«Dopo un periodo di flessione mi sento finalmente in forma. Ora penso in grande»
di Antonio Guido
BARI - E' proprio un altro Rivas, ed è un piacere vederlo così. SguÂsciante e inafferrabile, se ne va zigzagando senza mai far capire dove vuole schizzare, palla al pieÂde.
« Sì, è un buon momento per me e per la squadra. Dobbiamo ancora continuare, non abbiamo fatto nulla, ma credo che siamo sulla direzione giusta » .
Cosa si prova, aprire i giornali e ritrovarsi con tanti 7 in pagelÂla?
« E' molto bello, i complimenti fanno sempre piacere. In effetti ho attraversato un periodo non proprio felice, facevo un po' di faÂtica fisicamente. Ma in ogni moÂmento, ho sempre saputo che poÂtevo riprendermi».
Se non si fosse però imputato a rifiutare il Pisa, è ovvio che il veÂro Rivas a Bari non l'avrebbero più visto.
« Non ho mai dubitato di poter fare bene, e appena il tecnico ha avuto bisogno ho risposto nel miÂgliore dei modi. Tanto meglio, adesso stiamo facendo un bel cammino insieme».
Ora si può dire, è un altro RiÂvas.
«Ventrone per me è stato molto importante, avevo bisogno di laÂvore molto, proprio come ho fatto in questi cinque mesi. Erano due anni che non facevo la preparaÂzione in ritiro, adesso mi sento molto bene, miglioro di partita in partita».
Eppure, al debutto nella prima di campionato contro la Triestina si era presentato bene.
« In effetti correvo che era un piacere, poi ho avuto un calo imÂprovviso » .
Riuscì anche a fare un gol 'sporco' .
«Ma importante, che ci permise di ottenere tre punti preziosi conÂtro il Mantova. Ricordo che ho seÂgnato anche una rete regolarissiÂma col Frosinone, ma mi è stata annullata. Sento, però, che il gol è vicino».
Anche Brescia avrebbe potuto esultare, su quell'assist di Donda.
«In effetti, ero abbastanza viciÂno alla porta».
L'asse argentino Donda- Rivas funziona.
«Sì, ci intendiamo a meraviglia anche sul campo. Mariano è un grande giocatore, sa i movimenti che faccio e riesce sempre a serÂvirmi con precisione, e anche lui sta facendo benissimo».
Si è finalmente lasciato alle spalle un po’ di problemi.
«Esatto, ha il ginocchio che ha avuto dei fastidi ma ora sta anÂdando bene».
Brescia è alle spalle, venerdì sera c'è li Vicenza.
« Il nostro obiettivo è vincere, ma penso che continuando così i risultati arriveranno».
Secondo lei, che match sarà ?
«Tutte le partite sono difficili, il Vicenza è una squadra che fa vaÂlere la sua forza fisica, gioca in maniera corta e come sempre noi dovremo allargarci per cercare di infilarli dalle corsie esterne».
Essere in alto ,che effetto fa?
« Stare nelle prime posizioni è bello, abbiamo lavorato tanto in questi sei mesi e siamo meritataÂmente in alto, niente arriva per caso».
Mai vinto qualcosa in vita sua?
«Sì certo ho vinto, uno scudetto con l'Independiente disputando sedici partite su venti nell'apertuÂra. Poi sei anni fa con la nazionaÂle U. 20 ho vinto il campionato d'America. E' stata una cosa fanÂtastica. Quando uno si abitua a vincere è bellissimo. In quella squadra c'erano Tevez, quello del Manchester, Mascherano del LiÂverpool, Cavenago che ora gioca in Russia, era veramente una squadra forte».
fonte: Corriere dello Sport