«E non è finita qui. Ne vedrete ancora delle belle»
di Fabrizio Nitti
• BARI. Dalle sue parti lo avrebbero eletto l’hombre del partido. The man of the match, dicono dove il football hanno inventato. In Italia sarebbe semplicemente l’uomo-partita, quello che ha impresso un’impronta determinante sui novanta minuti. «Hombre del partido? Troppo buoni - scherza Rivas -. Ho disputato una buona partita, mi sento bene e soprattutto sento di poter progredire ancora».
Emanuel Benito Rivas, argentino di un Bari che si è reimpossessato della vetta della B, ha semplicemente fatto impazzire prima Rizzi e poi Balestri, non ha segnato ma ha regalato assist, cross e coperto la fascia destra senza sbavature. A lui il Bari si è poggiato soprattutto nella prima me zz’ora, quando più alta è stata la pressione del Mantova: le ripartenze brucianti del sudamericano hanno letteralmente «alzato» la difesa di casa. Strana davvero, la vita calcistica di Rivas. Se solo si fosse convinto ad accettare Pisa, in biancorosso avremmo visto Alvarez e non più i dribbling secchi e velenosi dell’ex Talleres di Cordoba e Arezzo. Dal «no» al trasferimento è cambiato il destino di Rivas. «Non ho mai mollato - racconta - ed eccomi qui a raccogliere i risultati. Fisicamente sono a posto, non ho mai affrontato una preparazione così. Chiaro che se poi non giochi, la fiducia viene un po’ meno. Ma adesso mi sento veloce, più sicuro». Fatto sta che dalla trasferta di Trieste, il tecnico biancorosso Antonio Conte gli ha affidato la maglia da titolare e lui, l’estroso «Manu», non se l’è più sfilata di dosso.
Piccole coincidenze. Sia nel match di andata, che in quello di ritorno col Mantova, l’arg entino si è ritrovato al centro di situazioni controverse. al San Nicola finì 1-0, rete proprio di Rivas, in posizione di fuorigioco; sabato scorso lo stesso calciatore ha fornito l’assist del gol di Guberti da posizione irregolare, difficile da rilevare vista la posizione di Morganti. Un episodio che ha scatenato mille polemiche: «Sì probabilmente ero in fuorigioco - ammette il bbiancorosso - anche se in quel momento non sentendo il fischio dell’arbitro ho proseguito l’azione. Ero solo sulla fascia, ho pensato che potessi essere in posizione di off-side, ma ho continuato perché l’arbitro ha fatto cenno di andare avanti. Loro si sono fermati, commettendo un errore, io dopo lo stop ho messo palla in mezzo e via. È stato un gol importante, era un momento delicato della partita, loro attaccavano e noi soffrivamo un po’. Non riuscivamo a fare quello che il mister ci chiede, cioé di arrivare all’uno contro uno sugli esterni. Poi il gol di Parisi ha chiuso ogni discorso. E la ripresa è filata via senza problemi, direi in assoluta tranquillità . Non abbiamo rischiato nulla».
E il Bari si è messo in tasca una vittoria dal peso specifico enorme: «Avevamo bisogno dei tre punti dopo la serie di pareggi. Ed ora ci ritroviamo nuovamente in testa, con merito. È bellissimo stare lassù. Ma non è che l’inizio. siamo sulla strada buona, il campionato è ancora lungo e per noi saranno quattordici finali».
fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno