie: che se ne faceva la società di un giocatore che non avrebbe giocato perché da mettere in vetrina erano altri? Ad ogni modo si è provato a lavorare sulla difesa con gli innesti di Diakite, Oikonomou e Balkovec. Quest'ultimo si è rivelato un ottimo difensore e ha migliorato anche le prestazioni di Marrone. In mediana è arrivato Henderson che per un periodo ha vitalizzato la nostra manovra. Ma, una volta che sono stati fissati gli obiettivi, lo staff tecnico ha scelto di puntare ai risultati piuttosto che ad un gioco sbarazzino costruendo una stabilità difensiva. Complice anche una condizione fisica che non ci ha per nulla accompagnato nei mesi iniziali dell'anno abbiamo un attimo faticato ad ingranare, ma poi la squadra è uscita e siamo arrivati alla gara con il Carpi in buone condizioni fisiche e mentali e con una discreta stabilità , nonostante i tanti difetti tecnici della nostra rosa.
Concludo perché sono stato davvero troppo prolisso. La squadra per me, almeno nella stagione regolare, ha fatto quello che doveva fare e che oltre i 70 punti era difficile arrivare. Nei playoff si poteva fare meglio. Detto ciò, ci aspetta un'altra partita, avrei preferito fosse la finale playoff, ma sarà giocata, ancora una volta dagli avvocati e in questo caso mi eclisso da ogni tipo di discorso, perché il calcio si gioca in un rettangolo verde, con due porte, undici uomo e una palla.
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]
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Sogna chi non crede che sia tutto qui"
La passione è unica, ed è uguale ad ogni parallelo del mondo...https://www.youtube.com/watch?v=_h-rYD2xrwc"Vamos, vamos Chape, vamos vamos Chape" ... Ciao ragazzi, le vostre medaglie il nostro dolore.