Al Martelli è il pomeriggio degli opposti, c’è chi sogna e chi è in preda a un incubo, c’è chi si sente defraudato e che si vanta del ruolo di corsaro principe del campionato, c’è un Bari che concretizza e ritrova vittoria e primo posto, e un Mantova che spreca ed è sull’orlo del baratro.
Per un Somma senza punti né gol da due partite è emergenza totale ma si rivede dall’inizio Locatelli, Conte è senza Donda e Gazzi, non rischia Barreto ma non risparmia come annunciato Caputo, sostenuto da Kutuzov con Lanzafame in panchina.
Il Bari soffre la grande aggressività mantovana, al dodicesimo l’incursione aerea di Franchini tiene in apprensione Gillet e la sua difesa, che due minuti dopo devono però ringraziare enormemente la scarsa incisività aerea di Tomas Locatelli, che incredibilmente non gira di testa un pallone più che invitante a 5 metri dalla porta.
Il Mantova fiuta le difficoltà pugliesi, e al 18esimo un duetto Locatelli-Caridi produce la prima grande palla-gol, neutralizzata dall’uscita di Gillet.
Conte prova a svegliare i suoi, la conseguenza è il tiro di Rivas sul quale Handanovic oppone i pugni: l’argentino è il più attivo nel rabberciato centrocampo ospite, ma il Mantova riprende a far paura, anche con iniziative personali come quella di Sedivec il cui mancino costringe al tuffo l’estremo belga.
I centrocampisti di creazione di Somma si muovono bene, Caridi in particolare è ispirato ma Spinale al 28esimo non ne approfitta: gli sprechi mantovani sono sensibili, e come da proverbio il Bari alla prima avanzata vera colpisce, anche se sul vantaggio pugliese si scatena un putiferio infernale.
Il guardalinee Foschetti sbandiera una posizione di fuorigioco di Rivas, la difesa di casa si ferma ma Morganti sconfessa il suo collaboratore perché secondo lui il tocco smarcante è di un giocatore mantovano, e permette così a Guberti, in totale libertà , di sbloccare la gara con quello che è il suo terzo gol consecutivo.
Per diversi minuti sul campo del Martelli succede di tutto, la panchina del Mantova insorge ma l’arbitro è irremovibile, Corona se la prende con Conte e un Morganti in netta difficoltà li caccia entrambi.
La contesa diventa ingestibile, con Antonio Conte costretto addirittura a lasciare la caldissima tribuna per evitare ulteriori problemi, il Mantova prova a rifarsi sul campo ma al 36esimo l’errore in girata di Franchini a tu per tu con Gillet è imbarazzante, e un finale di primo tempo ricco di nervosismo e cartellini porta la beffa definitiva per il Mantova, che va al riposo sotto di due reti.
Nel secondo dei cinque minuti di recupero Parisi su punizione trova un buco nella barriera virigiliana, un invito troppo goloso per il suo mancino che infila Handanovic e consente al Bari di andare al riposo sopra 2-0 con due tiri in porta fatti.
Il Mantova prova orgogliosamente a rientrare, al quarto della ripresa Morganti non vede la manata di Esposito su Godeas che avrebbe potuto e dovuto portare un calcio di rigore.
Il Bari dà però l’impressione di riuscire a controllare con agio, i pugliesi vanno anche in break soprattutto con Rivas, per continuità e attivismo il migliore dei suoi, che continua però a difettare in fase di finalizzazione.
Per Gillet i pericoli sono relativi, il più significativo al 66esimo con un tacco velenoso di Sedivec sugli sviluppi di corner sul quale però il portiere barese è reattivo.
L’ultimo quarto di partita è un prevedibile alternarsi di contropiede ospiti vanificati come nel caso di Caputo per superficialità , e avanzate mantovane che denotano vitalità temperamentale ma anche difficoltà oggettive nel fare gol per una squadra che non segna da oltre 300 minuti, vede vicinissimo lo spettro della retrocessione, e subisce una contestazione rabbiosa che preannuncia tempi durissimi.
Dall’altra parte del Mondo c’è il Bari, primo a pari merito, imbattuto da 11 partite e capace di vincere anche senza Barreto, anche quando sono più le sofferenze che non le giocate spettacolari: tutti segnali importanti, tutte caratteristiche da presentare nella grande volata finale.
Fonte; http://www.sportitalia.com