Questi i dati dei diritti televisivi del 2017, la forbice aumenta ancora. Come possiamo credere che si possa disputare un campionato equilibrato, come quello che si svolge in serie B dove alla fine davvero tutti se la possono giocare? Stiamo penalizzando il merito. Non vincono i migliori e i più forti. Ma i più ricchi.
In Serie A, la ripartizione della cifra derivata dai diritti televisivi è suddivisa con il 40% spartito in parti uguali, il 30% in base ai tifosi (il 25% per bacino di utenza, il 5% in funzione della popolazione) ed un altro 30% secondo i risultati sportivi (la classifica dell’ultima stagione vale i 5%, il quinquennio precedente il 15% e i risultati storici dal 1946 ad oggi un 10%.). La Serie A, in questo momento, guadagna una cifra di circa 1 miliardo di euro. La questione che si è aperta in Lega, legata sia alla distribuzione degli introiti, sia alla diminuzione delle squadre nella massima serie (non voluta dalle “piccoleâ€), non sta certo aiutando la crescita del nostro campionato che, anno dopo anno, vede dilatarsi la forbice nei confronti di quelli esteri. Il bacino di utenza è studiato secondo alcune rilevazioni che intersecano le ricerche degli istituti demoscopici ed i dati Auditel: alla Juventus spetta il 25,83%, al Milan il 15,12% , all’Inter il 14,57%, al Napoli il 10,43%, alla Roma il 7,78% ed alla Fiorentina il 3,67%. La differenza con le altre società è notevole, poiché ci sono dieci società che non arrivano al 2%
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