checcofrancesco ha scritto:Io ho sempre avuto il dubbio di non essere normale. Dotato di QI molto al di sopra della norma, sin da bambino ho avuto difficoltà a relazionarmi con gli altri. Non so bene di quali disturbi io soffra di preciso, credo una via di mezzo fra asperger e sindrome di tourette. Mi sono sempre sforzato di apparire normale ma non ci sono mai riuscito fino in fondo. Come diceva Arizona i meltdown e gli shutdown sono stati da sempre i miei compagni di vita. Così come il mio mandare a f*****o i datori di lavoro ritenendoli incompetenti. Solo che un conto è farlo con il titolare di una pizzeria (anche se ho fatto anche quello durante gli anni universitari), un altro paio di maniche è farlo con il direttore esecutivo della NASA. Da figlio posso dire che i miei genitori sono passati dalla fierezza al più profondo disagio e preoccupazione per i miei atteggiamenti. Specie se poi l'unico rimedio che ho trovato per lenire gli aspetti più spigolosi del mio carattere non sono stati medicinali ma droghe più o meno blande come alcol, tabacco e cannabis. Tuttavia mi sento di sottolineare che esistono degli stati di equilibrio anche nel degrado, intendo dire che una volta levate le impurità hai la sensazione di scomparire anche tu insieme alla "malattia". Ecco che quelle che vengono definite "impurità " dalla gente normale devono essere esaltate e non represse, anche rischiando di farsi del male. Dopotutto molti dei più grandi scienziati o uomini di genio avevano un casino in testa poco raccomandabile.
Checcofrancesco, ammesso che tu rientri nello spettro, non devi definirti 'non normale'. Probabilmente la tua mente ha un modo di ragionare diverso da altre.
Che poi, qual è il modo corretto di far ragionare la propria mente? Quanto è anormale dire a una persona che puzza quando è vero? O dire a una persona che è brutta, quando è vero?
Non ti viene il sospetto che forse siamo FALSI noi neurotipici?
La maggior parte di noi riesce a imparare subito le cosiddette "regole sociali". E riesce a mentire in ogni occasione, perché così ci ha insegnato la società .
Semplicemente, "loro" non ci riescono.