Dopo i Matarrese è finita l'era calcistica barese

[rio purus]

Mi è bastato leggere i vostri nick che facevano l'amore nello stesso post ed ho risposto senza leggere altro

No comunque mi riferivo al post di apertura quando parlavo di non partire con le assoluzioni postume. Se è vero che il calcio a Bari è morto con i Matarrese, restando nella metafora, si è trattato di omicidio proprio per loro mano.

[BariCatanzaro1972]

L'era Bari, per come vorrebbe essere nel nostro immaginario, è iniziata nel 1988 con l'acquisto di giocatori quali Perrone, Maiellaro, Monelli, Scarafoni, Di Gennaro, ecc ecc... che avrebbero dovuto immediatamente portarci in serie A visto l'astronave gentilmente fatta costruire ai Matarrese ed è terminata nel 2001 con la cessione di Cassano e i miliardi intascati per coprire in parte il grande buco causato dal disastro Punta Perotti. Prima e dopo il nulla o quasi....

[viafiorino]

L'era Bari, per come vorrebbe essere nel nostro immaginario, è iniziata nel 1988 con l'acquisto di giocatori quali Perrone, Maiellaro, Monelli, Scarafoni, Di Gennaro, ecc ecc... che avrebbero dovuto immediatamente portarci in serie A visto l'astronave gentilmente fatta costruire ai Matarrese ed è terminata nel 2001 con la cessione di Cassano e i miliardi intascati per coprire in parte il grande buco causato dal disastro Punta Perotti. Prima e dopo il nulla o quasi....

Hai ragione. ..ma se ci pensi bene anche durante quel periodo c'erano molti che gastemavano i Matarri

[whensundaycomes]

Non dite cazzateeeeeeeeeeeeee

[BariCatanzaro1972]

Rimpiangere Matarrese mai, ma di sicuro, durante la gestione della famiglia, il Bari veniva rispettato di più.

..1978..............campionato di serie B.......16 rigori a favore retrocessione con Radice in panchina! e cosa altro doveva fare il neo eletto presidente Antonio Matarrese?

1982 - 83 per la precisione....

[enzo_forza bari]

Intanto chiariamo subito una cosa : il rispetto che avevamo allora era dovuto al fatto che Antonio era diventato oltre che un politico grazie anche ai voti dei tifosi, un pezzo da 90 in via Allegri e successivamente anche in Europa. Il loro amore per il Bari era malato, nel senso che se è vero che hanno fatto qualcosa, ma neanche tanto, è pur vero che una volta perso l'amore per il Bari, lo hanno irrimediabilmente abbandonato al suo peggior destino : il fallimento. Nessuno fa nulla per nulla. Saranno stati 2 0 3 i presidenti in Italia, da quando seguo il calcio, che hanno amato davvero la propria squadra. Gli altri tutti mercenari.

[cussaddostam]

Intanto chiariamo subito una cosa : il rispetto che avevamo allora era dovuto al fatto che Antonio era diventato oltre che un politico grazie anche ai voti dei tifosi, un pezzo da 90 in via Allegri e successivamente anche in Europa. Il loro amore per il Bari era malato, nel senso che se è vero che hanno fatto qualcosa, ma neanche tanto, è pur vero che una volta perso l'amore per il Bari, lo hanno irrimediabilmente abbandonato al suo peggior destino : il fallimento. Nessuno fa nulla per nulla. Saranno stati 2 0 3 i presidenti in Italia, da quando seguo il calcio, che hanno amato davvero la propria squadra. Gli altri tutti mercenari.

La famiglia a Bari ci ha soltanto guadagnato. Nessuno credo sia così folle da sostenere il contrario. Nella corsa al potere, tra politica e calcio, ne ha beneficiato anche il "peso" politico del Bari. Stiamo dicendo la stessa cosa. Sicuramente il calcio è cambiato, ma Giancaspro non ha e non avrà mai lo stesso peso dei Matarrese.

[ancorailbariinavanti]

Ricordare TUTTA l'era dei Matarrrese SOLO per il periodo del calcioscommesse (come se l'autogol del viscido Masiello fosse colpa di Cenzino) o per i libri in tribunale, mi sembra una ricostruzione troppo parziale. Forse accettabile dagli under 20, un po' meno se ne hai 40 e più.
E' un po' come giudicare l'intera carriera di un pornoattore solo dal momento in cui gli hanno diagnosticato una prostatite.
e a chi dice: "meglio gli ultimi anni che quelli là", ricordo che si diceva pure "meglio fallire che continuare con loro".
Io sarei rimasto volentieri con i popcorn in mano a vedere come sarebbe uscito il bari da una situazione tipo Parma, ripartito da zero grazie all'aiuto di una cordata di imprenditori locali, tipo la ditta individuale del sig. Barilla.

lucidissimo, adesso però aspettati gli strali anzi...ti faccio compagnia quindi aspettiamoli insieme.

Ne ero consapevole, ma "aver compagno al duol scema la pena" diceva un signore toscano...aspetta, prendo dei popcorna nche per te.

accom v piasc a voi du.. i pop corn ve li butto nella birra!

Se non è giusto considerare l'era trentennale matarresiana solo negli ultimi, comunque lunghi, anni di ingloriosa discesa in b attraverso lo scandalo calcioscommesse, non è altrettanto corretto limitare gli stessi trent'anni di gestione ai soli primi anni nei quali effettivamente si è cercato di costruire qualcosa.
Personalmente ho iniziato a tifare Bari "nel mezzo del cammin di loro vita calcistica" parafrasando il medesimo signore toscano, ovvero a fine anni 90, e non ho un solo ricordo positivo che parta da quel momento ed arrivi all'odiato fallimento (non mi riferisco ai successi sportivi, qualcuno c'è, quanto ad apprezzamento gestionale della Società). Si potrebbe ritenere che negli anni ruggenti del calcio italiano in cui si spendeva e si spandeva oltre misura, erano gli stessi in cui gli altri godevano o almeno sognavano e noi imparavamo a conoscere le rotte calcistiche mondiali più improbabili, la grande parsimonia che li ha caratterizzati li potesse far ascrivere al ruolo della formica della celebre fiaba esopica. Il problema è che poi la favola nel nostro caso è terminata peggio di quanto già non accada alla cicala e quindi ci si chiede che senso abbia avuto fare la formica. Senza considerare che chi in quegli anni ha fatto la cicala, oggi si ritrova con un blasone che gli permette di veleggiare dalle serie minori verso la massima serie in virtù di un passato che li rende impermeabili anche ad arbitraggi iniqui. Poco etico né condivisibile, ma tant'è...
Di quel calcio casereccio italiano assunsero tutti gli aspetti peggiori quali la conduzione familiare ed affaristica priva di prospettive imprenditoriali, un rapporto con i tifosi più simile ad una visione d'insieme di un latifondista nei confronti dei mezzadri, una cronica volontà di gestire e censurare la stampa locale e chissà quante cose il tempo ha cancellato nella memoria, ma si tennero ben lontano dagli aspetti che avrebbero comportato una spesa ma probabilmente anche solo una perdita di guadagno, come invece accadeva in molte altre piazze in quegli stessi anni.

Se dovessi fare un mea culpa, ragionando ex post, direi che l'unica valutazione che mi sento di rettificare riguarda la mia personale convinzione che il Bari fosse loro ostaggio e che in loro assenza avremmo avuto un futuro migliore quasi assicurato. I fatti mi hanno smentito. Al tempo stesso però sono ancora fermamente convinto che i danni dell'epoca matarresiana, trent'anni sono trent'anni, ancora si ripercuotano sul sistema Bari Calcio e l'impostazione da loro data ancora influenza negativamente la capacità della piazza di sprovincializzarsi calcisticamente.
Quindi direi che non è proprio il caso di partire con le assoluzioni postume, direi anzi che è il caso di continuare la conta dei danni.

Ecco il vertice che mancava al triangolo...ben ritrovato

Personalmente, non volevo commissionare un monumento equestre dedicato alla Famiglia, ma se l'unico periodo che si ricorda è quello terminale, mi pare ci sia poca obiettività (o poca conoscenza dei 37 anni). L'addio dei Matarri ha scoperchiato un vaso, ha dimostrato che il peggio contestualizzato nel momento storico non era il peggio in assoluto e, come hai detto, che il prigioniero Bari era soprattutto ostaggio di sè stesso (visti i successivi carcerieri).
È verissimo, come dice l'analisi sociologico-calcistica di Tuco, che c'è stato un momento in cui essere Presidenti di un club era un modo (meno impattante di altri in uso tra i mammiferi) per marcare il territorio. Questo però valeva nella piccola realtà provinciale barese, come pure nella metropoli milanese. O tempora, o pallones.
Lì oggi ricordano i bei tempi delle Champions e degli scudetti, rallegrandosi per un sesto posto.
Io conto i secondi che ci dividono da Bari-Cittadella-Bari, ma non dimentico di aver vissuto e visto momenti e calciatori di altra levatura.
Non vorrei cancellare la fase dell'adolescenza che mi ha permesso di vedere, per dire, un gol di Maiellaro o una giocata di Joao Paulo in serie A e dover vivere invece trascinandomi come unico picco emozionale lo sconvolgente ricordo dello spareggio play-off di B (5a vs 8a) perso in casa col Novara.

Ps Rio, popcorn anche per te?

[glaber]

Per contestare i matarra sono finito in ospedale. Non li rimpiangero' mai.
Ma la cosa peggiore che ho letto in questo topic è che Masinga era un grande giocatore.

[rio purus]

Ricordare TUTTA l'era dei Matarrrese SOLO per il periodo del calcioscommesse (come se l'autogol del viscido Masiello fosse colpa di Cenzino) o per i libri in tribunale, mi sembra una ricostruzione troppo parziale. Forse accettabile dagli under 20, un po' meno se ne hai 40 e più.
E' un po' come giudicare l'intera carriera di un pornoattore solo dal momento in cui gli hanno diagnosticato una prostatite.
e a chi dice: "meglio gli ultimi anni che quelli là", ricordo che si diceva pure "meglio fallire che continuare con loro".
Io sarei rimasto volentieri con i popcorn in mano a vedere come sarebbe uscito il bari da una situazione tipo Parma, ripartito da zero grazie all'aiuto di una cordata di imprenditori locali, tipo la ditta individuale del sig. Barilla.

lucidissimo, adesso però aspettati gli strali anzi...ti faccio compagnia quindi aspettiamoli insieme.

Ne ero consapevole, ma "aver compagno al duol scema la pena" diceva un signore toscano...aspetta, prendo dei popcorna nche per te.

accom v piasc a voi du.. i pop corn ve li butto nella birra!

Se non è giusto considerare l'era trentennale matarresiana solo negli ultimi, comunque lunghi, anni di ingloriosa discesa in b attraverso lo scandalo calcioscommesse, non è altrettanto corretto limitare gli stessi trent'anni di gestione ai soli primi anni nei quali effettivamente si è cercato di costruire qualcosa.
Personalmente ho iniziato a tifare Bari "nel mezzo del cammin di loro vita calcistica" parafrasando il medesimo signore toscano, ovvero a fine anni 90, e non ho un solo ricordo positivo che parta da quel momento ed arrivi all'odiato fallimento (non mi riferisco ai successi sportivi, qualcuno c'è, quanto ad apprezzamento gestionale della Società). Si potrebbe ritenere che negli anni ruggenti del calcio italiano in cui si spendeva e si spandeva oltre misura, erano gli stessi in cui gli altri godevano o almeno sognavano e noi imparavamo a conoscere le rotte calcistiche mondiali più improbabili, la grande parsimonia che li ha caratterizzati li potesse far ascrivere al ruolo della formica della celebre fiaba esopica. Il problema è che poi la favola nel nostro caso è terminata peggio di quanto già non accada alla cicala e quindi ci si chiede che senso abbia avuto fare la formica. Senza considerare che chi in quegli anni ha fatto la cicala, oggi si ritrova con un blasone che gli permette di veleggiare dalle serie minori verso la massima serie in virtù di un passato che li rende impermeabili anche ad arbitraggi iniqui. Poco etico né condivisibile, ma tant'è...
Di quel calcio casereccio italiano assunsero tutti gli aspetti peggiori quali la conduzione familiare ed affaristica priva di prospettive imprenditoriali, un rapporto con i tifosi più simile ad una visione d'insieme di un latifondista nei confronti dei mezzadri, una cronica volontà di gestire e censurare la stampa locale e chissà quante cose il tempo ha cancellato nella memoria, ma si tennero ben lontano dagli aspetti che avrebbero comportato una spesa ma probabilmente anche solo una perdita di guadagno, come invece accadeva in molte altre piazze in quegli stessi anni.

Se dovessi fare un mea culpa, ragionando ex post, direi che l'unica valutazione che mi sento di rettificare riguarda la mia personale convinzione che il Bari fosse loro ostaggio e che in loro assenza avremmo avuto un futuro migliore quasi assicurato. I fatti mi hanno smentito. Al tempo stesso però sono ancora fermamente convinto che i danni dell'epoca matarresiana, trent'anni sono trent'anni, ancora si ripercuotano sul sistema Bari Calcio e l'impostazione da loro data ancora influenza negativamente la capacità della piazza di sprovincializzarsi calcisticamente.
Quindi direi che non è proprio il caso di partire con le assoluzioni postume, direi anzi che è il caso di continuare la conta dei danni.

Ecco il vertice che mancava al triangolo...ben ritrovato

Personalmente, non volevo commissionare un monumento equestre dedicato alla Famiglia, ma se l'unico periodo che si ricorda è quello terminale, mi pare ci sia poca obiettività (o poca conoscenza dei 37 anni). L'addio dei Matarri ha scoperchiato un vaso, ha dimostrato che il peggio contestualizzato nel momento storico non era il peggio in assoluto e, come hai detto, che il prigioniero Bari era soprattutto ostaggio di sè stesso (visti i successivi carcerieri).
È verissimo, come dice l'analisi sociologico-calcistica di Tuco, che c'è stato un momento in cui essere Presidenti di un club era un modo (meno impattante di altri in uso tra i mammiferi) per marcare il territorio. Questo però valeva nella piccola realtà provinciale barese, come pure nella metropoli milanese. O tempora, o pallones.
Lì oggi ricordano i bei tempi delle Champions e degli scudetti, rallegrandosi per un sesto posto.
Io conto i secondi che ci dividono da Bari-Cittadella-Bari, ma non dimentico di aver vissuto e visto momenti e calciatori di altra levatura.
Non vorrei cancellare la fase dell'adolescenza che mi ha permesso di vedere, per dire, un gol di Maiellaro o una giocata di Joao Paulo in serie A e dover vivere invece trascinandomi come unico picco emozionale lo sconvolgente ricordo dello spareggio play-off di B (5a vs 8a) perso in casa col Novara.

Ps Rio, popcorn anche per te?

Molto volentieri, però non avertene se ne laccio qualcuno addosso a Tuco

[cussaddostam]

Per contestare i matarra sono finito in ospedale. Non li rimpiangero' mai.
Ma la cosa peggiore che ho letto in questo topic è che Masinga era un grande giocatore.

Niente di meno, spero sia una battuta. Una media di un gol ogni tre partite in serie A. (Una serie A forte, non quella attuale). E ti pare poco.

[ancorailbariinavanti]

Ricordare TUTTA l'era dei Matarrrese SOLO per il periodo del calcioscommesse (come se l'autogol del viscido Masiello fosse colpa di Cenzino) o per i libri in tribunale, mi sembra una ricostruzione troppo parziale. Forse accettabile dagli under 20, un po' meno se ne hai 40 e più.
E' un po' come giudicare l'intera carriera di un pornoattore solo dal momento in cui gli hanno diagnosticato una prostatite.
e a chi dice: "meglio gli ultimi anni che quelli là", ricordo che si diceva pure "meglio fallire che continuare con loro".
Io sarei rimasto volentieri con i popcorn in mano a vedere come sarebbe uscito il bari da una situazione tipo Parma, ripartito da zero grazie all'aiuto di una cordata di imprenditori locali, tipo la ditta individuale del sig. Barilla.

lucidissimo, adesso però aspettati gli strali anzi...ti faccio compagnia quindi aspettiamoli insieme.

Ne ero consapevole, ma "aver compagno al duol scema la pena" diceva un signore toscano...aspetta, prendo dei popcorna nche per te.

accom v piasc a voi du.. i pop corn ve li butto nella birra!

Se non è giusto considerare l'era trentennale matarresiana solo negli ultimi, comunque lunghi, anni di ingloriosa discesa in b attraverso lo scandalo calcioscommesse, non è altrettanto corretto limitare gli stessi trent'anni di gestione ai soli primi anni nei quali effettivamente si è cercato di costruire qualcosa.
Personalmente ho iniziato a tifare Bari "nel mezzo del cammin di loro vita calcistica" parafrasando il medesimo signore toscano, ovvero a fine anni 90, e non ho un solo ricordo positivo che parta da quel momento ed arrivi all'odiato fallimento (non mi riferisco ai successi sportivi, qualcuno c'è, quanto ad apprezzamento gestionale della Società). Si potrebbe ritenere che negli anni ruggenti del calcio italiano in cui si spendeva e si spandeva oltre misura, erano gli stessi in cui gli altri godevano o almeno sognavano e noi imparavamo a conoscere le rotte calcistiche mondiali più improbabili, la grande parsimonia che li ha caratterizzati li potesse far ascrivere al ruolo della formica della celebre fiaba esopica. Il problema è che poi la favola nel nostro caso è terminata peggio di quanto già non accada alla cicala e quindi ci si chiede che senso abbia avuto fare la formica. Senza considerare che chi in quegli anni ha fatto la cicala, oggi si ritrova con un blasone che gli permette di veleggiare dalle serie minori verso la massima serie in virtù di un passato che li rende impermeabili anche ad arbitraggi iniqui. Poco etico né condivisibile, ma tant'è...
Di quel calcio casereccio italiano assunsero tutti gli aspetti peggiori quali la conduzione familiare ed affaristica priva di prospettive imprenditoriali, un rapporto con i tifosi più simile ad una visione d'insieme di un latifondista nei confronti dei mezzadri, una cronica volontà di gestire e censurare la stampa locale e chissà quante cose il tempo ha cancellato nella memoria, ma si tennero ben lontano dagli aspetti che avrebbero comportato una spesa ma probabilmente anche solo una perdita di guadagno, come invece accadeva in molte altre piazze in quegli stessi anni.

Se dovessi fare un mea culpa, ragionando ex post, direi che l'unica valutazione che mi sento di rettificare riguarda la mia personale convinzione che il Bari fosse loro ostaggio e che in loro assenza avremmo avuto un futuro migliore quasi assicurato. I fatti mi hanno smentito. Al tempo stesso però sono ancora fermamente convinto che i danni dell'epoca matarresiana, trent'anni sono trent'anni, ancora si ripercuotano sul sistema Bari Calcio e l'impostazione da loro data ancora influenza negativamente la capacità della piazza di sprovincializzarsi calcisticamente.
Quindi direi che non è proprio il caso di partire con le assoluzioni postume, direi anzi che è il caso di continuare la conta dei danni.

Ecco il vertice che mancava al triangolo...ben ritrovato

Personalmente, non volevo commissionare un monumento equestre dedicato alla Famiglia, ma se l'unico periodo che si ricorda è quello terminale, mi pare ci sia poca obiettività (o poca conoscenza dei 37 anni). L'addio dei Matarri ha scoperchiato un vaso, ha dimostrato che il peggio contestualizzato nel momento storico non era il peggio in assoluto e, come hai detto, che il prigioniero Bari era soprattutto ostaggio di sè stesso (visti i successivi carcerieri).
È verissimo, come dice l'analisi sociologico-calcistica di Tuco, che c'è stato un momento in cui essere Presidenti di un club era un modo (meno impattante di altri in uso tra i mammiferi) per marcare il territorio. Questo però valeva nella piccola realtà provinciale barese, come pure nella metropoli milanese. O tempora, o pallones.
Lì oggi ricordano i bei tempi delle Champions e degli scudetti, rallegrandosi per un sesto posto.
Io conto i secondi che ci dividono da Bari-Cittadella-Bari, ma non dimentico di aver vissuto e visto momenti e calciatori di altra levatura.
Non vorrei cancellare la fase dell'adolescenza che mi ha permesso di vedere, per dire, un gol di Maiellaro o una giocata di Joao Paulo in serie A e dover vivere invece trascinandomi come unico picco emozionale lo sconvolgente ricordo dello spareggio play-off di B (5a vs 8a) perso in casa col Novara.

Ps Rio, popcorn anche per te?

Molto volentieri, però non avertene se ne laccio qualcuno addosso a Tuco

Ci mancherebbe. Io lo sto facendo da stamattina...

[fernando]

Io devo ancora capire dove sono finiti i 30 milioni di debiti che avevano i Matarrese ?? Ce li hanno "abbonati" ? Aleggiano sempre ?? Boh...penso che molto dei guai di questi anni nasca da quei 30 milioni....

[grande fratello]

La A.S Bari é fallita....

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[BariCatanzaro1972]

Io devo ancora capire dove sono finiti i 30 milioni di debiti che avevano i Matarrese ?? Ce li hanno "abbonati" ? Aleggiano sempre ?? Boh...penso che molto dei guai di questi anni nasca da quei 30 milioni....

Hai mai sentito qualcuno porre queste domande?