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Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

In questa sezione si può discutere di internet e tecnologia in genere sotto ogni forma: spazio alle discussioni relative a motori di ricerca, cellulari, hardware per pc, ecc ecc.

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San Girolamo

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Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda San Girolamo » gio gen 27, 2011 12:06


SEMPRE più persone sono connesse a internet e la rete non può più sopportare questa crescita. Questa situazione è descritta da due dati distinti, ma il cui senso si sovrappone: gli utenti connessi a Internet, fa sapere l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (Uit), sono oltre due miliardi; anche per questo, il numero di apparecchiature connesse a internet cresce troppo velocemente e lo spazio sta finendo. Tra poche settimane, o anche pochi giorni, gli indirizzi Ip - quella serie di numeri che identificano in maniera univoca un computer connesso alla Rete - saranno terminati.

A lanciare l'allarme è Vinton Cerf, l'uomo considerato il creatore di internet proprio per aver progettato l'infrastruttura tecnologica degli indirizzi Ip. Secondo Cerf rimangono "poche settimane" prima di quella che è stata soprannominata 'Apocalisse degli Ip', che in inglese suona meglio: Ipcalypse. Poche settimane che diventano pochi giorni secondo i calcoli dell'azienda Usa Hurricane Electric 1: sono meno di 30 milioni gli indirizzi disponibili e, al ritmo sostenuto con il quale vengono riempiti, la fine arriverà intorno alle 4 del mattino del 2 febbraio. Fra una settimana.

I dati. Nel 2000 il mondo della Rete era ancora una nicchia, a livello mondiale: solo 250 milioni di persone avevo l'accesso a internet. Oggi quei numeri sono lievitati e hanno superato i 2 miliardi di persone. Questa crescita impetuosa ha ripercussioni sul problema degli Ip, di cui il mondo è affamato.


Dagli anni '80 la crescita è stata continua e tendenzialmente stabile. Ma negli ultimi anni c'è stata un'impennata: più persone, connessioni senza limite di tempo (e quindi indirizzi Ip praticamente fissi) e più apparecchiature - cellulari, smart grid e anche auto intelligenti - online 24 ore al giorno hanno richiesto una 'spesa' in termini di Ip sempre maggiore. Portando al limite del collasso denunciato da Cerf e da molti altri.

Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono evidenti. La questione è lo standard IPv4, ideato nel 1977 da Vinton Cerf e nato effettivamente nei primi anni '80. L'IPv4 stabilisce come ogni apparecchio collegato alla rete è identificato e lo fa attraverso una sequenza di numeri come 213.92.87.37: Ogni blocco di cifre ha un valore massimo di 255 che dà vita a 4,3 miliardi di combinazioni possibili.

"E' tutta colpa mia - ha spiegato Vint Cerf in una recente intervista - quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi Ip pensavamo a un esperimento. E pensavamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero". Per fortuna Internet non è stato solo un esperimento, ma ora bisogna risolvere il problema: "Chi poteva immaginare - continua Cerf - di quanto spazio avremmo avuto bisogno?".

Una soluzione già esiste, ed esiste da anni. Negli anni '90, quando si è capito che Internet non sarebbe stata una bolla, è nata l'evoluzione dell'IPv4: l'IPv6 è una chiave a 128bit (contro i 32 dell'IPv4) e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni (ovvero un numero di 38 cifre). Ma i provider di servizi internet e le grandi aziende non si sono ancora messe al passo con i tempi e non tutte sono pronte a implementare il nuovo standard.

Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se la rete da cui ci si collega è IPv4" e viceversa.

Per questo, ha spiegato Cerf durante una conferenza in Australia, è importante accelerare il passaggio al nuovo
standard, aggiornando tutti i vecchi indirizzi. "I grandi provider di servizi internet europei - continua Pawlik - sono già pronti per il nuovo protocollo, sono più che altro quelli di media grandezza che ancora non si sono messi al passo. Ma sicuramente entro la fine dell'anno non avremo più nessun indirizzo IPv4 da assegnare, e saremo costretti a rispondere 've l'avevamo detto'".

Il primo grande passo è atteso per il prossimo 8 giugno, quando Google e altre grandi aziende testeranno per un giorno il nuovo standard. Per ora il cronometro continua a ticchettare.

http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... -11665556/

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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda Faeeele » gio gen 27, 2011 13:03


Quindi grossi problemi di blocco e non connessione non dovrebbero esserci
C'è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte: non concordo con quest'affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria.
(Bill Shankly)


Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare.
(Johan Cruijff)


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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda Rips » ven gen 28, 2011 18:41


San Girolamo ha scritto:Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono evidenti. La questione è lo standard IPv4, ideato nel 1977 da Vinton Cerf e nato effettivamente nei primi anni '80. L'IPv4 stabilisce come ogni apparecchio collegato alla rete è identificato e lo fa attraverso una sequenza di numeri come 213.92.87.37: Ogni blocco di cifre ha un valore massimo di 255 che dà vita a 4,3 miliardi di combinazioni possibili.

"E' tutta colpa mia - ha spiegato Vint Cerf in una recente intervista - quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi Ip pensavamo a un esperimento. E pensavamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero". Per fortuna Internet non è stato solo un esperimento, ma ora bisogna risolvere il problema: "Chi poteva immaginare - continua Cerf - di quanto spazio avremmo avuto bisogno?".

Una soluzione già esiste, ed esiste da anni. Negli anni '90, quando si è capito che Internet non sarebbe stata una bolla, è nata l'evoluzione dell'IPv4: l'IPv6 è una chiave a 128bit (contro i 32 dell'IPv4) e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni (ovvero un numero di 38 cifre). Ma i provider di servizi internet e le grandi aziende non si sono ancora messe al passo con i tempi e non tutte sono pronte a implementare il nuovo standard.

Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se la rete da cui ci si collega è IPv4" e viceversa.


C'è uno spreco di indirizzi IPv4 pazzesco, molti enti pubblici invece di usare NAT e far uscire gruppi di macchine con un solo indirizzo pubblico, hanno 1 IP pubblico per postazione, roba incredibile... per non dire di quanti altri enti hanno comprato nei primi anni indirizzi di classe A o B sprecando poi tantissimi indirizzi non utilizzati.

Cmq ci sono tecniche di tunneling che consentono di utilizzare il routing IPv4 per trasportare il nuovo traffico IPv6, così gli host IPv6 inseriti in reti IPv4 riescono a comunicare comunque, gli indirizzi IPv4 (32 bit, 4 gruppi di cifre da 0-255) sono ovviamente traducibili in IPv6 (128 bit, solitamente rappresentati da 8 gruppi di 4 cifre esadecimali), addirittura è possibile scrivere gli ultimi 2 blocchi di 16 bit come un unico blocco di 32 bit in dotted decimal, cioè la notazione numerica che utilizziamo correntemente per l'IPv4.

Cmq gli indirizzi IPv4 utilizzabili non sono 256*256*256*256=4.294.967.296, ma un pò meno, ci sono indirizzi speciali non utilizzabili

- Tutta la classe "A" 0.x.x.x
- Tutta la classe "A" 10.x.x.x;
- Tutta la classe "A" 127.x.x.x (il classico 127.0.0.1 è l'indirizzo localhost, indica il vostro stesso PC);
- Tutta la classe "B" 169.254.x.x
- 16 classi B da 172.16.x.x a 172.31.x.x;
- La classe C 192.0.0.x
- La classe C 192.0.2.x
- La classe C 192.88.99.x
- 256 classi C 192.168.x.x (chiunque ha creato un rete locale in casa avrà utilizzato questa classe speciale sicuramente utilizzando gli indirizzi 192.168.0.1 ecc ecc);
- Le classi "C" 198.18.x.x e 198.19.x.x
- La classe "C" 198.51.100.x
- La classe "C" 203.0.113.x
- Tutte le classi di tipo "D" (multicast) da 224.x.x.x a 239.x.x.x
- Tutte le classi di tipo "E" (broadcast) da 240.x.x.x a 255.x.x.x

Diciamo che saranno un 3,7 miliardi ma non mi va di fare il conto preciso mò! :lol:
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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda San Girolamo » sab gen 29, 2011 23:51


Rips ha scritto:
San Girolamo ha scritto:Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono evidenti. La questione è lo standard IPv4, ideato nel 1977 da Vinton Cerf e nato effettivamente nei primi anni '80. L'IPv4 stabilisce come ogni apparecchio collegato alla rete è identificato e lo fa attraverso una sequenza di numeri come 213.92.87.37: Ogni blocco di cifre ha un valore massimo di 255 che dà vita a 4,3 miliardi di combinazioni possibili.

"E' tutta colpa mia - ha spiegato Vint Cerf in una recente intervista - quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi Ip pensavamo a un esperimento. E pensavamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero". Per fortuna Internet non è stato solo un esperimento, ma ora bisogna risolvere il problema: "Chi poteva immaginare - continua Cerf - di quanto spazio avremmo avuto bisogno?".

Una soluzione già esiste, ed esiste da anni. Negli anni '90, quando si è capito che Internet non sarebbe stata una bolla, è nata l'evoluzione dell'IPv4: l'IPv6 è una chiave a 128bit (contro i 32 dell'IPv4) e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni (ovvero un numero di 38 cifre). Ma i provider di servizi internet e le grandi aziende non si sono ancora messe al passo con i tempi e non tutte sono pronte a implementare il nuovo standard.

Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se la rete da cui ci si collega è IPv4" e viceversa.


C'è uno spreco di indirizzi IPv4 pazzesco, molti enti pubblici invece di usare NAT e far uscire gruppi di macchine con un solo indirizzo pubblico, hanno 1 IP pubblico per postazione, roba incredibile... per non dire di quanti altri enti hanno comprato nei primi anni indirizzi di classe A o B sprecando poi tantissimi indirizzi non utilizzati.

Cmq ci sono tecniche di tunneling che consentono di utilizzare il routing IPv4 per trasportare il nuovo traffico IPv6, così gli host IPv6 inseriti in reti IPv4 riescono a comunicare comunque, gli indirizzi IPv4 (32 bit, 4 gruppi di cifre da 0-255) sono ovviamente traducibili in IPv6 (128 bit, solitamente rappresentati da 8 gruppi di 4 cifre esadecimali), addirittura è possibile scrivere gli ultimi 2 blocchi di 16 bit come un unico blocco di 32 bit in dotted decimal, cioè la notazione numerica che utilizziamo correntemente per l'IPv4.

Cmq gli indirizzi IPv4 utilizzabili non sono 256*256*256*256=4.294.967.296, ma un pò meno, ci sono indirizzi speciali non utilizzabili

- Tutta la classe "A" 0.x.x.x
- Tutta la classe "A" 10.x.x.x;
- Tutta la classe "A" 127.x.x.x (il classico 127.0.0.1 è l'indirizzo localhost, indica il vostro stesso PC);
- Tutta la classe "B" 169.254.x.x
- 16 classi B da 172.16.x.x a 172.31.x.x;
- La classe C 192.0.0.x
- La classe C 192.0.2.x
- La classe C 192.88.99.x
- 256 classi C 192.168.x.x (chiunque ha creato un rete locale in casa avrà utilizzato questa classe speciale sicuramente utilizzando gli indirizzi 192.168.0.1 ecc ecc);
- Le classi "C" 198.18.x.x e 198.19.x.x
- La classe "C" 198.51.100.x
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Diciamo che saranno un 3,7 miliardi ma non mi va di fare il conto preciso mò! :lol:
:occhioni: mamma me che intervento coi contro-cazzi... ma non se ne è accorto ancora nessuno?

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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda u'mang » dom gen 30, 2011 1:16


io si...ma non ci ho capito un tubo! :lol:
NON DIMENTICHIAMO chi eravamo prima dell'arrivo di Paparesta, NON CE LO DIMENTICHIAMO! perché io la testa all'indietro NON VOGLIO PIU' VOLTARLA.

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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda Rips » dom gen 30, 2011 13:16


San Girolamo ha scritto::occhioni: mamma me che intervento coi contro-cazzi... ma non se ne è accorto ancora nessuno?


Grazie caro, macchè... nessuno mi considera se non per lamentarsi quando le cose sul forum non vanno bene, è sempre così... :-( ...resto comunque in attesa di qualche bella offerta di lavoro a 6-7000 euro al mese 8) da parte di qualcuno che ha bisogno di sistemare un pò la rete nella sua grossa azienda! :lol:

Sull'argomento in questione cmq si fa una disinformazione assurda, i titoloni quali "sono finiti gli indirizzi IP" fanno vendere i giornali, le spiegazioni più dettagliate su come aggirare il problema no.
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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda AncoraNonVuoi... » lun gen 31, 2011 16:13


Rips ha scritto:
San Girolamo ha scritto::occhioni: mamma me che intervento coi contro-cazzi... ma non se ne è accorto ancora nessuno?


Grazie caro, macchè... nessuno mi considera se non per lamentarsi quando le cose sul forum non vanno bene, è sempre così... :-( ...resto comunque in attesa di qualche bella offerta di lavoro a 6-7000 euro al mese 8) da parte di qualcuno che ha bisogno di sistemare un pò la rete nella sua grossa azienda! :lol:

Sull'argomento in questione cmq si fa una disinformazione assurda, i titoloni quali "sono finiti gli indirizzi IP" fanno vendere i giornali, le spiegazioni più dettagliate su come aggirare il problema no.

Riccà,ma p'piacer.... :lol: 6-7000 euro ormai non te li danno nemmeno per prendere la c***a amiquata di berlusconi attraverso gli sfinteri esterno ed interno del tuo canale anale.
Ti ringrazio per la spiegazione della questione ip,spiegazione della quale non ho capito una mazza,ma che è importante perchè fa capire che quanto meno una spiegazione ed una soluzione esistono.
Però quanto si può andare avanti con 3,7 miliardi ip?
...il sacro istinto di non avere teorie...
(Fernando António Nogueira Pessoa)

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Re: Il 2 febbraio ci sarà l'Ipcalypse

Messaggioda carlo91 » gio feb 03, 2011 10:02


Oggi è 3 febbraio e ieri non ha s'cciss nudd :lol:
Giorgio Perinetti ha scritto:Lavorando nella città di S.Nicola non ho trovato invece solamente una stimolante occasione di affermazione professionale, ma ho scoperto una terra meravigliosa,solare, piena di opere d'arte,di posti incantevoli,di cibi e vini indimenticabili,ma soprattutto di tesori unici come la spontaneità della Gente,di colori e suoni veri,una umanità palpabile.


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