E' Barreto show a Trieste. Il brasiliano realizza una doppietta, disputando una gara strepitosa
di Christian Montanaro
Bari primo. Quel che sembrava un sogno, diventa realtĂ . Almeno per una sera, in attesa delle gare di domani pomeriggio. La squadra allenata da Antonio Conte vince la sua quinta gara consecutiva, portandosi in cima alla classifica.
E’ una vittoria targata Paulo Vitor Barreto. Come a Vicenza, nella quarta d’andata, il brasiliano si esalta, siglando una doppietta che ne sintetizza l’ampio repertorio tecnico. Sono undici le reti della punta carioca in diciassette gare. Numeri impressionanti, accresciuti dal fatto che stavolta nessuno dei due goal è giunto dal dischetto, accusa fin qui mossa al numero 16 che in parte ricorda le gesta del mitico Joao Paolo alla tifoseria pugliese, infallibile dagli undici metri.
E’ stata una bella gara, vinta meritatamente dai galletti, nonostante la dignitosa opposizione della compagine alabardata, battuta dopo cinque risultati utili consecutivi.
Gli uomini di Maran non sono riusciti a far prevalere il fattore campo. Proprio loro che in casa non avevano ancora perso. Dopo la prima mezzora, sostanzialmente in equilibrio, è salito in cattedra il Bari con l’attivo Rivas sulla destra, e soprattutto con lui, Barreto, manco a dirlo, oggi protagonista assoluto del match.
Già al 9’ l’occasione per gli ospiti di portarsi in vantaggio con la conclusione radente di Esposito sul traversone di Kamata dalla sinistra, che si è persa di pochissimo a lato.
Reazione della Triestina affidata esclusivamente alle conclusioni da fuori dell’ispirato Antonelli al 21’ e del temutissimo capitan Allegretti, già letale all’andata da posizione simile, su palla inattiva al 39’.
Nella fascia centrale del primo tempo i due lampi dei galletti che potevano aprire il match. Con Rivas, al 29’, lanciato straordinariamente nell’area piccola da un taglio eccezionale di Barreto, e fin troppo generoso nel cercare il triangolo quando invece sarebbe stato meglio tentare la battuta diretta a rete, e poi, più avanti, con Caputo, imbeccato ancora dall’intraprendente numero 16 ospite, anticipato da Cacciatori al momento della conclusione.
Prove del goal, che si concretizzavano a recupero inoltrato. Spunto personale di Barreto sulla destra, che si beve il diretto avversario, e miracolo sul suo tiro di Agazzi ; sulla respinta di quest’ultimo la conclusione a botta sicura di Gazzi, con l’ulteriore respinta di Minelli davanti alla porta ; azione non ancora finita, con la sfera che torna al brasiliano, il quale, con una finta, mette a sedere portiere e difensore, gonfiando la porta.
Ben altra musica nella ripresa. La strigliata di Rolando Maran, intenzionato a non perdere contro la sua ex squadra, si fa sentire. La Triestina scende in campo con uno spirito diverso ed è trascinata da Testini, che sulla corsia di sinistra manda ripetutamente in difficoltà Andrea Masiello.
Ci vuole una deviazione tempestiva di Stellini al 7’ per salvare su Granoche. E’ il segno della sofferenza del Bari, che soffre inizialmente la sfuriata avversaria, che si vede ancora nei minuti seguenti con Antonelli e Princivalli.
Antonio Conte richiama in panchina Rivas e getta nella mischia Davide Lanzafame. Al 18’ si riapre il match. Liscio di Parisi in area su cross dalla destra, si inserisce Minelli che cade a terra. Il fallo dell’ex fluidicante del Messina non sembra evidente (forse d’anca), ma il direttore di gara accorda la massima punizione alla compagine alabardata. Dagli undici metri va il “Diablo” Granoche, che di potenza supera Gillet. Due reti in quattro partite per un centravanti che oggi ha confermato di non essere ancora al meglio dopo il brutto infortunio da cui si è ripreso.
Beffa per il Bari, che però non demorde, tornando in vantaggio pochi minuti dopo, al 25’, con Barreto, sempre lui, che raccoglie il passaggio di Donda, controlla, dribbla l’avversario e con un tiro a giro aumenta nuovamente il suo personale bottino.
La Triestina è in gara e Conte si copre allora con De Vezze, che rileva un opaco Kamata. 4-3-3 a quel punto per i galletti, con Lanzafame e Caputo a sacrificarsi ai lati di un Barreto sempre temibile negli ultimi sedici metri.
Maran le tenta tutte per raddrizzare la partita, inserendo Piangerelli e Ardemagni. I suoi ci mettono il cuore, con Testini e Princivalli ancora al tiro, ma paradossalmente è ancora il Bari con il quasi autogoal di Piangerelli, terminato sul palo, a sfiorare il goal.
Forse sarebbe stato troppo per la Triestina. Unica sua colpa aver trovato quest’oggi un grandissimo Bari, e ancor più, un grandissimo Barreto. Granoche ci scuserà , ma il vero "Diablo" oggi è stato lui.
fonte: Barilive