nik ha scritto:Domanda: Il calcio "Orange" serve a nascondere i limiti dei singoli e ridurre il divario tecnico con le squadre più quotate, oppure si può praticare il calcio "Orange" solo con giocatori di qualità ?
Se fosse vera la prima ipotesi, bisogna necessariamente arrivare a buoni risultati attraverso un percorso fatto di alti e bassi, perché i giocatori sono appunto "normali" e fanno degli errori.
Se invece fosse vera la seconda ipotesi, si può dire che il calcio "Orange" è solo uno dei tanti sistemi di gioco, perché in ogni caso la differenza la fanno i singoli...
la questione che pone il grande amico Nick è di basilare importanza per i fini hdemici.
Provo a rispondere senza pretese di esaustività ,, tanto meno di verità assolute, augurandomi che anche altri amici abbiano voglia di intervenire.
La prima ipotesi formulata da Nick è quella che tutti noi biancorossi auspicheremmo fosse vera o almeno verosimile. Ma occorre eliminare un possibile equivoco: l'adozione di un calcio orange non implica di necessità la riduzione o l'annullamento del divario tecnico con le squadre più quotate.
La riduzione o l'annullamento del divario tecnico con i presunti top teams dipende da diversi fattori variabili, riconducibili, a mio avviso, in gran parte alle idee del mister, che reputo il demiurgo che modella il calcio orange, prima nella testa e nelle gambe dei suoi calciatori e poi sul campo attraverso la trasmissione delle coordinate orange.
Ovviamente il compito del mister viene agevolato se incontra calciatori con la stessa mentalità orange e magari con qualità orange.
In Italia, purtroppo o per fortuna, abbiamo maturato, anche attraverso reiterati trionfi mondiali, una mentalità completamente diversa da quella orange e pertanto è molto difficile trovare mister e giocatori con quella mentalità e qualità .
Sarebbe troppo lungo ripercorrere qui le tappe orange della storia biancorossa, ma questa storia insegna che solo i mister con precise idee assimilabili alla mentalità orange sono riusciti a ottenere risultati molto apprezzabili, anche in assenza di giocatori di qualità . Altri, presentati anche con patenti di calcio totale e/o offensivo, si sono rivelati imbonitori e ciarlatani, generando solo confusione e disastri.
Il calcio orange insegnato da mister con mentalità orange a giocatori di qualità crea fenomeni assoluti come l'Olanda, l'Ajax, il Milan sacchiano ai quali aggiungerei anche il Liverpool sia pur con caratteristiche differenti e, nel suo piccolo, la Dinamo Kiev e l'URSS di Lobanowski.
Mancando i giocatori di qualità sta al mister riuscire a modellare la squadra secondo un credo orange di cui deve essere pienamente convinto.
Per concludere, non si può pretendere che il calcio orange sia la panacea in grado di resuscitare i cadaveri, ma la migliore sorte che possa capitare a squadre come il Bari è quella di trovare un mister veramente orange in grado di lavorare sul gruppo di giocatori a sua disposizione trasformandoli in una squadra orange spettacolare e vincente.