da tifosobarese92 » gio feb 22, 2018 17:07
Da dove iniziare? Non lo so, so solo che su queste pagine si è formato parte del mio Sé. Era il 2010 quando ho deciso di iscrivermi su questo forum, ma già nei primi laboratori di informatica della scuola media, quando correva l'anno 2003, ho incontrato per la prima volta questo sito. Una serie di 0 e 1 che con gli anni si sono trasformati in una casa che per convenzione chiamerò virtuale. Ho iniziato a seguire il mondo Solobari intensamente dal 2008, quando ho iniziato il triennio alle scuole superiori, quando avevo 5 laboratori e 3 erano con l'informatica di mezzo. Date 20 pc a 20 ragazzi di 16 anni con la connessione internet gratis, mi parar pur ovvio che da piccoli hacker informatici si sperimentava l'ebbrezza di viaggiare su internet con la pressione del "se venisse il professore chiudo tutto".
E cosi nel 2010, dicevo, ho iniziato a scrivere qui sopra. Ero diverso da oggi: ragazzino un po' sfigatello, che all'epoca delle scuole medie veniva un pochetto bullizzato, verginello - l'ho persa solo negli enti - e un po' permaloso. Non è mai stato facile crescere nei quartieri di periferia di una grande città del sud, in cui le facce sono sempre quelle e quando non hai la faccia da bullo, quando non sei abbastanza carino per far colpo, quando non hai la forza di reagire e ti tieni tutto dentro, un po' introverso si diventa. Mi serviva la spinta di qualcuno per poter sgusciare per non reprimere tutto ciò che volevo vivere e che vivevo solo di riflesso con il racconto della vita degli altri ed è arrivata da queste pagine o meglio dalle persone che hanno riempito queste pagine e che tuttora le riempiono.
Dietro ogni nick c'è un volto, ci sono delle mani che digitano e una mente che pensa e ne ho conosciuti tanti di nick di questo forum. Volti da cui ho imparato tanto, da cui ho imparato a prendere la vita con meno filosofia e con più leggerezza. E mi sento sollevato che sia andata cosi, oggi sono un cazzone, uno che fa battute e la cosa più bella davvero è vedere che le persone ti cercano e chiedano di trascorrere del tempo assieme (e sono aumentate anche le girls nel frattempo e credo di averne trovata una speciale). Non ho più neanche tanta paura del futuro, avevo una paura fottuta di crescere, avevo paura che non riuscissi a realizzare nulla e diventassi più sfigato di quanto già non lo fossi, ma ora no. Ora succeda quel che succeda sono pronto a raccogliere quello che la vita è pronta a dispensare.
Probabilmente se non avessi cliccato su quel link azzurro, se non avessi messo solobari.it nella barra dei preferiti, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto. Solobari, almeno per me, è stata una casa da cui ho imparato a vivere. Può sembrare assurdo, ma guardate che solobari non è solo un forum dedicato al bari da anni ormai. È una comunità di persone che si sono collegate tra loro tramite una passione, ma che poi hanno superato i limiti dell'identità nascosta e hanno condiviso pezzi di vita che non riguardavano più solo la passione che è stata solo il collante. E sono stati quei pezzi di vita, quelle risate, quelle mangiate, quelle foto condivise nei gruppi whatsapp che hanno formato il mio attuale Sé, fatto dalla malinconia dei giorni vissuti nella paura di crescere male e dai giorni vissuti con le persone che hanno colorato, disegnato, dipinto e scritto le pagine di solobari.
E lo so che non c'entra un c***o con il Bari e lo so che forse non interessa a un c***o di nessuno, ma sapete, la cosa bella di quando si ha tastiera davanti agli occhi, con un esame di storia da preparare ma che c***o lo prepari a fare ora che ce l'hai il 13 marzo, è che tanto non ti sta guardando nessuno mentre scrivi e puoi andare a ruota libera, buttando giù la materia prima della nostra mente: i ricordi. E scusate se ho rotto il c***o, anche no...
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]
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Sogna chi non crede che sia tutto qui"
La passione è unica, ed è uguale ad ogni parallelo del mondo...https://www.youtube.com/watch?v=_h-rYD2xrwc"Vamos, vamos Chape, vamos vamos Chape" ... Ciao ragazzi, le vostre medaglie il nostro dolore.