Premetto che ciò che accomuna i due mister è la mancanza di un assetto societario alle spalle che faccia ciò che è chiamato a fare chi vuole svolgere quel ruolo e trarne profitto (in termini di risultati e non solo). Pressappochismo o malafede non cambiano, ciò che risulta è comunque l’assenza dei vertici societari, che quest’anno - nella migliore delle ipotesi - si sono fatti ritrarre nei selfie che tanto fanno presa sull'universo social.
Passiamo ora ad alcune differenze.
Il Bari di Auteri ha giocato 22 partite con una media di 1.91 punti a gara. Il Bari di Carrera ha giocato 8 gare ed ha una media di 1.37 punti a partita.
Il Bari di Auteri nelle suddette gare ha realizzato 38 reti (1.7 gol a gara), subendone 19 (meno di un gol a partita). Il Bari di Carrera ne ha messa a segno 7 (meno di un gol a gara), subendone 8.
Il Bari di Auteri era saldamente al secondo posto; quello di Carrera dovrà difendere con i denti il terzo posto e già mercoledì si potrebbe ritrovare quarto.
Concordiamo che ci si annoiava di meno, segnava di più e portavano a casa più punti?
Auteri, perché reduci dalla vedovanza di Vivarini (che però quando era in vita da mister del Bari riceveva critiche a motore perché soffriva di pareggite) è quasi da subito entrato nel mirino della stampa (epica la grottesca scenetta di cui, dopo una vittoria in trasferta, qualcuno assurgeva a paladino del bel gioco e del “senso criticoâ€, togliendo la parola al Mister durante un'intervista). Quella è poi diventata una situazione da “massa criticaâ€, ha portato all’escalation conflittuale nella piazza, rivoltasi contro il mister, ed ha portato poi all’esonero.
Carrera, di contro per i suoi importanti trascorsi a Bari, è stato accolto come il più classico dei salvatori della patria. Trascorsi legati ad un calcio che, inutile girarci troppo attorno, non c’è più. Forse proprio per questo bisognava evitare di farsi prendere dall’isterico “priscio†ed aspettare di lasciar parlare il campo.
Ma Carrera serviva da parafulmine alla società che, così facendo, ha creduto di far passare in secondo piano le vere criticità .
Oggi mi chiedo se, al netto di tutto, si possa ragionare su quello che vediamo in campo prima e dopo l’esonero di Auteri, senza dover fare sempre e solo i conti con una rosa che i più dicono essere depotenziata. Rosa probabilmente risicata nei numeri, ma non certamente negli attori. Infatti, pur nello scialbo mercato invernale (a proposito, faccio fatica a trovare chi abbia fatto mercato sontuoso anche in altre serie), abbiamo preso in prestito un figlio della nostra terra, bomber del momento nel nostro girone (oltre ad un esterno alto di cui tutti parlano molto bene ed a ragion veduta).
Per una “grande piazza" che vuole "tutto e subito", 8 partite sono parenti alle fantomatiche 10 gare che vengono date al Mister di turno ad inizio campionato (anche in considerazione del fatto che gli attori in campo già si conoscono da qualche mese)?