Re: Chiacchiere o fatti?
Inviato: ven apr 19, 2019 14:07
Io credo sia fondamentalmente giusto per un tifoso guardare più in là del breve periodo, ed immaginare il Bari di fronte all'obiettivo ultimo: la serie A stabile. Ci mancherebbe altro.
Penso sia anche abbastanza accettabile avere delle paure circa chi, al momento, per quanto rappresenti una realtà granitica, abbia fatto un investimento pari circa forse al cachet degli attori di punta del prossimo film natalizio.
Detto questo, credo anche che che un qualunque manager con un po' di esperienza, guardando ai risultati di pubblico degli ultimi 20 anni (dagli avvento delle pay tv, grossomodo) si possa fare dei calcoli abbastanza verosimili circa le famose "potenzialità". Non dimentichiamoci che 2 affaristi senza un'euro vero han tenuto il Bari in A sostanzialmente con fideiussioni e diritti tv, e poco altro, a cui però doveva aggiungersi una società "pesante", con centinaia di accordi personali e aziendali che gravavano non poco sul budget totale.
L'affare dei DL non sta tanto nell'aver acquisito il Bari in sè, ma un titolo sportivo di una città metropolitana. L'han ribadito parecchie volte, il concetto di società "leggera", cosa che applicheranno credo scientemente anche nei prossimi anni.
Il tifoso si immagina che i soldi arrivino dalle presenze allo stadio, o per lo meno che esse siano uno specchio di quanto si possa incassare. Il manager si rende conto che quel che conta davvero sono le potenziali plusvalenze, i diritti TV e tutto il contorno di attività secondarie collegate al marchio. Non dimentichiamoci che il Bari, come il Napoli, hanno un seguito forte soprattutto lontano dalle mura cittadine, che si tramuta in contratti sky (o dazn) etcetera.
Immagino che nei loro documenti, peraltro in parte pubblici, i DL abbiano ipotizzato un primo step triennale (D-C-B). L'obiettivo in questo primo triennio è ricostituire una società, mantenendo i costi gestionali al minimo, e riportando il Bari tra le prime 40 squadre d'Italia. Una volta centrato quell'obiettivo, si apriranno i nuovi scenari. In questo momento ha sicuramente senso vagliare le possibilità, ma fintanto che non c'è una situazione concreta, non ha senso tirarsi indietro o disinvestire.
Una volta strutturata una società che fa utili, portata in B, costituita una squadra dal potenziale, aggiunto magari un settore giovanile ed una squadra femminile (attenti a questo piccolo aspetto, tutto indica che nei prossimi anni Sky voglia ingrandire il suo bouquet con l'offerta della serie A femminile, e in un contesto del genere una Pink Bari da poter tenere in A con un minimo dispendio economico potrebbe essere un investimento non da poco), si troverebbero con una realtà sana e appetibile.
A quel punto si vaglieranno le varie ipotesi:
- Disimpegno dal Napoli
2 anni calcisticamente parlando sono tanti, Ancelotti potrebbe fallire il suo progetto, la Juve continuare a vincere, le milanesi ritornare nel calcio che conta. Il Napoli potrebbe scivolare da seconda a quarta o quinta realtà del campionato, con un notevole impatto mediatico e sulla piazza napoletana. DL potrebbe anche decidere che il gioco non vale la candela e passare la mano, di fronte ovviamente a un'offerta congrua. Un gruppo straniero sarebbe sicuramente attirato dall'unica società italiana che produce utili, e non parlo di Pallotta.
- Codicillo o legge ad personam (ad squadram?)
Al momento il regolamento dice che due società di A non possono appartenere allo stesso soggetto economico. Per ovvi motivi, Non si può parlare di due soggetti diversi ma imparentati. Apparentemente questo è un grosso problema, ma a guardarlo più da vicino ci sono tanti modi per aggirare il problema. L'ipotesi più improbabile è ovviamente la multiproprietà, ma a mio modo di vedere l'Italia è il paese dove la legge si aggira nelle maniere più creative. Una delle due squadre potrebbe divenire un soggetto economico a parte, slegato dalla Filmauro, e gestita da uno dei due. Con un voto favorevole il lega la cosa non sarebbe poi così impossibile.
- Prestanome
Immediatamente collegata alla precedente, ma più all'italiana, potrebbe venir fuori un nuovo Paparesta che si prende la società dai DL, ma che ovviamente rimarrebbe collegato a doppio filo a loro. Da quel che so della famiglia DL, questa sinceramente mi sembra forse l'ipotesi più fantasiosa.
- Cessione della società
I DL potrebbero fare accordi con alcune realtà che lavorerebbero sottotraccia per acquisire il Bari una volta portata la squadra in serie B (o in serie A). Ovviamente significherebbe non avere i DL ad aprire la borsa, ma dato l'interesse dei DL per l'immagine pubblica (perdere la faccia a Bari non credo sia tra le loro priorità) penso farebbero valutazioni molto attente.
- Napoli B
Ovviamente questa è l'ipotesi che meno piace ai tifosi, e a giusta ragione. Il Bari potrebbe arrivare in B ed esser "bloccato" lì, in attesa di tempi migliori. Attenzione perché in realtà questa opzione potrebbe sottendere a una delle quattro precedenti, ovvero "parcheggiare" la squadra fin tanto che una delle soluzioni diviene possibile. Oggettivamente, ritengo poco probabile che tengano il Bari in una condizione simile per più di 2 o 3 anni, in quanto il bene inizierebbe rapidamente a svalutarsi, perdendo l'utilità di cui sopra.
Penso sia anche abbastanza accettabile avere delle paure circa chi, al momento, per quanto rappresenti una realtà granitica, abbia fatto un investimento pari circa forse al cachet degli attori di punta del prossimo film natalizio.
Detto questo, credo anche che che un qualunque manager con un po' di esperienza, guardando ai risultati di pubblico degli ultimi 20 anni (dagli avvento delle pay tv, grossomodo) si possa fare dei calcoli abbastanza verosimili circa le famose "potenzialità". Non dimentichiamoci che 2 affaristi senza un'euro vero han tenuto il Bari in A sostanzialmente con fideiussioni e diritti tv, e poco altro, a cui però doveva aggiungersi una società "pesante", con centinaia di accordi personali e aziendali che gravavano non poco sul budget totale.
L'affare dei DL non sta tanto nell'aver acquisito il Bari in sè, ma un titolo sportivo di una città metropolitana. L'han ribadito parecchie volte, il concetto di società "leggera", cosa che applicheranno credo scientemente anche nei prossimi anni.
Il tifoso si immagina che i soldi arrivino dalle presenze allo stadio, o per lo meno che esse siano uno specchio di quanto si possa incassare. Il manager si rende conto che quel che conta davvero sono le potenziali plusvalenze, i diritti TV e tutto il contorno di attività secondarie collegate al marchio. Non dimentichiamoci che il Bari, come il Napoli, hanno un seguito forte soprattutto lontano dalle mura cittadine, che si tramuta in contratti sky (o dazn) etcetera.
Immagino che nei loro documenti, peraltro in parte pubblici, i DL abbiano ipotizzato un primo step triennale (D-C-B). L'obiettivo in questo primo triennio è ricostituire una società, mantenendo i costi gestionali al minimo, e riportando il Bari tra le prime 40 squadre d'Italia. Una volta centrato quell'obiettivo, si apriranno i nuovi scenari. In questo momento ha sicuramente senso vagliare le possibilità, ma fintanto che non c'è una situazione concreta, non ha senso tirarsi indietro o disinvestire.
Una volta strutturata una società che fa utili, portata in B, costituita una squadra dal potenziale, aggiunto magari un settore giovanile ed una squadra femminile (attenti a questo piccolo aspetto, tutto indica che nei prossimi anni Sky voglia ingrandire il suo bouquet con l'offerta della serie A femminile, e in un contesto del genere una Pink Bari da poter tenere in A con un minimo dispendio economico potrebbe essere un investimento non da poco), si troverebbero con una realtà sana e appetibile.
A quel punto si vaglieranno le varie ipotesi:
- Disimpegno dal Napoli
2 anni calcisticamente parlando sono tanti, Ancelotti potrebbe fallire il suo progetto, la Juve continuare a vincere, le milanesi ritornare nel calcio che conta. Il Napoli potrebbe scivolare da seconda a quarta o quinta realtà del campionato, con un notevole impatto mediatico e sulla piazza napoletana. DL potrebbe anche decidere che il gioco non vale la candela e passare la mano, di fronte ovviamente a un'offerta congrua. Un gruppo straniero sarebbe sicuramente attirato dall'unica società italiana che produce utili, e non parlo di Pallotta.
- Codicillo o legge ad personam (ad squadram?)
Al momento il regolamento dice che due società di A non possono appartenere allo stesso soggetto economico. Per ovvi motivi, Non si può parlare di due soggetti diversi ma imparentati. Apparentemente questo è un grosso problema, ma a guardarlo più da vicino ci sono tanti modi per aggirare il problema. L'ipotesi più improbabile è ovviamente la multiproprietà, ma a mio modo di vedere l'Italia è il paese dove la legge si aggira nelle maniere più creative. Una delle due squadre potrebbe divenire un soggetto economico a parte, slegato dalla Filmauro, e gestita da uno dei due. Con un voto favorevole il lega la cosa non sarebbe poi così impossibile.
- Prestanome
Immediatamente collegata alla precedente, ma più all'italiana, potrebbe venir fuori un nuovo Paparesta che si prende la società dai DL, ma che ovviamente rimarrebbe collegato a doppio filo a loro. Da quel che so della famiglia DL, questa sinceramente mi sembra forse l'ipotesi più fantasiosa.
- Cessione della società
I DL potrebbero fare accordi con alcune realtà che lavorerebbero sottotraccia per acquisire il Bari una volta portata la squadra in serie B (o in serie A). Ovviamente significherebbe non avere i DL ad aprire la borsa, ma dato l'interesse dei DL per l'immagine pubblica (perdere la faccia a Bari non credo sia tra le loro priorità) penso farebbero valutazioni molto attente.
- Napoli B
Ovviamente questa è l'ipotesi che meno piace ai tifosi, e a giusta ragione. Il Bari potrebbe arrivare in B ed esser "bloccato" lì, in attesa di tempi migliori. Attenzione perché in realtà questa opzione potrebbe sottendere a una delle quattro precedenti, ovvero "parcheggiare" la squadra fin tanto che una delle soluzioni diviene possibile. Oggettivamente, ritengo poco probabile che tengano il Bari in una condizione simile per più di 2 o 3 anni, in quanto il bene inizierebbe rapidamente a svalutarsi, perdendo l'utilità di cui sopra.