welche ha scritto:Il problema non è tifare Bari, quanti soldi si mettono, le sconfitte. Il problema è che in ogni lavoro è necessario mettere il massimo impegno e poi anche il cuore possibilmente. La tristezza sta nel fatto che diamo una lettura poetica alla nostra squadra mentre stiamo assistendo al totale disinteresse verso il Bari (cosa che accade anche nella vita comune sempre più spesso). Ieri con l’Avellino quelli erano isterici e rabbiosi, i nostri annoiati e impalati. L’atteggiamento di una stagione, probabilmente figlia di moltissimi errori. Ma è ovvio che questa squadra non ha nulla di romantico e sta annientando una generazione che non tiferà mai Bari. Leggevo che la passione sportiva per una squadra si sviluppa da ragazzini, complici i successi di una squadra. Noi veniamo da lunghi anni di tristezza e questa frattura la pagheremo ancora di più nei prossimi anni con una squadra povera anche di tifo. Aggiungo che il calcio per la crisi covid e la lontananza dei tifosi sia a serio rischio in futuro. Rimane il presente con il deplorevole spettacolo di chi indossa una maglia che si loro occhi vale quanto mille altre (e per carità il loro è un lavoro anche se non ci sta la voglia di faticare davvero). Solo noi vediamo il biancorosso, il galletto, le casacche memorabili di Joao, Ingesson, Perrone, Protti, Tovalieri, Loseto. Gli altri vedono una maglia di cotone. Punto. C’è poco da fare. Nessuna speranza per i play off. Nessuna poesia. Aggiungo infine che la storia dei mancati cambi potrebbe essere un messaggio a chi ha giocato ieri. Del tipo: “Avete voluto giocare a modo vostro ora dimostrate che avete ragione senza che io intervengaâ€. E questo vuol dire che i discorsi sul “siamo una squadra†è la più grande e indegna menzogna. Infine Mercurio preservato perché giovane mi sembra una idiozia. Ricordo fior di giocatori debuttare e giocare sempre in serie A a dispetto dell’etá.
Questa squadra ha sgonfiato il pallone e sotterrato la bellezza del calcio. Ecco, questa è la cosa grave.
Hai centrato appieno gli sviluppi dal punto di vista intimo di quello che è il momento difficile che calcisticamente stiamo vivendo a Bari.
La famiglia ha rilevato la squadra pensando di poterla gestire in maniera artigianale, attraverso operazioni fatte di prestiti ed acquisizioni di cartellini più onerosi a carico della squadra regina.
Lo hanno visto fare a Lotito ed hanno pensato che fosse gestibile in house, ma non hanno fatto i conti con l'oste.
Lotito mantiene in piedi un organigramma che ha nei ruoli chiave degli esterni, che questo lavoro lo fanno di "mestiere", mentre la famiglia vuole fare tutto in casa nella certezza di governare senza cedere fuori se non le briciole.
Hanno tarato male la "fame" che c'è nelle categorie inferiori e quindi hanno sventagliato sul nostro campo di gioco alcune figurine nella certezza di poter risalire subito. Il Covid non ha loro aiutato, l'indotto dello stadio tra abbonamenti, fidelizzazione varie, pubblicità assortite e qualche gadget qualcosa avrebbero loro dato; i soli introiti delle Pay TV hanno spiazzato la famiglia e probabilmente disamorato del Bari tanto da immaginare plausibile un futuro disimpegno nel breve medio termine.
Le questioni del DS prima e del Mister dopo, sono l'emblema di come non vogliano rotture di pxlxe.
Il primo via perchè così ha pagato un mercato al ribasso (ordini di scuderia?) e per ricoprire la seconda figura hanno fatto ricorso alla furbizia collocando, al posto di un esautorato (prima dalla stampa e dalla piazza che dai risultati) mister uno visto a Bari come un salvatore della patria, uno che sin dal primo saluto in conferenza stampa ad un altro personaggio idolatrato a Bari è stato subito cool.
Via di meme, via di priscio.
Ma i salvatori della patria portano dietro un difetto strutturale: non sono facilmente criticabili.
La piazza è come anestetizzata e quindi, salvo chi resta più ancorato ai risultati distaccandosi dal personaggio, difficilmente si sparerà sul salvatore della patria, e comunque andrà via del tempo prima di capirlo appieno.
Mettici poi che il salvatore ci mette anche del suo e ti ritrovi magicamente dal detenere il secondo podio in maniera consolidata a lottare per non perdere il terzo ed il gioco è fatto.
Sono realmente curioso di capire le prossime mosse della famiglia
Refuso