Will Kane ha scritto:Donda.22 ha scritto:Voi mi dovete spiegare come le nuove generazioni si possono avvicinare ad una squadra:
- fallita 3 volte negli ultimi 5 anni;
- Che annaspa da tre anni tra Serie D e Serie C;
- senza merch, senza AD e senza nessuno, della squadra o della società , che cerchi di diffondere il priscio. Eppure la meravigliosa stagione fallimentare aveva insegnato, così come stava insegnado Pope, forse l'unica cosa buona (anche se il posabicchiere era frutto suo), con il logo spiaccicato ovunque;
- una squadra che è tutto fuorché competitiva, tutto fuorché social, tutto fuorché ci che dovrebbe essere una squadra al sud.
Il Bari ci fa soffrire per antonomasia ed ormai è diventata un'anonima squadra di Serie C. Lo sport è divertimento, passione (tra l'altro interrotta dal covid), gioie. Da quanti anni non viviamo emozioni del genere? Ve lo dico io: TANTI e non si può biasimare un ragazzino che scelga di divertirsi guardando i campioni invece che Candellone, Lollo e Semenzato.
Vediamo un po'. Pare di capire che
Si può diventare tifosi del Bari se il Bari accompagna buoni risultati.
Se questi non arrivano, allora è giusto scegliere altro. Quindi le forze che promuovono la scelta sono da una parte l'orgoglio per i buoni risultati, dall'altra la vergogna se questi latitano.
Per lo stesso principio, se uno che nasce a Bari è un barese... se non è soddisfatto della città che gli ha dato i natali perché non la ritiene alla sua altezza, può magari andare in giro e dire che è di Milano o di Torino? Certo, può farlo. Ma è vero?
Dove nasci ti dice chi sei.
Chi tifi chi non sarai mai.
Adesso vado a prendere le medicine.
Per un bambino è così. Un bambino vuole vivere di idoli, di gioie, di sogni: il Bari degli ultimi 10 anni può regalare tutto fuorché queste cose.
Io sono nato in un periodo di m****, i miei idoli erano Santoruvo, Ganci, Pagano, ed un San Nicola deserto, questo grazie alla grande forza di volontà di mio padre ma non nego di esser stato romanista per tanto tempo dato che avevo come idolo Totti. Adesso i bambini di oggi hanno molti più "privilegi" social rispetto a 15 anni fa, seguono per molto più tempo le loro squadre del cuore ed i loro idoli, io per fantasticare leggevo le pagine de "il Bari" senza capire tra l'altro un c***o.
Per tifare Bari, adesso, ci vuole coraggio, perché vuol dire (almeno da grandi) soffrire per buona parte della stagione, rovinarsi buona parte dei weekend, dei lunedì e ad un ragazzino tutto questo non conviene, non è un caso che OVUNQUE gli stadi si riempiono solo se arrivano i risultati, non è un caso che anche senza risultati, grazie al priscio, nelle prime partite della stagione fallimentare passammo da 100 a 15000.
Per quanto riguarda l'emigrazione, tocchi un tasto scoperto che sto vivendo in questi mesi:
Io sono nato e cresciuto in una Bari che pian piano si stava (e si sta) Napoletalizzando, dove la cultura e gli eventi culturali latitano da anni, dove la criminalità organizzata ha ormai le mani in pasta ovunque e devi aver paura a girare con i bagagli sennò ti prendono a martellate, dove le aziende ti pagano a nero facendoti lavorare 12 ore al posto di 8 e dove appena si cerca di cambiare un qualcosa in questa città , rendendola per lo meno un po' più turistica, tutti si indignano perché vogliono rimanere nella comfort zone (che culo), dove i mezzi pubblici sono fatiscenti e se alle 11 non sei a casa, se non automunito, te la pigli nel culo. Problemi che hanno anche molte altre città eh, ma che negli ultimi 10 anni si sono largamente accentuati (e solo chi non vuole vedere non vede).
Vuol dire che io debba sentirmi un criminale napoletanizzato senza aspirazioni nella vita? Non credo proprio, sarò sempre Barese, ma se la vita mi offrirà qualcosa di meglio, potrò benissimo sentirmi in buona parte figlio di quel meglio.E chiudiamo qui l'off topic che sennò sicuro si alza un polverone che non finisce mai.