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Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 13:32
da dareios
Tutti sanno della querelle relativa alla ripresa o meno dei campionati nostrani. Le società di A vorrebbero concludere la stagione 2019-2020 con l'unico obiettivo di prendere l'ultima tranche dei soldi delle pay tv, ma sembra molto complesso poter seguire il complesso protocollo sanitario che è la condicio sine qua non per riprendere e concludere la A. Dalla serie B a seguire, dove sarebbe impossibile anche solo in teoria applicare il protocollo sanitario, sembra molto probabile la definitiva chiusura dei campionati e di fatto le discussioni sono relative a stabilire un dispositivo accettabile per promozioni e retrocessioni.
Lo scenario di chiusura dei campionati decreterebbe con buone probabilità il fallimento di numerose società calcistiche professionistiche e non.
Un vero terremoto per il calcio italiano, sulle cui macerie però potrebbe risorgere in virtù di una riforma complessiva già opportunamente paventata dal ministro Spadafora in diverse sue dichiarazioni.
Noi come la vediamo questa riforma?
Da parte mia al ministro suggerisco per la rifondazione calcistica l'abolizione della legge Bosman (Schengen ormai non c'è più...), per dare respiro alle società e ridurre il ruolo deleterio dei procuratori, e della legge Melandri per far tornare il calcio alla dimensione di sport a scapito del business dei rikottari.

Rimane un problema di non secondaria importanza: come conciliare lo stadio con il distanziamento sociale con cui si dovrà convivere anche a emergenza terminata? La mia soluzione è quella di dimezzare la capienza degli studi e dare i diritti tv alle reti nazionali per la trasmissione in chiaro di alcune partite con in più la possibilità di acquistare pacchetti criptati comprendenti le partite della squadra preferita.
forza Bari

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 13:43
da rejkjavik
dareios ha scritto:Tutti sanno della querelle relativa alla ripresa o meno dei campionati nostrani. Le società di A vorrebbero concludere la stagione 2019-2020 con l'unico obiettivo di prendere l'ultima tranche dei soldi delle pay tv, ma sembra molto complesso poter seguire il complesso protocollo sanitario che è la condicio sine qua non per riprendere e concludere la A. Dalla serie B a seguire, dove sarebbe impossibile anche solo in teoria applicare il protocollo sanitario, sembra molto probabile la definitiva chiusura dei campionati e di fatto le discussioni sono relative a stabilire un dispositivo accettabile per promozioni e retrocessioni.
Lo scenario di chiusura dei campionati decreterebbe con buone probabilità il fallimento di numerose società calcistiche professionistiche e non.
Un vero terremoto per il calcio italiano, sulle cui macerie però potrebbe risorgere in virtù di una riforma complessiva già opportunamente paventata dal ministro Spadafora in diverse sue dichiarazioni.
Noi come la vediamo questa riforma?
Da parte mia al ministro suggerisco per la rifondazione calcistica l'abolizione della legge Bosman (Schengen ormai non c'è più...), per dare respiro alle società e ridurre il ruolo deleterio dei procuratori, e della legge Melandri per far tornare il calcio alla dimensione di sport a scapito del business dei rikottari.

Rimane un problema di non secondaria importanza: come conciliare lo stadio con il distanziamento sociale con cui si dovrà convivere anche a emergenza terminata? La mia soluzione è quella di dimezzare la capienza degli studi e dare i diritti tv alle reti nazionali per la trasmissione in chiaro di alcune partite con in più la possibilità di acquistare pacchetti criptati comprendenti le partite della squadra preferita.
forza Bari


Caro dareios, sai quanto ti stimi, ma sono proposte un filino utopistiche, anche perché sono i diritti TV che consentono al calcio come lo conosciamo di esistere. D'accordo con te che vada rifondata la dimensione sportiva e vada aperto ai giovani e ai talenti locali, riscoprendo e valorizzando, come forse non si è mai fatto, il dilettantismo.

Vedevo proprio ieri su Netflix una serie a mio modo di vedere eccellente: The English Game. Parla del proto-calcio in Inghilterra. Di come il professionismo in realtà servì a fare uscire il calcio dai cortili dei college rendendo possibile a operai appositamente stipendiati di iniziare a competere. Mi ha fatto riflettere, tra le altre cose, su come quel dilettantismo - amatoriale alla base del calcio-sport in Inghilterra non si sia mai perso dal 1871 (anno della prima FA cup). Ancora oggi vi partecipano miriadi di squadre amatoriali e dilettanti.

Perché dunque non rifondare il calcio in questa maniera? Mettere un netto trade off tra chi può permettersi il professionismo (serie A, serie B allargata o al max Serie C unica di 20 squadre) e chi no, che però potrà competere in coppe davvero aperte a tutti/rilevare titoli sportivi di squadre in default e fornire di fatto cantere ad libitum per il futuro di questo sport?

Non sarebbe una bella riscoperta?

Ciao a te e a tutti

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 14:18
da chiappetta biancorossa
Io prenderei la palla al balzo ed inizierei a fare controlli più accurati e scemando i campionati es. Serie a 18 squadre 2 serie b a16 in modo tale da fare playoff e playout che tengano tutte sulla corda e 2 c con massimo 18 squadre

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 15:40
da discitur
Credo che a questo punto una riforma sia proprio necessaria, a cominciare dalle verifiche di sostenibilita' economiche e logistiche di tutte le societa' partecipantiUn idea per scremare e responsabilizzare le societa' sarebbe quello della trasformazione societaria,in SPA .Per quanto riguarda il problema della presenza allo stadio, credo che al momento bisognerebbe aprire anche la curva sud per quanto ci riguarda ,per favorire la distanza...fisica, cosi come nuovi tornelli e uscite,Ma faccio veramente fatica a capire in campo cosa succedera'?La gente ha paura per cui quanti abbonamenti una societa' potra fare? si abboneranno tutti alle tv. e solo cosi le societa' potranno sopravvivere.E' un bel rebus, se non si sbrigano e determinare certi protocolli, si rischia di non iniziare nessun campionato.

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 17:02
da tifosobarese92
L'unica cosa che riformerei nel mondo del calcio italano è il concetto di professionismo. In Italia abbiamo 100 società sportive professioniste, il che vuol dire che esistono più o meno 2500 atleti ai quali vanno pagati stipendi e contributi. Ponendo che sia impossibile far diventare la C dilettantistica e la B semipro, perché attorno al mondo del calcio gravitano numerose figure professionali, ciò che mi auguro è che si rivedano almeno il numero delle squadre professioniste.

Da 100 scenderei a 56/60, dimezzando il numero degli atleti professionisti. Ciò potrebbe permettere una ripartizione dei diritti TV più sostanziosa per le squadre Pro della terza categoria. Inoltre, con la riduzione degli atleti Pro si alzerebbe notevolmente il livello e una categoria intermedia come la B potrebbe ritornare ad avere il suo interesse dal punto di vista dei diritti TV. Il divario che oggi intercorre tra Lega A, Lega B e Lega C è davvero abissale.

Mi auspico dunque che si passi ad una A a 18 squadre, una B a 20 e una C a 20 a girone unico. Le 42 escluse andrebbero ripartire in 2 girone di semiPro, condizione di assoluta importanza per quelle piccole società che desiderano fare il passo dal dilettantismo alla professionismo, progammando attentamente e non correndo il rischio di fallire. I gironi di Semi Pro li farei anche questi da 20 ciascuno, coordinando con la D le retrocessioni e promozioni, dunque rivedendo anche la conformazione dei campionati dilettantistici.

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 17:34
da discitur
dareios ha scritto:Tutti sanno della querelle relativa alla ripresa o meno dei campionati nostrani. Le società di A vorrebbero concludere la stagione 2019-2020 con l'unico obiettivo di prendere l'ultima tranche dei soldi delle pay tv, ma sembra molto complesso poter seguire il complesso protocollo sanitario che è la condicio sine qua non per riprendere e concludere la A. Dalla serie B a seguire, dove sarebbe impossibile anche solo in teoria applicare il protocollo sanitario, sembra molto probabile la definitiva chiusura dei campionati e di fatto le discussioni sono relative a stabilire un dispositivo accettabile per promozioni e retrocessioni.
Lo scenario di chiusura dei campionati decreterebbe con buone probabilità il fallimento di numerose società calcistiche professionistiche e non.
Un vero terremoto per il calcio italiano, sulle cui macerie però potrebbe risorgere in virtù di una riforma complessiva già opportunamente paventata dal ministro Spadafora in diverse sue dichiarazioni.
Noi come la vediamo questa riforma?
Da parte mia al ministro suggerisco per la rifondazione calcistica l'abolizione della legge Bosman (Schengen ormai non c'è più...), per dare respiro alle società e ridurre il ruolo deleterio dei procuratori, e della legge Melandri per far tornare il calcio alla dimensione di sport a scapito del business dei rikottari.

Rimane un problema di non secondaria importanza: come conciliare lo stadio con il distanziamento sociale con cui si dovrà convivere anche a emergenza terminata? La mia soluzione è quella di dimezzare la capienza degli studi e dare i diritti tv alle reti nazionali per la trasmissione in chiaro di alcune partite con in più la possibilità di acquistare pacchetti criptati comprendenti le partite della squadra preferita.
forza Bari

Purtroppo la legge Bosman non e' possibile abolirla, in quanto essendo una direttiva europea ha un rango legislativo superiore a quella nazionale,i procuratori sono una cancrena difficile da estirpare, se pensiamo che ci sono societa' in tal senso e interessi supremi, sinceramente io propenderei per una riforma radicale dei campionati iniziando dal basso, ovvero serie D serie C e di riflesso alla serie B e A.Io sarei favorevole al ritorno alla C/2 ad una C/1 quasi serie B e di concerto applicherei parametri economici e dimensionali a secondo dei bacini di utenza.

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 21:13
da u'pregamuert
io sarei propenso per una A a 20 squadra una B sempre a 20 e la C divisa in un girone unico a 20 squadre con giocatori professionisti e 2 gironi di C2 con giocatori semi professionisti che abbiano le tutele dei campionati dilettantistici.
Per evitare poi le porcheria che abbiamo visto in questi anni in B e in C la fidejussione che bisogna presentare non deve coprire solo l'iscrizione ma tutti i costi di gestione per lo meno per quanto riguarda stipendi e contributi, chi non adempie è fuori.
Dopo di che si può anche cominciare a pensare a diminuire le squadre nei vari campionati

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: sab mag 02, 2020 23:38
da george
è bello vedervi discorrere in merito al calcio "condendo", cioè di come dovrebbe essere.
Purché sappiate che finché non ci uniremo tutti noi tifosi, seriamente, resteremo delle cacate di moscerino inascoltate, anche se siamo proprio noi a mantenere tutto il sistema: le decine di milioni delle tv a pagamento, meraviglia delle meraviglie, non cadono dal cielo ma provengono proprio dalle nostre tasche!
Tifosi di tutta Italia, uniamoci!
Ah, no, poi i neo fascio leghioti meridionali s'offendono...
Vabbè, allora, tifosi di tutta Italia,ognuno si faccia i c.a.z.z.i. propri.
Però poi non lamentiamoci.
Decaro vergoniah!11!11!!!

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: dom mag 03, 2020 1:18
da lascrocca
A me va bene qualsivoglia riforma, purche contempli il Bari in B il prossimo anno, e non parlo assolutamente per interesse personale, ma per il bene del calcio.

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: dom mag 03, 2020 10:15
da BariCatanzaro1972
dareios ha scritto:Tutti sanno della querelle relativa alla ripresa o meno dei campionati nostrani. Le società di A vorrebbero concludere la stagione 2019-2020 con l'unico obiettivo di prendere l'ultima tranche dei soldi delle pay tv, ma sembra molto complesso poter seguire il complesso protocollo sanitario che è la condicio sine qua non per riprendere e concludere la A. Dalla serie B a seguire, dove sarebbe impossibile anche solo in teoria applicare il protocollo sanitario, sembra molto probabile la definitiva chiusura dei campionati e di fatto le discussioni sono relative a stabilire un dispositivo accettabile per promozioni e retrocessioni.
Lo scenario di chiusura dei campionati decreterebbe con buone probabilità il fallimento di numerose società calcistiche professionistiche e non.
Un vero terremoto per il calcio italiano, sulle cui macerie però potrebbe risorgere in virtù di una riforma complessiva già opportunamente paventata dal ministro Spadafora in diverse sue dichiarazioni.
Noi come la vediamo questa riforma?
Da parte mia al ministro suggerisco per la rifondazione calcistica l'abolizione della legge Bosman (Schengen ormai non c'è più...), per dare respiro alle società e ridurre il ruolo deleterio dei procuratori, e della legge Melandri per far tornare il calcio alla dimensione di sport a scapito del business dei rikottari.

Rimane un problema di non secondaria importanza: come conciliare lo stadio con il distanziamento sociale con cui si dovrà convivere anche a emergenza terminata? La mia soluzione è quella di dimezzare la capienza degli studi e dare i diritti tv alle reti nazionali per la trasmissione in chiaro di alcune partite con in più la possibilità di acquistare pacchetti criptati comprendenti le partite della squadra preferita.
forza Bari

Se si parla di distanziamento sociale, vuol dire che questa emergenza non è affatto terminata. Con questo non voglio dire che si debba continuare a stare tutti a casa e continuare a tenere tutto fermo, ma semplicemente che la situazione in molti casi non ammette compromessi.
Ci sono attività che possono essere riprese e che si devono assolutamente riprendere con tutte le dovute precauzioni e mi riferisco a cantieri, industrie, barbieri/parrucchieri, bar e ristorazione in generale per la sola parte di asporto. Tutto il resto, bar e ristorazione per come l'abbiamo sempre intesi, negozi di abbigliamento, spiagge ecc...ecc...non potranno mai riprendere con mascherine plexiglass e distanziamento sociale e tra queste cose vi è anche il calcio, sport di contatto per eccellenza e già questo basterebbe, senza contare gli stadi vuoti che sarebbero l'autentica morte del calcio. Ora per tutto questo che fa parte di una vita normale e non di mascherine e distanziamento, le strade sono due o attendere che l'emergenza finisca per davvero (virus estinto, cura efficace o vaccino che sia) o aprire tutto e lasciar fare il suo corso al virus con tutto quello che ne consegue...Io continuo a propendere per la prima strada.

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: dom mag 03, 2020 11:34
da discitur
lascrocca ha scritto:A me va bene qualsivoglia riforma, purche contempli il Bari in B il prossimo anno, e non parlo assolutamente per interesse personale, ma per il bene del calcio.

In effetti! :festa: ma parlo da interessato, chissa' le altre come ci aspettano per tale evenienza! speriamo bene !

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: dom mag 03, 2020 12:13
da 2 mag 1982 - 32a giornata
george ha scritto:è bello vedervi discorrere in merito al calcio "condendo", cioè di come dovrebbe essere.
Purché sappiate che finché non ci uniremo tutti noi tifosi, seriamente, resteremo delle cacate di moscerino inascoltate, anche se siamo proprio noi a mantenere tutto il sistema: le decine di milioni delle tv a pagamento, meraviglia delle meraviglie, non cadono dal cielo ma provengono proprio dalle nostre tasche!
Tifosi di tutta Italia, uniamoci!
Ah, no, poi i neo fascio leghioti meridionali s'offendono...
Vabbè, allora, tifosi di tutta Italia,ognuno si faccia i c.a.z.z.i. propri.
Però poi non lamentiamoci.
Decaro vergoniah!11!11!!!

Ci offrono su un piatto d'argento la possibilità di cambiare le regole del gioco ma..
Evidentemente stiamo bene così

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: lun mag 04, 2020 14:23
da allievietagliatelle
spadafora ha solo da dimettersi

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: mar mag 05, 2020 5:27
da Cantarutti
sta storia della B a 2 gironi da 20 mi sembra una vera stronzata

Re: Riforma del calcio italiano? Aiutiamo il ministro

MessaggioInviato: mar mag 05, 2020 6:17
da 1baresealyon
Cantarutti ha scritto:sta storia della B a 2 gironi da 20 mi sembra una vera stronzata
secondo me 40 sono troppe, anche perché prima di farle entrarenin B bisognerebbe essere certi della loro forza economica e della volontà di fare calcio pro...a che serve se poi ogni due giorni ci si lamenta dei suoi costi?

secondo me due gironi da 15 sono più che sufficienti...quest'anno in C ce ne sono di belle piazze.
tra l'altro per trovarne altre 20 serie e capaci in C non sarà mica facile...

due gironi da 15, quattro promozioni e quattro retrocessioni magari con un playoff finale.

La serie C semipro, sulla base della volontà delle società.

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