La mia prima maglietta del bari, quella bianca con due righe rosse verticali al fianco: ero un bambino quando la indossavo e mi sentivo un campione con quella maglia addosso, tirando calci ad un pallone nei campetti polverosi e improvvisati di periferia, mi sentivo come quei semi sconosciuti al grande calcio che noi, facendo viaggi in autobus senza biglietto da una parte all’altra della città , andavamo a osannare al “Della Vittoriaâ€. Non importava la categoria, erano partite di serie c molto spesso...ma erano i nostri campioni, indossavano quella maglia! Non importava non vincere mai scudetti, mai partecipare ad una coppa europea, mai essere al top nel panorama nazionale, mai riuscire a vedere realizzati i nostri sogni: tifare bari è stato davvero un atto di fede, un senso di appartenenza, un canto “..la bari è il mio amore, non te lo so spiegare, tanto non capirai..â€.
Oggi è tutto finito, non abbiamo saputo amarla e custodirla come ci invitava a fare il nostro fondatore 110 anni fa.
Ma i ricordi, le gioie (poche in verità ), le lacrime (tante ahimè), le trasferte, le emozioni, la passione non moriranno mai nel mio cuore, quelle saprò custodirle caro presidente Florian.
E se riusciremo a rinascere dalle ceneri lo so già che sarò di nuovo lì a sognare, a cantare, a urlare come se questa notte non ci fosse mai stata. Se non sarà così pazienza, evidentemente era scritto così.
Io continuerò comunque ad indossare quella maglia, con coraggio, con orgoglio, come una seconda pelle.
Forza bari⚪ï¸â¤ï¸forza vecchia stella del sud âï¸