Phantomas ha scritto:Vedo che hai monopolizzato Il post con difesa di ufficio degno del miglior avvocato Della Famiglia De Laurentiis. A Bari i tifosi come te vengono definiti "aziendalisti".
Ti vorrei ricordare che scrivi su un forum che si chiama SoloBari e non SoloSSCBari.
Non puoi ergerti a professore senza rispettare l'opinione di tifosi che fanno della passionalità e dell'attaccamento ai colori l'unico motivo per cui ancora seguono questa squadra e questi colori.
Se per te questi tifosi sono anacronistici pensando che debbano immedesimarsi nelle scelte societarie e sui suoi profitti a questo punto non vale neanche più la pena seguire il calcio.
I sogni vanno assecondati non spenti. Del resto è la stessa SSC Bari che con una grande opera mediatica e di merchandising cerca la fidelizzazione del tifoso facendogli coltivare il sogno per poter riempire lo stadio e vendere i gadget.
In tutto questo la vicenda Cheddira tenuto in panchina contro il SudTirol (stavamo perdendo e pareggiando e non certo vincendo) è uno dei tanti pugni allo stomaco che il tifoso passionale barese ha dovuto incassare.
Capisco le preoccupazioni del calciatore che temeva un possibile infortunio, ma resta il fatto che
è un tesserato che in primo luogo devi dare tutto per la società che lo paga.
Si è rinunciato a schierare il capocannoniere della serie B e questo è grave. E in tutto questo c'è sicuramente la responsabilità della SSC Bari che ha tutto l'interesse della presenza di Cheddira ai mondiali (plusvalore e 10.000 euro al giorno corrisposti dalla FIFA per ogni giorno presente in Quatar).
Una società onesta avrebbe dovuto dire già prima della partita che Cheddira non avrebbe giocato con il SudTirol, invece lo ha tenuto nascosto.
E' come se acquisto un biglietto per vedere la Turandot al Teatro Petruzzelli e al momento in cui si alza il sipario scopro che il tenore famoso è stato sostituito da un emerito sconosciuto.
Come diceva Floriano Ludwig: "SAPPIATE AMARE LA BARI. SAPPIATELA CUSTODIRE E GUARDATELA SEMPRE CON OCCHI INNAMORATI."
Un amore spesso tradito non solo dalle Società che si sono alternate a Bari, ma anche da tifosi baresi cosiddetti "aziendalisti".
Vorrei sviluppare un ragionamento partendo dalla frase evidenziata.
A mio modesto parere è completamente errato paragonare il calcio ad un lavoro "normale" solo perché si ricevono dei soldi tramite contratto (e quindi, secondo me, è errato aspettarsi che un calciatore vada a "lavorare" ad ogni costo, anzi, con una specie di "aggravante" dovuta al fatto che viene pagato profumatamente).
Il calcio è uno sport (benché spesso si tenda a dimenticarlo), e lo svolgimento nel migliore dei modi di questa attività presuppone innanzitutto l'integrità dello sportivo in questione, sia fisica che mentale.
Noi forse non sapremo mai quali siano stati i reali impedimenti che hanno portato Mignani a tenere in panca Cheddira, tuttavia non è la prima volta, per le più svariate ragioni, che i calciatori vengono lasciati a riposo (anche se convocati). E questo perché il singolo calciatore fa parte di un complesso ingranaggio di cui egli rappresenta solo l'undicesima parte. Se non fosse al 100% (quali che siano i motivi), ne soffrirebbe il rendimento dell'intera squadra (che è l'aspetto più importante a livello di sport professionistico).
Più leggo i commenti in questa sezione e più mi convinco che l'unico VERO motivo per cui questa discussione è stata portata così alla lunga è perché non si è vinto contro il Sudtirol, e NON perché realmente ci si indigna per il fatto che Cheddira sia rimasto in panca. Sono certo, infatti, che, se avessimo preso i 3 punti, un buon numero di "indignati" (non voglio dire tutti perché le eccezioni esistono sempre) avrebbe persino fatto gli auguri a Cheddira, dicendo magari che erano orgogliosi che un calciatore del Bari potesse partecipare ad una competizione così prestigiosa (e magari avrebbero pure tifato Marocco).
Purtroppo, però, abbiamo pareggiato (addirittura partendo da uno 0-2 in casa), così ecco che è partita l'ennesima caccia al capro espiatorio di turno su cui riversare tutto il proprio malumore.
E' scontato dire (tanto che non viene neanche quotato alla SNAI) che sicuramente qualcuno si sentirà toccato da quanto ho appena detto e potrebbe sentire l'impulso di rispondere con un suo distinguo, spiegando che per lui non è questo il vero motivo della sua indignazione, ma riguarda invece il rispetto di principi morali/sportivi, o il rispetto di vincoli contrattuali come fa un qualsiasi lavoratore, o il comportamento che deve tenere un "vero" tifoso oppure la mancanza di rispetto da parte della società nei confronti dei tifosi per motivazioni di tipo economico. Argomentazioni più elaborate possono essere aggiunte a queste, naturalmente.
Per come la vedo io, come ho già detto, tutta questa storia è solo una banale scusante derivante dalla comprensibile delusione sportiva di sabato, solo che alcune persone sono in grado di sublimare il dispiacere per mezzo della ragione e dell'autocontrollo, altre, purtroppo, non ne sono capaci e si lasciano trasportare dagli istinti e dall'irrazionalità .