dareios ha scritto:Klas, tu sei il benvenuto in Hdemia, sono interessantissime le tue osservazioni ma devo confessarti che mi scatenano rigurgiti anarco-insurrezionalisti: ma chi l'ha deciso che i sogni di un tifoso biancorosso debbano dipendere dalle logiche manageriali e imprenditoriali di un produttore di cinepanettoni?
La risposta sarebbe semplice, considerando il corso della storia economica e sociale dalla fine degli anni '80 a oggi, ma sei tu che a questo punto non devi dimenticare per quanti anni e con quanta energia abbiamo contestato chi ha fatto del Bari, della nostra passione, un business, il ricettacolo di ogni speculazione più o meno truffaldina.
Con quale risultato finale per il Bari? un fallimento vergognoso. Vogliamo che si ripeta la stessa storia con il produttore di cinepanettoni?
E, ammesso che non si possa modificare il corso della storia (talvolta è capitato...), dobbiamo accettare con rassegnazione il pappone che il despota di turno ci offre, senza neanche esprimere il nostro disgusto?
No, io sono disgustato, nauseato, stufo di questa gente che viene al Bari solo per sfruttarlo. Mi sta bene anche la serie D ma senza padroni e senza cinepanettoni.
E sempre forza Bari.
Grazie per l'invito, ma confesso di conoscere poco la materia e preferisco restare al posto mio ricoprendo il ruolo di quello che in queste pagine impara qualcosa che non sa. Di schemi, moduli e tattiche non conosco nulla. Se mi lascio andare a dei giudizi tecnici vanno presi per quello che sono: commenti di un tifoso qualsiasi che conosce poco la materia. Tornando al tema del presidente uomo-d'affari, dal tuo intervento affiora una visione romantica seconda la quale in questo mondo del pallone, spesso protagonista di vere e proprie truffe ai danni di chi lo segue con passione, esistono presidenti che possono vedere nel calcio solo uno sport, senza tenere conto di quanti milioni circolano, soprattutto se sali di categoria. E lo dico con rammarico, ben inteso. Ma che il calcio sia una delle maggiori industrie del nostro paese non lo scopriamo certo oggi. Se in questo mondo circolano tanti soldi, solo coloro che hanno grandi capacità manageriali possono fare fronte a introiti di grande portata. Perché anche per maneggiare questa materia bisogna conoscere la materia. E un bravo manager in questo campo sarà colui che ai risultati sportivi unirà l'abilità di non far fallire la sua creatura. Matarrese coi De Laurentiis non hanno nulla in comune. I Matarrese di calcio capivano poco e nei loro anni d'oro (pochi) non hanno saputo gestire con attenzione il tesoro sul quale erano seduti. Ma lo stesso non possiamo dire di ADL e famiglia. Hanno dimostrato di saperci fare e con continuità . Ora hanno allargato le loro capacità al Bari. Vedremo. Ma che vogliano guadagnarci, siamo d'accordo, è fuori di dubbio. Vogliono guadagnare col Napoli, faranno altrettanto con noi. Ma è così ovunque. Ora si tratta di verificare se chi fa i soldi col calcio riesce anche a fare risultati. Il Napoli sì, c'è riuscito. E sta bene finanziariamente. Questo magari rincresce qualcuno, che da una passione di altri si possa trarre un guadagno? Allora è meglio aprire gli occhi, perché lo sport agonistico, specie il calcio, viaggia da molti anni su questi binari del business. Il guaio dei Matarrese, a mio parere, non risiedeva nel fatto che desideravano fare guadagni col Bari. Fa parte dei ruoli e il loro era quello di non perderci denari in primis, poi, se erano bravi, di guadagnarci pure sopra. Ma dall'altra parte avevano il dovere morale e sportivo di contribuire concretamente a unire ai loro scopi quelli che dovevano portare al tifoso, suo cliente, l'occasione di vedere migliorare il giocattolo. E invece lo hanno distrutto. Ma ci hanno perso lo stesso pure loro. Potevano fare un sacco di soldi e costruire un progetto con risultati. Proprio i De Laurentiis con il Napoli lo testimoniano. Come diceva il dottor Franchestin: "Si può fare". E quello che è nato a Napoli è tutt altro che un mostro. E' una sana creatura che funziona, produce utili, fa risultati e spettacolo. Credo che questo sia il meglio che da questo mondo dalla facile speculazione truffaldina ci si possa aspettare. Altrimenti, ci vuole il magnate che arriva, mette sul tavolo caterve di milioni e dice: "Producete calcio spettacolo e non curatevi di cosa occorra. Io ho i soldi da buttare fino a quando non lo raggiungete."
Onestamente, questo calcio dello spreco non mi alletta affatto. Quindi, il modello De Laurentiis mi sembra l'unico percorribile. Pure il buon presidente De Palo, pace all'anima sua, per amore del Bari si era alla fine indebitato. Va bene avere a cuore una squadra, ma non perdiamo di vista la ragione nel mantenerla in piedi nel corso del tempo. Le emozioni... lasciamole dentro al campo.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.
ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
SONO LE CONDIZIONI PEGGIORI A RENDERE LE COSE STRAORDINARIE.
E IL BARI E' DAVVERO UNA COSA STRAORDINARIA.
FORZA RAGAZZI!!