Solobari.it

fattoabari ha scritto:A tutti quelli che lo difendono/giustificano affannosamente, arrampicandosi sugli specchi e addirittura attaccando Bari e i baresi dico solo che li capirei e sarei d'accordo con loro solo se il personaggio in questione avesse avuto problemi solo a Bari o con i baresi.
Purtroppo per voi non è così, il personaggio ha avuto problemi in quasi tutte le squadre in cui ha giocato e giusto per fare un esempio e dico uno vi ricordo che ha mandato " male", per essere buoni, il presidente che lo aveva accolto e rilanciato e qui mi fermo.

mari ha scritto:

mari ha scritto:L’invidia e la cattiveria sono brutte bestie!!!! Da curare !!!

E aggiungo: credo che lui conosca Bari meglio di tutti noi messi insieme. Ha una moglie, figli...e non poteva riportarli in ambienti dove lui non c’entra più nulla e non poteva esporli a rischi... sì sì... a rischi... di quello con i soldi che torna a Bari... pensate alle processioni a casa sua... di tanta gente e gentaglia...basti pensare al mondo delle scommesse che ci ha umiliati e infangati e alle belle persone a cui si è rivolto il maestro delle truffe, che ha cancellato la mostra storia. Ma il barese medio, cattivo e invidioso, non pensa a questi aspetti e si lascia andare ad offese gratuite perchè gli brucia il cullo che un cafone come Cassano abbia fatto i soldi e lui non arriva nemmeno a fine mese.
Ma Cassano ha scelto di tenersi lontano da Bari, non credo dalla gente per bene. Ha protetto la sua famiglia, che mette al primo posto. Ha fatto bene e NON tornare a Bari.
Saranno ora cazzi suoi se ha deciso di smettere? Deve dare conto ai baresi? Non credo.
Restiamo una città mentalmente povera e provinciale. Speriamo di meritarci ora ADL e di non confermare che noi meritiamo poveracci al potere.
Ah... Cassano per me è stato un coggllione che ha buttato nel cesso un talento ed è ignorante. Ma rispetto le sue scelte. Gli auguro il meglio.

mari ha scritto:

mari ha scritto:L’invidia e la cattiveria sono brutte bestie!!!! Da curare !!!

E aggiungo: credo che lui conosca Bari meglio di tutti noi messi insieme. Ha una moglie, figli...e non poteva riportarli in ambienti dove lui non c’entra più nulla e non poteva esporli a rischi... sì sì... a rischi... di quello con i soldi che torna a Bari... pensate alle processioni a casa sua... di tanta gente e gentaglia...basti pensare al mondo delle scommesse che ci ha umiliati e infangati e alle belle persone a cui si è rivolto il maestro delle truffe, che ha cancellato la mostra storia. Ma il barese medio, cattivo e invidioso, non pensa a questi aspetti e si lascia andare ad offese gratuite perchè gli brucia il cullo che un cafone come Cassano abbia fatto i soldi e lui non arriva nemmeno a fine mese.
Ma Cassano ha scelto di tenersi lontano da Bari, non credo dalla gente per bene. Ha protetto la sua famiglia, che mette al primo posto. Ha fatto bene e NON tornare a Bari.
Saranno ora cazzi suoi se ha deciso di smettere? Deve dare conto ai baresi? Non credo.
Restiamo una città mentalmente povera e provinciale. Speriamo di meritarci ora ADL e di non confermare che noi meritiamo poveracci al potere.
Ah... Cassano per me è stato un coggllione che ha buttato nel cesso un talento ed è ignorante. Ma rispetto le sue scelte. Gli auguro il meglio.

Luka ha scritto:uno che ha sempre fatto passare barivecchia e bari come una città in cui se non fai il calciatore, fai o lo spacciatore o il ladro

Luka ha scritto:uno che ha sempre fatto passare barivecchia e bari come una città in cui se non fai il calciatore, fai o lo spacciatore o il ladro

ImaginaryBoy ha scritto:Diciamoci la verità, di grandi campioni che hanno avuto un'infanzia difficilissima, senza genitori o punti di riferimento ne è piena la storia del calcio e spesso provenivano da realtà e paesi con problematiche anche maggiori delle nostre.
Anzi il più delle volte è proprio quella rabbia e quel desiderio di rivalsa che uniti ad un po' di fortuna e un talento che solo madre
natura può donarti, fanno la differenza.

Cassano non ha mai avuto senso di rivalsa, ambizione, dedizione, professionalità . Sarà per ignoranza o per carattere, per mancanza di etica del lavoro e senso di responsabilità o per eccesso di sicurezza dei propri mezzi, ma non ha mai avuto l'intelligenza di mettere da parte il suo egocentrismo goliardico, per concentrarsi sulla propria carriera. Per lui il calcio è rimasto sempre un gioco, qualcosa per cui bastava calciare un pallone, fare un dribbling quando gli andava, si è sempre allenato poco e male, ha spesso seguito le diete a modo suo, ha creato contrasti e malumori ovunque, ha denigrato i compagni secondo lui non all'altezza, insomma come farebbe un ragazzino che si è ritrovato in una situazione vantaggiosissima ma che non sa gestire. Anche quando ha superato i trenta ha continuato a violare tutte le regole non scritte del calcio. Maradona poteva permetterselo, lui seppure talentuosissimo, no. Cassano ha solo "giocato" a fare il calciatore e i risultati in campo si sono visti perchè se di Baggio possiamo trovare DVD di partite eccelse, di lui domani rimarranno le cassanate, poche giocate leggendarie e tanti sprazzi qui e lì, oltre a quell'orribile giacca con la quale si presentò a Madrid. Soddisfazioni tutto sommato misere di una carriera complessivamente mediocre per uno che aveva le potenzialità di essere tra i 3-4 giocatori più forti della sua generazione a livello mondiale. Poteva essere il nuovo Baggio, ma ha scelto di essere il nuovo Gascoigne. Questa mancanza di attaccamento per il Bari è solo un'aggravante, tutto sommato persino comprensibile. Se uno non ha avuto rispetto per se stesso e per il suo grande talento figuriamoci se può farlo per la propria città.

ImaginaryBoy ha scritto:Diciamoci la verità, di grandi campioni che hanno avuto un'infanzia difficilissima, senza genitori o punti di riferimento ne è piena la storia del calcio e spesso provenivano da realtà e paesi con problematiche anche maggiori delle nostre.
Anzi il più delle volte è proprio quella rabbia e quel desiderio di rivalsa che uniti ad un po' di fortuna e un talento che solo madre
natura può donarti, fanno la differenza.

Cassano non ha mai avuto senso di rivalsa, ambizione, dedizione, professionalità . Sarà per ignoranza o per carattere, per mancanza di etica del lavoro e senso di responsabilità o per eccesso di sicurezza dei propri mezzi, ma non ha mai avuto l'intelligenza di mettere da parte il suo egocentrismo goliardico, per concentrarsi sulla propria carriera. Per lui il calcio è rimasto sempre un gioco, qualcosa per cui bastava calciare un pallone, fare un dribbling quando gli andava, si è sempre allenato poco e male, ha spesso seguito le diete a modo suo, ha creato contrasti e malumori ovunque, ha denigrato i compagni secondo lui non all'altezza, insomma come farebbe un ragazzino che si è ritrovato in una situazione vantaggiosissima ma che non sa gestire. Anche quando ha superato i trenta ha continuato a violare tutte le regole non scritte del calcio. Maradona poteva permetterselo, lui seppure talentuosissimo, no. Cassano ha solo "giocato" a fare il calciatore e i risultati in campo si sono visti perchè se di Baggio possiamo trovare DVD di partite eccelse, di lui domani rimarranno le cassanate, poche giocate leggendarie e tanti sprazzi qui e lì, oltre a quell'orribile giacca con la quale si presentò a Madrid. Soddisfazioni tutto sommato misere di una carriera complessivamente mediocre per uno che aveva le potenzialità di essere tra i 3-4 giocatori più forti della sua generazione a livello mondiale. Poteva essere il nuovo Baggio, ma ha scelto di essere il nuovo Gascoigne. Questa mancanza di attaccamento per il Bari è solo un'aggravante, tutto sommato persino comprensibile. Se uno non ha avuto rispetto per se stesso e per il suo grande talento figuriamoci se può farlo per la propria città.

ImaginaryBoy ha scritto:Diciamoci la verità, di grandi campioni che hanno avuto un'infanzia difficilissima, senza genitori o punti di riferimento ne è piena la storia del calcio e spesso provenivano da realtà e paesi con problematiche anche maggiori delle nostre.
Anzi il più delle volte è proprio quella rabbia e quel desiderio di rivalsa che uniti ad un po' di fortuna e un talento che solo madre
natura può donarti, fanno la differenza.

Cassano non ha mai avuto senso di rivalsa, ambizione, dedizione, professionalità . Sarà per ignoranza o per carattere, per mancanza di etica del lavoro e senso di responsabilità o per eccesso di sicurezza dei propri mezzi, ma non ha mai avuto l'intelligenza di mettere da parte il suo egocentrismo goliardico, per concentrarsi sulla propria carriera. Per lui il calcio è rimasto sempre un gioco, qualcosa per cui bastava calciare un pallone, fare un dribbling quando gli andava, si è sempre allenato poco e male, ha spesso seguito le diete a modo suo, ha creato contrasti e malumori ovunque, ha denigrato i compagni secondo lui non all'altezza, insomma come farebbe un ragazzino che si è ritrovato in una situazione vantaggiosissima ma che non sa gestire. Anche quando ha superato i trenta ha continuato a violare tutte le regole non scritte del calcio. Maradona poteva permetterselo, lui seppure talentuosissimo, no. Cassano ha solo "giocato" a fare il calciatore e i risultati in campo si sono visti perchè se di Baggio possiamo trovare DVD di partite eccelse, di lui domani rimarranno le cassanate, poche giocate leggendarie e tanti sprazzi qui e lì, oltre a quell'orribile giacca con la quale si presentò a Madrid. Soddisfazioni tutto sommato misere di una carriera complessivamente mediocre per uno che aveva le potenzialità di essere tra i 3-4 giocatori più forti della sua generazione a livello mondiale. Poteva essere il nuovo Baggio, ma ha scelto di essere il nuovo Gascoigne. Questa mancanza di attaccamento per il Bari è solo un'aggravante, tutto sommato persino comprensibile. Se uno non ha avuto rispetto per se stesso e per il suo grande talento figuriamoci se può farlo per la propria città.

BariCatanzaro1972 ha scritto:Chiudere, questa settimana abbiamo argomenti ed è tornata anche un po' di gente

saverio67 ha scritto:

calamaro ha scritto:Cassano, sfregio al medico che lo ha salvato.
Antonio Cassano era atteso ad Andria come ospite d'onore per consegnare un premio al professor Mario Carminati, che nel 2011 lo operò al cuore e gli salvò la vita.

Ma Cassano all'ultimo non si è presentato, nell'imbarazzo di organizzatori, pubblico e dello stesso medico.

Il professor Carminati qualche giorno prima: "Sarà un vero onore per me reincontrare Antonio".

Serve altro per qualificarlo?

Bell bell. È consuetudine diffusa organizzare incontri mettendo in locandina personaggi famosi. Di solito li si chiama, gli si chiede se vuol venire e quelli rispondono no. Poi la domanda successiva è: posso mettere il tuo nome lo stesso?

Vi assicuro che nella organizzazione di premiazioni e convegni è la normalità.

E, diciamolo, Cassano ha lasciato intendere a chiare lettere che qui non ci vuol tornare. Ha messo su famiglia a Genova e anni fa dichiarò che la famiglia della allora fidanzata lo ha accolto e fatto vivere l'esperienza di una vera famiglia.

Se lo inviti in Puglia devi sapere che non verrà. Non è che puoi far finta di vivere su Marte e non saperlo.

Peraltro non condivido che Cassano non abbia sfruttato il suo talento. Cassano ha deciso volontariamente di dare priorità alla famiglia. E fra lui e tutta la schiera di "campioni in campo" ma uomini di m**** nella vita che abbandonano moglie e soprattutto figli per correre dietro a questa letterina o quella giornalistina, io indicherei il primo come esempio a mio figlio. Che te ne fai di notorietà e soldi se lasci dietro di te e intorno a te una scia di rancore, amarezza e vite sospese?

Da quando ha conosciuto questa ragazza ha smesso di essere un calciatore. Per qualche anno ha giocato, fidando solo sul suo talento. Quando la forma fisica non gli ha più consentito di sfruttarlo, è divenuto evidente che ormai aveva mollato.

Ricordiamolo per quel bel gol, ma dimentichiamolo come nostro concittadino. La sua terra è dove sta la sua famiglia. Sarà d'ora innanzi uno dei tanti ex talentuosi che abbiamo avuto.
Almeno lui evita di rilasciare interviste sul Bari come fa una lunga serie di altri ruffiani, tra cui quelli che avevano promesso di fare l'abbonamento in serie D.