Questa deve essere a mio modo di vedere la nostra linea guida per il futuro. Ho voluto contare il numero di calciatori che sono passati da Bari dal post Matarrese: se non ho fatto cazzate nei conti, sono circa 95 i ragazzi che hanno composto le rose nelle ultime quattro stagioni, quella in corso compresa.
É un numero da farci uscire di testa wuagnù, la Fc Bari è stato un vero e proprio porto di mare. É chiaro che con un numero del genere, anzi con un'ottantina se dobbiamo escludere i nuovi di quest'anno, nelle stagioni passate non si poteva ottenere nulla di buono.
Questo ovviamente è sia l'effetto che la causa dei disastri delle gestioni precedenti a quella di quest'anno. Sul capire il perché e il per come ci siamo scannati abbastanza in questi anni; quello che è indiscutibile è il fatto che con così tanti giocatori (e annessi allenatori) non puoi costruire un bel nulla, ogni accenno di armonia viene subito spento sul nascere (per non parlare del fatto che ogni sabato incontri potenzialmente quattro o cinque ex nella squadra avversaria pronti a riscattare i trascorsi bui baresi). Indi per cui, ora che sembra che quest'anno siamo riusciti a lavorare bene, io farei di tutto adesso per mantenere questo blocco, con questi giocatori e questo allenatore.
Mi auspico quindi che non si facciano grandi stravolgimenti della rosa; compattezza e unione d'intenti devono essere le nostre prerogative.
Non è da sottovalutare un evidente aspetto dell'ottimo lavoro che sta facendo Grosso. Mi riferisco al continuo mutamento di partita in partita. Ogni match della nostra Bari quest'anno aveva le sembianze di una scena teatrale, con un continuo susseguirsi di entrate e uscite di attori: vedevi Sabelli e D'Elia, poi Cassani e Iocolano, poi Fiamozzi e Anderson, Marrone e Capradossi, Gyomber e Tonucci, il 3-5-2 con Improta esterno di centrocampo e Tello dall'altra parte, il 4-2-3-1 con Tello e Petriccione mediani e Brienza davanti, il 3-4-3 in cui Iocolano e Improta si alternavano continuamente tra ruolo di ala e quarto centrocampista, il valzer continuo delle punte con Nenè, Cissè e Floro a scambiarsi il posto sotto i riflettori. Pronosticare con che formazione sarebbe sceso in campo il Bari finora si è rivelato impossibile.
A tal proposito io vedevo due possibili chiavi di lettura: una che Grosso si adattasse all'avversario, e l'altra che ritenesse questo continuo voler trasformarsi un modo per progredire e far crescere la squadra. Le due possibili strade, anche se non per forza esclusive, segnavano un futuro diverso, in quanto la prima voleva dire crescere dipendendo dagli altri, e la seconda crescere dipendendo da noi stessi e dai nostri valori. Vedendo le prestazioni conseguite fino ad ora, io credo che Grosso lavori seguendo la seconda prospettiva. Lo ritengo estremamente importante.
Questo però non cancella quanto detto prima. Anche se Grosso vorrà continuare a mutare pelle ad ogni partita, ragazzi:
stabilità , stabilità , stabilità .
P.s: Alle cinque di mattina anziché contare le pecore contavo i calciatori della nostra Bari. Ti amo sempre e di più.