Pippo86 ha scritto:Spero venga fuori tutta la m****
Quoto. Che sia una di quelle inchieste dove si scopre sempre di più andando avanti.
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Pippo86 ha scritto:Spero venga fuori tutta la m****
Questo per chi dice che gli avvocati di Jean Kasper in fondo facevano solo il loro mestiere.polpopazzo ha scritto::shock:
In particolare Giancaspro - ricostruisce il gip - nel marzo scorso, in prossimità del pagamento degli F24 della società sportiva, aspettava che arrivasse nelle casse di Kreare Impresa una somma di circa 3 milioni di euro "da un non meglio individuato 'Fondo Libanese'". Avrebbe quindi cercato di creare una società con sede a Londra con conto corrente in una banca a Francoforte per riuscire a far poi transitare il denaro, con "l'ausilio dell'avvocato Giancarlo Lamma", membro del Cda della FC Bari 1908, "in pochissimo tempo (un giorno) nelle casse della FC Bari". Operazione della quale Giancaspro avrebbe parlato anche ad un funzionario della Banca Popolare di Bari.
Per evitare verosimilmente segnalazioni antiriciclaggio" - è scritto nell'ordinanza di arresto - un altro soggetto, il siciliano Francesco Taranto, pregiudicato per reati di mafia e riciclaggio collegato a esponenti della 'Ndrangheta crotonese e direttamente collegato al fondo libanese, avrebbe suggerito di creare tre diverse società europee "come schermo".
"Stando a quelli che sono stati gli esiti delle vicende del Bari Calcio (mancata iscrizione alla serie B e istanza di fallimento) - dice ancora il gip - non vi fu esito positivo".
In una intercettazione tra Lamma e Giancaspro, il primo ipotizza "una procedura attraverso la quale l'istituto bancario tedesco - spiega il giudice - avrebbe concesso un finanziamento al fondo libanese (fino a 200 milioni di euro, ndr), il quale altrimenti, non poteva investire capitali detenuti, per consentire a quest'ultimo di acquisire partecipazioni finanziarie e poi restituire il finanziamento alla banca presumibilmente con i flussi provenienti dai fondi offshore".
"Se nessuno viene a sapere un c... se io ho questa cosa in mano, - dice Lamma - abbiamo risolto tutti i problemi perché decido io, chiaramente non dobbiamo passare per nessuno, a quel punto avrei il ruolo istituzionale di presidente del fondo".
Si Saverio, ma non confondere i concetti: il diritto alla difesa è legge. Da cui deriva che un avvocato possa lecitamente esercitare la propria Professione, anche a tutela di un serial killer, che piaccia o meno dal punto di vista morale. Altro è esercitare la stessa Professione per consulenze stragiudiziali. E lì sono d'accordo con te su possibili ( ancorché probabili ) connivenze disoneste o fraudolente, alla bisogna.saverio67 ha scritto:Questo per chi dice che gli avvocati di Jean Kasper in fondo facevano solo il loro mestiere.polpopazzo ha scritto::shock:
In particolare Giancaspro - ricostruisce il gip - nel marzo scorso, in prossimità del pagamento degli F24 della società sportiva, aspettava che arrivasse nelle casse di Kreare Impresa una somma di circa 3 milioni di euro "da un non meglio individuato 'Fondo Libanese'". Avrebbe quindi cercato di creare una società con sede a Londra con conto corrente in una banca a Francoforte per riuscire a far poi transitare il denaro, con "l'ausilio dell'avvocato Giancarlo Lamma", membro del Cda della FC Bari 1908, "in pochissimo tempo (un giorno) nelle casse della FC Bari". Operazione della quale Giancaspro avrebbe parlato anche ad un funzionario della Banca Popolare di Bari.
Per evitare verosimilmente segnalazioni antiriciclaggio" - è scritto nell'ordinanza di arresto - un altro soggetto, il siciliano Francesco Taranto, pregiudicato per reati di mafia e riciclaggio collegato a esponenti della 'Ndrangheta crotonese e direttamente collegato al fondo libanese, avrebbe suggerito di creare tre diverse società europee "come schermo".
"Stando a quelli che sono stati gli esiti delle vicende del Bari Calcio (mancata iscrizione alla serie B e istanza di fallimento) - dice ancora il gip - non vi fu esito positivo".
In una intercettazione tra Lamma e Giancaspro, il primo ipotizza "una procedura attraverso la quale l'istituto bancario tedesco - spiega il giudice - avrebbe concesso un finanziamento al fondo libanese (fino a 200 milioni di euro, ndr), il quale altrimenti, non poteva investire capitali detenuti, per consentire a quest'ultimo di acquisire partecipazioni finanziarie e poi restituire il finanziamento alla banca presumibilmente con i flussi provenienti dai fondi offshore".
"Se nessuno viene a sapere un c... se io ho questa cosa in mano, - dice Lamma - abbiamo risolto tutti i problemi perché decido io, chiaramente non dobbiamo passare per nessuno, a quel punto avrei il ruolo istituzionale di presidente del fondo".
Sinanche quando si fa il soldato si ha il diritto a rifiutarsi di eseguire ordini sbagliati.
Questi invece organizzavano i reati in piena complicità con il loro datore di lavoro.
Professionisti o cazz
saverio67 ha scritto:Questo per chi dice che gli avvocati di Jean Kasper in fondo facevano solo il loro mestiere.polpopazzo ha scritto::shock:
In particolare Giancaspro - ricostruisce il gip - nel marzo scorso, in prossimità del pagamento degli F24 della società sportiva, aspettava che arrivasse nelle casse di Kreare Impresa una somma di circa 3 milioni di euro "da un non meglio individuato 'Fondo Libanese'". Avrebbe quindi cercato di creare una società con sede a Londra con conto corrente in una banca a Francoforte per riuscire a far poi transitare il denaro, con "l'ausilio dell'avvocato Giancarlo Lamma", membro del Cda della FC Bari 1908, "in pochissimo tempo (un giorno) nelle casse della FC Bari". Operazione della quale Giancaspro avrebbe parlato anche ad un funzionario della Banca Popolare di Bari.
Per evitare verosimilmente segnalazioni antiriciclaggio" - è scritto nell'ordinanza di arresto - un altro soggetto, il siciliano Francesco Taranto, pregiudicato per reati di mafia e riciclaggio collegato a esponenti della 'Ndrangheta crotonese e direttamente collegato al fondo libanese, avrebbe suggerito di creare tre diverse società europee "come schermo".
"Stando a quelli che sono stati gli esiti delle vicende del Bari Calcio (mancata iscrizione alla serie B e istanza di fallimento) - dice ancora il gip - non vi fu esito positivo".
In una intercettazione tra Lamma e Giancaspro, il primo ipotizza "una procedura attraverso la quale l'istituto bancario tedesco - spiega il giudice - avrebbe concesso un finanziamento al fondo libanese (fino a 200 milioni di euro, ndr), il quale altrimenti, non poteva investire capitali detenuti, per consentire a quest'ultimo di acquisire partecipazioni finanziarie e poi restituire il finanziamento alla banca presumibilmente con i flussi provenienti dai fondi offshore".
"Se nessuno viene a sapere un c... se io ho questa cosa in mano, - dice Lamma - abbiamo risolto tutti i problemi perché decido io, chiaramente non dobbiamo passare per nessuno, a quel punto avrei il ruolo istituzionale di presidente del fondo".
Sinanche quando si fa il soldato si ha il diritto a rifiutarsi di eseguire ordini sbagliati.
Questi invece organizzavano i reati in piena complicità con il loro datore di lavoro.
Professionisti o cazz
Quindi l'intero Cda del Bari è colpevole di favoreggiamento. E non è una domanda la mia.rio purus ha scritto:saverio67 ha scritto:Questo per chi dice che gli avvocati di Jean Kasper in fondo facevano solo il loro mestiere.polpopazzo ha scritto::shock:
In particolare Giancaspro - ricostruisce il gip - nel marzo scorso, in prossimità del pagamento degli F24 della società sportiva, aspettava che arrivasse nelle casse di Kreare Impresa una somma di circa 3 milioni di euro "da un non meglio individuato 'Fondo Libanese'". Avrebbe quindi cercato di creare una società con sede a Londra con conto corrente in una banca a Francoforte per riuscire a far poi transitare il denaro, con "l'ausilio dell'avvocato Giancarlo Lamma", membro del Cda della FC Bari 1908, "in pochissimo tempo (un giorno) nelle casse della FC Bari". Operazione della quale Giancaspro avrebbe parlato anche ad un funzionario della Banca Popolare di Bari.
Per evitare verosimilmente segnalazioni antiriciclaggio" - è scritto nell'ordinanza di arresto - un altro soggetto, il siciliano Francesco Taranto, pregiudicato per reati di mafia e riciclaggio collegato a esponenti della 'Ndrangheta crotonese e direttamente collegato al fondo libanese, avrebbe suggerito di creare tre diverse società europee "come schermo".
"Stando a quelli che sono stati gli esiti delle vicende del Bari Calcio (mancata iscrizione alla serie B e istanza di fallimento) - dice ancora il gip - non vi fu esito positivo".
In una intercettazione tra Lamma e Giancaspro, il primo ipotizza "una procedura attraverso la quale l'istituto bancario tedesco - spiega il giudice - avrebbe concesso un finanziamento al fondo libanese (fino a 200 milioni di euro, ndr), il quale altrimenti, non poteva investire capitali detenuti, per consentire a quest'ultimo di acquisire partecipazioni finanziarie e poi restituire il finanziamento alla banca presumibilmente con i flussi provenienti dai fondi offshore".
"Se nessuno viene a sapere un c... se io ho questa cosa in mano, - dice Lamma - abbiamo risolto tutti i problemi perché decido io, chiaramente non dobbiamo passare per nessuno, a quel punto avrei il ruolo istituzionale di presidente del fondo".
Sinanche quando si fa il soldato si ha il diritto a rifiutarsi di eseguire ordini sbagliati.
Questi invece organizzavano i reati in piena complicità con il loro datore di lavoro.
Professionisti o cazz
Gli avvocati, tutti, hanno un obbligo deontologico che li costringe ad astenersi dell'eseguire determinate prestazioni per il proprio cliente. Anzi, in base alla normativa antiriciclaggio 231/07, novellata dal D.Lgs. 90/2017, hanno l'obbligo di valutare se segnalare o meno alle autorità un'operazione sospetta compiuta dal cliente.
Un conto è difendere il proprio cliente in un ambito giudiziario ed un conto è favorire un suo comportamento criminoso.
Non so chi siano né cosa abbiano fatto gli avvocati di Giancaspro (ricordate che la segnalazione di operazione sospetta è anonima e dunque persino l'indagine potrebbe essere nata da uno dei professionisti di Giancaspro che potrebbe averlo segnalato all'UIF) ma in linea generale non vale assolutamente il principio per cui l'avvocato può aiutare il cliente a delinquere o a nascondere tale comportamento. Questo è reato di favoreggiamento.
Fiato sprecato. A Bari non si cambia mai. Come prima sono stati adorati Popestay e Jean Kasper, lo stesso avviene ora per Dela. Prova a dire che ha fatto qualcosa di sbagliato e verrai sommersa di insulti, a prescindere.Viva la Vida ha scritto:Venduti,omertosi (che qualcuno rivoleva nel Bari),criminali.. Quanto schifo ha inondato la nostra passione negli ultimi anni,di certo l’entusiasmo per ripartire è necessario e vitale ma che tutte queste porcherie siano anche un monito per non cascare nuovamente ai piedi del primo che ci fa fare qualche passo in avanti (che siano presidenti,dirigenti vari o calciatori). Purtroppo,per la corruzione morale in cui ancora versa questo Paese,la storia potrebbe anche ripetersi,ma sono la prima ad augurarmi il contrario. Ora andassero a pigliare anche i complici di sto schifoso.
saverio67 ha scritto:Qualcuno può cortesemente ricordare i nomi di tali consiglieri favoreggiatori?
Quindi, stando a quello che si legge, questo pregiudicato faceva da raccordo tra Giancaspro e la tifoseria. E non sarebbe una novità nella storia della nostra società .Phantomas ha scritto:«Il re dei bar zittiva i creditori del club»
26 Settembre 2018
MALANGA IN CAMPO AL SAN NICOLAÂ
Per mettere a tacere uno dei creditori della FC Bari 1908, Giancaspro «si era servito di un soggetto appartenente alla malavita per bloccare un decreto ingiuntivo». È uno dei particolari contenuti negli atti dell’indagine sul crac Finpower che ha portato oggi all’arresto dell’ex patron del Bari Calcio, Cosmo Antonio Giancaspro. Secondo gli inquirenti tale soggetto, Orlando Malanga, stando al racconto del creditore sentito durante le indagini, sarebbe il «gestore occulto» dei bar dello Stadio San Nicola, «gravato da numerosi precedenti penali, legato ad ambienti della criminalità organizzata barese, elemento di raccordo tra Giancaspro e la tifoseria del Bari Calcio».
Secondo il giudice, che riporta le valutazione del pm, non vi sono a carico di Malanga elementi tali da potergli contestare l'estorsione, perché il creditore ha escluso di aver ricevuto minacce e ha riferito agli inquirenti di aver rinunciato all’esecuzione del decreto ingiuntivo in cambio di una transazione «senza certezze e in parte non onerata dal debitore», annota il giudice.
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