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L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda joao-u-megghie » mer set 26, 2018 6:32


dareios ha scritto:Ringrazio Jocker per le prime schede tecniche che permettono di conoscere meglio i nostri eroi. Da parte mia, intravista la partita di ieri, mi limito a qualche spigolatura.
Sono felice di aver visto la maglia bianca con i calzettoni rossi che ha soppiantato la divisa tutta bianca della volta scorsa, ma per raggiungere il vertice servono i bordi rossi sulla maglietta e i calzettoni bianchi, anch'essi bordati di rosso.
Il gioco del Bari non mi ha entusiasmato, troppo compassato, talvolta lezioso, solo raramente veloce; continuo a non capire la scelta del 532 nel finale del match; di cosa o di chi ha paura Cornacchini per infilare difensori ovunque?
A proposito dei cambi in serie D: assurdo interrompere il gioco in continuazione per questi cambi, il secondo tempo diventa uno stillicidio; spero che si riveda la regola in modo tale che le sostituzioni tecniche, non obbligate per infortunio, avvengano tutte nello stesso momento prestabilito.
Per il resto... Bitonto esiste solo per i lecciolesi!
Buona serata
Quando nel secondo tempo, a risultato largamente acquisito e con l'evidenza di un divario tecnico tra le due squadre che anche un bambino avrebbe visto, vedendo la difesa a 3 (5) ho pensato per un attimo come te e mi sono domandato il perché. Un paio di risposte mi sono venute in mente. 1) un segnale alla squadra volto a non abbassare la guardia e ad evitare cali di concentrazione; 2) una soluzione tattica da sperimentare e da utilizzare nel caso fosse in futuro necessaria (quando, a titolo di mero esempio, vinci 1-0 fuori casa e negli ultimi 10' vuoi portare con tranquillità il risultato a casa).

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » gio set 27, 2018 17:03


Nei miei ricordi da veterano, il punto più basso toccato dal Bari era la sconfitta in casa con l'Alcamo nel gennaio 1977 in serie C: quando alla radio, nel riepilogo dei risultati della serie C girone C, in coda a "Tutto il calcio minuto per minuto", Roberto Bortoluzzi pronunciò la sentenza "A Bari, alcamo batte Bari 1-0", pensai a un errore, non potevo credere che il Bari primo in classifica potesse aver perso contro l'alcamo ultimo in classifica, per di più in casa. Il risultato fu poi confermato da altre fonti televisive e, a quel punto, rividi i fantasmi delle mancate promozioni in B delle due stagioni precedenti. Alla fine del campionato, dopo un'altra sconfitta, ad alcamo stavolta, il Bari fu promosso in B, ma la sensazione di vergogna, di aver toccato il fondo in quella sconfitta casalinga con il fanalino di coda, rimase indelebile e pensavo che mai più il Bari sarebbe caduto così in basso.
Fino a ieri.
Da ieri, dopo la sconfitta interna con bitonto (interna fino a un certo punto, credo che bitonto sia più vicina al santaklaus di quanto non lo fosse casa mia quando abitavo a Bari), il Bari è riuscito a scendere ancora più in basso. E stavolta la sensazione non è stata solo di vergogna estrema, ma anche di nausea, di mortificazione...
Due sono le alternative e da quelle non se ne esce:
1. abbiamo sopravvalutato la rosa dei giocatori messi insieme in fretta e furia (leggi: abbiamo a che fare con un gruppo di ciucci);
2. i seguaci della snai hanno colpito ancora.
Tertium non datur, non saprei giudicare cosa sia meglio.
A mo' di vana consolazione mi sarei aspettato una vigorosa strigliata ai ciucci che hanno perso contro bitonto da parte dei de laurentiis; nulla, tutto normale, tutto tranquillo, e ormai anche la tifoseria ha imparato a non agitarsi dopo batoste casalinghe con cittadella, benevento, empoli... si accetta tutto, tutto normale, tutto tranquillo e intanto si sprofonda sempre di più.
Complimenti, massa di ciucci, da ieri siete nella storia del Bari!
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda il puma » sab set 29, 2018 9:37


Figuraccia evitabile. Capisco che l'obiettivo sia la risalita rapida verso le serie che competono alla grande piazza, ma una volta in cui ci possiamo giocare una coppa con buone probabilità di arrivare in fondo non bisognerebbe mancare l'obiettivo. E vincere aiuta a vincere, non credo alle sconfitte salutari, specie se subite da formazioni sulla carta inferiori.
Partita sciatta e sottoritmo, presuntuosa e che ha palesato più di un difetto, negli uomini in campo e in quello in panchina.
Quando Brienza è uscito tra gli applausi, per un momento mi è venuto il dubbio che si stesse giocando la partita di addio al calcio dello stesso e non un turno di Coppa.
Due cose riempono l'animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione, quanto più spesso e accuratamente la riflessione se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. - I. Kant

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda nik » sab set 29, 2018 9:59


Non si deve provare vergogna per il risultato di una partita. In campo si scende 11 contro 11 e si può vincere o perdere. Così è lo sport. È anche una questione di rispetto per l'avversario, perché se provo vergogna per una sconfitta vuol dire che non ho stima per chi gioca contro di me.
Piuttosto io da barese mi sento mortificato dai presidenti baresi che negli ultimi 10 anni ci hanno portato in questa situazione. Sembra che malaffare e criminalità siano la massima aspirazione per ogni barese "rispettabile". Difronte a questa squallida realtà non c'è sconfitta sul terreno di gioco, che si tratti di Bitonto o Juventus, che possa farmi perdere il sonno.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda AdriAMB » sab set 29, 2018 12:06


posso capire certi malumori, ma è meglio essere usciti il prima possibile da questa competizione. E' totalmente inutile e porta solo ad uno spreco di energie.

Comunque non capisco la vergogna di una società di D che perde con un'altra della stessa categoria.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda soldato Jocker » dom set 30, 2018 4:54


...preferisco la disamina di puma, la totalità delle riserve giocherebbe titolare in qualsiasi altra squadra di D, questo risultato ridurrà di molto il minutaggio di molti componenti della rosa e costituisce per alcuni un foglio di via anticipato. Parlare poi di gestione delle energie fisiche e mentali, per come è stata allestita la rosa, lo trovo francamente imbarazzante, spero che un retropensiero del genere non sia passato dall'anticamera del cervello manco all'ultimo dei magazzinieri della Ssc Bari. Non parlo di figuraccia o vergogna, perché una partita di calcio si può perdere, ma di grossa delusione quello sì, senza ombra di dubbio.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda oronzo canà » dom set 30, 2018 16:54


sulla partita di oggi poco da dire
inizio compassato e forse senza troppo impegno
primo tempo abbastanza bloccato come un buffer di dazn
poi come spesso accade (e accadrà quest'anno) una volta in vantaggio si dilaga e le occasioni si sprecano

al netto di un gioco che può e deve sicuramente migliorare con la condizione dei vari singoli (e considerando che, sinceramente, fare disamine tecnico-tattiche su un campionato come questo non mi va proprio e non mi sembra il caso) preferisco concentrarmi sui giocatori, sopratutto su quelli che possono tornare utili per la prossima stagione

personalmente mi sta piacendo parecchio Hamlili, bel giocatore, finalmente un giocatore simile a un regista
va a prendere palla sempre dal difensore e prova a smistare con intelligenza tentando di accelerare o rallentare il gioco in base alle esigenze.
gli ho visto fare belle aperture di gioco (anche la scorsa partita con la sancataldese) e fa parecchio movimento,
buona visione di gioco ma anche rognoso nel recupero palla.

Su Neglia nulla da dire, sicuramente di altra categoria, sicuramente da C, forse da B.
ottima velocità, buona tecnica e capace di spaccare le difese a meta.

partita interessante anche da parte di Piovanello e Aloisi, pur contro un avversario non irresistibile

Continuano a non convincermi i terminali offensivi, ne Pozzebon, poco Simeri (per quanto comunque meglio del primo)

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda AdriAMB » dom set 30, 2018 17:11


è difficile fare valutazioni tattiche in D, anche perchè si allenano molto meno rispetto ai club professionistici, quindi si lavora meno su certi aspetti e la tecnica finisce sempre per farla da padrona.

Non mi è piaciuto però l'attacco: tutti sembravano giocare per sé stessi e non ho visto grande collaborazione. Simeri non mi ha fatto impazzire, mentre Neglia concordo sul fatto che la D sembra stargli stretta. C'era anche l'altro ragazzo, non Bollino, credo fosse il '00 che mi è sembrato un po' impacciato, ma spero possa rifarsi.
Piccolo appunto anche per la difesa: troppe discussioni. Cacioli e Di Cesare se la prendevano spesso e volentieri con i terzini e poi tra diloro, che ci sta, ma non puoi discutere per un intero minuto.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda soldato Jocker » dom set 30, 2018 17:28


AdriAMB ha scritto:Piccolo appunto anche per la difesa: troppe discussioni. Cacioli e Di Cesare se la prendevano spesso e volentieri con i terzini e poi tra diloro, che ci sta, ma non puoi discutere per un intero minuto.


...premetto che non ho visto la partita, ma questo tipo di episodi descrivono la vera difficoltà di questa stagione, ovvero il percorso che porterà questi ragazzi a diventare squadra nel vero senso della parola, purtroppo tra i reduci dalla serie A venuti a miracol mostrare, tra il centralone sparapalloni esperto in promozioni, le creste bionde, i conti del passato da regolare e i giovani da forgiare, il vero pericolo è che le individualità prevalgano sul gruppo, in questo dovrà essere bravo l'allenatore a gestire il gruppo di uomini più che gli atleti dentro e, forse a maggior ragione, fuori dal rettangolo di gioco.....
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » dom set 30, 2018 22:34


Ancora molto deluso dalla vergogna, in senso sportivo, di mercoledì scorso, speravo di vedere contro la cittanovese progressi importanti nel gioco e nella personalità. Niente da fare: sblocchiamo il risultato su rigore inesistente dopo gran parte del primo tempo trascorsa invano. A inizio ripresa una mezza papera del loro portiere e una ripartenza a campo aperto aumentano il vantaggio e ci regalano più spazi per manovrare, ma le continue sostituzioni snaturano definitivamente il match.
Mi sembra di capire che la fonte principale del nostro gioco siano i lanci lunghi alla "bonucci" dei due gemelli al centro della difesa, infatti ben difficilmente riusciamo a renderci pericolosi con azioni manovrate a tutto campo, anche a causa di una notevole lentezza.
Ovviamente so bene che siamo a punteggio pieno con 10 gol fatti e uno subito, per cui l'esercizio critico potrebbe apparire pleonastico, ma anche considerando i numeri della classifica, c'è da domandarsi chi siano le possibili antagoniste per la promozione, visto che le tre compagini incontrate finora non sembrano essere competitive, e soprattutto c'è da chiedersi se il gioco espresso finora sia sufficiente per troncare le residue speranze di squadre più attrezzate di quelle viste finora.
Speriamo che questo Bari cresca notevolmente e che finalmente venga indossata una divisa bianca con bordi rossi
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda fastrider » lun ott 01, 2018 0:42


Se non sbaglio proprio qui lo scorso anno si dibatteva sul tiki taka di grosso, tanta manovra ma poca pericolosità e pochi tiri in porta.
Ora, è indubbio che questo bari pecchi nella fluidità della manovra, ma è altrettanto innegabile che tiriamo più di 10 volte in porta ogni partita.
Alla fine è questo che conta nel calcio, me lo avete insegnato voi qui dentro.

Il "gioco" deve essere finalizzato alla "pericolosità", ed oggi nella categoria in cui militiamo e con la tecnica che possiedono i nostri giocatori rispetto agli avversari è sufficiente lanciare lungo dalla difesa per essere pericolosi. Perchè dovremmo affannarci a fare altro, se questo basta e avanza per fare 10 tiri in porta a partita?
Anzi io sono piacevolmente stupito da questa impronta tattica, perchè con una squadra così superiore tecnicamente c'era proprio il rischio di specchiarsi, di iniziare a palleggiare (alla Grosso), facendo magari l'80 per cento del possesso palla e tirando meno in porta, invece Cornacchini è stato subito scaltro a far capire ai giocatori che siamo in D e che non servono tanti fronzoli per fare gol.

Poi indubbiamente piacerebbe anche a me creare una filosofia di gioco da portare avanti negli anni, ma mi rendo conto che di anno in anno questa rosa verrà stravolta man mano che saliremo di categoria, e lo stesso Cornacchini anche se dovesse fare 100 punti è molto probabile che a fine anno verrà messo alla porta, con i dovuti ringraziamenti, per prendere un allenatore top di lega pro.
Motivo per il quale sarebbe inutile e deleterio cercare di creare una idea di gioco a scapito dei risultati.
Mi aspetto pertanto un anno tutto così: risultati, risultati e risultati.
Questo topic potrebbe prendersi un anno sabbatico, forse anche due...
Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda tifosobarese92 » lun ott 01, 2018 0:43


Ripoto in auge questo bisticcio tra Allegri e Lele Adani, sul quale mi piacerebbe avere un parere dagli accademici, per provare a fare un'analisi personale sul calcio pane e salame - termine riprodotto in Accademia che prendo in prestito - fatto da Cornacchini



Nel video, anche se un po' bruscamente, Allegri spiega il suo modo di intendere il calcio, metaforizzando il basket. Per quanto mi rigurada mi ritrovo in ciò che dice Allegri e sostengo anche la sua metafora sul basket. Attenzione: nell'intervista non dice che non ci siano schemi nel calcio o nel basket, ma che ad un certo punto dell'azione, quando è morta o è necessario sbloccare il risultato a tutti costi poiché il tempo sta per scadere, la palla la si da al più bravo che inventa una giocata di cui possa benificiare tutta la squadra. È interessante che tutto lo studio ignori il fatto che lui dica che il più bravo esca da dei blocchi, che a tutti gli effetti è una giocata di squadra per liberare il più forte. Vorrei aggiungere che la giocata classica nel basket è il pick & roll, ovvero blocco del centro o del pivot sul marcatore della guardia o del play e inseriemento in verticale verso canestro. A tutti gli effetti questa è una giocata individuale ma è anche lo schema più utilizzato nei momenti più critici.

Per ciò la verità per me è nel mezzo: tutti gli sport di squadra hanno delle radici principalmente tecniche. Più il livello tecnico individuale sarà alto e migliori saranno le giocate che verranno proposte dalla squadra. Che compito dunque ha l'allenatore? Prima di tutto quello di posizionare i giocatori nella posizione a loro più congeniale, ovvero dove esprimersi meglio. A tal proposito prendo in oggetto Brienza che come trequartista è un giocatore eccezionale, ma come regista difensivo diventa uno dei tanti. Poi dare delle disposizione difensive e affinare le qualità tecniche. Infine, se il progetto è a lunga durata e quindi il tempo lo consente, creare dei dettami offensivi veri e propri che superano l'idea di attaccare la profondità o di giocare a due tocchi. Ora, molto semplicemente, io credo che il calciatore deve sapere difendere e fare l'unica cosa che davvero crea spazio per gli uno contro uno: il dai e vai. Perché spingo molto sulla questione degli uno vs uno? Perché quando giocavo a basket il mio allenatore mi disse una cosa sacrosanta: l'attaccante è in vantaggio perché sa sempre cosa fare, il difensore può solo immaginare.

Dopo questa breve premessa in cui dai e vai, uno vs uno e una buona organizzazione difensiva sono per me la base per ottenere grandi risultati mi sposto sull'operato di Cornacchini che per me basa il suo calcio sui tre semplici principi elencati. A questi tre principi aggiungo anche la disposizione in campo degli undici che rende il suo calcio semplice. Non ha particolari sofisticherie, i calciatori ricoprono i loro ruoli al meglio delle loro possibilità sfruttando il loro bagaglio tecnico al massimo delle forze. Ma se col Bitonto ha toppato la posizione Brienza, con la Cittanovese è stato molto bravo a capire che Neglia, il nostro giocatore più tecnico in campo, nei primi 25 minuti aveva toccato pochissimi palloni.

Bolzini e Hamlili giravano a vuoto, poiché molto pressati e Piovanello era nella loro stessa condizione. Ne è venuto fuori un pastrocchio unico, in cui il 4-3-3 con cui era disegnato il Bari andava urgentemente riscritto. L'illuminazione è stato questo improvvisato 4-4-2 con Neglia ad agire alle spalle di Simeri che per indole attacca moltissimo la profondità, lasciando la possibilità a Neglia di ricevere il pallone tra linee. Inoltre, ha concesso ai quattro esterni (bassi Aloisi e D'Ignazio, alti Bollino e Piovanello) di provare sovrapposizioni. Con questa mossa ha infoltito la mediana con Bolzoni e Hamlili che hanno trovato le distanze tra di loro non appena si è passato a questa mediana a due. Il rigore, seppur fortunoso, è arrivato perché con questa disposizione i calciatori si sono trovati a loro agio e hanno trovato lo spazio necessario per arrivare un paio di volte fino al fondo del campo.

Poi con i cambi della ripresa si è ritornato al 4-3-3 nella fase finale. Ciò che più è interessante - e mi ricollego al discorso precedente - il Bari è camaleontico, ovvero cambia pelle o modulo più volte all'interno della gare dipendendo da contesti, non prendendo gol (solo uno su rigore). A dimostrare che per vincere in un calcio pane e salame serve davvero il minimo indispensabile: buoni meccanismi difensivi, giocatori al posto giusto e 3-4 fuoriclasse che sanno sbloccare il risultato.
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]

"Sogna chi non crede che sia tutto qui"

La passione è unica, ed è uguale ad ogni parallelo del mondo...

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda nik » lun ott 01, 2018 6:27


tifosobarese92 ha scritto:
Bolzini e Hamlili giravano a vuoto, poiché molto pressati e Piovanello era nella loro stessa condizione. Ne è venuto fuori un pastrocchio unico, in cui il 4-3-3 con cui era disegnato il Bari andava urgentemente riscritto. L'illuminazione è stato questo improvvisato 4-4-2 con Neglia ad agire alle spalle di Simeri che per indole attacca moltissimo la profondità, lasciando la possibilità a Neglia di ricevere il pallone tra linee. Inoltre, ha concesso ai quattro esterni (bassi Aloisi e D'Ignazio, alti Bollino e Piovanello) di provare sovrapposizioni. Con questa mossa ha infoltito la mediana con Bolzoni e Hamlili che hanno trovato le distanze tra di loro non appena si è passato a questa mediana a due. Il rigore, seppur fortunoso, è arrivato perché con questa disposizione i calciatori si sono trovati a loro agio e hanno trovato lo spazio necessario per arrivare un paio di volte fino al fondo del campo.


Tutto molto interessante.

Attenzione perché la mossa di Neglia dietro le punte non è stata improvvisata ma era una variante già studiata e motivata dall'assenza di Floriano e dal fatto che Bollino ha evidentemente caratteristiche tecniche diverse.
Ma questo non fa che accrescere i meriti di Cornacchini che dimostra così di avere le idee molto chiare sulla gestione della squadra e di questa categoria.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Saboccio » lun ott 01, 2018 9:00


Può l'accademia accontentarsi di un calcio pane e salame? Io penso di no.
L'anno sabbatico se lo prenda chi preferisce addormentarsi tra una fetta di salame e una bruschetta e svegliarsi per gridare "gol" o per fare pipì.

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda dareios » ven ott 05, 2018 17:23


Intervengo volentieri anche io sul calcio pane e salame, sia pure con deplorevole ritardo.
A mio avviso una buona organizzazione di gioco basata su velocità, pressing alto e verticalizzazione può supplire alle carenze tecniche dei singoli giocatori, in altri termini sono convinto che la corsa (e quindi il fiato), ben organizzata da un allenatore orange, possa disinnescare anche la tecnica di un Maradona, che ritengo la massima espressione della tecnica individuale ma a cui preferisco cmq un Cruijff o addirittura un Neeskens come giocatori completi che a una grande tecnica abbinavano una gran corsa che li portava ad essere in ogni zona del campo nei momenti nevralgici.
Penso anche ad alcune squadre dell'erede del nostro Catuzzi, ZZ, squadre composte da giocatori semisconosciuti che però, ben organizzati e allenati a correre su ogni palla, riuscivano a ottenere risultati incredibili.
La conclusione per me scontata è che, quando non ti puoi permettere i cd. top players, tutto dipende dalle idee dell'allenatore, nel bene e nel male, specialmente nel secondo caso, dove purtroppo si palesano al meglio le idiosincrasie dei catenacciari italioti.
Il calcio pane e salame va bene per questo Bari in serie D? Può darsi ma non quando, se mai, si dovessero incontrare squadre ben organizzate che potrebbero mettere a nudo la lentezza e le scarse idee di gioco fin qui mostrate dal Bari di Cornacchini.
Cornacchini deve far progredire il gioco di squadra, anche perché ancora non sappiamo quali potrebbero essere le vere rivali nella corsa alla promozione. Le sensazioni che ho tratto al riguardo finora non sono positive, ma c'è tempo e speriamo bene.
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