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Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

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U.C.N. PALO

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda U.C.N. PALO » ven lug 23, 2021 11:50


Dove leggi che andiamo daccordo? Uagnu ma sapit lesc? :think:

saverio67

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda saverio67 » ven lug 23, 2021 12:02


Cianuroooooooo

Mokkatte.

Bentornato. E rispondi agli MP eccheccaz
4/2/2015. Ciao Pierigno.


Questo è un blocco di testo che può essere aggiunto in fondo ai tuoi messaggi. Il limite caratteri è di 450.

Caravaggio

 
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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Caravaggio » ven lug 23, 2021 12:07


dareios ha scritto:
Caravaggio ha scritto:
CIANURO ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Voi è una vita che vivete con il cappello in mano sulla carità che vi fanno i vostri padroni per quei tre mesi all'anno in cui vi pagano il disturbo per venirsi a sciacquare gli attributi in quel mare di me.rda che avete in quel brand turistico che vi siete inventati. Pertanto voi vi potete pure rassegnare, non c'è nessun problema. Siete una colonia e lo sarete per sempre. Rassegnatevi e continuate a rassegnarvi con la vostra economia e, soprattutto, con la vostra mentalità da sottosviluppati. Ti aspettano per la gita con il dromedario amico zulecce, mi raccomando a settembre torna sulle palafitte e raccontaci pure le tue teorie sulla rassegnazione. Il derby in Puglia è con il Taranto una vera città, non con il vostro distaccamento di bidonville, ti saluto contento di saperti rassegnato alla tua condizione di inferiorità. Voi rassegnatevi sempre, mi raccomando, non smentitevi mai. Noi no.


Ti abbraccio anch'io. E divertiti quest'anno al "vero derby" col Taranto.


Salentino, devi portare rispetto qui, la tua ironia sul vero derby è del tutto fuori luogo e puoi togliere le virgolette: il vero derby storico tra le uniche due città pugliesi è Bari-taranto, voi valete quanto foggia o francavilla, cioè nulla, l'unico interesse deriva dalle vostre frustrazioni paesane nei confronti della città più importante della Puglia.
Per il resto mi trovo completamente d'accordo con l'amico Cianuro di cui saluto il ritorno nel forum: questo periodo orribile per noi è solo una parentesi che cesserà appena andrà via il cinepanettonaro; voi invece rassegnatevi a rimanere in eterno nella dimensione paesana che da sempre vi contraddistingue.

ps. non mi stupisco che sia d'accordo con il salentino l'ultras a pois di palo...


E chi ha mancato di rispetto. Ho sottinteso soltanto che da 30-40 anni a questa parte se vuoi giocare col Taranto devi stare fra i dilettanti o poco più. Ma se sei masochista e ritieni che il contesto che preferisci sia quello...
Comunque scusate se mi sono sbagliato. Non sapevo che la realtà barese fosse così fiorente da suscitare aspettative europee. Evidentemente da voi, a differenza che da noi, c'è la fila per venire a investire nel calcio. Auguri!

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda 35007 » ven lug 23, 2021 12:07


U.C.N. PALO ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.



questo è anche il mio mantra, tempo al tempo
Avete avuto la fortuna in 2 anni di passare dalla C alla A
Fai finire ora i soldi del paracadute, può capitare che anche quest'anno a salire in a siano altri, altro che modello societario, ci si ridimensiona, è obbligatorio almeno che non hai grandi finanziatori alle spalle(cosa che il lecce non ha)
Sul resto questa è una piazza destinata a dividersi su tutto
Subentrerà un'altra società? l'idillio durerà i primi mesi, al primo obiettivo mancato, ci sarà sempre qualcuno
lo "splendido" della situazione che tirerà fuori il modello nuovo da seguire
So 20 anni che bazzico sui forum è sempre stato così.
Qualche annetto fa ci si segava a guardare il modello Catania di Pulvirenti (Torre del Grifo splendido centro sportivo, piazzamenti a ridosso dell'Europa ecc). Vedere oggi il Catania, il Chievo e contemporaneamente vedere il Bari sprofondato in D, mi fa credere che modelli che amo stile Lipsia o Atalanta siano irraggiungibili da queste parti. Per mille ragioni...

Un saluto al leccese..

Tra compaesani vi capite
NO HAY LIBERTAD SIN DESOBEDIENCIA

Tuco

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Tuco » ven lug 23, 2021 12:13


dareios ha scritto:
Caravaggio ha scritto:
CIANURO ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Voi è una vita che vivete con il cappello in mano sulla carità che vi fanno i vostri padroni per quei tre mesi all'anno in cui vi pagano il disturbo per venirsi a sciacquare gli attributi in quel mare di me.rda che avete in quel brand turistico che vi siete inventati. Pertanto voi vi potete pure rassegnare, non c'è nessun problema. Siete una colonia e lo sarete per sempre. Rassegnatevi e continuate a rassegnarvi con la vostra economia e, soprattutto, con la vostra mentalità da sottosviluppati. Ti aspettano per la gita con il dromedario amico zulecce, mi raccomando a settembre torna sulle palafitte e raccontaci pure le tue teorie sulla rassegnazione. Il derby in Puglia è con il Taranto una vera città, non con il vostro distaccamento di bidonville, ti saluto contento di saperti rassegnato alla tua condizione di inferiorità. Voi rassegnatevi sempre, mi raccomando, non smentitevi mai. Noi no.


Ti abbraccio anch'io. E divertiti quest'anno al "vero derby" col Taranto.


Salentino, devi portare rispetto qui, la tua ironia sul vero derby è del tutto fuori luogo e puoi togliere le virgolette: il vero derby storico tra le uniche due città pugliesi è Bari-taranto, voi valete quanto foggia o francavilla, cioè nulla, l'unico interesse deriva dalle vostre frustrazioni paesane nei confronti della città più importante della Puglia.
Per il resto mi trovo completamente d'accordo con l'amico Cianuro di cui saluto il ritorno nel forum: questo periodo orribile per noi è solo una parentesi che cesserà appena andrà via il cinepanettonaro; voi invece rassegnatevi a rimanere in eterno nella dimensione paesana che da sempre vi contraddistingue.

ps. non mi stupisco che sia d'accordo con il salentino l'ultras a pois di palo...

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U.C.N. PALO

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda U.C.N. PALO » ven lug 23, 2021 12:23


O caz
Brindisino seconda dimora!! Ahaha

dareios

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda dareios » ven lug 23, 2021 12:28


Caravaggio ha scritto:
dareios ha scritto:
Caravaggio ha scritto:
CIANURO ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Voi è una vita che vivete con il cappello in mano sulla carità che vi fanno i vostri padroni per quei tre mesi all'anno in cui vi pagano il disturbo per venirsi a sciacquare gli attributi in quel mare di me.rda che avete in quel brand turistico che vi siete inventati. Pertanto voi vi potete pure rassegnare, non c'è nessun problema. Siete una colonia e lo sarete per sempre. Rassegnatevi e continuate a rassegnarvi con la vostra economia e, soprattutto, con la vostra mentalità da sottosviluppati. Ti aspettano per la gita con il dromedario amico zulecce, mi raccomando a settembre torna sulle palafitte e raccontaci pure le tue teorie sulla rassegnazione. Il derby in Puglia è con il Taranto una vera città, non con il vostro distaccamento di bidonville, ti saluto contento di saperti rassegnato alla tua condizione di inferiorità. Voi rassegnatevi sempre, mi raccomando, non smentitevi mai. Noi no.


Ti abbraccio anch'io. E divertiti quest'anno al "vero derby" col Taranto.


Salentino, devi portare rispetto qui, la tua ironia sul vero derby è del tutto fuori luogo e puoi togliere le virgolette: il vero derby storico tra le uniche due città pugliesi è Bari-taranto, voi valete quanto foggia o francavilla, cioè nulla, l'unico interesse deriva dalle vostre frustrazioni paesane nei confronti della città più importante della Puglia.
Per il resto mi trovo completamente d'accordo con l'amico Cianuro di cui saluto il ritorno nel forum: questo periodo orribile per noi è solo una parentesi che cesserà appena andrà via il cinepanettonaro; voi invece rassegnatevi a rimanere in eterno nella dimensione paesana che da sempre vi contraddistingue.

ps. non mi stupisco che sia d'accordo con il salentino l'ultras a pois di palo...


E chi ha mancato di rispetto. Ho sottinteso soltanto che da 30-40 anni a questa parte se vuoi giocare col Taranto devi stare fra i dilettanti o poco più. Ma se sei masochista e ritieni che il contesto che preferisci sia quello...
Comunque scusate se mi sono sbagliato. Non sapevo che la realtà barese fosse così fiorente da suscitare aspettative europee. Evidentemente da voi, a differenza che da noi, c'è la fila per venire a investire nel calcio. Auguri!


In C o in champions l'unico VERO derby per noi seniores è quello con il taranto e ti dirò che il derby è il solo motivo di interesse della prossima stagione di C cui ci ha relegato il cinepanettonaro, me ne strafrego anche di un'eventuale promozione, esulterei solo nel caso se ne andasse il cinepanettonaro.
Non c'è bisogno di un padrone ricco per avere ambizioni europee, bastavano per quello i muratori che hanno impedito l'Europa al Bari solo per motivi economici e politici. E per tornare almeno in A basta una società fatta di persone competenti, come dimostrato dalla indimenticabile stagione del Bari adespota, rovinata solo dall'arrivo dell'ennesimo rikottaro...

ultras a pois, confermo che mi sembri originario di trepuzzi...
PER UN GRANDE BARI: MATARRESE VATTENE
La proprietà è un furto, la multiproprietà è un multifurto: DE LAURENTIIS VATTENE

«un uomo deve sempre lottare per le proprie idee; se non lo fa è perché o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui» (Ezra Pound)

Almiron: "Una grande? Spero di far diventare grande il Bari" (15.09.2010)

ADESPOTI SI VINCE

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Caravaggio » ven lug 23, 2021 12:28


Comunque state insultando il vostro amico di Palo perchè (traduco per chi non abbia immediatezza di comprensione) ha detto che noi a Lecce presto finiremo i soldi e torneremo nella m****. Aggiungendo che a Bari la tifoseria sull'argomento dirigenza non è esattamente coesa (e su questo mi pare....).
E' vero, ha avuto la colpa grave di non darmi del sottosviluppato frustrato e questo è imperdonabile, ma mi sembra che stiate esagerando con quel poveretto solo perché è stato (gravemente) educato, dai nessuno è perfetto, siate indulgenti.

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda U.C.N. PALO » ven lug 23, 2021 12:38


Caravaggio ha scritto:Comunque state insultando il vostro amico di Palo perchè (traduco per chi non abbia immediatezza di comprensione) ha detto che noi a Lecce presto finiremo i soldi e torneremo nella m****. Aggiungendo che a Bari la tifoseria sull'argomento dirigenza non è esattamente coesa (e su questo mi pare....).
E' vero, ha avuto la colpa grave di non darmi del sottosviluppato frustrato e questo è imperdonabile, ma mi sembra che stiate esagerando con quel poveretto solo perché è stato (gravemente) educato, dai nessuno è perfetto, siate indulgenti.


Hanno problemi di comprensione del testo… utilizza il disegno per spiegare
Grazie e Lecce m****

A casa mia regna l’educazione
Ma da chi va a fare il detective sui social o chi continua a tifare contro il Bari solo perché contro DeLa non mi aspetto nulla. Povera Bari…
Ultima modifica di U.C.N. PALO il ven lug 23, 2021 12:40, modificato 1 volta in totale.

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda dareios » ven lug 23, 2021 12:39


Caravaggio ha scritto:Comunque state insultando il vostro amico di Palo perchè (traduco per chi non abbia immediatezza di comprensione) ha detto che noi a Lecce presto finiremo i soldi e torneremo nella m****. Aggiungendo che a Bari la tifoseria sull'argomento dirigenza non è esattamente coesa (e su questo mi pare....).
E' vero, ha avuto la colpa grave di non darmi del sottosviluppato frustrato e questo è imperdonabile, ma mi sembra che stiate esagerando con quel poveretto solo perché è stato (gravemente) educato, dai nessuno è perfetto, siate indulgenti.


:risata: :risata: :risata:
PER UN GRANDE BARI: MATARRESE VATTENE
La proprietà è un furto, la multiproprietà è un multifurto: DE LAURENTIIS VATTENE

«un uomo deve sempre lottare per le proprie idee; se non lo fa è perché o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui» (Ezra Pound)

Almiron: "Una grande? Spero di far diventare grande il Bari" (15.09.2010)

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Caravaggio » ven lug 23, 2021 12:39


dareios ha scritto:
Caravaggio ha scritto:
dareios ha scritto:
Caravaggio ha scritto:
CIANURO ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Voi è una vita che vivete con il cappello in mano sulla carità che vi fanno i vostri padroni per quei tre mesi all'anno in cui vi pagano il disturbo per venirsi a sciacquare gli attributi in quel mare di me.rda che avete in quel brand turistico che vi siete inventati. Pertanto voi vi potete pure rassegnare, non c'è nessun problema. Siete una colonia e lo sarete per sempre. Rassegnatevi e continuate a rassegnarvi con la vostra economia e, soprattutto, con la vostra mentalità da sottosviluppati. Ti aspettano per la gita con il dromedario amico zulecce, mi raccomando a settembre torna sulle palafitte e raccontaci pure le tue teorie sulla rassegnazione. Il derby in Puglia è con il Taranto una vera città, non con il vostro distaccamento di bidonville, ti saluto contento di saperti rassegnato alla tua condizione di inferiorità. Voi rassegnatevi sempre, mi raccomando, non smentitevi mai. Noi no.


Ti abbraccio anch'io. E divertiti quest'anno al "vero derby" col Taranto.


Salentino, devi portare rispetto qui, la tua ironia sul vero derby è del tutto fuori luogo e puoi togliere le virgolette: il vero derby storico tra le uniche due città pugliesi è Bari-taranto, voi valete quanto foggia o francavilla, cioè nulla, l'unico interesse deriva dalle vostre frustrazioni paesane nei confronti della città più importante della Puglia.
Per il resto mi trovo completamente d'accordo con l'amico Cianuro di cui saluto il ritorno nel forum: questo periodo orribile per noi è solo una parentesi che cesserà appena andrà via il cinepanettonaro; voi invece rassegnatevi a rimanere in eterno nella dimensione paesana che da sempre vi contraddistingue.

ps. non mi stupisco che sia d'accordo con il salentino l'ultras a pois di palo...


E chi ha mancato di rispetto. Ho sottinteso soltanto che da 30-40 anni a questa parte se vuoi giocare col Taranto devi stare fra i dilettanti o poco più. Ma se sei masochista e ritieni che il contesto che preferisci sia quello...
Comunque scusate se mi sono sbagliato. Non sapevo che la realtà barese fosse così fiorente da suscitare aspettative europee. Evidentemente da voi, a differenza che da noi, c'è la fila per venire a investire nel calcio. Auguri!


In C o in champions l'unico VERO derby per noi seniores è quello con il taranto e ti dirò che il derby è il solo motivo di interesse della prossima stagione di C cui ci ha relegato il cinepanettonaro, me ne strafrego anche di un'eventuale promozione, esulterei solo nel caso se ne andasse il cinepanettonaro.
Non c'è bisogno di un padrone ricco per avere ambizioni europee, bastavano per quello i muratori che hanno impedito l'Europa al Bari solo per motivi economici e politici. E per tornare almeno in A basta una società fatta di persone competenti, come dimostrato dalla indimenticabile stagione del Bari adespota, rovinata solo dall'arrivo dell'ennesimo rikottaro...

ultras a pois, confermo che mi sembri originario di trepuzzi...


Ti piace vincere facile eh?

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Will Kane » ven lug 23, 2021 12:41


Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Mi auguro che riesci a conservare delle energie per contrastare il vero problema che attanaglia anche la vostra città. Siete invasi dai traditori che hanno voltato le spalle al lecce per seguire InterMilanJuve. E tu che fai? Vieni a fare ironia da noi.
Una sconfitta per tutti questa mancata presa di coscienza.
Soprattutto per Bari e Lecce.
Complimenti.
Comunque, sempre forza sud, forza Puglia, forza Bari!
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
SONO LE CONDIZIONI PEGGIORI A RENDERE LE COSE STRAORDINARIE.
E IL BARI E' DAVVERO UNA COSA STRAORDINARIA.

FORZA RAGAZZI!!

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda saverio67 » ven lug 23, 2021 12:42


Il Lecce ha ridimensionato, e di molto, il budget per il nuovo anno. Faranno tutto al risparmio.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


Questo è un blocco di testo che può essere aggiunto in fondo ai tuoi messaggi. Il limite caratteri è di 450.

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Caravaggio » ven lug 23, 2021 12:56


Will Kane ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Mi auguro che riesci a conservare delle energie per contrastare il vero problema che attanaglia anche la vostra città. Siete invasi dai traditori che hanno voltato le spalle al lecce per seguire InterMilanJuve. E tu che fai? Vieni a fare ironia da noi.
Una sconfitta per tutti questa mancata presa di coscienza.
Soprattutto per Bari e Lecce.
Complimenti.
Comunque, sempre forza sud, forza Puglia, forza Bari!


Se leggi il mio primo messaggio noterai che non sono venuto a fare dell'ironia. Mi sono solo permesso di scherzare un po' dopo sulle risposte ricevute e gli insulti, ma ci sta, è un blog di tifosi e io sono leccese, non è che mi aspettassi i tappeti rossi e gli inviti a cena. Non sono un ragazzino che ama andare a rompere le palle.
I tifosi delle strisciate ci sono ovviamente pure da noi e tanti, ma onestamente lo considero un problema loro. Ho goduto un casino l'anno scorso quando hanno messo le partite con Juve, Milan e Inter a 100 euro. Avessi visto com'erano incazzati. Per fortuna non si permettono di fare le sfilate alla fine del campionato.
Un caro saluto sincero a tutti (pure al sig. Cianuro). Tolgo il disturbo.

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Re: Come ai tempi dei Matarrese: il tifo diviso

Messaggioda Will Kane » ven lug 23, 2021 13:03


Caravaggio ha scritto:
Will Kane ha scritto:
Caravaggio ha scritto:Cari fottutissimi amici baresi (citazione cinematografica, non vi incazzate),
ho letto con un certo interesse questa discussione, non perché vada a fare il guardone nei siti delle altre tifoserie ma proprio perché voglio vedere l’aria che tira in giro per l’Italia in un’epoca che sta trasformando il nostro gioco preferito in una grandissima presa per i fondelli.
In realtà quello che ho letto è un film già visto in tante altre piazze, anche ovviamente dalle mie parti. La vostra epoca dei Matarrese somiglia molto ai nostri anni di Giovanni Semeraro: un certo numero di anni trascorsi fra la B e la A, un bel po’ di soddisfazioni ma pure cocenti delusioni, sia dal punto di vista dei risultati che della gestione complessiva della società. E infatti anche tra i Semeraro e i tifosi leccesi non c’è mai stato vero amore, anzi. Il tragico finale poi, che a Bari ben conoscete, ha rappresentato la pietra tombale. In realtà Giovanni Semeraro aveva solo il grande difetto di avere due figli che erano delle gran teste di min**ia (uno soprattutto). Per il resto secondo me era un grande tifoso, sinceramente attaccato alla squadra, con un’apprezzabile disponibilità economica e che sapeva circondarsi di gente esperta (Corvino iniziò con lui a certi livelli). Poi certo non era Berlusconi e fatalmente le grandi soddisfazioni erano costituite al massimo da promozioni nella massima serie, spesso con immediati ritorni in B o, meno spesso, con qualche piazzamento più o meno onorevole (come il Bari dei Matarrese, né più né meno). Oggi, dopo sei anni di serie C, gli attuali dirigenti che ci hanno riportato prima in B e poi sorprendentemente subito in serie A (ovviamente tornando in B l’anno dopo) godono di una luna di miele con i tifosi che sembra infinita e inscalfibile. Ma sarà sempre così? Che succederà se la permanenza in B dovesse protrarsi fino a quando si sarà sbiadito il ricordo della brutta e lunga esperienza in C? Peraltro, se non lo sapeste, anche se si parla di cordata, gran parte dei soldi ce li mette uno svizzero che al momento ha interessi turistici e commerciali a Lecce. Uno che del calcio non se ne fotte più di tanto. E quando non li dovesse avere più questi interessi? E’ vero, la società è costituita da gente seria, appassionata e motivata (Sticchi Damiani su tutti), ma si sa che se non vinci alla lunga qualunque giocattolo si rompe, sia sulla sponda tifosi che su quella della dirigenza. Avete visto che fine ha fatto il Chievo del sig. Paluani? E’ vero, ci sono pure l’Atalanta e il Sassuolo, ma quanto ci metteranno prima di tornare pure loro nella dimensione di piccole squadre? E’ solo questione di tempo. E comunque parliamo pur sempre di realtà imprenditoriali ed economiche lontanissime dai nostri contesti terroni. Nel vostro caso aggiungo che faccio fatica a immaginare che i De Laurentiis fossero appassionati ammiratori del Bari che non vedevano l’ora di acquistare la vostra squadra. Chissà che progetto avevano (o hanno) in mente. Poi insomma essere la succursale del Napoli non è il massimo.
Tutto questo pippone per dire che ci dobbiamo rassegnare. Le nostre realtà calcistiche sono destinate a girare sempre con il cappello in mano. Acquistare una squadra di calcio può essere un affare in rarissimi casi, in tutti gli altri sarà sempre un’operazione a perdere. Questo perché, nel calcio di oggi, conta solo l’esposizione mediatica con i conseguenti ritorni in termini di immagine e sponsor (quelli veri che pagano tanto). Noi possiamo pure gonfiare le penne a ogni occasione per dire che le piazze in cui facciamo il tifo sono piazze importanti, ma poi, abbassate le penne e tornati piccoli polli, ci dobbiamo rendere conto che le cosiddette piazze importanti ormai sono quelle che hanno qualche decina di milioni di tifosi sparsi per il mondo (non i nostri quattro rispettabilissimi emigranti). Che significa vendita di diritti televisivi a peso d’oro e merchandising globale. E in Italia, a parte le solite (che pure non sono ai livelli delle inglesi), nessuna squadra può dire nel quadro attuale di essere davvero una grande piazza. Figuriamoci le nostre piccole squadre di provincia del sud. Rassegniamoci quindi e godiamo di quello che, a periodi, ci tocca in sorte.
Non so cosa pensate di queste cazzate che ho scritto (accetto anche insulti ovviamente o di essere ignorato o mandato affan*ulo).
Per il resto, di pancia sarei portato ad augurarvi un altro mezzo secolo di serie C, però non sarei educato e poi il derby (quello vero, non con il Francavilla o il Monopoli) mi manca troppo, quindi… (metto i tre puntini perché non riesco proprio a finire la frase).
Vi saluto con tutta la mia sportiva antipatia, ringraziandovi però, doverosamente, per avermi ospitato. Giuro che non mi intrometterò più e che cancellerò il mio account dal vostro sito, l’ho fatto solo perché è un tema che mi interessa e mi piace discuterne anche fuori dalla mia tifoseria.


Mi auguro che riesci a conservare delle energie per contrastare il vero problema che attanaglia anche la vostra città. Siete invasi dai traditori che hanno voltato le spalle al lecce per seguire InterMilanJuve. E tu che fai? Vieni a fare ironia da noi.
Una sconfitta per tutti questa mancata presa di coscienza.
Soprattutto per Bari e Lecce.
Complimenti.
Comunque, sempre forza sud, forza Puglia, forza Bari!


Se leggi il mio primo messaggio noterai che non sono venuto a fare dell'ironia. Mi sono solo permesso di scherzare un po' dopo sulle risposte ricevute e gli insulti, ma ci sta, è un blog di tifosi e io sono leccese, non è che mi aspettassi i tappeti rossi e gli inviti a cena. Non sono un ragazzino che ama andare a rompere le palle.
I tifosi delle strisciate ci sono ovviamente pure da noi e tanti, ma onestamente lo considero un problema loro. Ho goduto un casino l'anno scorso quando hanno messo le partite con Juve, Milan e Inter a 100 euro. Avessi visto com'erano incazzati. Per fortuna non si permettono di fare le sfilate alla fine del campionato.
Un caro saluto sincero a tutti (pure al sig. Cianuro). Tolgo il disturbo.


Ammiro molto i tifosi del Lecce che sono solo del Lecce. Per quel che vale hai la mia stima.
Ma sta storia che da voi non ci sono i caroselli quando vince la strisciata... possibile? Scusami, ma stento a crederlo.
Noi qui ormai siamo ridotti a una colonia e il Bari è l'intruso.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
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