saverio67 ha scritto:Posso permettermi di sottoscrivere? Grandissimo intervento.rejkjavik ha scritto:Tifo senza se e senza ma per l'ipotesi 3.
Mi meraviglierei molto se Renzo Piano desse il benestare a una qualsiasi delle altre proposte. La 1 e la 2 snaturerebbero completamente la funzionalità dell'astronave (la 2 poi, con la conservazione dell'anello superiore inutilizzato, stile vecchio Sant'Elia, mi fa RABBRIVIDIRE!).
L'ipotesi 4 è scenografica, ma anche anonima rispetto a quella che - se fosse stata correttamente manutenuta - è considerata ancora oggi un'opera d'arte.
E qui, secondo me, sta il punto. Il valore artistico dell'opera, soggetta a tutela e a vincolo.
Si leggeva in un vecchio documento del 2009 che ciò che andava tutelato da Renzo Piano era:
1) la separazione tra i due anelli, con l'anello superiore che deve risultare come sospeso in area se visto dal terreno di gioco.
2) l'aspetto complessivo della copertura e dell'anello superiore visto dall'esterno (che deve dare l'impressione di un'astronave in fase di atterraggio), ed è per questo motivo che non possono essere costruiti nel circondario edifici più alti dello stadio.
Chiunque abbia amato questo stadio, non può poi non aver notato anche la particolarità dell'effetto delle luci che trasparivano dalla copertura (quando era integra), peraltro primo stadio al mondo ad avere i fari disposti lungo l'intero perimetro della copertura in modo da non creare ombre nelle partite serali, e poi il contrasto tra le luci dei fari e quelle gialle sul cemento esterno, la maestosità di sbucare all'anello superiore dopo aver percorso le scale esterne, l'accesso allo spazio dei bar dalla salita circondata dalle aiuole (come dovevano essere in origine). Tutto fa parte di un'atmosfera che, secondo me, è degna di un'opera d'arte e io mi batterò per tutelare la magia di questa fruizione, perché è QUESTO che un vincolo artistico deve tutelare.
Mi direte "La pista di atletica...". Ebbene, è chiaro che la pista fu un'imposizione del CONI (e della ditta che si aggiudicò l'appalto?). Si impose all'architetto di snaturare il suo progetto che nel 1990 era visionario e considerava già uno stadio di calcio per quello che sarebbe stato nei decenni a venire: uno studio televisivo. La pista d'atletica lo trasformò in uno stadio olimpico stile anni 30, circondato da una conchiglia di design eccessiva, di cui non vi era alcuna necessità , e probabilmente contribuì a rendere il San Nicola una cattedrale nel deserto.
E' giunto il momento di porre rimedio. La ricostruzione in stile progetto originale costa meno di qualsiasi altra soluzione, e avremmo reso un po' di giustizia a un grande architetto e a quella che ancora oggi resta (sulla carta) una grandissima opera.
Sempre una gran penna il vecchio Rej....un salutone....