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Golf, PGA Tour 2017. Fantastico bis di Jhonattan Vegas nell’RBC Canadian Open! Beffato Charley Hoffman al playoff

Un venezuelano conquista il Canada per la seconda volta consecutiva. Jhonattan Vegas trionfa nell’RBC Canadian Open, torneo inserito nel circuito del PGA Tour 2017, e bissa il successo dello scorso anno, prendendosi la scena sul percorso par 72 del Glen Abbey Golf Course di Oakville (Ontario, Canada). Con un giro fantastico in 65 colpi (-7), Vegas ha recuperato 4 posizioni e si è issato in testa alla classifica sfruttando un avvio fulminante con 5 birdie nelle prime 9 buche e rimediando ad un bogey alla 15 con un birdie alla 16, ma ha dovuto fare i conti con il finale travolgente dello statunitense Charley Hoffman, leader al termine del terzo giro e capace di rimediare ad un round non perfetto con un birdie alla 18 che ha portato i duellanti al playoff in virtù della parità a quota -21 (267 colpi).

Il par 5 della 18, però, ha arriso a Vegas, che ha piazzato l’ennesimo birdie della sua straordinaria giornata, costrigendo Hoffman ad arrendersi e a cedere l’onore delle armi al venezuelano, il cui ultimo successo nel circuito risaliva proprio all’edizione 2016 del torneo canadese. Sul podio è salito anche l’inglese Ian Poulter, autore del miglior quarto giro del plotone (-8) ma distante una lunghezza dai due battistrada. Lo statunitense Gary Woodland, invece, non è andato oltre una tornata in 68 colpi ed è rimasto ai piedi del podio, in quarta posizione, con 19 colpi sotto il par.

Il trio made in Usa composto da Brandon Hagy, Tony Finau e Robert Garrigus ha occupato la quinta posizione a quota -18, mentre all’ottavo posto si è piazzato Dustin Johnson, numero 1 del ranking, autore di uno strepitoso eagle alla 16 che gli ha consentito di entrare nella top ten e di affiancare Kevin Chappell con 17 colpi sotto il par. E proprio Chappell, insieme a Sam Saunders, piombato da 5° al 19° posto, è il più deluso di giornata, dato che il suo round in 70 colpi gli ha fatto perdere 6 posizioni, relegandolo dal 2° all’8° posto e annichilendo le sue velleità di vittoria. Da registrare, infine, il tracollo di Martin Flores, primo a metà gara e soltanto 19° alla fine del torneo che sembrava poter finalmente segnare la sua consacrazione nel circuito.

https://www.oasport.it/2017/07/golf-pga-tour-2017-fantastico-bis-di-jhonattan-vegas-nellrbc-canadian-open-beffato-charley-hoffman-al-playoff/

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Golf, LPGA Tour. Dominio coreano nello Scottish Open, trionfa Mi Hyang Lee. Deludenti le azzurre Diana Luna e Giulia Molinaro

La Corea del Sud ha dominato l’Aberdeen Asset Management Ladies Scottish Open, torneo inserito nel circuito dell’LPGA Tour 2017, che ha avuto luogo sul percorso par 72 del Dundonald Links di North Ayrshire, in Scozia. A trionfare è stata Mi Hyang Lee, che ha realizzato un fenomenale ultimo round in 66 colpi (-6), chiudendo con 282 colpi complessivi e rimontando svariate posizioni grazie ad un avvio travolgente con 6 birdie e un bogey nelle prime 9 buche e ad uno splendido birdie alla 18 che l’ha spedita in orbita, regalandole il titolo in terra britannica.

Alle sue spalle si è piazzata la coppia composta dalla connazionale Mi Jung Hur, autrice anch’ella di un giro fantastico con 6 colpi sotto il par, e dall’australiana Karrie Webb, grande delusa a causa di una tornata tutt’altro che esaltante in 73 colpi, compromessa con un bogey alla 16 e un double bogey alla 17 che l’hanno privata della gioia del trionfo, lasciandola ad una sola lunghezza di distanza dalla vincitrice.

Ai piedi del podio si trovano la spagnola Carlota Ciganda e la statunitense Cristie Kerr, entrambe a quota -4 con un ultimo giro sotto il par, mentre nella top ten si registra la presenza di altre tre sudcoreane, testimonianza evidente del feeling che le asiatiche hanno trovato nel corso del weekend con il course scozzese. Per Sei Young Kim, tuttavia, non si è trattato di una giornata felice, dato che il suo giro in 75 colpi l’ha esclusa dal podio e dalla lotta per il trofeo. Il percorso, in ogni caso, ha mietuto tante vittime e non è un caso che soltanto le prime 9 abbiano completato la loro prova con un punteggio inferiore al par.

Molto deludente, infine, la prova delle due italiane in gara, Giulia Molinaro e Diana Luna, entrambe costrette ad abbandonare il torneo anzitempo a causa del taglio che impietosamente le ha relegate alle ultime posizioni. Giulia Molinaro (77 80) non è andata oltre i 13 colpi sopra il par, mentre Diana Luna (80 80) ha fatto ancora peggio chiudendo a quota +16 e confermando il suo momento no.

https://www.oasport.it/2017/07/golf-lpga-tour-dominio-coreano-nello-scottish-open-trionfa-mi-hyang-lee-deludenti-le-azzurre-diana-luna-e-giulia-molinaro/

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Golf, Open Italia 2017: ci sarà Sergio Garcia, vincitore del Masters, al Golf Club Milano di Monza

L’Open d’Italia di golf si mette già in mostra per quel che sarà l’appuntamento in programma dal 12 al 15 ottobre presso il Golf Club Milano di Monza. Sarà presente, infatti, il campione spagnolo Sergio Garcia, numero cinque mondiale e vincitore ad aprile del Masters: “Non vedo l’ora di gareggiare, il torneo è nelle gare d’élite del calendario continentale e ha aumentato il suo prestigio. Si giocherà su un campo fantastico e sarà un evento imperdibile per gli appassionati italiani e di tutto il mondo” le parole dello spagnolo riportate dall’Ansa.

Per il secondo anno consecutivo, dunque, la massima competizione golfistica del Bel Paese, giunta alla 74esima edizione, ospiterà un campione Masters: nel 2016 era presente l’inglese Danny Willett che diede vita ad un duello, con Francesco Molinari, fino all’ultima buca. Con la conferma della partecipazione dell’iberico la rassegna italica assume un’importanza ancor più spiccata nel panorama internazionale. Inserito tra gli otto eventi delle Rolex Series e per la prima volta con un montepremi di 7 milioni di dollari, anche quest’anno l’Open d’Italia avrà ingresso gratuito proprio per avvicinare questo sport al pubblico avendo sempre con principale obiettivo il Progetto Ryder Cup 2022.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-open-italia-2017-ci-sara-sergio-garcia-vincitore-del-masters-al-golf-club-milano-di-monza/

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Golf, WGC Bridgestone Invitational 2017: Pieters davanti a tutti, Spieth e McIlroy in terza posizione. Molinari e Paratore a metà gruppo

Sul percorso South del Firestone Country Club di Akron (Ohio) è scattato il WGC Bridgestone Invitational (montepremi 9.750.000 dollari), terzo dei quattro tornei annuali organizzati dalla Federazione Internazionale. Al termine del primo giro troviamo in testa il belga Thomas Pieters, che nonostante evidenti problemi con il drive (4/14 fairways presi) è riuscito a portare a termine un giro in 65 colpi, con 5 birdie e nessun bogey. Il -5 totale gli vale dunque la vetta del torneo dopo le prime diciotto buche. Il livello del field è ovviamente altissimo e di conseguenza la classifica è corta. In seconda posizione c’è lo scozzere Russell Knox, a -4, autore di quattro birdie ed un eagle, ma penalizzato da due colpi persi, alla 9 ed alla 18.

Nomi importanti al terzo posto, a -3. Su tutti, Jordan Spieth e Rory McIlroy. Lo statunitense, favoritissimo della vigilia, ha mostrato la consueta solidità, iniziando con tre birdie nelle prime nove e chiudendo con altri due alle buche 5 e 6, salvando poi il par in maniera spettacolare alla 8 (ha iniziato dalla 10). Tanta attenzione era posta, poi, sul nordirlandese, accompagnato dal nuovo caddie, l’amico Harry Diamond: McIlroy ha chiuso in 67 con cinque birdie e due bogey sulla sua carta. I due non sono però soli: a -3, infatti, troviamo anche gli americani Kevin Kisner e Bubba Watson (che si gioca l’accesso ai playoff della FedEX Cup), l’inglese Ross Fisher e lo spagnolo Jon Rahm (eagle alla 16). Alle spalle dei rivali Spieth e McIlroy, poi, Dustin Johnson: l’americano, numero 1 del World Golf Ranking, campione in carica e vincitore delle prime due prove dell’anno del WGC, ha girato in 68 colpi, chiudendo con tre birdie nelle seconde nove dopo l’alternanza birdie-bogey della prima parte di giro. In parità con lui, a -2, troviamo tra gli altri anche l’australiano Adam Scott.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-wgc-bridgestone-invitational-2017-pieters-davanti-a-tutti-spieth-e-mcilroy-in-terza-posizione-molinari-e-paratore-a-meta-gruppo/

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Golf, WGC Bridgestone Invitational 2017: Jimmy Walker vola in vetta! Thomas Pieters resta in scia. Paratore ok, male Molinari

Lo statunitense Jimmy Walker ha pescato il jolly nel secondo giro del WGC Bridgestone Invitational (montepremi 9 milioni e 750mila dollari) ed è balzato al comando della classifica sul percorso par 70 del Firestone Country Club di Akron, in Ohio. Walker ha piazzato un round in 65 colpi, il migliore di giornata, e ha rimontato 8 posizioni salendo in testa alla leaderboard con 7 colpi sotto il par.

Alle sue spalle resiste il belga Thomas Pieters, che con un giro in linea col par ha ceduto lo scettro momentaneo allo statunitense, ma resta a due lunghezze di distanza dalla vetta con 135 colpi totali (-5), tenendosi dietro il trio composto dal nordirlandese Rory McIlroy, dallo statunitense Zach Johnson e dal giapponese Hideki Matsuyama, tutti a pari merito sul podio virtuale a quota -4.

Al sesto posto, intanto, c’è un gruppo composto da sei unità, arrivate a metà gara con 3 colpi sotto il par: si tratta degli statunitensi Charley Hoffman e Jordan Spieth, quest’ultimo reduce dal trionfo nel British Open 2017, del canadese Adam Hadwin, dello svedese Alex Noren, dell’australiano Jason Day, ex numero 1 del ranking, e dello scozzese Russell Knox.

Soltanto 40°, invece, lo spagnolo Sergio Garcia, detentore dell’Augusta Masters, ma da tempo in calo di condizione, come emerge dai 3 colpi sopra il par che condivide, tra gli altri, con gli statunitensi Justin Thomas, Matt Kuchar e Dustin Johnson, attuale capolista del Golf World Ranking.

Gioie e dolori, infine, per i colori azzurri. A brillare è Renato Paratore, 13° grazie ad una splendida tornata in 68 colpi (-2), macchiata soltanto da un pesante double bogey alla 11 che altrimenti gli avrebbe permesso di stare a ridosso del podio. Paratore si trova attualmente a quota -1 e, d’altra parte, sono stati appena 24 i giocatori in grado di arrivare sotto il par al giro di boa. Decisamente sottotono Francesco Molinari, finora autore di un torneo piuttosto anonimo con un 52° posto parziale a quota +4 che lo pone a distanze proibitive dalle posizioni di vertice.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-wgc-bridgestone-invitational-2017-jimmy-walker-vola-in-vetta-thomas-pieters-resta-in-scia-paratore-ok-male-molinari/

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Golf, PGA Tour. Richy Werenski piazza un eagle alla 18 e vola al comando del Barracuda Championship

Lo statunitense Richy Werenski guida la classifica del Barracuda Championship, torneo inserito nel circuito del PGA Tour 2017, in corso di svolgimento sul percorso par 72 del Montreux Golf and Country Club, situato tra le città di Reno e Lake Tahoe, nel Nevada. Werenski è volato in vetta grazie ad uno splendido eagle alla 18 con cui ha scalzato l’australiano Stuart Appleby e si è preso la leadership parziale, sfruttando anche il curioso meccanismo del torneo in termini di punteggi.

Il Barracuda Championship, infatti, assegna 8 punti a chi effettua un albatross (3 colpi sotto il par), 5 a chi effettua un eagle, 2 per il birdie, 0 per il par, -1 per il bogey e -3 per il double bogey o peggio. E Werenski è riuscito nell’impresa di collezionare 10 dei suoi 26 punti totali soltanto nelle ultime 6 buche del secondo round, tenendosi dietro Appleby, secondo con 24 punti, e il quartetto composto dall’inglese Greg Owen e dai tre statunitensi Luke List, Ben Martin e Dicky Pride, tutti a quota 23.

Al settimo posto c’è Derek Fathauer (21), sornione e pronto ad approfittare delle defiance altrui per guadagnare ancora posizioni e giocarsi la vittoria, mentre la top ten è completata dal sudafricano Tyrone Van Aswegen e dagli statunitensi Rick Lamb, Joel Dahmen e Tom Hoge, tutti a pari merito con 20 punti.

La concomitanza con il WGC Bridgestone Invitational ha ridotto all’osso la partecipazione dei big al torneo del Western Nevada, nonostante la formula innovativa che avrebbe reso decisamente gradevole lo spettacolo sul Montreux Golf and Country Club. Il veterano irlandese Padraig Harrington, infine, non ha digerito bene il meccanismo e si è arreso già a metà gara, lasciando la contesa dopo il taglio con appena 4 punti collezionati in due round.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-tour-richy-werenski-piazza-un-eagle-alla-18-e-vola-al-comando-del-barracuda-championship/

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Golf, PGA Tour 2017: Greg Owen scatenato in testa prima del round decisivo

Continua la lotta serrata al Barracuda Championship 2017 (montepremi 3,3 milioni di dollari). La tappa del PGA Tour in corso di svolgimento sul percorso par 72 del Montreux Golf and Country Club di Reno (Nevada, Stati Uniti) vede al comando uno scatenato Greg Owen. L’inglese guida la classifica al termine del terzo round con il punteggio di 37 punti, costruendosi un cospicuo vantaggio sull’australiano Stuart Appleby, staccato di 5 lunghezze con il suo 32, e sull’americano Derek Fathauer secondo con l’oceanico.

Ricordiamo che il Barracuda Championship segue una formula non convenzionale in cui il punteggio è dato dagli accadimenti delle singole buche: 0 per il par, 2 per il birdie, 5 per ogni eagle, 8 per gli albatross, -1 per i bogey, -3 per i double bogey o peggio.

Fuori dal podio momentaneo lo statunitense Ricky Barnes (31 punti), che precede un quartetto fermo a 30 punti composto dagli statunitensi Dicky Pride, Ben Martin, Tom Hoge e Richy Werenski. Chiudono infine la top ten con 29 punti gli americani J.J. Spaun e Patton Kizzire.

Nella tarda serata italiana spazio all’ultimo e decisivo round che decreterà il vincitore di questo torneo dal format anomalo.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-tour-2017-greg-owen-scatenato-in-testa-prima-del-round-decisivo/

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Golf, WGC Bridgestone Invitational. Hideki Matsuyama trionfa col record in Ohio! Avversari a distanza siderale, bella rimonta per Molinari

Imbattibile Hideki Matsuyama. Il giapponese ha trionfato nel WGC Bridgestone Invitational (montepremi 9 milioni e 750mila dollari) realizzando il record in un singolo giro sul percorso par 70 del Firestone Country Club di Akron, in Ohio. Con un eagle alla buca 2 e sette birdie a seguire, Matsuyama ha concluso la tornata in 61 colpi, eguagliando le prestazioni degli spagnoli José Maria Olazabal (1990) e Sergio Garcia (2014), anch’essi capaci di attestarsi in passato a 9 colpi sotto il par, record del Firestone Country Club, e chiudendo con il sensazionale punteggio di -16.

Il nipponico, pertanto, ha inflitto distacchi siderali agli avversari, lasciando lo statunitense Zach Johnson, secondo classificato, a ben 5 lunghezze di ritardo (-11). Sul terzo gradino del podio si è piazzato Charley Hoffman, che ha recuperato 2 posizioni e si è attestato a quota -10, lasciandosi alle spalle il belga Thomas Pieters, che pregustava il successo fino alla vigilia dell’ultimo round, prima di arrendersi alla furia di Matsuyama e accontentarsi del quarto posto a quota -8. Quinta posizione, inoltre, per il quartetto formato dall’inglese Paul Casey, dal nordirlandese Rory McIlroy, dallo scozzese Russell Knox e dal canadese Adam Hadwin, tutti appaiati con 7 colpi sotto il par.

Scatto d’orgoglio, invece, per l’italiano Francesco Molinari, autore di una splendida rimonta nell’ultimo giro, concluso in 65 colpi. L’azzurro si è portato fino al 24° posto in classifica, rimontando 14 posizioni e chiudendo con un totale di 2 colpi sotto il par, mentre Renato Paratore si è leggermente smarrito dopo un ottimo avvio nel torneo e si è dovuto accontentare del 44° posto a quota +4.

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Golf, PGA Tour. Magico Chris Stroud! Trionfa nel Barracuda Championship dopo una grande rimonta! Beffati al playoff Greg Owen e Richy Werenski

Fenomenale Chris Stroud. Lo statunitense ha trionfato nel Barracuda Championship, torneo inserito nel circuito del PGA Tour 2017, concretizzando una straordinaria rimonta nell’ultimo round e imponendosi al termine di un entusiasmante playoff sul percorso par 72 del Montreux Golf and Country Club di Reno (Nevada, Stati Uniti). Stroud è riuscito nell’impresa di scalare 21 posizioni in classifica, effettuando 9 birdie e, soprattutto, un incredibile eagle alla 18 che gli ha regalato i 5 punti necessari per agganciare al comando il connazionale Richy Werenski e l’inglese Greg Owen a quota 44 punti e prendere parte al playoff decisivo per l’assegnazione della vittoria.

Il Barracuda Championship, d’altra parte, è caratterizzato da un anomalo meccanismo nei punteggi, in base al quale vengono assegnati 8 punti a chi effettua un albatross (3 colpi sotto il par), 5 a chi effettua un eagle, 2 per il birdie, 0 per il par, -1 per il bogey e -3 per il double bogey o peggio. La straordinaria confidenza di Stroud col par 5 della 18 gli ha consentito di eliminare prima Greg Owen con un birdie, eguagliato da Werenski, e di beffare anche quest’ultimo con l’ennesimo birdie alla seconda buca di spareggio, coronando una rimonta sensazionale. Ai piedi del podio, intanto, si sono piazzati lo statunitense Tom Hoge e l’australiano Stuart Appleby, entrambi a tre lunghezze dal trio in testa alla classifica, mentre Robert Garrigus e Derek Fathauer non sono riusciti a far meglio di un totale di 40 punti.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-tour-magico-chris-stroud-trionfa-nel-barracuda-championship-dopo-una-grande-rimonta-beffati-al-playoff-greg-owen-e-richy-werenski/

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Golf, PGA Championship 2017: il montepremi. Quanto guadagneranno i giocatori?

Lo spettacolo del golf vivrà uno dei suoi momenti clou tra giovedì 10 e domenica 13 agosto, quando andrà in scena il PGA Championship 2017, quarto e ultimo Major stagionale che mette in palio per i partecipanti un montepremi da 9 milioni e 750mila dollari. Il vincitore, in particolare, intascherà una cifra pari a 1 milione e 660mila dollari, poco meno rispetto ai trionfatori dello US Open (Brooks Koepka ha portato a casa 2 milioni e 160mila dollari) e del British Open (Jordan Spieth ha guadagnato 1 milione e 845mila dollari), ma di più in relazione al vincitore dell’Augusta Masters (Sergio Garcia ha incassato 1 milione e 80mila dollari). Si tratta, in ogni modo, di un torneo estremamente ricco per i top player che desiderano conquistare la vetta della PGA Tour Money List, per la quale sono attualmente in corsa Jordan Spieth, Dustin Johnson e Hideki Mastuyama, tra l’altro i tre principali favoriti per la vittoria finale sul par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte. Ma andiamo ad elencare nel dettaglio quanto guadagneranno i giocatori dal 1° al 78° posto:

1°: $1,660,000
2°: $1,045,000
3°: $572,000
4°: $422,000
5°: $344,000
6°: $281,000
7°: $239,000
8°: $210,000
9°: $186,000
10°: $166,000
11°: $154,000
12°: $144,000
13°: $135,000
14°: $127,000
15°: $119,000
16°: $113,000
17°: $107,000
18°: $102,500
19°: $98,000
20°: $94,000
21°: $91,000
22°: $89,000
23°: $87,000
24°: $85,000
25°: $83,000
26°: $81,000
27°: $79,000
28°: $77,500
29°: $76,000
30°: $75,000
31°: $74,000
32°: $73,000
33°: $72,000
34°: $71,000
35°: $70,000
36°: $69,000
37°: $68,000
38°: $67,000
39°: $66,000
40°: $65,000
41°: $64,000
42°: $63,000
43°: $62,000
44°: $61,000
45°: $60,000
46°: $59,000
47°: $58,000
48°: $57,000
49°: $56,000
50°: $55,000
51°: $54,000
52°: $53,000
53°: $52,000
54°: $51,000
55°: $50,500
56°: $50,000
57°: $49,500
58°: $49,000
59°: $48,500
60°: $48,000
61°: $47,500
62°: $47,000
63°: $46,750
64°: $46,500
65°: $46,250
66°: $46,000
67°: $45,750
68°: $45,500
69°: $45,250
70°: $45,000
71°: $44,750
72°: $44,500
73°: $44,250
74°: $44,000
75°: $43,750
76°: $43,500
77°: $43,250
78°: $43,000

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-championship-2017-il-montepremi-quanto-guadagneranno-i-giocatori/

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Golf, PGA Championship 2017. Thorbjorn Olesen e Kevin Kisner al comando dopo il primo giro, monopolio USA nelle prime posizioni, Molinari non brilla

C’è una coppia al comando al termine del primo giro del PGA Championship 2017, quarto e ultimo Major stagionale, in corso di svolgimento sul percorso par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina. Il danese Thorbjorn Olesen e lo statunitense Kevin Kisner guidano la classifica con 67 colpi (-4), leggendo al meglio le insidie del tracciato grazie a una prova con poche sbavature (2 bogey a testa) e svariate giocate d’autore, tra cui spiccano i birdie messi a referto alla buca 18.

In un round con punteggi così bassi, l’equilibrio non può che regnare sovrano e al terzo posto, ad una sola lunghezza di distanza, c’è un gruppo formato da cinque giocatori, tutti di nazionalità statunitense: si tratta di Grayson Murray, Gary Woodland, Chris Stroud, D. A. Points e soprattutto Brooks Koepka, smanioso di ripetersi dopo il trionfo nello US Open e di diventare l’uomo copertina del 2017. Alle loro spalle, a quota -2, c’è un plotone nuovamente con una forte matrice a stelle e strisce, composto da un inglese, Paul Casey, e ben sei statunitensi, ossia Tony Finau, Bud Cauley, Brian Harman, Patrick Reed, Rickie Fowler e Jim Herman, il quale ha guastato un’ottima prova con due bogey alle buche 17 e 18.

I principali favoriti per la vittoria finale, intanto, se ne stanno sornioni nelle retrovie e al 15° posto si registra la presenza del giapponese Hideki Matsuyama, dello statunitense Dustin Johnson, dell’australiano Jason Day e dello spagnolo Jon Rahm, tutti con 70 colpi totali (-1). Non sono stati in grado di scendere sotto il par, invece, il nordirlandese Rory McIlroy e lo statunitense Jordan Spieth, che hanno chiuso la loro prova in 72 colpi (+1).

Non ha brillato neppure l’italiano Francesco Molinari, soltanto 44° al termine della prima tornata con tre bogey alle buche 4, 8 e 14 e un birdie alla 7 che lo hanno costretto a chiudere con 2 colpi sopra il par. Il torinese, tuttavia, può vantare la compagnia dello statunitense Justin Thomas e dell’inglese Danny Willett, due potenziali outsider per la vittoria finale. Decisamente attardato lo spagnolo Sergio Garcia, che non è riuscito a far meglio di un giro in 75 colpi, mentre Jimmy Walker, detentore del trofeo, è andato subito fuori giri con un round in 81 colpi (+10) che con ogni probabilità lo costringerà a lasciare il Quail Hollow Club già a metà gara.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-championship-2017-thorbjorn-olesen-e-kevin-kisner-al-comando-dopo-il-primo-giro-monopolio-usa-nelle-prime-posizioni-molinari-non-brilla/

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Golf, PGA Championship 2017: Matsuyama e Kisner in fuga a metà gara. Epico Francesco Molinari! Ora è quarto e lotta per la vittoria!

Una rimonta a dir poco epocale. Francesco Molinari si è esaltato nel secondo giro del PGA Championship 2017, quarto e ultimo Major stagionale, in corso di svolgimento sul percorso par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina. L’italiano ha fatto segnare il miglior punteggio sul giro dell’intero lotto dei partecipanti, chiudendo il round in 64 colpi (-7) e rimontando ben 40 posizioni. Con 5 colpi totali sotto al par, Molinari ora è quarto e vede davvero molto vicino il primo posto, occupato a metà gara dalla coppia composta dallo statunitense Kevin Kisner, autore di un giro in fotocopia con quello di ieri, e dal giapponese Hideki Matsuyama, che ha confermato la sua strepitosa condizione di forma e ha concluso la tornata in 64 colpi, come Molinari, agganciando in vetta l’americano.

Molinari è partito subito forte con due birdie alla 10 e alla 11, ripetendosi alla 14 e alla 18, e neppure la sospensione a causa del maltempo lo ha distratto, al punto che un eagle alla 7 e un birdie alla 8 lo hanno proiettato in orbita, rendendolo uno dei più seri candidati al successo finale. A pari merito con Molinari, si trovano attualmente il sudafricano Louis Oosthuizen e lo statunitense Chris Stroud, quest’ultimo costretto a interrompere il suo giro dopo 13 colpi a causa del sopraggiungere dell’oscurità che ha frenato diversi atleti, i quali dovranno rimettersi in regola prima dell’inizio del terzo round.

Sul terzo gradino del podio, intanto, svetta l’australiano Jason Day, tornato a brillare in una fase non esaltante della sua carriera e capace di impensierire la coppia di testa, distante appena due lunghezze grazie al suo eccellente -6. Al settimo posto, invece, si trovano gli statunitensi Justin Thomas e Rickie Fowler e l’inglese Paul Casey, tutti a pari merito con 3 colpi sotto il par. Chiude la top ten il sudcoreano Byeong Hun An, decimo a quota -2. Soltanto 17 giocatori hanno realizzato finora un punteggio complessivo inferiore al par e tra questi c’è anche lo statunitense Brooks Koepka, che ha perso terreno rispetto al primo giro ed ora è 11° a causa di una tornata in 73 colpi (+2).

Non ha brillato neanche Dustin Johnson, numero 1 del ranking, scivolato al 31° posto con 2 colpi sopra il par, in compagnia tra gli altri del danese Thorbjorn Olesen, autore di un giro in 77 colpi che ha causato il suo tracollo dopo aver concluso in vetta il primo giro. Non è riuscito a carburare neppure Jordan Spieth, soltanto 46° a metà gara a quota +3. E intanto il taglio miete, come al solito, le sue vittime illustri, tra cui figurano gli spagnoli Rafa Cabrera Bello e Sergio Garcia e gli statunitensi Phil Mickelson e Jimmy Walker, quest’ultimo detentore del torneo.

https://www.oasport.it/2017/08/golf-pga-championship-2017-matsuyama-e-kisner-in-fuga-a-meta-gara-epico-francesco-molinari-ora-e-quarto-e-lotta-per-la-vittoria/

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Golf, PGA Championship 2017: Kevin Kisner al comando, in tanti per la vittoria. Francesco Molinari perde tre posizioni

Terzo giro per il PGA Championship quarto e ultimo Major stagionale, in corso di svolgimento sul percorso par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina. Ancora molto equilibrio ad un solo giro dall’assegnazione del trofeo: in testa troviamo lo statunitense Kevin Kisner, in solitaria a quota 206, nonostante un giro in 72 (nei giorni precedenti aveva fatto due volte 67). Da sottolineare che le condizioni del campo gara sono state leggermente più complicate rispetto ai giorni precedenti.

Seconda piazza per Chris Stroud, altro statunitense, apparso in eccellente stato di forma (207): con lui a pari merito il giapponese Hideki Matsuyama, in vetta fino a ieri. Sembra comunque essere ancora tutto aperto in chiave successo finale. Non ancora staccati sono Justin Thomas (USA) e il sudafricano Louis Oosthuizen 208 per loro che nell’ultima giornata potrebbero provare il colpaccio.

In casa Italia si puntava tutto su Francesco Molinari, autore di un giro monstre in 64 ieri. L’azzurro non ha saputo confermarsi del tutto: 74 con una partenza disastrosa (doppio bogey alla prima buca, altri due bogey consecutivi tra seconda e terza). Nel totale arriveranno altri due bogey per un totale di cinque, però anche tre birdie. Alla fine un giro regolare, che tiene l’italiano nelle parti alte della classifica con 211 totale: servirà un miracolo per provare a piazzarsi nella zona podio.

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[Miky88]

Golf, PGA Championship 2017: la prima volta di Justin Thomas. Strepitoso secondo posto di Francesco Molinari!

Il PGA Championship 2017 incorona Justin Thomas. L’americano è stato il migliore al termine della quattro giorni sul percorso del Quali Hollow di Charlotte, nel North Carolina, facendo suo il quarto Major stagionale, il primo della sua carriera. A 24 anni, lo statunitense entra nell’Olimpo dei più grandi, coronando una crescita costante: lo scorso ottobre ha vinto il suo secondo torneo in carriera e dopo le due vittorie di gennaio ha ora centrato la quinta, di gran lunga la più prestigiosa. Thomas ha iniziato l’ultimo giro in terza posizione a due colpi dal leader, il connazionale Kevin Kisner, ma è stato il più costante, vincendo con lo score di -8: la pioggia mattutina, infatti, ha reso il percorso davvero difficile.

Thomas ha iniziato con bogey-birdie-bogey nelle prime tre buche. Nella parte centrale del giro, poi, ha messo il turbo, con i birdie alle buche 7, 9, 10 e 13. Un punteggio che gli è valso la vetta momentanea in condivisione con il giapponese Hideki Matsuyama: Kisner, infatti, ha cominciato a perdere colpi a causa dei bogey alle buche 7, 11 e 12. Un Major, però, si decide nella parte finale: a Thomas è bastato mantenersi in linea con il par. Matsuyama è stato un disastro nelle ultime otto, con cinque bogey e due birdie che gli sono valsi la quinta piazza finale a -5. Il birdie alla 17 di Thomas ed il contemporaneo bogey di Kinser hanno fatto il resto: il bogey alla 18 del leader, infatti, è risultato irrilevante sia perché il suo vantaggio era di due colpi sia perché Kisner ha sprecato le poche chances di agguantare la vetta finendo in acqua proprio all’ultima buca. L’americano ha chiuso quindi con un doppio bogey ed il settimo posto a -4.

Chi nel frattempo aveva guadagnato posizioni, risalendo in classifica, è stato Francesco Molinari: l’azzurro ha chiuso le prime nove con due birdie (1 e 7) e, dopo il bogey alla 10, si è letteralmente scatenato, infiammando il Quali Hollow con quattro birdie tra la 11 e la 15. Un parziale notevole, soprattutto considerando le difficoltà che molti hanno avuto oggi. Chicco si è trovato ad un solo colpo da Thomas ma il pensiero di poter lottare per il titolo è svanito subito, a causa del bogey alla buca 16. Il suo score totale è stato quindi -6 per un risultato di valore assoluto: oltre ad una bella somma in denaro, Molinari si porta a casa la convinzione di poter davvero lottare per un Major (ed eguaglia il miglior risultato di un italiano: il secondo posto di Costantino Rocca all’Open Championship del 1995). In seconda piazza, poi, hanno chiuso anche l’americano Patrick Reed, autore di un bel giro con sette birdie ma sciupato con il bogey alla 18, ed il sudafricano Louis Oosthuizen. A completare la top ten: in quinta posizione Rickie Fowler (giro in 67 con quattro birdie consecutivi tra 12 e 15), in settima Graham DeLaet, noni Jordan Smith, Matt Kuchar, Jason Day e Chris Stroud. Tredicesimo il numero 1 del mondo Dustin Johnson.

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[Miky88]

Golf, Tiger Woods: gli esami confermano l’abuso di farmaci all’origine del suo arresto

Si scrive “DUI – Driving Under Influence”, si legge “guida in stato di ebbrezza”. Niente di più sbagliato. Quando è stata diffusa la notizia dell’arresto di Tiger Woods, lo scorso 29 maggio, fermato al volante della sua auto in evidente stato confusionale, tutti abbiamo pensato che c’entrasse l’alcol. Il campione americano si era subito difeso dando la colpa ai farmaci che stava assumendo per via dei forti dolori alla schiena in seguito all’operazione di aprile. Woods era stato infatti trovato al volante della sua auto, ferma e in moto sul ciglio della strada nei pressi di Palm Beach, addormentato, non riuscendo a camminare né addirittura a ricordare dove si trovasse.

“Si è trattato di una reazione inaspettata a dei farmaci che mi sono stati prescritti. Non mi ero reso conto che il mix di farmaci mi avesse fatto così male“, aveva dichiarato l’ex numero 1 del mondo in sua difesa. Gli esami tossicologici, però, gli hanno dato ragione. Nel suo sangue, infatti, sono state trovate tracce di Vicodin, Dilaudid, Xanax, Ambien e THC, un mix di antidolorifici, ansiolitici e sedativi. Il THC, tra l’altro, è lo stesso principio attivo che si trova nella cannabis, ma il suo uso a fini medici è consentito in Florida. Woods aveva subito ammesso le sue responsabilità, intraprendendo un percorso di sostegno per limitare l’abuso di tali farmaci, concluso lo scorso mese di luglio. Nonostante ciò, secondo la stampa americana, potrebbe comunque essere accusato di guida pericolosa ed accettare di prendere parte ad un programma di recupero di un anno e 50 ore di servizi sociali.

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