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L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda oldvalues » ven mag 03, 2019 10:07


grande fratello ha scritto:
saverio67 ha scritto:Le rose che abbiamo avuto negli anni scorsi erano da onesta serie B. Nessuna corazzata, nessuna Ferrari e nessuna schiacciasassi.

In queste condizioni il Bari di Nicola e di Camplone è arrivato ai Play Off e quello di Grosso pure, ma ha dovuto giocarli in svantaggio per via dei magheggi di Jean Kasper.

Io non conosco un solo allenatore che abbia avuto un contratto a tempo indeterminato. 9 allenatori su 10 vengono esonerati o non rinnovati a fine contratto. Questa storia di indicare gli esoneri come prova di incapacitĂ  mi pare fuori luogo.

In veritĂ  ci sono stati tre allenatori che a Bari se ne sono andati di loro iniziativa.

Radice non accettò di allenare in serie C. Conte strappò il contratto per il pessimo trattamento. Gautieri non arrivò manco alla prima partita. La storia ha dimostrato che hanno avuto torto tutti e 3:

1. Bolchi, che arrivò al posto di Radice, ha conquistato due promozioni consecutive e stabilito il record di una squadra di serie C in Coppa Italia.

2. Ventura conquistò il miglior piazzamento in A degli ultimi 20 anni.

3. Alberti ci ha regalato il nostro miglior piazzamento in serie B dai tempi della nostra ultima retrocessione in A, portandoci alle semifinali play off.

Dopo la Remuntada di qui sono passati Mangia, Nicola, Camplone, Stellone, Colantuono, Grosso, Cornacchini.

Mangia veniva dalla nazionale under 21.

Nicola, Camplone, Stellone e Colantuono avevano tutti e 4 giĂ  conquistato la promozione dalla B alla A.

Grosso alla sua prima esperienza ha conquistato i playoff, nonostante i punti di penalitĂ .

Cornacchini ci ha riportati tra i professionisti al primo Colpo.

Ma a Bari abbiamo sempre da ridire. Non ne va mai bene uno. Anzi manco mezzo. E non è che i loro predecessori (Alberti e Torrente) siano stati trattati meglio, nonostante il primo ci abbia regalato i play off e la più emozionante delle stagioni nonostante i punti di penalità ed il secondo pure ha dovuto fare i conti con continue decurtazioni di punti.

A promozione matematica acquisita ho potuto guardare con occhio più sereno la partita di domenica scorsa. Chiedere a Cornacchini un gioco più spettacolare con quei giocatori vuol dire chiedere di fare le nozze con i fichi secchi. Tolti Brienza, Di Cesare e Bolzoni, tutti gli altri non sanno controllare la palla con un tocco solo; hanno tutti bisogno di aggiustarla. I passaggi sono sempre fuori misura, troppo lunghi o troppo corti. I cross vengono fatti da giocatori con piedi scarsi che mettono palloni in mezzo sperando che succeda qualcosa perché non hanno le doti tecniche per mirare alla testa di un compagno; e gli attaccanti per parte loro non sanno smarcarsi per ricevere i cross. Il gioco spumeggiante e veloce richiede interpreti dai piedi educati, sennò diventa come le partite dei bambini sulla sabbia: tanta corsa e basta. Ma se un giocatore ha i piedi buoni non si mette a giocare nella serie D, italiana soprattutto.
Ottima disamina

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Disamina poco corretta, sul passaggio di Conte, come scritto nella sua biografia a pg 148 e mai smentita dalle parti, non strappĂł il contratto, http://vebuka.com/print.php?documentId= ... &count=246
anche perchè non c’era un contratto.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda saverio67 » ven mag 03, 2019 14:10


oldvalues ha scritto:
grande fratello ha scritto:
saverio67 ha scritto:Le rose che abbiamo avuto negli anni scorsi erano da onesta serie B. Nessuna corazzata, nessuna Ferrari e nessuna schiacciasassi.

In queste condizioni il Bari di Nicola e di Camplone è arrivato ai Play Off e quello di Grosso pure, ma ha dovuto giocarli in svantaggio per via dei magheggi di Jean Kasper.

Io non conosco un solo allenatore che abbia avuto un contratto a tempo indeterminato. 9 allenatori su 10 vengono esonerati o non rinnovati a fine contratto. Questa storia di indicare gli esoneri come prova di incapacitĂ  mi pare fuori luogo.

In veritĂ  ci sono stati tre allenatori che a Bari se ne sono andati di loro iniziativa.

Radice non accettò di allenare in serie C. Conte strappò il contratto per il pessimo trattamento. Gautieri non arrivò manco alla prima partita. La storia ha dimostrato che hanno avuto torto tutti e 3:

1. Bolchi, che arrivò al posto di Radice, ha conquistato due promozioni consecutive e stabilito il record di una squadra di serie C in Coppa Italia.

2. Ventura conquistò il miglior piazzamento in A degli ultimi 20 anni.

3. Alberti ci ha regalato il nostro miglior piazzamento in serie B dai tempi della nostra ultima retrocessione in A, portandoci alle semifinali play off.

Dopo la Remuntada di qui sono passati Mangia, Nicola, Camplone, Stellone, Colantuono, Grosso, Cornacchini.

Mangia veniva dalla nazionale under 21.

Nicola, Camplone, Stellone e Colantuono avevano tutti e 4 giĂ  conquistato la promozione dalla B alla A.

Grosso alla sua prima esperienza ha conquistato i playoff, nonostante i punti di penalitĂ .

Cornacchini ci ha riportati tra i professionisti al primo Colpo.

Ma a Bari abbiamo sempre da ridire. Non ne va mai bene uno. Anzi manco mezzo. E non è che i loro predecessori (Alberti e Torrente) siano stati trattati meglio, nonostante il primo ci abbia regalato i play off e la più emozionante delle stagioni nonostante i punti di penalità ed il secondo pure ha dovuto fare i conti con continue decurtazioni di punti.

A promozione matematica acquisita ho potuto guardare con occhio più sereno la partita di domenica scorsa. Chiedere a Cornacchini un gioco più spettacolare con quei giocatori vuol dire chiedere di fare le nozze con i fichi secchi. Tolti Brienza, Di Cesare e Bolzoni, tutti gli altri non sanno controllare la palla con un tocco solo; hanno tutti bisogno di aggiustarla. I passaggi sono sempre fuori misura, troppo lunghi o troppo corti. I cross vengono fatti da giocatori con piedi scarsi che mettono palloni in mezzo sperando che succeda qualcosa perché non hanno le doti tecniche per mirare alla testa di un compagno; e gli attaccanti per parte loro non sanno smarcarsi per ricevere i cross. Il gioco spumeggiante e veloce richiede interpreti dai piedi educati, sennò diventa come le partite dei bambini sulla sabbia: tanta corsa e basta. Ma se un giocatore ha i piedi buoni non si mette a giocare nella serie D, italiana soprattutto.
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Disamina poco corretta, sul passaggio di Conte, come scritto nella sua biografia a pg 148 e mai smentita dalle parti, non strappĂł il contratto, http://vebuka.com/print.php?documentId= ... &count=246
anche perchè non c’era un contratto.
Il racconto di Conte non è circostanziato, poiché mancano i riferimenti alle elezioni, in cui la sconfitta di Antonio determina la decisione di rinunciare a Conte. Il contratto c'era e lo ammette lo stesso Conte quando racconta che arrivarono alla "rescissione consensuale". Puoi rescindere un contratto che esiste. Ciò che mancava era la forma depositabile in Lega. Non a caso Mata gli propose la rescissione consensuale, altrimenti Conte avrebbe potuto chiedere il rispetto del contratto.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda oldvalues » ven mag 03, 2019 21:26


saverio67 ha scritto:
oldvalues ha scritto:
grande fratello ha scritto:
saverio67 ha scritto:Le rose che abbiamo avuto negli anni scorsi erano da onesta serie B. Nessuna corazzata, nessuna Ferrari e nessuna schiacciasassi.

In queste condizioni il Bari di Nicola e di Camplone è arrivato ai Play Off e quello di Grosso pure, ma ha dovuto giocarli in svantaggio per via dei magheggi di Jean Kasper.

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In veritĂ  ci sono stati tre allenatori che a Bari se ne sono andati di loro iniziativa.

Radice non accettò di allenare in serie C. Conte strappò il contratto per il pessimo trattamento. Gautieri non arrivò manco alla prima partita. La storia ha dimostrato che hanno avuto torto tutti e 3:

1. Bolchi, che arrivò al posto di Radice, ha conquistato due promozioni consecutive e stabilito il record di una squadra di serie C in Coppa Italia.

2. Ventura conquistò il miglior piazzamento in A degli ultimi 20 anni.

3. Alberti ci ha regalato il nostro miglior piazzamento in serie B dai tempi della nostra ultima retrocessione in A, portandoci alle semifinali play off.

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Grosso alla sua prima esperienza ha conquistato i playoff, nonostante i punti di penalitĂ .

Cornacchini ci ha riportati tra i professionisti al primo Colpo.

Ma a Bari abbiamo sempre da ridire. Non ne va mai bene uno. Anzi manco mezzo. E non è che i loro predecessori (Alberti e Torrente) siano stati trattati meglio, nonostante il primo ci abbia regalato i play off e la più emozionante delle stagioni nonostante i punti di penalità ed il secondo pure ha dovuto fare i conti con continue decurtazioni di punti.

A promozione matematica acquisita ho potuto guardare con occhio più sereno la partita di domenica scorsa. Chiedere a Cornacchini un gioco più spettacolare con quei giocatori vuol dire chiedere di fare le nozze con i fichi secchi. Tolti Brienza, Di Cesare e Bolzoni, tutti gli altri non sanno controllare la palla con un tocco solo; hanno tutti bisogno di aggiustarla. I passaggi sono sempre fuori misura, troppo lunghi o troppo corti. I cross vengono fatti da giocatori con piedi scarsi che mettono palloni in mezzo sperando che succeda qualcosa perché non hanno le doti tecniche per mirare alla testa di un compagno; e gli attaccanti per parte loro non sanno smarcarsi per ricevere i cross. Il gioco spumeggiante e veloce richiede interpreti dai piedi educati, sennò diventa come le partite dei bambini sulla sabbia: tanta corsa e basta. Ma se un giocatore ha i piedi buoni non si mette a giocare nella serie D, italiana soprattutto.
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Disamina poco corretta, sul passaggio di Conte, come scritto nella sua biografia a pg 148 e mai smentita dalle parti, non strappĂł il contratto, http://vebuka.com/print.php?documentId= ... &count=246
anche perchè non c’era un contratto.
Il racconto di Conte non è circostanziato, poiché mancano i riferimenti alle elezioni, in cui la sconfitta di Antonio determina la decisione di rinunciare a Conte. Il contratto c'era e lo ammette lo stesso Conte quando racconta che arrivarono alla "rescissione consensuale". Puoi rescindere un contratto che esiste. Ciò che mancava era la forma depositabile in Lega. Non a caso Mata gli propose la rescissione consensuale, altrimenti Conte avrebbe potuto chiedere il rispetto del contratto.



C’era un accordo preliminare tra l’altro non sottoscritto su un modulo della lega, quindi carta straccia utile solo ad una richiesta risarcitoria avallata dalla presentazione alla stampa.

Gli accordi preliminari nel calcio professionistico hanno valore solo se redatti su moduli della lega e presentati entro 20gg dalla stipula.

Non è scritto che arrivarono alla rescissione consensuale ma al pagamento di un risarcimento per i componenti del suo staff.

Comunque il punto che volevo correggere è che non se ne andò di sua iniziativa.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Mr. Libidine » dom mag 05, 2019 21:42


Ispirato da questa ventata di sana dietrologia e notato l'esonero di Fabio Grosso a Verona, a 2 giornate dalla fine del Campionato di serie B, mi sono dilettato a farmi una passeggiatina virtuale su qualche blog/forum dell'Hellas Verona, per leggere cosa ne pensassero del nostro ex-allenatore-emergente-rivelazione, il Guardiola abbruzzese, il predestinato alla guida delle corazzate di serie B.

Vi preannuncio che quanto riportato sotto e' la copia conforme della infausta stagione 2017-18 del Bari, dalla quale scellerata esperienza il nostro non sembra aver tratto alcun insegnamento. Queste considerazioni ricalcano, pari pari, la stessa frustrazione che albergava in queste stanze un anno fa ...

Ho scelto i 3 ultimi contributi in ordine di tempo a scendere, di alcuni blogs - ho sottolineato i passaggi piu' salienti e nei quali sara' piu' possibile trovare riscontro con quanto riscontrato e discusso l'anno scorso... piu' in la' faro' una considerazione, se utile ....

Pagella del 1-Maggio post Verona – Livorno di
GROSSO 3
Probabilmente anche oggi il Verona ha perso per colpa dell’ambiente, dei giornalisti non allineati, degli “scettici, ma anche di quelli non scettici – diceva il mister prima di Verona-Benevento – che in malafede cercano di trasportare dietro di sé le persone deluse dall’annata passata”. Probabilmente il Verona ha perso perché c’era caldo… Caro Fabio, si può parlare di fine di un amore, se questo non è mai sbocciato? Per mesi ti sei arroccato dietro la tua maschera imperscrutabile, cercando colpevoli laddove non ce n’erano, evitando anche solo un pizzico di auto critica. Infinite formazioni cambiate, giocatori fuori ruolo, conferenze stampa tutte uguali. La storia dice che sei stato un eccellente calciatore. Ma dice anche che come allenatore devi mettere un po’ in ordine le tue idee. Paghi per colpe tue, ma non solo. Perché io non dimentico chi ti ha messo in mano questa squadra, dal presidente, al signor D’Amico, che mai una volta ci ha messo la faccia per difendere il tuo lavoro. In bocca al lupo per il futuro. Magari non nella serie B giapponese come Pecchia.


Pagella del 27-Aprile post Pescara - Verona di Giovanni Vitacchio
GROSSO 5
Riesce a risolvere lo stucchevole dualismo tra Pazzini e Di Carmine mettendo in campo dal primo minuto Tupta. Faraoni rimane in panca, per poi entrare e riacciuffare la gara. Intuizione del mister o errore lasciarlo fuori per settanta minuti? Gli si chiedeva la partita della vita e ne viene fuori un brodino tiepido che non serve a curare questa squadra. I gialloblù partono bene nei primi cinque minuti, ma poi, dopo il gol del Pescara, si sciolgono, come fatto altre volte. Meglio nel secondo tempo, ma non mi pare che ci sia tanto da stare allegri. Di sicuro ha ottenuto ciò che voleva, ossia salvare la panchina. Ma, mi domando: quanto è utile questo punticino? E secondo voi, lo è veramente?


Pagella del 22-Aprile post Verona – Benevento di Giovanni Vitacchio
GROSSO/CARRETTA 4
Due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro partite, che facevo parte delle ultime otto da giocare come finalissime. La squadra rispecchia il suo allenatore. Monocorde, monotona, apatica e incapace di reagire nelle difficoltà. Ma d’altra parte, se alla vigilia di quello che è una sorta di spareggio, ti affanni a dire che non sei obbligato a vincere, quale messaggio pensi che possa arrivare alla tua squadra? E alla tifoseria? Al di la delle tante supercazzole e al netto di conferenze stampa tutte uguali, si sta delineando un fallimento clamoroso. Col Verona lontano anni luce dal secondo posto, e per nulla sicuro di arrivare ai play off, obiettivo minimo. Ma il problema sono quelli che criticano, che si permettono di fare domande, quelli che da inizio anno “rompono il c***o”, come detto dal buon DS D’Amico, che dopo quella sfuriata senza senso, è tornato nell’anonimato. Giusto dietro il silenzio stampa si possono nascondere adesso.


Estatto dall’editoriale di Luca Fioravanti del 29-Mar-2019
...e la speranza di rivedere quel Verona più combattivo, più concreto, meno lezioso. Invece la squadra di Grosso si è presentata allo Zini con il primo obiettivo di non perdere. Lo si è capito vedendo la reazione allo svantaggio e l’atteggiamento rinunciatario subito dopo il pareggio su rigore di Di Carmine.
Possiamo discutere sulle scelte di Grosso, sulla formazione, sui moduli, ma a questo Verona è mancato l’ardore agonistico, ha giocato senza mordente, senza carattere, senza la voglia di vincere che era lecito attendersi.
Invece Grosso lo ha fatto entrare dopo Danzi e Henderson a pochi minuti dalla fine. Ennesima decisione scellerata di un allenatore che sinceramente fatico a capire. Proprio come questo Verona.


Estatto dall’editoriale di Gianluca Vighini del 16-Mar-2019
Ma quale crescita, quale scintilla, quale autostima ritrovata… La verità è sempre quella: il Verona non è mai cambiato. Dopo due discrete partite, ecco il solito Verona. Lento, lezioso, prevedibile. Ti aspettavi il salto di qualità, invece è arrivata l’ennesima delusione. L’Ascoli ha fatto un figurone, meglio dirlo subito, il risultato va strettissimo ai marchigiani. L’incapacità di Grosso di creare movimenti che sorprendano gli avversari è ormai nota. Così come l’assurda rotazione degli uomini. Prendete la difesa dove è tornato Marrone, ripiombata come d’incanto nei vecchi difetti, nelle solite incertezze, nelle amnesie che ne hanno caratterizzato il campionato. Cinque tiri in porta dell’Ascoli contro i due del Verona. La fotografia del match sta tutta qui.
Ora sappiamo già gli argomenti che verranno usati per spiegare questa litania: 1) il campionato è ancora lungo. 2) L’avversario era fortissimo. 3) La squadra comunque lavora sempre per migliorare. 4) Ci rifaremo alla prossima. Nel frattempo il campionato sta inesorabilmente scappando di mano. L’unico dato che mantiene l’ago verso l’ottimismo è che stiamo assistendo ad uno dei peggiori tornei di serie B degli ultimi anni, così livellato verso il basso, che persino questo Verona impacciato, noioso e indisponente è ancora lì che può sperare nella promozione diretta. Ma è davvero troppo poco. Basta solo che una delle nostre avversarie si mette un attimo a marciare con regolarità e noi la A la vediamo col binoccolo. Setti che aveva ingaggiato Cosmi, tranne poi riconfermare Grosso, ormai non può più fare niente. E questa francamente è la cosa che più di tutte crea rabbia e disamore nella gente


Estatto dall’editoriale di Luca Fioravanti del 27-Feb-2019
Su e giù, avanti e indietro, l’altalena del Verona non si ferma. Divertente? Assolutamente no. Purtroppo non siamo in un parco giochi e l’Hellas non è un bimbo che cerca emozioni dondolandosi. Per raggiungere la serie A evitando i rischi dei play-off, servirebbe continuità, fermare l’altalena e salire su un treno veloce dall’andamento costante. La squadra di Grosso invece non riesce a trovare un minimo di equilibrio, tra problemi di assenze e solite scelte scellerate del suo allenatore.
Sui continui cambiamenti di formazioni e ruoli, sapete come la penso. Non voglio essere ripetitivo. A Lecce ho visto incredibili disattenzioni, mancanza di carattere, zero gioco e una preoccupante condizione atletica generale.


Estatto dall’editoriale di Luca Fioravanti del 2-Feb-2019
Grosso si dice tranquillo, ottimista e positivo. Vede sempre la luce anche nei momenti più bui. Contento lui. Io vedo un Verona senz’anima, poco propenso alla lotta, molto lezioso, poco incisivo, troppo traballante dietro. Insistere su questo allenatore mi sembra una follia. Sta ripetendo quanto mostrato a Bari l’anno scorso con un andamento sempre altalenante, tra formazioni rivoluzionate partita dopo partita, scelte discutibili, palleggio esasperato e spesso sterile. La squadra sta resistendo in zona play-off più per demerito altrui che per proprie capacità.
Per il livello di questa serie B la squadra allestita dal suo direttore sportivo non è male, ma se poi la dai in mano ad un tecnico non adatto, evitare critiche e contestazioni diventa impresa impossibile. Il primo responsabile di questo Verona tanto mediocre resta il presidente, soprattutto se consideriamo i soldi piovuti con il paracadute. Grosso ci sta mettendo del suo. I giocatori? Sono i meno colpevoli secondo me, anche se un pizzico di personalità in più non guasterebbe.



Fonte: https://blog.telenuovo.it/
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Messaggioda mivienedavomitare » dom mag 05, 2019 22:15


Mi sarei veramente sorpreso, ed avrei fatto un atto di dolore, se a Verona ci fosse stato un epilogo diverso.
Ora, però, qualcuno obbietterà scrivendo che il Verona non era una rosa da promozione diretta perchè annovera pochissimi giocatori che hanno giocato in A.

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda soldato Jocker » dom mag 05, 2019 22:51


....a Verona, Grosso, a mio modo di vedere, ha avuto a disposizione una rosa decisamente superiore rispetto a quella di Bari e avrebbe dovuto fare meglio, purtroppo è vittima di alcune sue convinzioni su determinati concetti di calcio e alcuni giocatori del tutto sopravvalutati.... detto questo, pseudo-fenomeni idolatrati dall'Accademia quali prigionieri politici dell'infausto allenatore e per i quali fiumi di lacrime sono stati versati hanno faticato a ritagliarsi spazio in squadre di media classifica di serie C, e in pochi della rosa della scorsa stagione hanno fatto meglio, anzi.... come spesso accade, per trovare le realtà occorre cercare nel mezzo....
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda AdriAMB » lun mag 06, 2019 9:25


Il Verona aveva una squadra da play off, che con un po' su fortuna avrebbe potuto ambire ad una promozione diretta.

Tra costruire una rosa potenzialmente "pericolosa" e una rosa per vincere la Serie B ce ne passa perché ci sono giocatori che conoscono la B e giocatori che sanno come si vince la Serie B. Il Verona ha scelto la prima strada e non le é andata bene.
Sicuramente Grosso ha commesso degli errori, questo é sotto gli occhi di tutti, ma la squadra é quello che é. Il suo successore all'esordio si é preso 3 pere, così per dire
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda RedhotchiliPeppe » lun mag 06, 2019 12:27


soldato Jocker ha scritto:....a Verona, Grosso, a mio modo di vedere, ha avuto a disposizione una rosa decisamente superiore rispetto a quella di Bari e avrebbe dovuto fare meglio, purtroppo è vittima di alcune sue convinzioni su determinati concetti di calcio e alcuni giocatori del tutto sopravvalutati.... detto questo, pseudo-fenomeni idolatrati dall'Accademia quali prigionieri politici dell'infausto allenatore e per i quali fiumi di lacrime sono stati versati hanno faticato a ritagliarsi spazio in squadre di media classifica di serie C, e in pochi della rosa della scorsa stagione hanno fatto meglio, anzi.... come spesso accade, per trovare le realtà occorre cercare nel mezzo....

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Mr. Libidine » lun mag 06, 2019 15:58


Lo scopo del mio contributo/ricerca non era quello di stigmatizzare i valori delle rose di calciatori messe a disposizione di Grosso, sia a Bari che a Verona; la quale valutazione rimane comunque, a parer mio, un fatto empirico quanto soggettivo.

Tentavo di mettere a fuoco la limitatezza intellettuale e caratteriale dell'uomo, quell' incaponirsi su soluzioni tecniche e di valutazione/scelta degli uomini difficili da comprendere e sui quali effetti (nefasti) Lui rimane immobile, inerme, impotente finendo per trasmettere alla squadra apatia, incertezza, smarrimento ... Queste sono lacune caratteriali e di personalita' molto importanti per uno che aspira a fare il leader di un gruppo di persone che, se non corrette (ma dubito), non lo porteranno molto lontano. Fara' la fine di Mangia e tanti altri ... teorici della materia, ma non materiale affidabile per l'esecuzione pratica di un progetto che prevede la gestione di uomini.

Altro aspetto che volevo sottolineare e' la precisione e la qualita' (per analisi e metodo) delle critiche mosse all'allenatore dai giornalisti/opinionisti veronesi. Non ricordo di aver letto mai nulla di simile a Bari, lo scorso anno dai loro corrispettivi. Ci sono dei video su You Tube, di alcune interviste post-partita dove, a domande dirette, Grosso guarda stupito il giornalista di turno ed ha letteralmente 20-30 secondi di black-out mentale, prima di abbozzare una risposta priva di senso, inadeguata nei contenuti, una autentica supercazzola ...
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda nik » mar mag 07, 2019 5:50


Mr. Libidine ha scritto:Lo scopo del mio contributo/ricerca non era quello di stigmatizzare i valori delle rose di calciatori messe a disposizione di Grosso, sia a Bari che a Verona; la quale valutazione rimane comunque, a parer mio, un fatto empirico quanto soggettivo.

Tentavo di mettere a fuoco la limitatezza intellettuale e caratteriale dell'uomo, quell' incaponirsi su soluzioni tecniche e di valutazione/scelta degli uomini difficili da comprendere e sui quali effetti (nefasti) Lui rimane immobile, inerme, impotente finendo per trasmettere alla squadra apatia, incertezza, smarrimento ... Queste sono lacune caratteriali e di personalita' molto importanti per uno che aspira a fare il leader di un gruppo di persone che, se non corrette (ma dubito), non lo porteranno molto lontano. Fara' la fine di Mangia e tanti altri ... teorici della materia, ma non materiale affidabile per l'esecuzione pratica di un progetto che prevede la gestione di uomini.

Altro aspetto che volevo sottolineare e' la precisione e la qualita' (per analisi e metodo) delle critiche mosse all'allenatore dai giornalisti/opinionisti veronesi. Non ricordo di aver letto mai nulla di simile a Bari, lo scorso anno dai loro corrispettivi. Ci sono dei video su You Tube, di alcune interviste post-partita dove, a domande dirette, Grosso guarda stupito il giornalista di turno ed ha letteralmente 20-30 secondi di black-out mentale, prima di abbozzare una risposta priva di senso, inadeguata nei contenuti, una autentica supercazzola ...


Hai definito perfettamente il personaggio Grosso. Possiamo dire con certezza che Cornacchini è agli antipodi. Non è un teorico del calcio ma è uno pratico. Sa gestire il gruppo è motivarlo. Da sempre risposte dirette e sincere nelle interviste. E, per dirla alla Salomone, ha fatto la gavetta.
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda soldato Jocker » mar mag 07, 2019 6:37


nik ha scritto:
Mr. Libidine ha scritto:Lo scopo del mio contributo/ricerca non era quello di stigmatizzare i valori delle rose di calciatori messe a disposizione di Grosso, sia a Bari che a Verona; la quale valutazione rimane comunque, a parer mio, un fatto empirico quanto soggettivo.

Tentavo di mettere a fuoco la limitatezza intellettuale e caratteriale dell'uomo, quell' incaponirsi su soluzioni tecniche e di valutazione/scelta degli uomini difficili da comprendere e sui quali effetti (nefasti) Lui rimane immobile, inerme, impotente finendo per trasmettere alla squadra apatia, incertezza, smarrimento ... Queste sono lacune caratteriali e di personalita' molto importanti per uno che aspira a fare il leader di un gruppo di persone che, se non corrette (ma dubito), non lo porteranno molto lontano. Fara' la fine di Mangia e tanti altri ... teorici della materia, ma non materiale affidabile per l'esecuzione pratica di un progetto che prevede la gestione di uomini.

Altro aspetto che volevo sottolineare e' la precisione e la qualita' (per analisi e metodo) delle critiche mosse all'allenatore dai giornalisti/opinionisti veronesi. Non ricordo di aver letto mai nulla di simile a Bari, lo scorso anno dai loro corrispettivi. Ci sono dei video su You Tube, di alcune interviste post-partita dove, a domande dirette, Grosso guarda stupito il giornalista di turno ed ha letteralmente 20-30 secondi di black-out mentale, prima di abbozzare una risposta priva di senso, inadeguata nei contenuti, una autentica supercazzola ...


Hai definito perfettamente il personaggio Grosso. Possiamo dire con certezza che Cornacchini è agli antipodi. Non è un teorico del calcio ma è uno pratico. Sa gestire il gruppo è motivarlo. Da sempre risposte dirette e sincere nelle interviste. E, per dirla alla Salomone, ha fatto la gavetta.


...quindi, in definitiva, come allenatore Cornacchini è superiore a Grosso, sto capendo bene?
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda mivienedavomitare » mar mag 07, 2019 13:33


...... in definitiva dici bene ! Entrambi non sono capaci di insegnare calcio, ma Cornacchini riesce almeno a fare gruppo perchè non ha protetti e pregiudizi.

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda AdriAMB » mar mag 07, 2019 13:43


ma tu che ne sai che Grosso non riesce a far gruppo? Dirigi gli allenamenti con lui? Qualche giocatore si è mai lamentato del suo modo di gestire il gruppo?

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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda Mr. Libidine » mar mag 07, 2019 15:15


AdriAMB ha scritto:ma tu che ne sai che Grosso non riesce a far gruppo? Dirigi gli allenamenti con lui? Qualche giocatore si è mai lamentato del suo modo di gestire il gruppo?

Allucinante le cose che si sparano pur di screditar qualcuno



Le questioni che poni aprono, per quanto mi riguarda, ad un mondo di considerazioni ...dai concetti fondamentali di una leadership, a disquisizioni in materia di disturbi pervasivi dello sviluppo ...e mi fermo qui'.

Due parole sul "fare gruppo" ... per me significa unire un gruppo di lavoro ad un obiettivo comune, impersonale, ma oggettivo - significa stimolare i singoli a dare il meglio, tralasciando o mettendo in secondo piano i propri interessi e convenienze per il bene comune. Per molti "fare gruppo" significa il farsi benvolere (da leader) dal piu' alto numero dei collaboratori disposti a seguirlo. Niente di piu' sbagliato. Il leader e' per definizione (anche del compianto Sergio Marchionne) SOLO. Deve essere solo, perche' e' quello che deve prendere decisioni e molte decisioni faranno male a molti del gruppo. Il Leader non deve guardare in faccia a nessuno e fare gli interessi del gruppo di lavoro, in funzione del raggiungimento dell'obiettivo. Che e' di tutti. La sua bravura sta nel fatto di portare tutti a pensarla cosi, soprattutto quelli che saranno i piu' penalizzati dalle sue decisioni, ma che continueranno a remare verso l'obiettivo (esempio Mourinho/Materazzi).

Questo concettualmente - non ho motivo di pensare che Grosso non lo faccia o che lo sappia fare pure bene...non lo so.

Ma tutta quella pappardella li' non basta ... poi c'e' l'esecuzione di una teoria, quella piu' comunemente identificata come pratica. Per la pratica il leader ha bisogno di tre cose fondamentali: capacita' di valutazione delle situazioni, capacita' di rimodulare concetti/risorse/azioni in funzione dell'obiettivo (management review) e metodo. I risultati di Bari e Verona dicono che Grosso ha "enormi" difficolta' in queste aree ... cambiare 30 formazioni in 30 partite e' improponibile. Applicare un'idea di calcio senza avere interpreti adeguati e' improponibile, oltreche' dannoso. Intestardirsi per 30 partite su decisioni che in realta' non pagano e' da folli. Il ripetere pedissequamente alla 34^ giornata che "bisogna migliorarsi attraverso il lavoro" non lo direbbe nemmeno l'Al Pacino di Rain Man ... Tutto questo indica un "disconnect" intellettuale.

Lo scorso anno lo definii un allenatore per squadre giovanili. Lo confermo. E' li' che probabilmente ha la sua collocazione migliore come tecnico. Nelle squadre giovanili hai a disposizione materiale piu' plasmabile alla fonte e con nessun gap di eta' (1-2 anni di differenza), gli obiettivi non sono esasperati/amplificati e le attese ancora meno. Puoi sviluppare talenti individuali, per far fare plusvalenze al club, ma non squadre. A proposito, quanti giocatori dal vivaio della Juve (gestione Grosso) sono venuti fuori nei professionisti? Non credo tantissimi ... a me piaceva molto Macek, quando venne al Bari con Colantuono, ma si e' perso pure lui dopo un'annata anonima a Cremona e quest'anno al Lugano, dove si e' fermato per un infortunio serio. Ci sarebbe quel ragazzo barese, Vogliacco, che e' al Pordenone (C) dopo essere transitato a inizio stagione al Padova (B) .. e poi?

Di contro ..andiamo a vedere cosa tirano fuori ogni anno il vivaio di Inter e Milan ... vabbe' mi sono dilungato anche troppo. Buona giornata!
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Re: L'Accademia del 4-2-4 e la Stella del Sud

Messaggioda soldato Jocker » mar mag 07, 2019 15:39


....Mr., con tutto il rispetto, Venturato o Liverani cambiano imperterritamente formazioni come e piĂą di Grosso e nessuno si sogna di parlare di 'disconnect' intellettuale, per piacere almeno in Accademia parliamo di calcio..... e poi Cornacchini meglio di Grosso, ok..... questa pagina 1014 me la segno nei 'numeri utili'......
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