da arrabbiatissimo » dom gen 20, 2019 17:10
ragazzi non facciamo drammi.
E' indiscutibile che questa squadra ha un punto di forza nel valore dei giocatori e purtroppo non nel gioco.
Ho sempre sostenuto che la difesa del Bari, nonostante i record nazionali ed internazionali, è una pessima difesa.
Lo è sulle palle inattive, lo è quando gli avversari hanno buoni esterni sulle fasce che sistematicamente saltano i nostri esterni di difesa.
Molti non la pensano così. Pazienza io non cambio idea.
Oggi, per ragioni che non comprendo. il centrocampo è stato dominato dalla Cittanovese.
E' in quella parte del campo che abbiamo perso la partita.
La squadra era letteralmente divisa in due: 5 in attacco e 5 in difesa. Il centrocampo dominato dai calabresi.
Bolzoni alcuni scrivono che sia stanco. A me non piace proprio. Falloso, lento e impreciso negli appoggi.
Oggi anche Hamlili era in giornata storta.
Cornacchini deve dimostrare con il gioco di meritare di allenare il Bari in C. Se no il prossimo anno dovrà trovarsi una nuova squadra.
Quelli facevano un pressing esasperante su tutti i portatori di palla e noi a un certo punto abbiamo giocato a palla fai tu con lanci da 50 metri...a che serve.
La causa è che lo schieramento in campo del Bari ha fatto sparire il centrocampo ed allora vai con le palle lunghe...che annullano la superiorità tecnica del Bari ed esaltano l'aggresività e la prestanza fisica di chi si difende.
Già dal primo temo si era visto uno Iadaresta in difficoltà . Metti subito Simeri che è in grado di creare superiorità numerica in profondità .
A volte Cornacchini non lo capisco.
Comunque niente psico drammi.
Può starci una sconfitta ma occorre reagire subito e soprattutto mantenere sereno l'ambiente.
A Torre del Greco sarà una vera battaglia. In quella partita vedremi di che pasta sono fatti calciatori ed allenatore.
Con nove punti di vantaggio, se si gioca sereni e si azzecca la formazione, potremmo tranquillamente fare risultato.
Ora però dobbiamo assolutamente vincere con la Igea Virtus.
Il male non è soltanto di chi lo fa, ma anche di chi, potendo evitare che lo si faccia, non fa nulla (Seneca)