Tutte e 4 le partite fin'ora disputate nei playoff sono finite con delle vittorie con il minimo scarto, il sud tirol ne ha vinte due per 1-0, il cagliari anche ne ha vinte due facendo 2-1 e 3-2.
Ok che ogni partita è storia a sè, ma questi risultati, che poi non sono granchè diversi da quelli degli altri anni, confermano che questo tipo di sfide hanno di fondo delle difficoltà e degli equilibri con cui tutti devono fare i conti.
Sia noi che il Parma, avevamo il vantaggio del doppio risultato, ma entrambi lo abbiamo perso a vantaggio di cagliari e sud tirol che vengono dal preliminare.
Ma ci sono ancora 90 minuti da giocare, e non è questione di ottimismo o pessimismo, ma di consapevolezza del fatto che vincendo si passa in finale, una consapevolezza che tutti hanno a questo punto.
Conta solo vincere adesso, non c'è tempo per stare a discutere di tattiche o prestazioni, ma solo della capacità di fare risultato e di esserne capaci a qualunque costo ed in qualunque modo, senza alcun calcolo.
Tocca metterci dentro tutto, prendendosi tutti i rischi del caso, dall'impiego di giocatori importanti che magari in altre situazioni non rischieresti ( Folorusho un nome non a caso) all'atteggiamento da avere per 90 e passa minuti, perchè per una delle due questi 90 sono gli ultimi della stagione.
Sono partite dove può accadere di tutto, dove l'inerzia della partita può virare da una parte all'altra con un episodio, oggi poi con il var di mezzo ancor di più.
Le due semifinali di andata ad esempio si sono risolte con un paio di situazioni che hanno cambiato la direzione del match, due leggerezze commesse in fase difensiva che hanno consentito al sud tirol di vincere all'ultimo, ed al cagliari di riaprire una partita che sembrava ormai andata. E mentre noi non abbiamo avuto nemmeno il tempo per recuperare, il parma invece ha avuto tutto il tempo per farsi rimontare andando in confusione ( insieme all'arbitro che ha assegnato un rigore che per eufemismo direi molto dubbio).
Le partite cambiano, e questo dipende dai giocatori ed in parte dagli allenatori.
90 minuti per continuare a vivere o per morire, calcisticamente parlando.