Il Bari è ostaggio della multiproprietà dei De Laurentiis e della Filmauro, che hanno ottenuto una proroga fino al 2028 per gestire contemporaneamente Napoli e Bari in campionati diversi. Questo significa una cosa chiara: il Bari resterà bloccato in Serie B, senza alcuna reale ambizione di promozione, perché i DeLa non vogliono rischiare di dover vendere il club.
I tifosi biancorossi hanno capito il gioco e sanno che senza un cambio di proprietà il futuro sarà solo stagnazione e mediocrità. Non possiamo accettare di vivere anni di attesa, senza sogni e senza prospettive, mentre la società utilizza il Bari solo come una pedina strategica.
La politica, che ha un ruolo cruciale nel futuro della città e nella gestione delle relazioni con i portatori di interesse, deve intervenire. Il calcio a Bari non è solo business, è identità, passione e appartenenza. È inaccettabile che i tifosi subiscano passivamente questa situazione.
Le elezioni regionali si avvicinano, e i politici locali – a partire dall’ex sindaco De Caro e il PD, così come l’opposizione – non possono ignorare il peso di migliaia di voti. Serve un’azione forte per spingere i De Laurentiis a vendere il club e restituire alla città un progetto sportivo vero.
I temi rilevanti per la città sono tanti, ma la politica è maestra nel cavalcare anche questioni apparentemente secondarie per muovere poche migliaia di voti, o – come spesso accade – nell’appoggiarsi a figure ambigue capaci di spostare gli equilibri. Usiamo questa leva: se altre strade non sono percorribili (continueremo ad andare allo stadio o a vedere DAZN ingannati dalla speranza che accada quello che non accadrà mai), la pressione politica è l’unica via per liberare il Bari e riportarlo a lottare per ciò che merita.
Facciamoci sentire con una mobilitazione sociale e civile. Non serve scendere in piazza, basta anche solo discuterne sui social, per fare tremare i politici. Chi non si schiera in maniera chiara sulla cessione rischia. Comprendo De Caro sulle sue giustificazioni sulla scelta del passato, ma il problema da risolvere esiste ora ( vedete come si attiva subito per tutelare la sua posizione?). Non giustifico il sindaco attuale che inaugura lo store insieme ai sequestratori di sogni, ma anche le opposizioni che non si esprimono.
Cosa intendete fare? Rimarremo per sempre in serie B. A chi risponde Gravina a livello politico? Tanto li conosciamo i giochi del potere. Giochiamo con le stesse sporche carte.
Bari merita di sognare, non di restare ostaggio di interessi che non ci appartengono. Terra Bruciata intorno ai DeLA !!
