saverio67 ha scritto:Il Lecce ha ridimensionato, e di molto, il budget per il nuovo anno. Faranno tutto al risparmio.
Una vagonata di giovani dall'est Europa
Se li va di culo però faranno vagonate di soldini...
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Moderatori: sirius, Rosencratz, Pino, Soloesemprebari, divin gallo
saverio67 ha scritto:Il Lecce ha ridimensionato, e di molto, il budget per il nuovo anno. Faranno tutto al risparmio.
Will Kane ha scritto:Caravaggio ha scritto:Will Kane ha scritto:Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società . E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.
Mi auguro che riesci a conservare delle energie per contrastare il vero problema che attanaglia anche la vostra città . Siete invasi dai traditori che hanno voltato le spalle al lecce per seguire InterMilanJuve. E tu che fai? Vieni a fare ironia da noi.
Una sconfitta per tutti questa mancata presa di coscienza.
Soprattutto per Bari e Lecce.
Complimenti.
Comunque, sempre forza sud, forza Puglia, forza Bari!
Se leggi il mio primo messaggio noterai che non sono venuto a fare dell'ironia. Mi sono solo permesso di scherzare un po' dopo sulle risposte ricevute e gli insulti, ma ci sta, è un blog di tifosi e io sono leccese, non è che mi aspettassi i tappeti rossi e gli inviti a cena. Non sono un ragazzino che ama andare a rompere le palle.
I tifosi delle strisciate ci sono ovviamente pure da noi e tanti, ma onestamente lo considero un problema loro. Ho goduto un casino l'anno scorso quando hanno messo le partite con Juve, Milan e Inter a 100 euro. Avessi visto com'erano incazzati. Per fortuna non si permettono di fare le sfilate alla fine del campionato.
Un caro saluto sincero a tutti (pure al sig. Cianuro). Tolgo il disturbo.
Ammiro molto i tifosi del Lecce che sono solo del Lecce. Per quel che vale hai la mia stima.
Ma sta storia che da voi non ci sono i caroselli quando vince la strisciata... possibile? Scusami, ma stento a crederlo.
Noi qui ormai siamo ridotti a una colonia e il Bari è l'intruso.
Ancora assai devi fare?Caravaggio ha scritto:Will Kane ha scritto:Caravaggio ha scritto:Will Kane ha scritto:Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società . E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.
Mi auguro che riesci a conservare delle energie per contrastare il vero problema che attanaglia anche la vostra città . Siete invasi dai traditori che hanno voltato le spalle al lecce per seguire InterMilanJuve. E tu che fai? Vieni a fare ironia da noi.
Una sconfitta per tutti questa mancata presa di coscienza.
Soprattutto per Bari e Lecce.
Complimenti.
Comunque, sempre forza sud, forza Puglia, forza Bari!
Se leggi il mio primo messaggio noterai che non sono venuto a fare dell'ironia. Mi sono solo permesso di scherzare un po' dopo sulle risposte ricevute e gli insulti, ma ci sta, è un blog di tifosi e io sono leccese, non è che mi aspettassi i tappeti rossi e gli inviti a cena. Non sono un ragazzino che ama andare a rompere le palle.
I tifosi delle strisciate ci sono ovviamente pure da noi e tanti, ma onestamente lo considero un problema loro. Ho goduto un casino l'anno scorso quando hanno messo le partite con Juve, Milan e Inter a 100 euro. Avessi visto com'erano incazzati. Per fortuna non si permettono di fare le sfilate alla fine del campionato.
Un caro saluto sincero a tutti (pure al sig. Cianuro). Tolgo il disturbo.
Ammiro molto i tifosi del Lecce che sono solo del Lecce. Per quel che vale hai la mia stima.
Ma sta storia che da voi non ci sono i caroselli quando vince la strisciata... possibile? Scusami, ma stento a crederlo.
Noi qui ormai siamo ridotti a una colonia e il Bari è l'intruso.
No a Lecce tendono a mimetizzarsi, evidentemente i vostri sono più coraggiosi. Vengono fuori come blatte solo allo stadio nelle loro occasioni e a volte ovviamente si crea qualche scompiglio.
U.C.N. PALO ha scritto:Caravaggio ha scritto:Comunque state insultando il vostro amico di Palo perchè (traduco per chi non abbia immediatezza di comprensione) ha detto che noi a Lecce presto finiremo i soldi e torneremo nella m****. Aggiungendo che a Bari la tifoseria sull'argomento dirigenza non è esattamente coesa (e su questo mi pare....).
E' vero, ha avuto la colpa grave di non darmi del sottosviluppato frustrato e questo è imperdonabile, ma mi sembra che stiate esagerando con quel poveretto solo perché è stato (gravemente) educato, dai nessuno è perfetto, siate indulgenti.
Hanno problemi di comprensione del testo… utilizza il disegno per spiegare
Grazie e Lecce m****
A casa mia regna l’educazione
Ma da chi va a fare il detective sui social o chi continua a tifare contro il Bari solo perché contro DeLa non mi aspetto nulla. Povera Bari…
U.C.N. PALO ha scritto:Prima di risponderti chiedo al cugino di Donato, se conosce una mummia di nome 35007
Io nomi di persone in forum non ne metto...
Non stare a pungere e ringrazia qualcuno che mi ha fatto ragionare, se no a quest'ora piangevi.
Buona vacanza
U.C.N. PALO ha scritto:c***o devi fare tu rimbambito
Si skit un vuoto a perdere
Domani sono a mare detective
giangi81 ha scritto:Bisognerebbe capire in che percentuale ci sono strisciati nelle città che citi… qui a Bari siamo campioni di strisciati… abbiamo giornalisti tifosi doppiofedisti… siamo fantastici!biancorossoeavast ha scritto:Will Kane ha scritto:tifosobarese92 ha scritto:I De Laurentiis fanno schifo. Se ne devono andare il prima possibile. Bari non è la succursale di nessuno. Purtroppo qualcuno ci spera, ma fortunatamente i baresi hanno una dignitÃ
Un proprietario, due società : uno schifo. Sottoscrivo.
Quanto alla dignità dei baresi... stendiamo un velo pietoso.
La città è una colonia di tre squadre del nord. Qui la dignità dove sta?
Anche a Roma e Napoli, Città stabilmente in A e nelle coppe europee ci sono tanti strisciati, quindi??non dovremmo pretendere di più che questa latrina coi DeLa solo per questa stronzata??
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Ci sono i non strisciati, vedi Salomone, ma secondo me anche Siciliani e la Carbonara non lo sono, e questi due ultimi sono abbastanza lucidi quando parlano…Will Kane ha scritto:giangi81 ha scritto:Bisognerebbe capire in che percentuale ci sono strisciati nelle città che citi… qui a Bari siamo campioni di strisciati… abbiamo giornalisti tifosi doppiofedisti… siamo fantastici!biancorossoeavast ha scritto:Will Kane ha scritto:tifosobarese92 ha scritto:I De Laurentiis fanno schifo. Se ne devono andare il prima possibile. Bari non è la succursale di nessuno. Purtroppo qualcuno ci spera, ma fortunatamente i baresi hanno una dignitÃ
Un proprietario, due società : uno schifo. Sottoscrivo.
Quanto alla dignità dei baresi... stendiamo un velo pietoso.
La città è una colonia di tre squadre del nord. Qui la dignità dove sta?
Anche a Roma e Napoli, Città stabilmente in A e nelle coppe europee ci sono tanti strisciati, quindi??non dovremmo pretendere di più che questa latrina coi DeLa solo per questa stronzata??
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Già , pare che non ci sia un giornalista sportivo barese che non sia strisciato.
Ma se in questa categoria che scrive ogni giorno del Bari qualcuno strisciato non lo fosse... i miei personali (e inutili) complimenti per il coraggio. Forse è vero potrebbe essere intaccata l'obiettività . Scrivere e commentare della propria squadra del cuore non è molto professionale. Bisognerebbe domare bene il trasporto emotivo. Ma non è detto. Di certo il loro mestiere sarebbe svolto, anzi, è svolto con una qualità : la passione.
La passione per il Bari.
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società . E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.
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