AMAZON punta su Napoli, tra alcuni giorni nuovo incontro per la “nuova avventura nello spazio”Giuseppe Sacco
21/01/2022
Il nuovo incontro ci sarà tra qualche giorno, messaggi e contatti dei diretti interessati stanno lì a confermarlo. A due mesi dal primo, incoraggiante rendez vous, tornerà a Napoli Michael Callari, braccio destro del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, per approfondire la possibile collaborazione tra Blue Origin, la società del magnate Usa attiva nei voli spaziali, e il sistema aerospaziale campano. Sono i preliminari di un percorso che al momento è tutto o quasi ancora da definire ma che, senza eccedere in facili entusiasmi, ha solide basi per poter iniziare.
Di sicuro il calcio non c’entra nulla: dietro l’interesse di Bezos per Napoli, purtroppo, i colori azzurri non hanno posto. C’è invece la volontà di verificare la fattibilità di un progetto industriale che fa leva da una parte sulle risorse finanziarie di Blue Origin e la sua ambizione di coprire una quota maggioritaria dei futuri traffici commerciali nello spazio; e dall’altra sulla riconosciuta affidabilità del polo aerospaziale napoletano e campano, una garanzia ormai anche fuori dei confini nazionali. E per polo si intende anche la qualità dei saperi e della ricerca assicurata dal sistema delle università, Federico II in testa, il sostegno del credito locale, a partire dalla Bcc di Napoli, la concretezza delle aziende e dell’indotto. Un sistema a tutti gli effetti, insomma, che dovrebbe trovare la sua sintesi operativa in un obiettivo tanto suggestivo quanto costoso e complicato: la realizzazione di una stazione spaziale privata o giù di lì sul modello dell’ISS, la Stazione spaziale internazionale in orbita terrestre bassa, gestita dalle cinque più importanti agenzie pubbliche spaziali (dalla Nasa agli europei dell’Esa).
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