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L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Parla in libertà di argomenti di carattere generale attinenti il Bari: partite, allenamenti, calciomercato. Prima di aprire un nuovo topic, controlla sempre se l'argomento è già stato trattato!

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Saboccio

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Saboccio » lun dic 24, 2018 17:31


E invece spero proprio che il Bari sia l'eccezione. Almeno a Natale diciamolo, come nella pubblicità:
Si può fare di più!

Buon Natale

facciawestern

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda facciawestern » ven dic 28, 2018 9:38


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dareios

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » dom gen 06, 2019 16:41


buon 2019 a tutti i biancorossi. A proposito di colori, i nostri eroi contnuano a scendere in campo con colori differenti da quelli tradizionali, come mai? bisogna smaltire stock di magazzini partenopei?
Intanto il Bari batte 2-0 il messina che, non dimentichiamolo, è nei bassifondi del girone I e che cmq qualche problema lo ha procurato. Il Bari continua a ruminare calcio senza convincere chi vorrebbe vedere qualcosa di interessante sul piano del gioco.
Note positive: per la prima volta oggi ho visto Nannini fare un paio di interventi non banali e scontati come suo solito, ma soprattutto Cornacchini che sul nostro vantaggio non ha messo i soliti difensori al posto degli attaccanti.
Speriamo bene.
Domenica prossima tira aria di record storico, non vorrei che si infrangesse come quello svanito contro il roccella, Ricordiamolo a giocatori e mister.
buona serata
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda tifosobarese92 » lun gen 07, 2019 16:05


Secondo me se avessimo sbloccato con Brienza dopo 6 minuti sarebbe finita con un risultato più ampio. Ad ogni modo per me la gara contro il Messina è stata positiva poiché abbiamo creato almeno 7-8 palle nitide per segnare e siamo tornati a subire relativamente poco.

Nelle conferenze pare chiaro che Cornacchini crede molto nello stato fisico dei giocatori e gli allena per tenerli sempre al 150%. Infatti se prima del Roccella aveva fiutato che la squadra era in debito di ossigeno con una conferenza che ha fatto discutere, prima del Messina mi era sembrato molto più fiducioso e infatti abbiamo portato a casa i tre punti giocando anche con una discreta continuità offensiva.

A questo punto vorrei domandare a Dario poiché io non ho mai visto giocare quell'olanda e non posso fare paragoni, cosa si intende quando si chiede di giocare bene? Schemi? Movimenti? Costruzione dal basso? Profondità? Gioco sulle fasce?
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda ziobello » lun gen 07, 2019 20:12


dareios ha scritto:buon 2019 a tutti i biancorossi. A proposito di colori, i nostri eroi contnuano a scendere in campo con colori differenti da quelli tradizionali, come mai? bisogna smaltire stock di magazzini partenopei?
Intanto il Bari batte 2-0 il messina che, non dimentichiamolo, è nei bassifondi del girone I e che cmq qualche problema lo ha procurato. Il Bari continua a ruminare calcio senza convincere chi vorrebbe vedere qualcosa di interessante sul piano del gioco.
Note positive: per la prima volta oggi ho visto Nannini fare un paio di interventi non banali e scontati come suo solito, ma soprattutto Cornacchini che sul nostro vantaggio non ha messo i soliti difensori al posto degli attaccanti.
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Vorrei fare anche io una domanda a Dareios, quale squadra attualmente in Italia a tuo parere , pratica un bel gioco, o gioco innovativo, grazie al proprio allenatore rispetto alla normalita' ?
Ovviamente attento a non confondere belle giocate generate dal talento individuale dei campioni tipo CR7, Higuain o Icardi ecc col bel gioco perchè sono due cose diverse.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » lun gen 07, 2019 20:36


Caro Lorenzo, non voglio rispondere alla tua domanda copiaincollando da wikipedia o dal tubo concetti banali e largamente fruibili sul calcio totale e più in particolare sul calcio orange degli anni '70. Piuttosto cercherò, e non sarà semplice, di spiegare in modo molto soggettivo cosa significhi giocare orange, cioè bene, rapportandolo al tifo per il Bari.
Nella prima pagina dell'Hdemia antica postai il video di Olanda-Brasile 2-0 dei mondiali del 1974 perché per me è la madre di ogni partita, ovvero quello che, prendendo spunto da Wagner, si potrebbe definire come Gesamtkunstwerk, lo spettacolo totale, che comprende tra l'altro:
intensità
pressing a tutto campo
tecnica individuale al servizio del collettivo
agonismo, anche esasperato
corsa dall'inizio alla fine
sfruttamento delle corsie laterali
velocità di esecuzione

E il Bari cosa c'entra con tutto ciò? Ebbene, in piccolo, rividi qualcosa del genere in un Bari-catania 2-1 del 1982 ed era il Bari di quell'Enrico Catuzzi che non a caso si rifaceva dichiaratamente al modello orange. La stessa intensità di gioco l'ho poi riconosciuta nel Bari di Conte ed è storia recente.
Peccato che né Catuzzi né Conte abbiano potuto guidare il Bari in serie A, dove sono convinto che avrebbero triturato anche le strisciate.
Va altresì ricordato che né Catuzzi né Conte ebbero a disposizione rose di giocatori tecnicamente fortissimi, ma si avvalsero delle idee orange per rendere grande il Bari.

Potrei proseguire ancora a lungo, richiamando altri modelli come il Liverpool di Kenny Dalglish o l'URSS di Lobanovski, ma mi fermo qui nella speranza di aver risposto, almeno parzialmente, alla tua domanda.

Rispondo anche alla domanda dell'amico Ziobello: è da diversi anni che non vedo squadre giocare bene, cioè orange, né in Italia né fuori. In Italia in particolare dopo Sacchi praticamente il nulla con la parziale eccezione di ZZ. Per completezza ti posso aggiungere che l'ultima partita orange che ho visto è stata Olanda-Russia degli Europei del 2008. Poi il buio determinato dal guardiolismo... Per disperazione mi rifugio nel calcio inglese dove lo spettacolo è garantito quasi sempre dall'agonismo e dalla voglia di fare gol piuttosto che di non prenderlo.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda ziobello » lun gen 07, 2019 21:15


Secondo me anche il Foggia di Zeman nonostante odio i foggiani meritano una citazione, in ogni caso io penso che il bel gioco non può prescindere dalle doti individuali dei singoli calciatori, infatti in quel Foggia giocavano interpreti che poi molti hanno proseguito in altre squadre vedi Signori , Rambaudi ecc.
Infatti Zeman azzecca solo una volte su 5 quando trova giocatori dotati, nonostante gioca sempre allo stesso modo a prescindere dagli interpreti e infatti ci azzecca poco.
Anche nel Bari di Catuzzi c'erano giocatori che avevano secondo me delle doti superiori alla normalita' , anche se poi non hanno proseguito oltre a parte Iorio , al massimo sono rimasti nel Bari vedi Loseto e De trizio, ma forse solo perchè non avevano bravi procuratori o perchè si spaventavano all'idea di cambiare citta, Loseto mi ricordo che un po di richieste da parte di squadre di A le aveva.
Insomma questa idea del bel gioco mi pare una chimera che è inutile cercare nella nostra squadra, perchè non ci sara' mai, visto che secondo te e anche per me non lo fa nessuno alle nostre latitudini.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Saboccio » lun gen 07, 2019 22:51


Qualcosa si è visto anche con il Bari di Ventura che non a caso ci vide protagonisti in serie A con il 10° posto finale in classifica. Fu proprio quello l'anno in cui nacque questo topic e o perchè si seppe sfruttare l'onda lunga dell'organizzazione di Conte o perchè avevamo in squadra giocatori superiori alla media ci furono sprazzi di gioco Orange.
Per ricordarle, ma sono sicuro che non le avete dimenticate, posto un video di un utente di Solobari dove si possono apprezzare alcune giocate memorabili a partire dalle sublimi sgroppate sulla fascia di Alvarez.
https://www.youtube.com/watch?v=40uMc3Oa9yw

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda oldvalues » mar gen 08, 2019 15:23


@Saboccio, il topic è nato molto prima del Bari di Ventura, questo in cui scriviamo è la prosecuzione di un topic ormai scomparso.

@ziobello, a queste latitudini l’idea di bel gioco non è una chimera, lo abbiamo già visto e non ci sono elementi che possano escluderloancora.

@Dareios, se è pur veri che il calcio totale nella sua completezza si è manifestato al grande pubblico e ai media in Olanda, bisogna riconoscere che le sue origini nascono ad est, in Ungheria, fu infatti proprio quella la nazione in cui emersero le logiche di approccio al match che ispirarono Rinus & C.

Sul tubo di possono trovare testimonianze del campionato del mondo perso in finale dall’Ungheria contro la Germania dell’Ovest (dopata fin sopra ai capelli) con evidenze chiare (guarda ungheria uruguay) circa la prestanza atletica, l’interposizione dei ruoli, il pressing alto, le ripartenze, l’azione offensiva dei terzini etc... tutte innovazioni che portatono la tattica calcistica mondiale verso un nuovo approccio calcistico.

Gli olandesi hanno avuto la capacità di esportare e elaborare un modello già esistente e la fortuna di farlo in un momento in cui il buzz mediatico era favorevole, poi il colore arancione ha aggiunto la sua forza markettara.

Su Zeman ho delle mie convinzioni, ho avuto la fortuna di seguirlo da vicino e posso affermare che ha sempre avuto dei grossi limiti, primo tra tutti l’incapacità di tirare il meglio da ogni giocatore o la testardagine di voler adeguare le caratteristiche dei suoi calciatori al suo modello, il suo non è mai stato un calcio totale ma un calcio esclusivamente offensivo, direi un calcio parziale.
Meglio perdere insieme per qualcosa di tuo che fingere di vincere: Support your local team!

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda tifosobarese92 » mar gen 08, 2019 15:37


dareios ha scritto:intensità
pressing a tutto campo
tecnica individuale al servizio del collettivo
agonismo, anche esasperato
corsa dall'inizio alla fine
sfruttamento delle corsie laterali
velocità di esecuzione



Grazie mille della risposta Dario. È interessante notare come tutte le parole dell'elenco incarnano perfettamente i principi di gioco del Tiki-Taka del Barcellona di Guardiola, ma d'altronde non poteva essere diversamente. I canterani blaugrana nascono con i concetti che Krujff portò in Catalonia e Pep, sebbene abbia avuto una parentesi italiana, da buon canterano, ha recepito, poi sviluppato, fino ad evolvere il pensiero Krujffiano, sintetizzando lo spirito olandese degli anni '70 con il meticoloso palleggio spagnolo. Come te ritengo che ciò che hanno fatto a Barcellona dal 2008 al 2012 più o meno, periodo che guarda caso coincide con i massimi successi ottenuti dalla nazionale spagnola, sia un esperimento irripetibile. Tutte le scopiazzature successive sono dei bruttissimi surrogati che hanno modificato il calcio. La rivoluzione guardiolista è un modello dal quale prendere ispirazione solo e se i mezzi tecnici e fisici dei giocatori sono conformi, altrimenti meglio lasciar perdere e affidarsi alle caratteristiche che ogni giocatore possiede e inventarsi qualcosa in base ad esse.

Questa breve prefazione anticipa ciò su cui poi verte il mio pensiero. Ossia i mezzi e i mezzi fisici, che sono indispensabili affinché una squadra possa sia vincere che giocare bene. Tornando a quel Barcellona ricordo che in molti dubitavano sulle qualità atletiche dei calciatori, molti si domandavano come facessero a mantenere dei ritmi cosi alti non per una stagione, ma per diverse stagioni. Il pressing tutto campo e la corsa dall'inizio alla fine della partita, lasciavano un po' tutti titubanti poiché lo sforzo fisico era davvero notevole e chiunque abbia fatto sport sa che mantenere una condizione atletica così preparata per un'intera stagione è oggettivamente difficile. Non subire cali di prestazione o non vacillare mai un secondo davanti alla porta poiché la lucidità è cosi alta da non sbagliare mai era il vero miracolo di quel Barcellona, che con quei mezzi tecnici, perché avere nella stessa squadra e nello stesso momento Iniesta, Xavi e Messi non è roba da tutti i giorni, è riuscito a vincere trofei su trofei.

Ciò che davvero è indispensabile, dunque, per fare bene e giocare bene è la condizione atletica, a volte anche più dei mezzi tecnici. È chiaro che per avere una qualità di gioco sempre più alta le doti tecniche devono essere abbinate ad essa. Per fare un esempio Pozzebon controlla palla e direziona il corpo in 3 secondi, mentre Iadaresta in quel lasso di tempo orienta il controllo, passa la palla e va in profondità aumentando la velocità dell’azione. Un altro esempio è Cacioli che controlla il pallone sul posto rallentando il gioco. È un movimento che fa sistematicamente, che chiude gli spazi per i centrocampisti che dovrebbero ricevere il pallone e alleggerire il pressing avversario e che porta al lancio lungo. Ma Cacioli è un giocatore di Serie D e non è possibile attendersi determinate giocate. È buon difensore per la D a cui va data una preparazione atletica.

È interessante notare come il Bari di Cornacchini, nonostante sia in D, abbia molti punti in comune con il modello orange.

Intensità: quella non manca. Sia quando bisogna aumentare il numero di giri per prendere i tre punti (la gara contro il Rotonda è un esempio in cui abbiamo martellato nei 5 minuti prima di arrivare al gol di Di Cesare) che quando si tratta di difendere a pieno organico il risultato chiudendo intensamente gli spazi.

Pressing tutto campo: questo ci manca. Cornacchini legge il calcio cosi, anche se nell’ultima partita ho visto diverse volte un pressing alto coordinato che ci ha portato due-tre volte vicino alla rete. Una rondine non fa primavera e ritengo che siano state situazioni di gioco poiché secondo me i nostri giocatori non hanno le caratteristiche atletiche per fare pressing tutto campo per più di 60 minuti.

Tecnica individuale: nulla da eccepire da questo punto di vista, tecnicamente siamo la squadra più forte e la giocata di Simeri che ha portato al gol Piovanello ne è la dimostrazione.

Agonismo: questo Bari ha le palle quadrate, solo in una occasione si è davvero deconcentrato e ha abbassato la soglia dell’agonismo.

Corsa dall’inizio alla fine: è un tamburo battente Cornacchini da questo punto di vista. Lavoro molto sul piano fisico, tant’è che i giocatori si sono lamentati ad inizio anno. Non fa che ripetere in conferenza stampa che i suoi giocatori debbano essere preparati fisicamente per correre. Abbiamo avuto una flessione fisica a dicembre e il pari del Roccella e la spina staccata sono solo la conseguenza. Meglio col Messina, ho visto una squadra leggermente in crescita anche se alcuni calciatori non erano ancora in forma (Hamlili e Floriano, quest’ultimo infatti si è fatto male).

Corsie laterali: un po’ si e un po’ no. Però c’è da dire che i nostri centrali sono abbastanza lenti e se i terzini dovessero sganciarsi troppo nel caso in cui perdessimo palla ci ritroveremmo molto scoperti. Insomma, ritengo che i terzini bloccati sia una legittima scelta di copertura. D’altronde noi dobbiamo vincere prima di tutto il campionato e capisco se è preferibile sganciare il meno possibile i due terzini e lasciare agli attaccanti, superiori tecnicamente, il compito di creare pericoli.

Velocità di esecuzione: più giù di categoria vai e più lenta è. Per la categoria siamo abbastanza veloci.

Poi sono sempre pareri personali, ma credo che questo Bari, rapportato alla categoria, sia tra i migliori visti.
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Messaggioda adéspotos » mar gen 08, 2019 17:16


facciawestern ha scritto:Immagine


A Ricceja finanche Dragut Pascià chiuse in pareggio.


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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » mar gen 08, 2019 17:18


discussione molto interessante con spunti da fuoriclasse; ringrazio tutti per i contributi offerti.
Aggiungo qualche mia replica organizzata per sommi capi.

Zeman: anche io, oltre alla proposta del suo calcio offensivo, ne ho riconosciuto i limiti, ma continuo a nutrire una convinzione personale e cioè che a Zeman sia mancato... il Bari. Mi spiego: lecce, foggia, pescara sono piccole realtà provinciali che non potevano indurre il boemo ad andare oltre promozioni e buoni campionati di A. roma e lazio d'altra parte non sono piazze disponibili a esaltarsi per giovani giocatori sconosciuti dei quali è solito servirsi zz. La via di mezzo sarebbe proprio il Bari con un pubblico da potenziale grande squadra, disponibilissimo a coccolare giovani sconosciuti che ci mettano tutto l'impegno (non ciucci boriosi e scansafatiche). ZZ e il Bari, un grande rimpianto.

Primazia del calcio totale: certo, la grande e sfortunata Magyarorszag ha anticipato e insegnato ai successori i dettami del calcio totale, tuttavia personalmente non ho mai visto una partita della squadra di Puskas, mentre nella mia memoria rimangono indelebili le giocate magistrali dell'altrettanto sfortunata Olanda, la cui mentalità lasciava immaginare una rivoluzione possibile a ogni livello.

Guardiola e il guardiolismo: sia pur entro certi limiti, un ottimo stratega il primo, la cui strategia, però, è stata trasformata dai suoi epigoni in una tattica ostruzionistica vergognosa (cfr. grosso...). La filiazione tra Cruijff e Guardiola ci sta, ma si badi che è esistito un Cruijff ben prima del suo trasferimento ai barcaroli e questo Cruijff era molto più orange del Cruijff catalano.

il Bari di Cornacchini: non sono d'accordo con l'elegante analisi di TB92 su questi punti:
intensità: fino a quando non si passa in vantaggio c'è una certa tensione, poi si cerca solo possesso sterile. Non è orange;
tecnica individuale: forse qualche nostro giocatore è superiore alla media della serie D, tuttavia in special modo gli attaccanti sono degli individualisti che cercano solo gloria personale, andando incontro spesso a topiche colossali. Da rivedere in nome del collettivo.

Ci sarebbero tante altre cose da scrivere ma... tempus fugit.

buona serata
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » ven gen 11, 2019 21:54


Cari amici orange/biancorossi, vorrei proporvi una sottile questione esegetica che esula, ma non troppo, dal topic.
Alla domanda su possibile ripescaggio in B del Bari, il delfino risponde serio serio: "Dal punto di vista imprenditoriale sarebbe più naturale procedere step by step"
Come interpretare queste arcane parole?
Grazie a chi vorrà rispondere.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda saverio67 » ven gen 11, 2019 22:32


dareios ha scritto:Cari amici orange/biancorossi, vorrei proporvi una sottile questione esegetica che esula, ma non troppo, dal topic.
Alla domanda su possibile ripescaggio in B del Bari, il delfino risponde serio serio: "Dal punto di vista imprenditoriale sarebbe più naturale procedere step by step"
Come interpretare queste arcane parole?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Hai presente la favola dei 3 porcellino?
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » ven gen 11, 2019 22:57


saverio67 ha scritto:
dareios ha scritto:Cari amici orange/biancorossi, vorrei proporvi una sottile questione esegetica che esula, ma non troppo, dal topic.
Alla domanda su possibile ripescaggio in B del Bari, il delfino risponde serio serio: "Dal punto di vista imprenditoriale sarebbe più naturale procedere step by step"
Come interpretare queste arcane parole?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Hai presente la favola dei 3 porcellino?

cioè, caro Saverio, intendi dire che per costruire un Bari solido devi partire dalla d e poi fare la c e poi fare la b per poi arrivare in a? ma, per esempio, per la a non basta un Bari solido, occorre anche la retrocessione dei vesuviani dei quali il Bari è già stato definito il serbatoio.
No sinceramente, non capisco ancora a cosa serva da un punto di vista imprenditoriale che il Bari marcisca nelle serie inferiori.
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