Tutta qua la differenza tra le varie tifoserie. Non si tiene conto delle disposizioni societarie o di altro per interpretare il crollo verticale delle velleità dei galletti, si deve allegramente distruggere la figura di un allenatore che ha solo la colpa di non essersi subito dimesso quando è stato chiaro che si doveva rimanere ancora in B. Conte non ci pensò due volte a mollare tutto, indipendentemente dai suoi progetti ora europei. Tolse il disturbo quando non fu accontentato, Colantuono è rimasto nonostante tutto.E poi quale grande contestazione è stata messa su quando la barca affondava vistosamente? Tutti a sperare nelle prossime gare e tutti a cantare l'inno della Domenica, a prescindere. Finalmente ora è tutto chiaro, nessun comunicato stampa può più smentire una realtà sacrosanta, una società che non vuole avere progetti da prima linea ma continua a sopravvivere nel sottobosco del calcio italiano, né più né meno che come ai tempi dei Matarri. Ora è il turno di Colantuono. Ok. Non è una novità , poi non lamentatevi se Perinetti ed Inzaghi dicono apertamente che a Bari non verranno e non vi lamentate se poi arrivano solo signore attempate sul prato verde del San Nicola.Nemmeno dei facili infortuni con cui si sono defilati fra i tanti ad esempio Almiron,Barreto ed ora FF e Brienza. Una chiara obiezione di coscienza a qualcosa che ha cambiato i programmi originari e che poi non tanto difficile da decifrare.
Davide Nicola combatte avidamente per la salvezza nonostante il campionato fallimentare, non si è mai sentito sopportato,noi dobbiamo distruggere un altro uomo, prima che allenatore: così il calcio viene vissuto a Bari.Ora e sempre.