Gerrans prima rosa. Contador va, ma Aru batte subito un colpoSANREMO - Gerrans in rosa, Contador va forte, ma Aru c'è. Se in molti vedono un Giro deciso a cronometro, soprattutto nel 60 km che verranno nella terra del prosecco (ma c'è ancora tanto tempo), allora è bene considerare con grande attenzione anche i 17 km che hanno aperto la novantottesima edizione della corsa rosa. Il primo dato è che il primo leader è tutt'altro che banale: vola come da pronostico la Orica Greenedge, team formato da passistoni, una miscela esplosiva per situazioni del genere. Su una splendida pista ciclabile, magari un po' stretta per starci in nove, gli australiani vanno come treni. A beneficiarne Simon Gerrans, uno conosce bene sia il Giro che l'Italia: nel 2012 il Lungomare Italo Calvino fu casa sua, seppe fare meglio in una volata a tre di Cancellara e Nibali prendendosi la Milano-Sanremo, stavolta arriva la rosa. Una abitudine per la squadra, visto che lo scorso anno toccò, in circostanze analoghe, al rude Sven Tuft, spodestato 24 ore dopo da Michael Matthews.
Altro fattore sulla non 'banalità ' di Gerrans. In palmares ha anche una Liegi-Bastogne-Liegi ed è nel novero, non ristrettissimo ma neanche aperto a tutti, di quelli che hanno vinto tappe a Tour de France (una in uno sconfinamento italiano a Prato Nevoso), Vuelta di Spagna e Giro: nel 2009 a Bologna domò abilità la salita di San Luca in una giornata che profumava di classica. "Sanremo è un posto molto speciale per me, però faccio parte di una squadra, che mi ha onorato di transitare per primo al traguardo e vestire la maglia rosa - commenta il leader - Noi abbiamo studiato il percorso, ma anche le altre lo hanno fattto... Abbiamo dato tutti il 110 per cento ed il risultato è arrivato. Il vantaggio è arrivato nella prima parte, sapevamo che la seconda sarebbe stata più veloce e la squadra ha lavorato alla perfezione".
Gerrans dunque merita elogi, ma è evidente che i nomi di questo Giro sono altri. La squadra che è andata più forte è la Tinkoff Saxo di Alberto Contador, giunta sette secondi dopo gli australiani. Una prova importante, che poteva essere ancora più incisiva se non ci fosse stato un leggero sfaldamento -ma questo nelle crono a squadre capita- nelle fasi finali. "Quando si è vicini al successo si vuol sempre vincere ma il nostro obiettivo è pensare alla classifica generale, quindi oggi è stata una buona prova -commenta Contador- L'importante ora è recuperare e pensare a ciò che ci aspetta domani. L'inizio del mio Giro è perfetto. C'è bel tempo e gli appassionati tifano a tutta, facendomi sentire il loro affetto. Ho buone sensazioni". Dovendo esaltare il duello della giornata, indichiamo con il pistolero di Pinto anche Fabio Aru. Il ciclismo vive di grandi distacchi, ma a volte anche di particolari. E' piaciuta la determinazione feroce del sardo nel rettilineo finale: 24 anni ma già autorevole condottiero nel guidare una squadra non adatta a gareggiare contro il tempo ma giunta a soli 13'' dall'Orica e soprattutto a 6'' da quella dello spagnolo. Una brillantezza che fa a pugni con quanto detto nei giorni scorsi: poche gare, il famigerato virus che lo aveva tenuto fuori dal Giro del Trentino. Lui però aveva detto di essere in forma ed è stato di parola. "Siamo abbastanza contenti -ribadisce Aru-.Sono contento di questo gruppo, siamo giovani con elementi di esperienza, siamo compatti ed uniti. La responsabilità ed il calore della gente mi ha spinto questo inverno a prepararmi al meglio. Sono arrivato qui con tanta cattiveria, fame e voglia di far bene, consapevole di avere una squadra molto forte". L'uomo da battere resta Alberto Contador: "Ci sono altre venti tappe e tante salite, ci sarà il terreno per porterci divertire e far divertire la gente". Da segnalare anche che Aru ha portato in corsa alcuni dei nomi di 210 ciclisti bersaglieri caduti in guerra (guarda l'elenco compilato dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito): tra i promotori dell'iniziativa anche Repubblica.it.
Insomma, presto per parlare, ma due dei fantastici quattro sono piaciuti. Accettabile anche Rigoberto Uran, che paga 13'' a Contador ma ha l'attenuante di non avere avuto in una giornata del genere uno scudiero come Tony Martin, una locomotiva. Capitolo delusi. Maluccio il Team Sky, (20'' da Contador, 14 da Aru; riferimento ovvio ai big), il che però non è certamente una bocciatura per Richie Porte. Il tasmaniano la crono ce l'ha nel sangue, tra i suo compagni tutto sommato anche Kiryienka lo tiene, ma gli altri -chi più chi meno - sono portatori d'acqua in salita che evidentemente non sono riusciti a stare al passo del capitano. Male Domenico Pozzovivo: il lucano sogna il podio, ma partire senza colpo ferire con mezzo minuto di handicap è un intoppo psicologico fastidioso. Nel limbo anche Juergen Van Den Broeck (22'' da Contador), anche se il belga che oggi ci preme è quel numero 108 che non c'è più: Wouter Weylandt morì proprio quattro anni fa e proprio in Liguria, dopo la caduta sulla discesa del Passo del Bocco. Il ciclismo è uno sport che non dimentica
ORDINE D'ARRIVO DELLA CRONO A SQUADRE
S.Lorenzo al Mare-Sanremo (cronosquadre)
1 - Orica GreenEDGE 19'26''
2 - Tinkoff-Saxo a 7''
3 - Astana Pro Team a 13''
4 - Etixx-Quick-Step a 19''
5 - Movistar Team a 21''
6 - Iam Cycling a 25''
7 - BMC Racing Team a 25''
8 - FDJ a 26''
9 - Team Sky a 27''
10 - Team Katusha a 27''
11 - Trek Factory Racing a 29''
12 - Lotto-Soudal a 29''
13 - Team Lotto NL-Jumbo a 36''
14 - Bardiani-Csf a 37''
15 - CCC Sprandi Polkowice a 45''
16 - Ag2r-La Mondiale a 48''
17 - Team Giant-Alpecin a 49''
18 - Southeast a 52''
19 - Team Cannondale-Garmin a 53''
20 - Nippo-Vini Fantini a 57''
21 - Lampre-Merida a 59''
22 - Androni-Sidermec 1'03''
CLASSIFICA GENERALE
1 - Simon Gerrans (AUS-Orica)
2 - Michael Matthews (AUS-Orica) s.t.
3 - Michael Hepburn (AUS-Orica) s.t.
4 - Pieter Weening (NED-Orica) s.t.
5 - Simon Clarke (AUS-Orica) s.t.
6 - Johan Chaves (COL-Orica) s.t.
7 - Manuele Boaro (ITA-Saxo) a 7''
8 - Roman kreuziger (CZE-Saxo) a 7''
9 - Michael Rogers (AUS-Saxo) a 7''
10 - Alberto Contador (ESP-Saxo) a 7''
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