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"Uliveti da difendere..."

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Miky88

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda Miky88 » mer nov 16, 2016 19:09


Xylella, focolaio a Martina è allarme rosso in Puglia

Un focolaio a Martina Franca: la Xylella Fastidiosa assesta un altro colpo doloroso agli uliveti di Puglia. Trema la valle d’Itria: dopo Ostuni, crocevia fra le province di Brindisi e Bari, lo sbarco nell’elegante città tarantina suscita non solo preoccupazioni ma anche imbarazzo. L’individuazione di un ulivo colpito dal batterio, infatti, anticipa di 24 ore la visita (di oggi) in Puglia degli ispettori dell’Ue, mentre all’Iam di Valenzano (alle porte di Bari) gli esperti studiano il fenomeno. La regione si presenta tutt’altro che in buona salute: la batteriosi avanza da più fronti.
E se all’indomani della scoperta del focolaio di Ostuni, ci si chiedeva come avesse fatto l’insetto vettore a compiere un salto così lungo (da Cerano alla «città bianca»), ora ci si domanda perché mai l’avanzata venga compiuta in direzioni diverse. Sembra quasi che la sputacchina, insomma, sia ferrata anche sul piano della «tattica militare». Dopo aver distrutto il territorio di Gallipoli (negli uliveti pare siano stati appiccati incendi), il batterio mina non soltanto l’intera regione, ma anche la sua immagine, il suo paesaggio e il suo emblema: l’ulivo, indiscusso «guardiano» del territorio. Per dirla in due parole, la Xylella non riguarda solo il Salento. Allarme rosso fra gli olivicoltori del Barese. La preoccupazione non risparmia gli operatori turistici: non si può concepire un uliveto «slegato» dal turismo.

Martina Franca ha un peso enorme sul piano turistico: la città del Festival della Valle d’Itria in estate pullula di vacanzieri. Ed è per questo che si teme che il batterio di lì possa conquistare gli angoli più remoti della regione. Ostuni e Martina hanno un denominatore comune: sono aree in cui si compie uno scambio enorme di gente proveniente da qualsiasi zona. Non si dimentichi che il batterio è approdato fra i villaggi di Monticelli e Rosa Marina di Ostuni, dopo essere stato trasportato - con estrema probabilità - a bordo di un camion (la sputacchina si posiziona sopra o sotto i teloni). E sono proprio i mezzi di trasporto a intimorire maggiormente i proprietari di ulivi (non solo gli olivicoltori).

Viene invocata da più parti una strategia attuata su più fronti: preventivo e repressivo. E lo scontro fra chi sostiene che le misure contenute nei piani Silletti (che recepivano la volontà comunitaria) e chi si oppone a spada tratta ai trattamenti con fitofarmaci e agli sradicamenti, è destinato a farsi più cruento. Il rischio - al di là di ogni scuola di pensiero - è che Bruxelles decida il blocco della movimentazione dei prodotti agroalimentari pugliesi in ritorsione al mancato rispetto delle misure ordinate. Non è inutile sottolineare che i ricorsi al Tar, così come le inchieste giudiziarie, per Bruxelles non costituiscono ragioni valide per la mancata osservanza della volontà comunitaria. E, mentre scriviamo, rimbalza in redazione la notizia della scoperta di due nuovi focolai in Costa Azzurra.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/826692/xylella-focolaio-a-martina-e-allarme-rosso-in-puglia.html
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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda Miky88 » lun mar 06, 2017 19:20


Xylella, il Nord Barese previene lo sbarco del batterio: ulivi «blindati»

Xylella Fastidiosa, il Nord Barese alza il muro. Alcuni olivicoltori, consapevoli del rischio elevato dell’arrivo del batterio killer degli ulivi (il noto docente universitario Giovanni Martelli lo ha dato per scontato in un’intervista alla Gazzetta, «se si continuerà a gestire così l’emergenza»), avrebbero puntato sulle reti alte due metri e con maglie inferiori a cinque millimetri (come quella utilizzata per «impacchettare» l’ulivo colpito a Ostuni, fra i villaggi di Rosa Marina e Monticelli) posizionandole sulle linee di confine. E non è tutto: la strategia preventiva si attuerebbe su due fronti: in maniera contigua rispetto alla rete, avrebbero coltivato una fascia di terreno di 5-6 metri con l’impegno di lavorarla con costanza. In questo modo, la sputacchina, l’insetto vettore della batteriosi, avrebbe - secondo gli stessi proprietari di uliveti - molta difficoltà nell’avanzare. Lo stratagemma è figlio della paura: in Puglia la patologia si estende a ritmi molto elevati (nei giorni scorsi altri 4 focolai: 3 nel Brindisino e 1 nel Tarantino) e le sole buone pratiche paiono insufficienti a frenare il batterio.

La forza di quest’ultimo sta nella capacità di «attaccare» da e su più fronti: irrecuperabili alcune distese di ulivi nel Leccese e nel Brindisino. Se si guarda dall’alto, la regione presenta focolai a macchia di leopardo. Si consideri, inoltre, che nell’ambito della stessa area infetta, il batterio si muove in direzioni diverse, irregolari, talvolta opposte. Sembra quasi avanzare rispettando tattiche di derivazione militare.

La cartellonistica, che serviva a indicare le zone colpite, andrebbe riposizionata: la geografia è cambiata in maniera radicale.

Il volto della regione - nonostante qualcuno continui a negare che si tratti di un’emergenza - è deturpato: dall’alto gli uliveti di Gallipoli e di Oria assomigliano a cimiteri. I meravigliosi giganti dalle foglie argentate, i custodi del territorio e del Dna della regione stanno morendo. E rischia una battuta d’arresto anche il turismo: chi non identifica la Puglia con gli ulivi alzi la mano. Per non parlare dei rischi cui si espone l’olivicoltura d’eccellenza del Nord Barese. L’olio di alta qualità dà da vivere a moltissime famiglie, è il fiore all’occhiello della regione. Rappresenta un volano economico d’eccellenza che rischia di incepparsi. Gli speculatori continuano a raccontare bufale: la Xylella non ha alcuna ricaduta sulla qualità dell'olio.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/865483/xylella-il-nord-barese-previene-lo-sbarco-del-batterio-ulivi-blindati.html
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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda sv22 » lun mar 06, 2017 20:31


ucir ha scritto:Giù le mani dai nostri ulivi. :gangster: :gangster: :gangster:

È proprio grazie a questa fesseria se il batterio sta continuando a colpire sempre più alberi. Se invece di seguire teorie strampalate fuori da ogni logica scientifica si fosse agito come si doveva, da subito oggi non saremmo in questa situazione di non ritorno.

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda JohnnyPalomba » mar mar 07, 2017 7:55


Miky88 ha scritto:Xylella, il Nord Barese previene lo sbarco del batterio: ulivi «blindati»

Xylella Fastidiosa, il Nord Barese alza il muro. Alcuni olivicoltori, consapevoli del rischio elevato dell’arrivo del batterio killer degli ulivi (il noto docente universitario Giovanni Martelli lo ha dato per scontato in un’intervista alla Gazzetta, «se si continuerà a gestire così l’emergenza»), avrebbero puntato sulle reti alte due metri e con maglie inferiori a cinque millimetri (come quella utilizzata per «impacchettare» l’ulivo colpito a Ostuni, fra i villaggi di Rosa Marina e Monticelli) posizionandole sulle linee di confine. E non è tutto: la strategia preventiva si attuerebbe su due fronti: in maniera contigua rispetto alla rete, avrebbero coltivato una fascia di terreno di 5-6 metri con l’impegno di lavorarla con costanza. In questo modo, la sputacchina, l’insetto vettore della batteriosi, avrebbe - secondo gli stessi proprietari di uliveti - molta difficoltà nell’avanzare. Lo stratagemma è figlio della paura: in Puglia la patologia si estende a ritmi molto elevati (nei giorni scorsi altri 4 focolai: 3 nel Brindisino e 1 nel Tarantino) e le sole buone pratiche paiono insufficienti a frenare il batterio.

La forza di quest’ultimo sta nella capacità di «attaccare» da e su più fronti: irrecuperabili alcune distese di ulivi nel Leccese e nel Brindisino. Se si guarda dall’alto, la regione presenta focolai a macchia di leopardo. Si consideri, inoltre, che nell’ambito della stessa area infetta, il batterio si muove in direzioni diverse, irregolari, talvolta opposte. Sembra quasi avanzare rispettando tattiche di derivazione militare.

La cartellonistica, che serviva a indicare le zone colpite, andrebbe riposizionata: la geografia è cambiata in maniera radicale.

Il volto della regione - nonostante qualcuno continui a negare che si tratti di un’emergenza - è deturpato: dall’alto gli uliveti di Gallipoli e di Oria assomigliano a cimiteri. I meravigliosi giganti dalle foglie argentate, i custodi del territorio e del Dna della regione stanno morendo. E rischia una battuta d’arresto anche il turismo: chi non identifica la Puglia con gli ulivi alzi la mano. Per non parlare dei rischi cui si espone l’olivicoltura d’eccellenza del Nord Barese. L’olio di alta qualità dà da vivere a moltissime famiglie, è il fiore all’occhiello della regione. Rappresenta un volano economico d’eccellenza che rischia di incepparsi. Gli speculatori continuano a raccontare bufale: la Xylella non ha alcuna ricaduta sulla qualità dell'olio.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/865483/xylella-il-nord-barese-previene-lo-sbarco-del-batterio-ulivi-blindati.html

ma come? la xylella va avanti? non bastava bloccare i treni e bloccare gli espianti per fermarla?

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda domod86 » mar mar 07, 2017 8:14


nelle provincie di lecce, brindisi e taranto, imparassero a prendere cura dei campi come facciamo noi dalle nostre parti.
per anni hanno preso finanziamenti statali lasciando i campi e uliveti abbandonati, ed ora andiamo piangendo il morto.
stesso appello da fare a quei poch che dalle nostre parti lasciano i campi abbandonati, è anche questo uno dei problemi della propagazione

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda saverio67 » mar mar 07, 2017 11:28


Arizona ha scritto:
Aldolig. ha scritto:
Arizona ha scritto:Scusate sapete dirmi l'ora? Grazie


Penso le 23 o giù di lì...

Grazie di cuore
saverio67 ha scritto:Sono le 4, 09

Sono le 11.27
4/2/2015. Ciao Pierigno.


Questo è un blocco di testo che può essere aggiunto in fondo ai tuoi messaggi. Il limite caratteri è di 450.

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Re:

Messaggioda littlejosephmountains » mer mar 15, 2017 20:29


saverio67 ha scritto:
Arizona ha scritto:
Aldolig. ha scritto:
Arizona ha scritto:Scusate sapete dirmi l'ora? Grazie


Penso le 23 o giù di lì...

Grazie di cuore
saverio67 ha scritto:Sono le 4, 09

Sono le 11.27


Fuso (fusato).
Dopo aver letto questo breve scambio d'informazioni, finalmente sono riuscito a comprendere la ragione per la quale, con riferimento al meccanismo di calcolo dell'orario che ha in "Grinuic" il punto di riferimento/partenza, si utilizza il participio passato del verbo fondere ossia "fuso", da non confondere con e non utilizzare in vece dell'omologo/sinonimo tipicamente barese "fusato" (largamente usato e abusato in ambito moto/automobilistico allorquando si voglia/debba far intendere/comunicare a qualcuno che il motore di un veicolo "è andato").

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda saverio67 » mer mar 15, 2017 20:32


littlejosephmountains ha scritto:
saverio67 ha scritto:
Arizona ha scritto:
Aldolig. ha scritto:
Arizona ha scritto:Scusate sapete dirmi l'ora? Grazie


Penso le 23 o giù di lì...

Grazie di cuore
saverio67 ha scritto:Sono le 4, 09

Sono le 11.27


Fuso (fusato).
Dopo aver letto questo breve scambio d'informazioni, finalmente sono riuscito a comprendere la ragione per la quale, con riferimento al meccanismo di calcolo dell'orario che ha in "Grinuic" il punto di riferimento/partenza, si utilizza il participio passato del verbo fondere ossia "fuso", da non confondere con e non utilizzare in vece dell'omologo/sinonimo tipicamente barese "fusato" (largamente usato e abusato in ambito moto/automobilistico allorquando si voglia/debba far intendere/comunicare a qualcuno che il motore di un veicolo "è andato").

Ekk... dicevo io...
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Re:

Messaggioda littlejosephmountains » mer mar 15, 2017 20:50


saverio67 ha scritto:
littlejosephmountains ha scritto:
saverio67 ha scritto:
Arizona ha scritto:
Aldolig. ha scritto:
Arizona ha scritto:Scusate sapete dirmi l'ora? Grazie


Penso le 23 o giù di lì...

Grazie di cuore
saverio67 ha scritto:Sono le 4, 09

Sono le 11.27


Fuso (fusato).
Dopo aver letto questo breve scambio d'informazioni, finalmente sono riuscito a comprendere la ragione per la quale, con riferimento al meccanismo di calcolo dell'orario che ha in "Grinuic" il punto di riferimento/partenza, si utilizza il participio passato del verbo fondere ossia "fuso", da non confondere con e non utilizzare in vece dell'omologo/sinonimo tipicamente barese "fusato" (largamente usato e abusato in ambito moto/automobilistico allorquando si voglia/debba far intendere/comunicare a qualcuno che il motore di un veicolo "è andato").

Ekk... dicevo io...


Come Ti ho già scritto in "parole concatenate", mentre scrivevo questo messaggio ero all'oscuro del Tuo commento riguardo la mia insolita "circoncisione". Semplice coincidenza o indizio di qualcosa di paranormale? Xavier, inizio a spaventarmi... :conigliocorre: :conigliocorre: :conigliocorre: :)

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Re: "Uliveti da difendere..."

Messaggioda Miky88 » mer mag 10, 2017 18:07


“Xylella, ecco come l’abbiamo sconfitta…â€

Dire xylella fastidiosa è come dire leggende metropolitane. La neve dell’Epifania 2017 doveva ridimensionare il batterio, invece pare che lo abbia rafforzato. Altra leggenda: le cosiddette “buone praticheâ€, la pulizia dei campi dalle erbacce infestanti. Irrilevante: ci sono distese di ulivi senza un solo filo d’erba, ma attaccate dal terribile batterio-killer.

Eppure, in questa tragedia biblica, tipo cavallette o lebbra, pare aprirsi un piccolo spiraglio di speranza per salvare una pianta secolare, trasfigurata nell’icona del Mediterraneo.

In Salento, da Lecce nord a Leuca, su circa 120 Ha, da oltre un anno, è in corso una sperimentazione informale, naturale, che sta dando buoni risultati (lo confermano soddisfatti alcuni olivicoltori di Alessano): risveglia e ripristina la vitalità e la produttività della pianta e ridimensiona l’azione devastante del batterio.

Ne parliamo con Roberto Polo, contadino.

DOMANDA: La vostra è una sperimentazione naturale: come funziona e in che modo agisce?
RISPOSTA: “E’ assolutamente una sperimentazione naturale. Funziona ripristinando la biodiversità microbica del suolo attraverso la somministrazione di specifici consorzi microbici, che vivendo in simbiosi con la pianta, provvedono a potenziare i nutrimenti e le difese attraverso meccanismi di induzione genomica. Per semplificare, come nell’uomo dopo una cura con antibiotici si ripristina la flora batterica con fermenti lattici, così noi provvediamo al ripristino della biodiversità simbiotica dell’albero e integriamo la sostanza organicaâ€.

D. La pianta reagisce?
R. “Il ciclo di recupero consiste in una prima somministrazione di circa 5000 miliardi di spore ad albero, che si svilupperanno completamente in tre anni. Dopo il primo anno bisogna somministrare un decimo di 5000 miliardi di spore ad albero. Questo comporta che trascorsi circa 60 giorni i microorganismi cominciano man mano a riprodursi e collegarsi simbioticamente con le radici della pianta aiutandola a nutrirsi e ad assimilare tutte le sostanze necessarie. Inoltre gli endofiti dei consorzi microbici, andando in circolo nella pianta, provvedono ad attivare ledifese necessarie. L’albero reagisce rinforzando la vigoria vegetativa e talvolta ricacciando su branche secche nuovi germogli. Il processo di recupero non è immediatoâ€.

D. E’ vero che si usa anche con gli ortaggi?
R. “Si può usare in qualsiasi coltura, in quanto il principio è uguale per tutte le piante. La differenza tra le frutticole e le orticole è che sulle seconde l’evidenza è immediata. L’importanza di questo approccio è che oltre ad aumentare le difese delle piante aumenta le proprietà organolettiche producendo cibi funzionaliâ€.

D. Tutti possono fare questo trattamento?
R. “Tutti gli olivicoltori possono farlo per salvare gli ulivi, ma bisogna anche dare un reddito che garantisca una giusta remunerazione per poter assistere meglio le nostre campagne, quindi non più olio lampante ma alta qualitàâ€.

D. Ci sono altre sperimentazioni diciamo così ufficiali in corso e che risultati stanno dando?
R. Come noi esistono circa 13 altre iniziative di sperimentazione approvate dalla Regione Puglia. Non posso conoscere i risultati delle in quanto la Regione non ha ancora provveduto a stanziare i finanziamenti approvati. Per questa ragione l’anno scorso abbiamo avviato una sperimentazione dal basso con circa 70 operatori agricoli e non, per una superficie di circa 120 Ha, che sta proseguendo e a Nociglia il 24 gennaio scorso abbiamo presentato i primi risultatiâ€.

D. In futuro dovremo cambiare modo di coltivare, senza più chimica, come in passato e producendo olio di alta qualità?
R. “E’ abbastanza evidente il risultato della cosiddetta rivoluzione verde ed è necessario cambiare pagina in quanto i produttori agricoli hanno la responsabilità etica e morale di produrre alimenti che non danneggiano l’uomo. Oggi il cosiddetto benessere ha aumentato la disponibilità’ di cibo, ma di pari passo anche danneggiato fortemente la salute delle persone. E’ possibile fare agricoltura naturale e sostenibileâ€

http://www.giornaledipuglia.com/2017/05/esclusivo-xylella-ecco-come-labbiamo.html
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