tifosobarese92 ha scritto:Riprendendo il post della settimana scorsa, nello scacchiere del Bari non vi è alcun errore tattico.
Sebbene ci siano state partite dove ci sono state mosse tattiche azzardate, mai si arriverà allo scriteriato posizionamento di Avellino-Bari di Coppa Italia con Cornacchini in panchina, momento in cui mi convinsi che con l'allenatore di Fano sarebbe stato difficile affrontare un campionato d'alto livello per la sue numerose lacune in fase di non possesso.
Spesso leggo analisi su fasi di possesso, su movimenti errati o su azioni offensive, ma come si fa ad analizzare la fase di possesso se non si parte da quella di non possesso? Le partite e i campionati si vincono solo se hai una buona difesa e il Bari di Vivarini, ringraziando il cielo, ha trovato un bell'assetto difensivo. Forse erano anni che non avevamo questo ordine in fase di difesa.
Sanno tutti cosa fare, sanno scalare le posizioni e sanno coprire quando un compagno è impiegato nel ripiego. Inoltre abbiamo visto come giocatori poco avvezzi alla fase difensiva siano diventati completi e utili alla causa. Uno di questi è Costa, arrivato in estate che non sapeva marcare neanche una mosca, a febbraio completa le diagonali difensive fino al palo opposto alla sua fascia.
Difesa che ha mutato il proprio livello tecnico grazie all'innesto di Ciofani, che di tutte le partitite giocate fino ad oggi ha sofferto solo gli uno vs uno con Donnarumma del Monopoli (meriti al calciatore del Gabbiano più che demeriti dello stesso Ciofani).
Movimenti dei centrali quasi perfetti (poche sbavature). Alzano la squadra in fase di rilancio, conquistando campo e alzando il baricentro, costringendo gli attaccanti avversari a rientrare dal fuorigioco e a perdere metri.
Che accade in mediana: è chiaro che quando c'è Bianco siamo più coperti perché è un mediano che fa legna davanti alla difesa, mentre quando c'è Schiavone c'è la necessità di mettere giocatori che riescano a coprire le sue lacune difensive. Il secondo gol preso a Monopoli, ad esempio, nasce da una cattivo posizionamento di Schiavone che è ritardo sulla linea di passaggio, facendo filtrare una palla velenosa a ridosso dell'area. Però Schiavone, dal mio punto di vista, è un compromesso al quale non possiamo fare a meno se vogliamo giocare la palla e diminuire le distanze tra attacco e centrocampo. Indispensabile nella fase difensiva è Simeri che sempre posizionato sulle linee di passaggi dei portatori quando siamo bassi ed è sempre il primo che alza il pressing quando siamo in pressione.
L'analisi della fase difensiva è necessaria affinché si possano comprendere le qualità di questa squadra. Per caratteristiche siamo una squadra che non ha la capacità di giocare a 100 all'ora tutta la gara, piuttosto se ne va a 70 e arriva dove deve arrivare. Ciò accade perché abbiamo dei difensori che sono un po' lenti col pallone tra i piedi, i centrocampisti, come diceva MVDV, prediligono un gioco di fronte alla nostra porta in fase di possesso e non siamo precisi sulle sponde degli attaccanti. Quando ci riesce tutto bene vediamo partite come quelle di ieri, quando invece si fa un po' più di fatica per un avversario più forte o perché non siamo in giornata, escono partite come quelle contro Sicula e Monopoli, che nell'economia di un campionato sono prevedili.
Abbiamo anche il problema che non sappiamo giocare di rimessa, i contropiedi sono a noi cosa sconosciuta (vedi Reggio dove abbiamo sciupato tre buone occasioni per ripartire). Come diceva MVDV abbiamo dei giocatori che preferiscono avere la palla sui piedi piuttosto che cercare la profondità (eccezion fatta per Simeri, Maita e Scavone). D'altronde un assetto diverso da quello attuale per i giocatori che abbiamo Vivarini non poteva trovarlo. Ha compreso i pregi e difetti della squadra, ha chiesto una mezz'ala che sapesse fare tutto (Maita) e ha trovato la tattica migliore per ottenere i risultati.
Ha varietà nella rosa e può scegliere se giocarsela con le ripartenze (mediana con Bianco, Maita e Scavone o Hamlili) o con l'impostazione (Schiavone in posizione di centrale o posizione di mezzala) in base all'avversario. Per ora ritengo che abbia sbagliato relativamente poco nella scelta degli uomini e nella visione tattica delle partite.
Quando arriverà ai livelli di Corinacchini - pressing a tuttocampo con le mezzali che pressano sui centrali difensivi, allungando la squadra e lasciando 40 metri al centrale di centrocampo avversario - allora avrò da ridire sulla tattica.
Concordo, non vi sono errori tattici, ci sono limiti tecnici e mi spiego.
La nostra è una squadra che finora ha dovuto (non voluto) giocare con tre centrocampisti centrali (mediani).
E' impossibile pertanto chiedere a questi giocatori movimenti senza palla quando li sposti a mezzala perchè non hanno la corsa e sopratutto l'attitudine mentale allo smarcamento. Il mediano cerca l'avversario per recuperare il pallone, la mezzala cerca lo spazio per recuperare la palla in corsa evitando l'avversario.
Giocando quindi sempre palla sui piedi si perde almeno un tempo di gioco e la conseguenza è giocare quasi sempre a difesa avversaria schierata (si è visto anche contro il Picerno). Anche le ripartenze diventano complicate poichè mancano le accelerazioni delle mezzali.
E' sostanzialmente questa la ragione delle nostre sofferenze quando ci ringhiano sulle gambe.
Un parziale salto di qualità lo potremmo vedere solo quando avremo almeno una mezzala di ruolo al massimo della sua forma fisica (tipico esempio è stato il gol di Scavone che, da mezzala quale è, si è inserito in corsa su un banale traversone); mai quell'inserimento sarebbe stato fatto da un mediano.