angelo249 ha scritto:Due argomenti molto distanti tra loro.
Il calcio e la politica.
Il primo non è sicuramente un argomento da affrontare, a mio parere, con tanta tristezza e acredine nei confronti di chi tifa quella a quell’altra squadra.
Juve, Milan, Inter, Real Madrid, Barcellona, Liverpool...quello è spettacolo, divertimento.
Un po’ come guardare le Olimpiadi.
Non significa nulla se sono al di qua o al di là del rubicone, o se oltre i confini nazionali.
Quando guardo le giocate di Messi, Ronaldo, dybala, o, ancora di più, guardavo van basten, gullit, e compagnia cantando, non si tifa Milan, juve ecc.
c’è uno sport, in questo caso di squadra, che viene seguito dalla massa.
Si identifica il successo, non solo sportivo, ma anche rappresentativo in Italia e nel mondo.
Quando parli di sottomissione... allora Firenze, Bologna, ( due città di serie A non del sud), piuttosto che Empoli, Grosseto, Varese o Bolzano....
No, lo sport, ancor di più il calcio, non è politica, almeno fra tifoso.
È passione.
È difficile amare una bandiera che, indipendentemente dal risultato sportivo, è sempre stata simbolo di frode, imbroglio, collusione.
Ricordo sempre a chi “vuole dimenticare” che a Bari si è scommesso e ci si è arricchiti sulle sconfitte imposte ai nostri giocatori entrando negli spogliatoi.
Abbiamo fatto scappar via atleti con Gillet, barreto, Almiron...
Lasciamo perdere.
Sono stati presi a schiaffi vari giocatori rei di non aver “perso”...( vedi Parma Bari)...
Quando si parla degli imprenditori che hanno fatto risorgere la Bari, non bisogna mai dimenticare, mai, che le loro malefatte non sono stati guadagni: è logico vendere i talenti e monetizzare, è lo spirito imprenditoriale, il guadagno.
È l’essersi venduto per la scalata politica, aver utilizzato la passione dei baresi per il ricatto.
Questo è il fatto grave.
Gravissimo.
La politica è un’altra storia, Salvini non è un politico, così come non lo è di Maio & co.
Le manovre sono dietro le quinte, ma questo accade da sempre.
Lasciamo che un blog sportivo resti tale.
Parlare di questo argomento significa prima dover prendere degli antiacidi, poi documentarsi, poi...
Calcio e politica. Io non li vedo distanti. Anzi, trovo molti punti di contatto.
Sull'attività di seguire lo sport, il calcio in questo caso, come uno spettacolo ci porta a considerare chi lo segue come uno spettatore alla stregua di chi va ad assistere un concerto o al circo. Spera per prima cosa di assistere a un bello spettacolo e che questo possa restituite in termini di appagamento il prezzo del biglietto. Ma col calcio l'ambiente cambia. Non è solo uno spettacolo. Non ci sono solo spettatori. Lo scenario muta perché si assiste a una competizione. E questo determina che sugli spalti gli spettatori si trasformano in tifosi. Cioè, sostengono una delle due compagini e nello stesso momento proprio come la loro squadra si mettono contro l'altra e i suoi tifosi. Il tutto all'interno delle regole del gioco. Ci sono due squadre e le due relative tifoserie che le supportano. La cosa non è tanto leggera come apparentemente potrebbe sembrare. Fare questa scelta è come un atto di fede. E se coinvolgi la fede finisci nell'irrazionale. Il calcio è irrazionale. Resta il fatto che quando si sceglie una squadra ci si prende anche la responsabilità della scelta fatta. Il gioco prevede anche questo. Hai scelto altro? Scegliendo altro si toglie al Bari. Togli il tuo sostegno. I tuoi soldi. La tua difesa. Il senso di comunità e appartenenza. Proprio per questo, per questa scelta di comodo, sportivamente parlando il Bari è stato tradito da quei baresi.
C'è chi è rimasto affascinato dallo spettacolo dal canto delle sirene. Seppure meridionale, tifa per una squadra del nord che spesso intona allo stadio canti razzisti contro i meridionali. Ma evidentemente il prestigio, lo spettacolo e la gloria si fanno preferire rispetto alla dignità. Altri restano col Bari, malgrado tutto. Il piatto offriva Juve, Milan e Inter e tu ordini il Bari? Allora non ti lagnare dei mal di pancia. No, non ci lamentiamo. Appunto, il menù era chiaro. Ma è che alla nostra tavola si siedono, assaggiano come se fossero a casa loro i tifosi anchedelbari. Quelli che mangiano caviale a colazione. Come i proci, da anni banchettano tutti i giorni senza onorare la casa di chi li ospita. Non dobbiamo attendere che torni Ulisse per avere giustizia. A Bari non vi scopate Penelope come fate con le vostre p*****e a strisce. Rispettate chi vi ospita.
La politica c'entra eccome. Perché c'è politica ovunque. Anche in un bar. E pure allo stadio. Salvini, come Berlusconi e Renzi hanno trasportato il modello tifo da stadio in politica. Per la verità, lo fanno tutti i partiti. Ma quei tre personaggi sono maestri. Berlusconi, che il calcio ben lo conosceva, negli anni 90 introdusse questo impianto di campagna elettorale incentrata sul noi vs loro. Il loro erano i comunisti. E così si formano in politica due curve e da elettori in cerca di programmi convincenti e affidabili si è passati al tifo organizzato stile Ballarò dove si porta la claque per fare bella figura. Una miseria indicibile. Gli argomenti non vengono confutati con vantaggi per tutti se si smaschera il fanfarone. Gli argomenti vengono dibattuti dai tifosi. Noi e loro... come Salvini. Solo che oggi Salvini sta tentando di far credere che nel suo noi c'è anche quel meridionale da lui per anni sbeffeggiato, insultato, denigrato da campagne elettorali piene di odio al sud e ai sudisti.
Si offende qualcuno se sostegno che chi a Bari ha voltato le spalle al Bari a favore delle strisciate del nord verosimilmente oggi ammicca alle avances di Salvini? Se ti è mancato il senso di comunità e appartenenza con una squadra di calcio (Cioè, te ne sei scelto un'altra), questa nuova politica che ha mosso i suoi primi passi proprio rubando dal calcio il mestiere, non farà fatica ad arruolare anche a Bari soldati pronti a dire si al capo venuto dal nord.
Sudditi. Sudisti. Strisciati. E s*****i? Si, pure s*****i. Se lo meritano.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.
ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
SONO LE CONDIZIONI PEGGIORI A RENDERE LE COSE STRAORDINARIE.
E IL BARI E' DAVVERO UNA COSA STRAORDINARIA.
FORZA RAGAZZI!!