Seedorf
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anto63 ha scritto:Continuiamo a commettere gli errori di sempre, anche noi tifosi. Come se bastasse un nome, un allenatore, per poter sperare in campionati ambiziosi. Noi ci illudiamo che basta la nostra presenza, i nostri numeri, la famosa grande piazza per poter risolvere tutto. No amici, secondo me quell'epoca è finita, ora nel calcio o hai i soldi veri ( e non è detto ) oppure non vai da nessuna parte. Se alla guida della società non hai un capitalista, e in Italia ormai non ne abbiamo più, devi programmare. Io non conosco le potenzialità economiche del nostro presidente, ma ho assistito in questi tre ultimi campionati ad una affannosa ricerca del colpaccio ( promozione in A ) più per rivalutare un prodotto e poi magari rivenderlo che ad una vera e propria organizzazione. Come se solo la serie A potesse dare ai proprietari la sicurezza di una continuità . Se non si hanno i capitali, ma si ha la passione, la voglia di fare qualcosa di buono per questa squadra, c'è un unico modo. Ed è, secondo me, prima di tutto porre le basi per un settore giovanile ottimamente strutturato. E questo significa costruire un centro sportivo dove far crescere i ragazzi del vivaio, avere una equipe di tecnici, osservatori, responsabili di ottimo livello. Perchè per l'autogestione, che è l'unico modo per vivere nel calcio di oggi, se non possiedi il prodotto tuo che può permetterti di campare, non ce la farai mai. Ci sono esempi, ultimamente, di squadre alle quali basta vendere 2-3 giocatori per sopravvivere. Guardate l'Ascoli, per esempio, l'Atalanta, che può campare di rendita solo con le cessioni dei propri giovani. E reinvestire quei soldi. Ma se non abbiamo nemmeno un campo unico dove le giovanili si allenano! Se due squadre devono allenarsi in mezzo campo ciascuno, cosa pretendiamo. Questa è l'unica strada da seguire, dimentichiamoci i nomi, le grandi imprese. Ci sono tanti soldi? Io penso di no, abbiamo visto la fine che stavamo facendo con il Papa. Ripeto, per piccole realtà economiche, e questo siamo noi adesso, mettiamocelo in testa, non serve cercare a tutti i costi la gloria, col rischio di scottarsi. Serve perdere anche due, tre anni per vedere i frutti del lavoro del settore giovanile e poi cominciare a raccogliere qualcosa. Sennò i De Zerbi, gli Oddo, faranno la fine di Nicola, Camplone, Stellone e Colantuono, senza un progetto serio ed oculato.
viafiorino ha scritto:Carolina Morace
saverio67 ha scritto:viafiorino ha scritto:Carolina Morace
sanderm ha scritto:saverio67 ha scritto:viafiorino ha scritto:Carolina Morace
1baresealyon ha scritto:Torrente è l'usato sicuro...concreto, solido..a me andrebbe bene
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